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superiore: la sperimentazione dell’IIS ‘Sinisgalli’ di Senise (PZ) Contesto istituzionale e normativo

Nel documento I MODELLI DI SUCCESSO DELLA FORMAZIONE DUALE (pagine 137-143)

Vantaggi e svantaggi del quadro istituzionale

L’IIS Sinisgalli è il capofila di una rete di cinque istituti scolastici secondari superiori nata con la finalità di creare un raccordo funzionale tra gli obiettivi educativi e formativi delle istituzioni scolastiche e le esigenze del tessuto

produttivo del territorio112. In questa prospettiva, uno degli obiettivi specifici

consiste nello sviluppo di esperienze di apprendistato in alternanza-scuola lavoro e a partire dall’a.s. 2017/2018 è stata avviata una sperimentazione – incoraggiata e supportata dal MIUR nell’ambito delle ‘start-up dell’appren-distato’ – per l’attivazione di percorsi di apprendistato per il diploma di istru-zione secondaria superiore (I Livello).

Per quanto riguarda il contesto normativo, la scuola valorizza l’estensione dell’apprendistato formativo dalla formazione professionale all’istruzione secondaria superiore resa possibile prima dalla ‘sperimentazione Carrozza’ (nell’ambito dell’apprendistato di III Livello), poi istituzionalizzata dal Jobs Act (D.Lgs. 81/2015) nell’ambito dell’apprendistato di I Livello. Parallela-mente, vengono valutati positivamente l’introduzione dell’obbligatorietà dei percorsi di alternanza scuola-lavoro tramite la Legge 107/2015 e l’impegno del MIUR nell’attività di monitoraggio, accompagnamento e incoraggiamento delle scuole verso le sfide formative, organizzative e culturali nello sviluppo di attività di work-based learning.

In questo caso studio verranno analizzate e approfondite le pratiche per la co-progettazione e lo sviluppo della sperimentazione di percorsi di appren-distato di I Livello con un’impresa del settore delle costruzioni, la C&P srl,

localizzata nel territorio di riferimento della scuola113.

Avvio dell’esperienza

Motivazioni e obiettivi

Motivazioni e obiettivi sottostanti all’avvio dell’esperienza con la C&P srl114

vanno ricondotti alla mission della rete di cui l’IIS Sinisgalli è capofila. Nel proposito di creare un raccordo tra educazione secondaria superiore e real-tà produttiva locale, un obiettivo specifico della rete ambisce a trasformare il ‘curricolo scolastico’ in ‘curricolo reale’, così da ridurre lo scollamento tra l’outcome della formazione scolastica e i risultati attesi dal territorio e dai cittadini.

L’attivazione dei percorsi di apprendistato nella sperimentazione della rete rappresenta la naturale prosecuzione delle esperienze sviluppate dall’IIS Si-nisgalli in passato, guidate da un approccio che vede l’apprendimento duale come un’opportunità di sviluppo del tessuto imprenditoriale locale e dell’in-tera comunità. In tal senso, il dialogo già sviluppato con le aziende del ter-ritorio ha svolto una funzione propedeutica fondamentale per l’avvio della sperimentazione dei percorsi si apprendistato tra le scuole della rete.

Dal punto di vista dell’azienda, emerge una forte valorizzazione del momen-to formativo sul lavoro e viene attribuimomen-to un ruolo strategico rilevante alle attività di formazione dei dipendenti. In tal senso, l’imprenditore intervistato sottolinea come, in un contesto territoriale in cui si riesce a costruire una sincronizzazione delle esigenze e degli obiettivi tra scuola e impresa, forma-re uno studente diforma-rettamente sul campo può rivelarsi un investimento per il futuro dell’impresa. Da questo punto di vista, l’azienda preferisce affidare

2.20

112. Le altre scuole coinvolte nella rete sono l’Istituto Tecnico ‘V. D’Alessandro’ di Lagonegro, l’IIS ‘Einstein-De Lorenzo’ di Po-tenza, l’Omnicomprensivo-ITAS ‘R. Scotellaro’ di Marsicovetere e l’IIS ‘Petruccelli’ di Moliterno. 113.Per la realizzazione del caso studio sono state effettua-te n. 3 ineffettua-terviseffettua-te in profondità: • un’intervista al dirigente

sco-lastico dell’IIS ‘Sinisgalli’ di Senise (PZ);

