Il Gruppo Loccioni sviluppa da sempre pratiche di alternanza che interessano tutto il percorso di educazione e formazione degli studenti, dall’Istruzione Pri-maria al titolo di Dottore di Ricerca, ospitando ogni anno più di 1000 studenti di tutte le età. Per quanto riguarda l’Istruzione Secondaria Superiore i percorsi si sostanziano in esperienze di stage in impresa che prevedono lo sviluppo di progetti individuali o in team inter-scuola. Nell’a.s. 2016/2017 sono stati inse-riti 50 ragazzi in obbligo di alternanza ai quali si sommano gli studenti della scuola primaria e quelli in educazione terziarie (laureandi e dottorandi), per un totale di circa 400 persone che hanno svolto un progetto in impresa. In una prospettiva di crescita territoriale e di sviluppo di un vivaio d’impresa, Loccioni ha consolidato negli anni pratiche per l’alternanza con molti istituti secondari superiori del territorio – Licei, tecnici e professionali –tra i quali riveste un ruolo particolare il ‘Volterra-Elia’ di Ancona. Difatti la scuola, che ha iniziato a sviluppare percorsi di alternanza per i propri studenti dai primi anni 2000 e che dal 2010 anni partecipa a ‘Classe Virtuale’, l’esperienza di alternanza nel Grup-po Loccioni approfondita in questo caso studio, svolge il ruolo di caGrup-pofila della ‘Rete Alternanza Scuola Lavoro delle Marche’, su mandato dell’Ufficio Scolasti-co Regionale delle Marche. Si tratta di una struttura alla quale aderisScolasti-cono 77 scuole sulle 85 della Regione che ha la finalità di supportare lo sviluppo delle esperienze di alternanza tramite attività formative per i docenti su percorsi, metodi e strumenti di co-progettazione e attraverso la produzione di docu-menti di indirizzo, come le linee guida per l’alternanza stilate nel 2008 e riviste nel 2015, a seguito della Legge n. 107.
Un parere dell’impresa sull’obbligatorietà dell’alternanza vede delle difficoltà sistemiche diffuse nella creazione di percorsi di qualità dovute principalmente a ragioni di carattere culturale e sul piano della comunicazione tra scuole e imprese. A fronte di ciò, i vantaggi dell’obbligatorietà vengono definiti come potenzialmente enormi in quanto fondamentali per il superamento della divi-sione tra teoria e pratica. In questo modo, mettendo in comunicazione mondo imprenditoriale e mondo della formazione, le opportunità di crescita e di svi-luppo interessano allo stesso tempo studenti, scuole e imprese.
Avvio dell’esperienza
Motivazioni e obiettivi
Loccioni contestualizza le proprie attività per l’apprendimento duale all’interno di una vision imprenditoriale che guarda alla crescita del territorio, nella quale
il ruolo della scuola va oltre quello di formare i futuri collaboratori65
dell’im-presa. In questa prospettiva i percorsi offerti dall’impresa partono dall’educa-zione primaria per arrivare ai dottorati di ricerca, definendo pratiche di dual le-arning che vanno a configurarsi come un modo di ‘fare impresa’ sia dal punto di organizzativo, sia per quel che riguarda la crescita professionale delle persone. Da un lato si vuole dare un contributo alla crescita del territorio, formando gli studenti a partire dai primi anni di studio, dall’altro si tende a creare un ‘vivaio Loccioni’ composto da ragazzi che crescono insieme nell’impresa, acquisiscono progressivamente gli strumenti per l’orientamento lavorativo e, eventualmente, diventeranno collaboratori Loccioni.
Difficoltà, ostacoli, problem solving
Rispetto alle difficoltà che contraddistinguono la fase di avvio delle pratiche di alternanza, l’impresa – pur non avendo incontrato criticità particolari con l’IIS ‘Volterra Elia’ grazie al consolidamento della relazione negli anni – lamenta in generale dei passaggi burocratici particolarmente macchinosi e una scarsa uniformità tra le scuole nella progettazione degli strumenti per la valutazione delle competenze. Pertanto, suggerisce uno snellimento dell’iter burocratico, accompagnato da una maggiore digitalizzazione dei processi e una standar-dizzazione degli strumenti.
