QUALE APPROCCIO E QUALI STRUMENTI PER QUALI POLITICHE
Tavola 1 Assi e Misure
1.7 QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER IL GENDER BUDGETING IN QUESTE POLITICHE
È difficile capire quali possano essere le prospettive di sviluppo di un approccio di gender budgeting per le politiche cofinanziate dal FSE.
Come si evidenzierà meglio dalla lettura delle pagine seguenti, ciò che è stato pos- sibile realizzare è stata una analisi valutativa dell’utilizzo delle risorse pubbliche deputate allo sviluppo delle risorse umane; è stato quindi portato a compimento principalmente un lavoro di gender auditing su delle decisioni di spesa già assunte. È possibile considerare quanto offerto attraverso queste pagine come un contri- buto all’impegno più complessivo di realizzare un vero gender budgeting per tali politiche, che probabilmente richiede uno sforzo di riflessione nei confronti del bilancio pubblico nel suo complesso.
Sforzo di riflessione al quale si può arrivare anche gradualmente e per via indut- tiva, partendo dall’analisi di singoli capitoli di spesa, come in questo caso, e dalle considerazioni che da tali analisi inevitabilmente scaturiscono, le quali, ci augu- riamo, siano destinate a sedimentarsi, ad arricchirsi e ad integrarsi nel tempo. Con riferimento specifico alle politiche considerate in questa sede, possiamo isolare alcuni fattori, sebbene non esaustivi, che depongono a favore della pos- sibilità di poter contribuire a sviluppare nel merito un approccio di gender bud-
geting.
Tali fattori sono individuabili nei documenti di indirizzo e metodologici esistenti sul tema; nel sistema di monitoraggio per le politiche cofinanziate dal FSE ad oggi implementato e implementabile; nelle modalità che sono state adottate per la realizzazione del lavoro che viene presentato in queste pagine.
A livello internazionale, europeo e nazionale diverse sono state e sono le iniziati- ve a carattere di indirizzo, di sperimentazione, di orientamento metodologico e anche di tipo legislativo che contribuiscono a creare e a far maturare la consa- pevolezza di come sia sempre più necessario poter procedere a valutare e a pre- disporre bilanci in maniera sempre più equa anche rispetto alle differenze di genere, laddove quando si parla del bilancio non ci si riferisce ad una politica, ma ad un insieme di politiche e, tra queste, anche alle politiche di sviluppo delle risorse umane, ovvero a quelle che trattiamo in queste pagine rivolte alla forma- zione e al lavoro.
Dalla letteratura ad oggi esistente si desume che presupposto fondamentale affinché si possa compiere una valutazione e si possa arrivare a predisporre un bilancio di genere è l’esistenza di un sistema informativo, riferito ai diversi ambi- ti politici di intervento, esaustivo e accessibile in grado di fornire le necessarie informazioni che consentano di monitorare l’andamento della spesa pubblica secondo una prospettiva orientata al genere.
Da questo punto di vista, con riferimento esplicito alle politiche cofinanziate dal FSE, nel periodo di programmazione 2000-2006 sono stati compiuti diversi passi avanti.
26 Cfr. nota n. 2.
Infatti oggi è possibile, grazie al sistema di monitoraggio in uso, avere molte più informazioni che in passato sui destinatari e le destinatarie degli interventi, in particolare rispetto alle azioni rivolte alle persone.
Con riferimento particolare al nostro lavoro, tra gli altri, sono disponibili i dati sui destinatari disaggregati per sesso e il costo per destinatario finale; ciò consente di cogliere l’impegno e l’uso delle risorse finanziarie rivolte ai singoli destinatari degli interventi, siano essi uomini e donne nelle diverse condizioni.
Rispetto alle tre tipologie di azione cofinanziabili dal FSE, l’azione di sistema
Definizione di un modello di valutazione delle politiche di genere per l’attuazione delle Linee Guida V.I.S.P.O., promossa fin dal 2001 dal Dipartimento per le Pari
Opportunità e realizzata dall’Isfol - Unità Pari Opportunità, ha introdotto altri ele- menti in grado di qualificare ulteriormente un sistema di monitoraggio che inten- da cogliere in maniera più puntuale le differenze di genere e che, auspicabilmen- te, la programmazione dei Fondi Strutturali potrà recepire26.
Oltre alla necessità di disporre di un sistema di monitoraggio affidabile e diretta- mente relazionato alle politiche che si intendono mettere sotto osservazione è anche necessario poter accedere a dei dati di contesto, altrettanto attendibili e validi, riferiti alle differenze di genere esistenti nella popolazione che insiste in un determinato territorio e che può beneficiare di determinate politiche.
A tale proposito l’esperienza presentata attraverso questo contributo, sebbene abbia raggiunto l’obiettivo che si era posta e cioè quello di riuscire, attraverso delle fonti di secondo livello, a presentare una descrizione del contesto abba- stanza esaustiva secondo i criteri dati, testimonia, tuttavia, della difficoltà anco- ra oggi esistente circa la possibilità di dialogare ed ottenere dagli uffici preposti le informazioni necessarie.
Ciò è avvenuto grazie alle richieste formali avanzate dal Dipartimento alle diver- se fonti nazionali (Istat, Inps, Inail, Infocamere, Agenzia delle Entrate), al coinvol- gimento nel GdL di un rappresentante dell’Istat, al raccordo con le province coin- volte, ma ha comportato dei tempi che potremmo definire lunghi se immaginia- mo che quello del bilancio di genere possa e debba divenire un processo che entra a regime.
Quindi, se da un lato l’auspicato raccordo tra gli uffici e gli enti che detengono le informazioni importanti e necessarie per ricostruire un contesto in grado di evi- denziare le differenze di genere è avvenuto, dall’altro si può avanzare l’ipotesi che tale raccordo sia stato per certi versi episodico e, in quanto tale, abbia richie- sto determinati tempi di erogazione del servizio richiesto.
Ipotizziamo che il tutto ovviamente potrebbe essere superato se tali forme di rac- cordo divenissero continuative e fossero previste all’interno di protocolli, di accordi e di convenzioni da siglare a cura, da un lato, delle amministrazioni pub- bliche che intendono inserire all’interno della propria gestione il bilancio di gene- 1.7 Quali prospettive di sviluppo per il gender budgeting in queste politiche
re, e che quindi hanno bisogno dei dati di contesto per valutare l’efficacia e l’equità della politiche intraprese, e, dall’altro, degli enti nazionali e territoriali che detengono il bacino delle informazioni sui rispettivi contesti, siano questi struttu- rali, infrastrutturali, che riferiti alla popolazione, come in linea di massima richie- sto per questo contributo.
Consapevoli della non esaustività di tali spunti di riflessione sulla sostenibilità di iniziative che adottino l’approccio del gender budgeting per le politiche rivolte allo sviluppo delle risorse umane, riteniamo tuttavia che sperimentare anche solo aspetti o porzioni di un approccio più complessivo e realizzare degli approfondi- menti su specifiche politiche possa offrire un contributo metodologico costrutti- vo a quella che è auspicabile divenga una proposta di gender budgeting per il complesso delle politiche pubbliche. In tale direzione vorremmo venisse consi- derato il contributo esposto nelle pagine di questo volume.
1.7 Quali prospettive di sviluppo per il gender budgeting in queste politiche