• un’intervista al docente refe-rente per l’alternanza scuo-la-lavoro dell’IIS ‘Sinisgalli’ di Senise (PZ);

• un’intervista all’amministra-tore delegato della C&P srl. 114. Oltre all’esperienza appro-fondita in questa sede, la scuola sottolinea come siano stati av-viati percorsi di apprendistato anche con altre aziende: Auto-meccanica Lucana s.r.l. e Com-merciale Lucana s.r.l., entrambe di Senise (PZ).

il reclutamento anche a percorsi di formazione in-house – in primo luogo a percorsi di apprendistato – piuttosto che fare riferimento esclusivamente all’offerta di lavoro sul mercato.

Una seconda motivazione che ha spinto l’azienda a partecipare alla speri-mentazione dell’apprendistato per il conseguimento del diploma è legata alla dimensione dello sviluppo locale ‘integrale’ che sappia coinvolgere si-stema formativo e tessuto produttivo. In piena condivisione degli obiettivi intorno ai quali si è strutturata la rete di scuole, l’attivazione dei percorsi di apprendistato (e di alternanza scuola-lavoro in precedenza) con un’istituzio-ne scolastica del territorio – l’IIS Sinisgalli – va ricondotta alla consapevo-lezza e all’attenzione dedicata dall’azienda nei confronti delle esternalità e degli spillovers che l’integrazione tra tessuti produttivi e sistemi formativi locali può offrire.

Infine, un terzo fattore che ha spinto l’azienda ad utilizzare lo strumento dell’apprendistato è legato alla riduzione del costo del lavoro. Viene sottoli-neato che le agevolazioni previste dai contratti di apprendistato costituisco-no un vantaggio costituisco-non indifferente per l’azienda e permettocostituisco-no di coprire i costi di formazione on-the-job. In questa prospettiva, l’esperienza della C&P affon-da le radici nei benefici che l’azienaffon-da ha tratto a partire policies attuate affon-dalla Regione Basilicata a partire dagli anni ’80 che hanno supportato la formazio-ne dei lavoratori tramite una riduzioformazio-ne del costo del lavoro e hanno spinto l’azienda a fare della formazione una delle aree di investimento strategico. Difficoltà, ostacoli e problem solving

Per quanto riguarda la scuola, gli aspetti di carattere normativo e burocratico relativi alla costituzione e alla gestione della rete sono stati affrontati con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale, che fa parte del comitato tecni-co-scientifico della rete – e del MIUR.

Nell’avviare la sperimentazione dei percorsi di apprendistato, le criticità più rilevanti sono riscontrate nella strutturazione dei Piani Formativi Individuali. Difatti, la scuola deve procedere a definire un allineamento degli outcomes formativi dell’apprendistato con quelli previsti dall’attività didattica tradizio-nale, al fine di garantire l’uniformità degli apprendimenti con gli studenti che non sono inseriti nei percorsi di apprendistato. Questa criticità, che sta rallentando l’attivazione dei 39 contratti di apprendistato tra le altre scuole della rete previsti dalla sperimentazione, è stata affrontata e risolta nell’av-vio dell’esperienza con la C&P srl grazie a due fattori: da un lato, il lavoro svolto da un gruppo di docenti strutturato ad hoc per la progettazione e l’avvio delle esperienze di apprendistato; dall’altro, la sintonia tra scuola e azienda dovuta ad una vision condivisa sugli obiettivi dell’apprendistato e a pratiche cooperative che si sono consolidate con le precedenti esperienze di alternanza scuola-lavoro.

Percorsi, strumenti e metodi

La scuola ha adottato un percorso condiviso con il corpo docente delle due classi coinvolte nella sperimentazione per fare in modo che gli studenti in apprendistato conseguano le medesime competenze in uscita degli studen-ti inclusi in altre prastuden-tiche di alternanza scuola-lavoro. Come detto, questa attività si risolve concretamente nella strutturazione dei Piani Formativi In-dividuali, ai quali lavora un gruppo di docenti creato ad hoc che comprende – oltre al dirigente scolastico che svolge funzioni di supervisione e coordina-mento – i referenti per l’alternanza dei due indirizzi coinvolti nell’esperienza di apprendistato (Costruzioni, Ambiente e Territorio e Amministrazione, Fi-nanza e Marketing) e i docenti di lingua italiana, lingua inglese e matematica

delle due classi quarte (una per indirizzo). Il gruppo di lavoro così costituito, ad ogni modo, interagisce costantemente con tutti i docenti dei due consigli di classe.