L’IIS ‘Volterra Elia’ riporta come unico aspetto problematico dell’esperienza la distanza geografica che separa la scuola dall’impresa, per il resto sottolinea come le pratiche sviluppate con Loccioni non presentino criticità di rilievo.
Sviluppo dell’esperienza
Co-progettazione tra impresa e scuola, coinvolgimento degli studenti
A parere di Loccioni la buona riuscita della fase di co-progettazione va im-putata in primo luogo alla motivazione e alla competenza dei professionisti coinvolti, che ha portato ad una sana collaborazione tra tutte le parti: tutor, dirigenti aziendali e scolastici e docenti e referenti per l’alternanza. In par-ticolare viene sottolineato il lavoro da parte della scuola sulla componente attitudinale degli studenti che, sentendosi coinvolti fin dai primi momenti di co-progettazione e percependo un’attenzione rilevante verso la personalizza-zione del percorso, iniziano l’esperienza di alternanza con un atteggiamento tendenzialmente pro-attivo. La creazione di un clima altamente collaborativo facilita notevolmente, sottolinea l’impresa, l’allineamento di obiettivi ed esi-genze di scuola, mondo del lavoro e studenti. In tale contesto, sono stati attivati durante la co-progettazione di ‘Classe Virtuale’ dei percorsi snelli e lineari fatti di incontri tra le parti sia nella scuola che nell’impresa. Se, in generale, le fasi di co-progettazione delle esperienze di alternanza in Loccioni possono vedere il coinvolgimento di altri attori – come la struttura territoriale di Confindustria o gli ordini professionali – nel caso di ‘Classe Virtuale’ non sono stati coinvolti soggetti terzi.
L’impresa, nel costruire i percorsi di co-progettazione, è consapevole di un ri-schio di ‘colonizzazione reciproca’ tra scuola e impresa secondo il quale la pra-tica di alternanza potrebbe assumere un valore meramente strumentale tanto per l’impresa – che tenderebbe a ignorare le esigenze della scuola – quanto per l’istituzione scolastica, che userebbe l’impresa esclusivamente come solu-zione per assolvere all’obbligatorietà dell’alternanza.
Un modo per scongiurare questo genere di autoreferenzialità, a parere dell’im-presa, deve fare riferimento al coinvolgimento degli studenti in quanto primi beneficiari dell’alternanza, sia nei momenti di pianificazione dei percorsi sia nella fase di follow-up. Questa pratica, che va a caratterizzare i percorsi di ‘Classe Virtuale’ permette di approfondire motivazioni, interessi e propensioni, così da fornire un orientamento in entrata e in uscita rispetto all’esperienza di alternanza in impresa.
Caratteristiche dell’esperienza
‘Classe Virtuale’ nasce nel 2001 dalla collaborazione tra il Gruppo Loccioni e l’ITIS ‘G. Marconi’ di Jesi (AN). A partire dal 2010 l’iniziativa è stata aperta anche ad altri tre Istituti Tecnici del territorio, tra i quali il ‘Volterra Elia’, coinvolgendo negli anni oltre 350 studenti delle classi quarte.
viene chiesta la realizzazione di uno strumento tecnologico di misura e con-trollo qualità. Nell’edizione 2017, è stata creato dai partecipanti il progetto Evo-Solution, con la mission di migliorare la qualità e l’efficacia del collaudo dei prodotti industriali, rispettando l’ambiente e le richieste del cliente, attra-verso un team inter-scuola di 16 studenti, 7 dei quali del ‘Volterra Elia’. L’impre-sa ha sviluppato SheerTech, uno strumento per il collaudo di pompe idrauliche centrifughe tramite il confronto dei valori nominali con quelli misurati, così da poterne valutare l’efficacia e la qualità.
