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Misericordia & giustitia li sdegna

Commedia dell’Angelica

50 Misericordia & giustitia li sdegna

51 Non ragioniam di lor ; ma guarda, & passa. 55 Et dietro le venia sì lunga tratta

56 Di gente , ch'i non haverei creduto ,

tratta di gente

81 Infin al fiume di parlar mi trassi . 88 Et tu , che se costì, anima viva

anima viva quasi l'altre no’ siano 94 E 'l duca lui ; Caron non ti crucciare : 95 Vuolsi cosi colà; dove si puote ,

96 Cio che si vuole , & piu non dimandare . 97 Quinci fur quete le lanose gote

98-99 Al nocchier de la livida palude ;

Che 'ntorno a gli occhi havea di fiamme rote. imit.

109-111 Caron dimonio con occhi di bragia

Lor accennando tutte le raccoglie : Batte col remo , qualunque s’adagia . imit.

112-115 Come d’autunno si levan le foglie

L’una appresso de l’altra, infin che 'l ramo Vede a la terra tutte le sue spoglie ;

Similemente il mal seme d'Adamo 116 Gittasi di quel lito ad una ad una

il mal seme ad una ad una

117-120 Per cenni , com'augel per su' richiamo.

Così sen’ vanno su per l’onda bruna ; Et avanti che sian di là discese , Anco di qua nuova schiera s’aduna. come sovra comparatione

129 Ben puoi saper homai , che 'l suo dir suona.

109 Celani non registra la postilla tassiana. - 115 Celani similmente. - 117 Celani il mal seme, ad una ad una come sovra, comparazione.

NOTE

11 Tasso, con una sottolineatura orizzontale sul margine sinistro della pagina, mette in rilievo la sua annotazione. Il poeta riflette sull’enclisi di pronome a inizio verso (fenomeno oggi riferito alla legge Tobler-Mussafia). Anche nel postillato Sessa Tasso commenta il verso con «io vidi concia anzi guasta il Ruscelli, per che questa particella posposta ha maggior forza che preposta così nel paradiso ancora nel cielo etc fui io». Si noti anche che nella Commedia Sessa Tasso sottolinea Fu io al v. 5 di Paradiso I (Fu io; et vidi cose, che ridire). Cfr. Tasso, Lezione sopra un sonetto di Monsignor Della Casa: «Dante ancora, nel primo canto del Paradiso, il qual si conosce che fu da lui accuratamente polito, come tutti gli altri principii, commette il concorso di molte vocali: Nel ciel che più della sua luce prende, / Fui io, e vidi cose che ridire; potendo in questa maniera accommodar il verso, Io fui, e vidi cose che ridire; ma gli piacque il concorso delle vocali, o giudicò che quell’io, posposto, avesse maggior forza. Sì come fece altrove: Queste parole di colore oscuro / Vidi io scritte al sommo d’una porta; potendo dire Io vidi, come concia il Ruscelli, o, per dir meglio, come guasta il Ruscelli. Ma se pur è lecito questo tal concorso di vocali, non sia mai lecito ove più la dolcezza che la gravità si richiede». Tavv. 5 e 6. 36 Lodo per lode è abbastanza comune nell’italiano antico, ma

di Dante c’è questo esempio solo, in rima (Sapegno). Anche nel Dante Sessa Tasso sottolinea e riscrive il termine.

56 Tasso, come in precedenza, con una sottolineatura orizzontale sul margine destro della pagina, vuole forse evidenziare la sua annotazione.

94 Un segno verticale al margine sinistro riunisce i vv. 94-99. L’annotazione tassiana imit (cfr. I 30) è posta alla sinistra dei vv. 97-99.

98-99 Tasso riconosce probabilmente in questi versi il richiamo virgiliano di Eneide VI vada livida (vv. 319-320: quidue petunt animae? Vel quo discrimine ripas / hae linquunt, illae remis vada livida verrunt?) e multam...paludem (vv. 413-414: [...] gemuit sub pondere cumba / sutilis et multam accepit rimosa paludem), nonché stant lumina flamma (vv. 298-301: portitor has horrendus aquas et flumina servat /

terribili squalore Charon, cui plurima mento / canities inculta iacet, stant lumina flamma / sordidus ex umeris nodo dependet amictus), richiamo che torna con forza nel successivo v. 109.

109 Una linea verticale al margine sinistro raggruppa i vv. 109- 120. Nell’edizione Celani non è registrata la postilla imit, che si trova alla destra dei vv. 109-111. Cfr. nota ai vv. 98-99. 116 Tasso nota la corrispondenza tra il singolare collettivo il mal

seme e il termine distributivo ad una ad una.

117 La comparazione a cui si riferisce Tasso è quella dei vv. 112- 114, di matrice virgiliana (Eneide VI 305 «huc omnis turba ad ripas effusa ruebat», 309-312 «quam multa in silvis autumni frigore primo / lapsa cadunt folia, aut ad terram gurgite ab alto / quam multae glomerantur aves, ubi frigidus annus / trans pontum fugat et terris immitit apricis»), commentata dalla relativa nota a stampa con le parole Comparazione tolta da Virgilio. Tasso, con una sottolineatura orizzontale sul margine destro della pagina, vuole forse mettere in rilievo la sua annotazione.