Un secondo percorso attivato dalla scuola è relativo all’iter seguito per la selezione degli studenti. Difatti, visto il carattere tuttavia sperimentale dell’e-sperienza, i percorsi di apprendistato formativo sono uno strumento gene-ralmente sconosciuto a studenti e genitori e sono previsti per un numero limitato di studenti delle classi quarte selezionati a seguito di una valuta-zione congiunta di scuola e azienda. L’iter valutativo strutturato dalla scuola ha inizio con una serie di incontri estivi organizzati con i genitori e con gli studenti finalizzati a rendere chiari gli obiettivi e le modalità del percorso di apprendistato. Si tratta di momenti nei quali, la finalità informativa si as-socia alla necessità di indagare – anche tramite la somministrazione di un questionario ad hoc – percezioni, aspettative e motivazioni da parte di stu-denti e famiglie rispetto al percorso di apprendistato. Il processo di selezione prosegue con colloqui che coinvolgono genitori e studenti interessati basa-ti su criteri valutabasa-tivi quali mobasa-tivazione, atbasa-titudine, competenze, curriculum scolastico. Sulla base degli esiti dei colloqui la scuola effettua una seconda selezione ed elabora per ogni candidato un profilo curricolare tramite il qua-le l’azienda ha l’opportunità di scegliere gli studenti da inserire nei percorsi di apprendistato. In tale processo di selezione, l’esperienza pregressa dello studente – maturata tramite esperienze di work-based learning precedenti nell’impresa con la quale si vuole attivare l’apprendistato – è un elemento rilevante nell’orientare la selezione dell’azienda che si pone in una logica di formazione longitudinale dello studente.

Infine, con una finalità propedeutica rispetto all’avvio dell’esperienza, il diri-gente scolastico ha osservato e approfondito la sperimentazione dei percorsi di apprendistato per il conseguimento del diploma attivata per l’anno scola-stico 2016/2017 dall’IIS ‘Alberghetti’ di Imola.

Il Ruolo della prossimità geografica

Le reti locali assumono un ruolo cruciale nell’avvio dell’esperienza. In pri-mo luogo, la sperimentazione dell’attivazione dei percorsi di apprendistato ha luogo nel contesto di una rete di scuole del territorio, nella quale sono coinvolti altri stakeholders quali l’Ufficio Scolastico Regionale, Confesercen-ti di Potenza, Confederazione Italiana Agricoltori di Potenza, ENI Corporate University, Camera di Commercio di Potenza, CNR di Potenza e Università di Basilicata.

In seconda battuta, l’azienda partner con la quale è stata avviata l’esperienza approfondita in questa sede – la C&P srl – condivide con la scuola la localiz-zazione geografica e una forte attenzione rispetto alle necessità e alle poten-zialità di sviluppo del territorio in termini di capacità formative e produttive.

Sviluppo dell’esperienza

Equilibri/squilibri nella co-progettazione tra istituzione formativa e impresa Si riscontra un netto allineamento delle esigenze dell’istituzione formativa e dell’azienda nell’attività di co-progettazione dei percorsi di apprendistato che si inseriscono nel solco tracciato dalle precedenti esperienze di co-pro-gettazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Una co-proco-pro-gettazione equilibrata dell’esperienza è stata resa possibile dallo scambio continuo di informazioni, conoscenza, percezioni e aspettative tra scuola e azienda, sia ai livelli apicali – tra dirigente scolastico e amministratore delegato –, sia tra-mite visite che hanno permesso ai docenti di osservare i processi aziendali

e – viceversa – ai tutors di osservare i processi dell’istituzione scolastica. Si tratta di un’impostazione che ha permesso il consolidamento delle pratiche cooperative in grado di rendere fluida l’attività di co-progettazione.