L’esperienza è stata avviata attraverso una presentazione, da parte dell’impre-sa, a tutti gli studenti di classe IV delle scuole coinvolte. A questo momento ha fatto seguito una fase di selezione dei candidati che si sono proposti dopo la presentazione a scuola, tramite colloqui in impresa. Successivamente, nei mesi tra febbraio e giugno, si sono svolti in Loccioni 5 incontri della durata di 8 ore ciascuno, finalizzati a fornire una formazione propedeutica allo sviluppo del progetto (studi di fattibilità, definizione del business plan, tecniche di team bu-ilding). Gli studenti hanno quindi lavorato allo sviluppo di un prodotto tecnolo-gico nel mese di giugno, durante uno stage in impresa di quattro settimane per 8 ore giornaliere. Al fine di realizzare il progetto gli studenti hanno ricevuto un budget e si sono organizzati in tre team – elettronici, informatici e meccanici – adempiendo a tutte le fasi di realizzazione: ideazione, progettazione e svi-luppo. L’esperienza si è chiusa con un evento di presentazione degli outcomes del progetto ai collaboratori Loccioni, ai docenti e alle famiglie.
‘Classe Virtuale’ per il ‘Volterra Elia’ è un’esperienza della durata complessiva di circa 250 ore che si vanno a sommare alle 400 ore di alternanza stabilite dalla Legge 107/2015 che, a differenza dell’esperienza in Loccioni, la scuola distribuisce sull’orario scolastico; ne segue che le attività di alternanza per gli studenti selezionati per il progetto superano nell’arco del triennio le 400 ore obbligatorie.
Processi interni all’organizzazione
La realizzazione dell’esperienza vede il coinvolgimento delle funzioni d’im-presa di ricerca, sviluppo e innovazione e delle strutture trasversali di risorse umane, comunicazione e marketing. Tra queste, il ruolo chiave è affidato alla gestione delle risorse umane che ha il compito di coordinare i rapporti tra le al-tre funzioni dell’impresa con studenti e docenti. La quantificazione finanziaria delle risorse impiegate ogni anno nelle pratiche di alternanza, che comprende le ore di lavoro che i tutor aziendali hanno dedicato all’affiancamento degli studenti e le infrastrutture utilizzate si attesta sull’ordine dei centomila euro. Inoltre l’impresa provvede alla formazione dei tutor che, oltre a sviluppare sul campo le competenze necessarie all’affiancamento degli studenti, sono inclusi in momenti formativi strutturati – nella forma di corsi formativi – finalizzati a definire gli strumenti per costruire la relazione con gli studenti: come farli cre-scere, come trasmettere le competenze, come fornire i feed-backs.
Esiti dell’esperienza
Loccioni sottolinea la reciprocità negli esiti dell’esperienza: se da un lato il per-corso è centrato intorno agli studenti e vuole fornire loro competenze trasver-sali e tecnico-specialistiche che siano coerenti con i loro interessi, aspirazioni, motivazioni e inclinazioni, dall’altro ne valorizza l’apertura mentale, la mancan-za di forti condizionamenti esterni e le conoscenze fresche che portano ad uno spirito di iniziativa e ad una visione dei processi potenzialmente alternativi alle routines d’impresa consolidate. Inoltre, nell’ottica di ‘vivaio’, viene presa in considerazione la possibilità che lo studente in alternanza diventi in futuro un collaboratore di Loccioni; ad ogni modo, in una prospettiva di sviluppo locale,
l’impresa considera rilevante aver formato una persona nel territorio.
La scuola sottolinea la doppia valenza del percorso svolto dagli studenti che da un lato escono dall’ambiente protetto dell’istituzione educativa, acquisisco-no strumenti per orientarsi nelle scelte future e sperimentaacquisisco-no un primo con-tatto con i processi lavorativi mentre, dall’altro, sono già inseriti in canali per la ricerca di un futuro lavoro, fase che per gli studenti di un Istituto Tecnico in genere è immediatamente successiva all’Esame di Stato.
