Commedia dell’Angelica
6 Di cui su' loco contera l'ordigno il loco conterà
7-9 Quel cinghio, che riman’ adunque è tondo , Tra’l pozzo e’l piè de l’alta ripa dura ;
Et ha distinto in diece valli il fondo . 12 *La parte, dov'è'l sol, rende figura; 14 Et com'a tai fortezze da lor sogli
18 Insin al pozzo, ch'ei tronca & raccogli . 21 Tenne a sinistra; & io dietro mi mossi . 28-36 Come i Roman per l'esercito molto L’anno del giubileo su per lo ponte Hanno a passar la gente modo tolto ; Che da l’un lato tutti hanno la fronte Verso’l castello, & vanno a santo Pietro ; Da l’altra sponda vanno verso’l monte. Di quà, di là su per lo sasso tetro
Vidi Dimon cornuti con gran ferce ; Che li batteano crudelmente dietro.
37 Ai come facean lor levar le berze
47 Bassando'l viso; ma poco li valse :
Ruffian si vergogna:
6 Celani Di cui su’ loco conterò l’ordigno. - 37 Celani Ai come facean lor leccar le berze. - 47 Celani non registra la sottolineatura tassiana del verso.
52-57 Et egli a me; mal volontier lo dico : Ma sforzami la tua chiara favella ; Che mi fa sovenir del mondo antico . I fui colui, che la Ghisola bella
Condussi a far la voglia del Marchese , Come che suoni la sconcia novella .
66 Roffian; qui non son femine da conio .
72 Da quelle cerchie eterne ci partimmo . 73 Quando noi fummo là, dov'ei vaneggia 85 Quant'aspetto reale ancor ritene .
86 Quelli è Giason; che per cuore, & per senno 87 Li Cholchi del monton privati fene .
92 Isifile ingannò la giovinetta ;
93 Che prima tutte l'altre havea'ngannate . 96 Et anco di Medea si fa vendetta .
99 Saper, & di color, che'n se assanna . 103 Quindi sentimmo gente; che si nicchia 114 Che da gli human privati parea mosso :
124-126 Et egli alhor battendosi la zucca ;
Qua giu m'hanno sommerso le lusinghe , Ond' i non hebbi mai la lingua stucca . Ruffia(n)si vergogna.
52 Celani non registra il raggruppamento di versi. - 66 Celani femine da conio. - 124 Celaninon registra il segno tassiano di raggruppamento e attribuisce la postilla al v. 129, sciogliendo l’abbreviazione senza darne avviso.
NOTE
5-9 Sul margine sinistro linea verticale di raggruppamento, non registrata dal Celani, dal v. 5 al v. 9. La chiosa del v. 6 è apposta a fianco di tale linea e, al di sotto della postilla, sembra di poter riconoscere la sottolineatura orizzontale che Tasso è solito apporre per mettere in rilievo la sua annotazione. Al v. 6 l’edizione della Commedia che il poeta sta studiando presenta contera al posto di conterà: pare di poter leggere sulla a finale un segno d’accento inserito dal Tasso.
12 L’edizione Giolito presenta a inizio verso un asterisco, poi ripreso nelle note a stampa per introdurre una variante testuale: «Alcuni testi hanno, la parte, dov’ei son, re[n]don sicura: e forse che meglio quadra».Nella Commedia Sessa è accolta la lezione la parte, dove 'l Sol rende figura ed è interessante notare che Tasso annota a margine la variante «dove e’ son rendon sicura». Nel testo stabilito da Petrocchi si legge la parte dove son rende figura.
28-36 Segno di raggruppamento sul margine sinistro dal v. 28 al v. 36.
47 La chiosa è collocata sul margine inferiore della pagina. Per il sentimento di vergogna provato dai dannati, si veda anche più avanti, ai vv. 124-126. Nel postillato Sessa troviamo in fondo alla pagina 96v la seguente annotazione tassiana, da riferirsi evidentemente al suddetto verso: «nissuno de’ dannati sin qui s’è cercato di ascondere. il fraudolente ruffiano è 'l primo c’ha vergogna d’esser visto nella sua pena».