Caratteristiche dell’esperienza

Nella prima annualità (2017/2018) della sperimentazione dell’apprendistato per il conseguimento del diploma le scuole della rete hanno programmato l’inserimento di 39 studenti del quarto anno in percorsi di apprendistato. Per quanto riguarda l’esperienza dell’IIS Sinisgalli con la C&P srl, alla data dell’intervista – novembre 2017 – sono stati avviati 5 contratti di

apprendi-stato per studenti dell’indirizzo in ‘Costruzioni, Ambiente e Territorio’115. Nel

Piano Formativo Individuale è previsto che – in linea con la normativa na-zionale dei contratti di apprendistato – il 35% della formazione venga svolto in azienda (370 ore su un totale di 1056 ore di attività didattica previste nell’anno scolastico).

Risorse interne e strumentazioni

Come discusso in precedenza, la scuola ha definito un piano organizzativo ar-ticolato che vede coinvolti due docenti referenti per l’alternanza scuola-lavo-ro (relativi ai due indirizzi tecnici presenti nell’offerta formativa dell’istituto) che – in coordinamento costante con il dirigente scolastico – supportano e indirizzano l’attività dei collegi docenti delle classi coinvolte nella definizio-ne dei Piani Formativi Individuali.

Per quanto riguarda l’azienda, le risorse messe in campo per gli apprendisti sono relative ai tutor aziendali e all’erogazione della formazione on-the-job che include un corso per la formazione sulla salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Esiti parziali dell’esperienza

Una discussione degli esiti – su studenti, scuola e impresa – della sperimen-tazione dei percorsi di apprendistato è prematura in quanto la prima annua-lità è tutt’ora in fase di sviluppo. Rispetto alle esperienze di alternanza con percorsi sul luogo di lavoro che scuola e azienda hanno sviluppato congiun-tamente negli anni precedenti, il focus sugli outcomes è principalmente sulle competenze trasversali e tecnico/specialistiche. Entrambi gli attori intervi-stati sottolineano come dal lato delle soft skills il percorso in azienda abbia permesso agli studenti di acquisire capacità relative al rispetto di regole e orari che strutturano l’attività lavorativa, al lavoro di squadra e – aspetto non scontato in un territorio relativamente isolato dalle principali vie di co-municazione – alla capacità di pianificare viaggi per lavoro (l’azienda ha dei cantieri anche nell’Italia settentrionale). In merito alle competenze tecni-co-specialistiche, viene evidenziato come l’esperienza sul luogo di lavoro sia in grado di fornire una formazione integrale al futuro lavoratore il quale, nel momento in cui sperimenta in prima persona la produzione, è nella condizio-ne di acquisire una visiocondizio-ne globale dei processi; visiocondizio-ne che, oltre a riguarda-re il know-how necessario all’assemblaggio di un singolo prodotto, abbraccia l’intera catena di valore ad esso associata: dai fornitori ai clienti, al costo dei materiali e dei prodotti. In questo senso, viene sottolineato come il percorso di lavoro fornisca competenze anche relative alla capacità imprenditoriale. Cambiamenti nelle pratiche tradizionali e valutazione degli studenti

La scuola sottolinea come la valutazione degli studenti che hanno svolto i

115. L’IIS Sinisgalli ha avviato altri quattro contratti di appren-distato per il medesimo indiriz-zo: due con Automeccanica Lu-cana s.r.l., due con Commerciale Lucana s.r.l.

percorsi di apprendistato coinvolgerà esclusivamente il consiglio di classe; nell’elaborazione del quadro valutativo si farà comunque riferimento a stru-menti quantitativi per la rilevazione dell’acquisizione di competenze concor-dati con l’azienda e ai giudizi qualitativi dei tutors aziendali.

Replicabilità e sistematicità

In termini di replicabilità interna e di sistematicità dell’esperienza, la scuola ha l’obiettivo di effettuare la transizione dallo stato di sperimentazione ad un funzionamento a regime, nel quale il percorso in apprendistato di I Livel-lo nell’ultimo biennio interessa la classe per intero e non solamente alcuni studenti selezionati, come avvenuto nelle sperimentazioni attivate in altri territori116.