Cambiamenti nelle pratiche tradizionali e valutazione degli studenti
La valutazione degli studenti è affidata ai tutor d’impresa ed è effettuata sia tramite un giudizio basato sui valori dell’impresa stessa – ad esempio spirito di iniziativa, entusiasmo e curiosità – sia con riferimento alla ‘scheda tecnica di valutazione’, una griglia predisposta dalla scuola che valuta l’acquisizione delle competenze durante l’esperienza. I punteggi ottenuti vanno a comporre il giu-dizio emesso in sede di scrutinio nelle materie tecniche. Inoltre, nel considera-re l’alternanza come una fase dell’appconsidera-rendimento non limitata all’acquisizione di competenze tecnico-specialistiche, la scuola invita gli studenti a comunicare il percorso sperimentato ai colleghi di studi, ai docenti e alle famiglie sia in eventi dedicati, sia tramite la stesura di un report in lingua italiana e inglese la cui valutazione influisce sul giudizio delle discipline curriculari di riferimento. Oltre al momento valutativo, il percorso di alternanza è sottoposto dalla scuo-la ad un monitoraggio continuo, nelscuo-la forma di colloqui individuali con gli studenti finalizzati a raccogliere feed-backs sull’andamento dell’esperienza e, eventualmente, a ricalibrarne alcuni aspetti.
Replicabilità interna ed esterna
A parere dell’impresa la replicabilità dei percorsi è in primo luogo subordinata alla possibilità di costruire un dialogo con le scuole che crei le condizioni per allineare le esigenze e superare rigidità diffuse rispetto all’integrazione tra apprendimento in aula e on-the-job. In questo senso, ‘Classe Virtuale’ viene replicato da 17 anni, gli ultimi otto dei quali coinvolgendo l’IIS ‘Volterra Elia’, e proseguirà negli anni successivi confidando in un format strutturato nel tempo e in relazioni collaborative consolidate con le scuole coinvolte. Anche da parte della scuola c’è la volontà condivisa tra dirigente, referente per l’alternanza e docenti di proseguire l’esperienza con Loccioni, confidando sulle pratiche di dialogo e co-progettazione che si sono sviluppate nel tempo.
Rispetto ad una trasferibilità della pratica in altri contesti, l’impresa sottolinea come siano necessarie delle affinità con quanto caratterizza ‘Classe Virtuale’ in termini di struttura d’impresa, settore produttivo e valorizzazione dell’integra-zione tra tessuto imprenditoriale e sistema formativo locale come motore per lo sviluppo del territorio. Anche da parte della scuola viene sottolineato come la presenza di una certa vivacità produttiva nel territorio, animata anche da attori del mondo imprenditoriale sensibili alla formazione dei futuri lavoratori, congiuntamente alla capacità delle scuole di riconoscere e valorizzare le speci-ficità del territorio, siano condizioni fondamentali per replicare la buona prati-ca. Parallelamente, si sottolinea come la diffusione di esperienze di successo in altre istituzioni scolastiche debba passare anche attraverso un confronto conti-nuo del personale preposto all’alternanza su problematiche, criticità e percorsi e metodi di problem solving. In questa prospettiva viene evidenziato come il vero valore aggiunto nell’acquisizione degli strumenti per la progettazione di percorsi di qualità vada rinvenuto nella possibilità e nella capacità di collabo-razione in rete tra scuole differenti.
66. Protocollo di Intesa tra Mini-stero dell’Istruzione, dell’Univer-sità e della Ricerca e Federazione dell’Industria Metalmeccanica Italiana del 12 giugno 2014: “fa-vorire la collaborazione tra il si-stema imprenditoriale e il siste-ma di istruzione, con particolare riferimento agli indirizzi specifici dell’istruzione tecnica e dell’istru-zione professionale”.
67. Per la realizzazione del caso studio sono state effettuate com-plessivamente n. 7 interviste così distribuite:
• n. 2 Interviste a referenti di Fe-dermeccanica, rispettivamente responsabile e funzionario dell’Area Istruzione e Forma-zione;
• n. 1 intervista ad un HR Busi-ness Partners del Gruppo ABB, stabilimento di Santa Palomba (RM);
• n. 4 interviste a rappresen-tanti dell’ITIS ‘Enrico Fermi’ di Roma: dirigente scolastico, re-ferente per l’alternanza e due docenti tutor.
68. Il Gruppo ABB è una multi-nazionale con sede a Zurigo che conta complessivamente oltre 150.000 dipendenti di cui circa 6.000 in Italia, divisi su vari stabi-limenti su tutto il territorio nazio-nale. In particolare, lo stabilimen-to di Santa Palomba (RM), che ha ospitato gli studenti del Fermi, conta circa 350 dipendenti di cui 280 specializzati nella produzio-ne di manufatti elettrici come gli interruttori differenziali.