Canto IV

2 Un greve tuono si , ch'i' mi ri | scossi ; ris | cossi

7 Vero è , che 'n su la proda mi trovai proda

9 Che tuono accoglie d'infiniti guai . 11 Tanto ; che per ficcar lo viso al fondo

viso vista.

13 Hor discendiam qua giu nel cieco mondo , 19 Et egli a me ; l'angoscia de le genti ,

20 Che son qua giu , nel viso mi dipigne

Virgilio ha pietà non l'hebbe degli sciaurati. 26 Non havea pianto , ma che di sospiri ,

ma che

28 Et ciò avenia di duol senza martiri , 30 d'Infanti , & di femine , & di viri .

33 Hor vo che sappi inanzi,che piu andi ,

andi

43 Gran duol mi prese al cor, quando lo 'ntesi ;

33 Celani Hor vo che sappi, inanzi che più audi e non registra la sottolineatura di Torquato alla propria postilla.

45 Conobbi, che 'n quel limbo eran sospesi . sospesi

49 Uscicci mai alcuno o per su' merto , uscicci

55 Trasseci l'ombra del primo parente ,

uscicci e trasseci (per) uscinne e trassene. 59 Israel con suo padre , & co suoi nati ,

nati

64 Non lasciavam l'andar , perch'e dicessi : 67 Non era lung'ancor la nostra via

68 Di quà dal sonno ; quand'i vid'un foco ,

95 Di quel Signor de l'altissimo canto ;

96 Che sovra gli altri , com'aquila , vola .

98 Volsersi a me con salutevol cenno : 102 Sì, ch'i fui sesto tra cotanto senno . 107 Sette volte cerchiato d'alte mura , 112 Genti v'eran con occhi tardi & gravi 117 Sì, che veder si poten tutti quanti . 123 Cesar armato con gli occhi grifagni .

55 Celani uscivi. - 59 Celani co’ suoi nati. - 68 Celani Di quà dal sommo . - 96 Celani Che sovra gli altri , com'aquila , vola .

124 Camilla vidi , & la Penthesilea

128 Lucretia , Giulia, Martia , & Corniglia ; 132 Seder tra Filosofica famiglia .

NOTE

2 Il segno | da me utilizzato nella postilla indica che Tasso spezza la stesura della parola andando a capo: il poeta, probabilmente, intende criticare la divisione sillabica dell’edizione giolitina che presenta ri|scossi.

7 Il termine proda, sottolineato e riscritto dal poeta sul margine destro della pagina, significa orlo, limite. Nel postillato alla Commedia Sessa Tasso sottolinea la parola e annota in margine «proda, per limitare».

11 Tasso nota il latinismo viso (da visus) che sta per sguardo, vista. Analogamente, nel Dante Sessa, il poeta scrive «viso per vista».

19-20 La chiosa è apposta a fondo pagina. Nella Commedia Sessa si legga il più ampio commento lasciato dal Tasso: «Nota che Virg. impallidisce per la pietà de’ dannati, quella che concedendosi à tutti i peccatori come si vedrà nella coppia d’Arimino et in Ciacco et in altri, si niega solamente a i <traditori> fraudolenti, ove si dice qui regna la pietà quando è ben morta [Inferno XX 28 n.d.c.], e questo è segno che solo la fraude sia sceleraggine». Cfr. V 141; VI 58- 59; VIII 37-42; XIII 84; XVI 52-57; XX 25-28.

26 Il poeta sottolinea e replica ma che, da intendersi nel senso di altro che, fuorché, dal latino magis quam.

33 Tasso sottolinea e riscrive questo congiuntivo presente arcaico del verbo andare, formato dal tema dell’infinito. 45 Cfr. II 52. Il riferimento è esplicitato da Tasso nella glossa al

Dante Sessa, dove si legge: «Io era tra color che son sospesi, perche assegna l’esser sospeso al Limbo».

49 Tasso sottolinea e riscrive in margine la forma verbale perché interessato, come vedremo nella nota seguente, al -ci enclitico. In Sessa, in margine a questo verso, il poeta appone l’annotazione «uscicci, uscinne».

55 Il poeta nota il -ci enclitico, particella di luogo che sta per di qui, al posto di -ne. La glossa è scritta sul margine superiore della pagina 21. Analogo commento nel postillato alla Commedia Sessa: «trasseci, (per) trassene».

64 L’interesse del Tasso per questo verso ruota con ogni probabilità intorno alla forma verbale: nella Commedia Sessa il poeta scrive infatti «dicessi terza (per)sona».

124 Anche in questo caso il postillato Sessa chiarisce l’oggetto di interesse del Tasso; sul margine destro della pagina infatti, di fianco a questo verso, il poeta annota «l’articolo al nome proprio».

Canto V

3 Et tăto piu dolor,che pugne a guaio. 4 Stavvi Minos orribilmente, & ringhia:

6 Giudica, & manda, secondo ch'avinghia .