La replicabilità esterna coincide con uno degli obiettivi specifici della rete di cui l’IIS Sinisgalli è capofila. In questo senso, l’istituto scolastico sta svolgen-do funzioni di coordinamento e supporto per le altre scuole della rete, per facilitare l’avvio dei percorsi di apprendistato. Il lavoro in rete di stakeholders differenti, in questo senso, permette alle scuole coinvolte di acquisire l’exper-tise necessario alla soluzione di problemi e criticità che possono essere sia diffuse – come nel caso della definizione del Piano Formativo Individuale – sia relative a singole esperienze. A parere dell’istituzione scolastica e dell’im-presa, il successo e la scalabilità sul territorio della sperimentazione sono subordinati a più condizioni:

• Motivazione e volontà degli attori coinvolti – a tutti i livelli: istituzioni for-mative, mondo imprenditoriale, policy makers locali – nel puntare sull’in-tegrazione tra sistema formativo e tessuto produttivo come volano per lo sviluppo locale.

• Integrazione delle filiere locali di piccole e medie imprese. Molte PMI del territorio non hanno risorse sufficienti al raggiungimento dei requisiti ne-cessari all’avvio di percorsi di apprendistato. Lo sviluppo di progetti con-giunti, ad esempio per la formazione dei tutors aziendali, permetterebbe di raggiungere la ‘massa critica’ di risorse necessarie all’avvio, alla gestio-ne e alla sostenibilità degli apprendistati in azienda.

• Successo di un’operazione di ‘marketing territoriale’ che sia l’IIS ‘Sinisgal-li’, sia la C&P srl stanno portando avanti. Difatti, vista l’impossibilità di replicare con le aziende del territorio le esperienze di apprendistato di I livello promosse da grandi imprese, la soluzione più praticabile sul ter-ritorio vede la diffusione della pratica tra le numerose PMI presenti, così da creare le condizioni per l’assorbimento di una quantità di apprendisti che permetta di effettuare la transizione dalla fase di sperimentazione ad un funzionamento ‘a regime’ dell’apprendistato per il conseguimento del diploma.

Oltre a queste condizioni specifiche, l’impresa fa una riflessione di respiro più ampio sulla necessità di sviluppo e innovazione del tessuto produttivo del territorio, necessità che possono essere soddisfatte favorendo l’integra-zione tra sistema della formal’integra-zione e mondo imprenditoriale e incentivando le imprese locali, molte delle quali a carattere artigiano e – a parere dell’im-prenditore – più scettiche rispetto alla funzionalità delle pratiche di appren-dimento duale.

L’esperienza approfondita in questo caso studio si sviluppa in un territorio, quello della provincia di Potenza, che presenta delle caratteristiche comu-ni ad altri contesti locali del Mezzogiorno: presenza di grandi imprese e/o multinazionali molto limitata, elevata diffusione delle imprese artigiane, pro-pensione verso l’innovazione moderata. La costruzione di una rete – nata dal basso in quanto strutturata attorno ad attori locali – che supporti promozione e sostegno dei percorsi di apprendistato di I livello, vuole essere funzionale

116. Viene citato l’IIS Alber-ghetti di Imola la cui esperienza è stato oggetto di approfondi-mento da parte del dirigente scolastico dell’IIS Sinisgalli.

al superamento delle difficoltà legate alla compresenza di queste condizioni che, come sottolineato dai testimoni intervistati, vanno riferite ad un diffuso scetticismo verso le funzionalità dell’apprendimento duale e alla scarsità di risorse per dotarsi dei requisiti necessari per l’avviamento e la sostenibilità dei percorsi di apprendistato. Nella misura in cui questo modello si dimostri in grado di favorire l’integrazione del sistema formativo con il sistema pro-duttivo locale e di costruire pratiche per l’apprendimento duale sostenibili (per scuole, studenti e imprese) e strutturate attorno alle necessità e alle aspettative del territorio, può diventare un benchmark per una replicabilità in altri territori del Mezzogiorno contraddistinti da caratteristiche socio-eco-nomiche paragonabili.

La sperimentazione dell’apprendistato per il conseguimento

Nel documento I MODELLI DI SUCCESSO DELLA FORMAZIONE DUALE (pagine 137-143)

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