52-57 Una linea verticale riunisce i vv. 52-57.
124 Sul margine sinistro linea verticale di raggruppamento dal v. 124 al v. 126. La postilla, che il Celani ha erroneamente trascritto e attribuito al v. 129, è scritta a fianco dello stesso gruppo di versi. Si veda al precedente v. 47 l’analogo commento sul sentimento di vergogna provato dal dannato.
Canto XIX
9 Ch'a punto sovra'l mezzo fosso piomba . 11 Che mostr'in terra, in cielo,et nel mal mŏdo; 14 Piena la pietra livida di fori
20 Rupp'io per un, che dentro v'annegava :
25 Le piante eran'accese a tutti intrambe : 26 Per che si fortè guizzavan le giunte ;
27 Che spezzate haverian ritorte & strambe.
32 Guizzando piu, che glialtri suoi consorti; 33 Diss'io; & cui piu rossa fiamma succia? 36 Da lui saprai di se, e de' suoi torti. 37 Et io; tanto m'è bel, quant'a te piace :
45 Di quei, che si piangeva con la zanca.
46 O qual che se, che'l di su tien di sotto ,
52 Et ei gridò;se tu gia costì ritto ;
53 Se tu gia costì ritto, Bonifatio ?
costiritto
20 Celani non registra la sottolineatura tassiana. - 27 Celani Che spezzate haverian ritorte & strambe. - 45 Celani non registra la sottolineatura tassiana. - 46 Celani non registra la sottolineatura. - 52 Celani non registra la sottolineatura. - 53 Celani costì ritto.
56 Per lo qual non temesti torre a'nganno 65 Poi sospirando, & con voce di pianto 70 Et veramente fui figliuol de l'orsa 71 Cupido si per avanzar gliorsatti ; 108 Puttaneggiar co i regi a lui fu vista ;
112 FATTO v'havete DIO d'oro & d'argento:
113 Et che altr'è da voi a l'idolatre ;
Idolatre et Heresiarche maschi in è contra l'osservatio(n) del Bembo
115 Ai Constantin di quanto mal fu matre 117 Che da te prese il primo ricco patre .
120 Forte spingava con ambo le piote. 122 Con si contenta labbia sempre attese
112 Celani non registra la sottolineatura tassiana. - 113 Celani Idolatre et heresiarche maschi in è contro l’osservazione del Bembo. - 120 Celani Forte spingava con ambo le piote.
NOTE
52-53 L’annotazione del Tasso è apposta sul margine inferiore della pagina e vuole con ogni probabilità riferirsi a entrambi i versi. Celani crede che il poeta riscriva a margine l’espressione replicata da Dante costì ritto e trascrive dunque erroneamente la postilla tassiana. In realtà Tasso indica una variante testuale, costiritto appunto, e di ciò abbiamo conferma collazionando il nostro postillato con quello Sessa, dove si legge in margine ai medesimi versi «<altri leggono> costiritto». Tav. 11.
108 Anche nella Commedia Sessa Tasso sottolinea puttaneggiar e a lui fu vista e commenta in margine con «puttaneggiar a lui fu vista. si dice a lui da lui e per lui fu vista».
113 La chiosa tassiana si vuole evidentemente riferire anche a IX, 127. Nell’edizione Sessa della Commedia Tasso annota in testa alla pagina «Idolatre come heresiarche masculini terminanti in e contra la reg(ola) del Bembo», da riferirsi evidentemente a questo verso.
120 Nel postillato Sessa Tasso sottolinea, come nella nostra edizione, sia la forma verbale che il sostantivo; in quel caso annota poi in margine «piote piante» e «springare mover forte (per) (per)cotere». Si noti che nell’edizione giolitina si legge spingava, mentre in Sessa springava. Il testo stabilito da Petrocchi accoglie la prima delle due varianti.
Canto XX
9 Che fanno le letane in questo mondo .