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Il cambiamento di governo non favorì di certo una transizione pacifica della Cambogia negli anni Settanta, impegnata com’era nelle guerre che stavano sconvolgendo la penisola indocinese. Lon Nol era un militare e, pur avendo ricoperto svariati ruoli all'interno dei molteplici governi creati da Sihanouk nel corso degli anni, non aveva grandi attitudini diplomatiche. Quello che si può affermare è che il nuovo leader fosse un autocrate da sempre incline ad un intervento ingente delle forze statunitensi nella sua nazione. Nel contempo la sua controparte americana, considerava il combattere la minaccia comunista come una crociata santa23. Da questa comunione d’intenti sarebbe sorta un’alleanza volta a portare definitivamente la Cambogia sotto l’egida statunitense. L’approssimazione eccessiva con cui il gabinetto Nixon trattava la questione cambogiana è stata ben evidenziata da un vignettista americano che disegnò Kissinger a colloquio con Nixon mentre diceva “Tutto ciò che sappiamo di Lon Nol è che il suo

21SHAWCROSS William (1979), op.cit., pg.114 22 Ibidem

47 nome scritto al contrario si legge sempre Lon Nol”24. Ovviamente poco altro era necessario. Una volta passato il periodo di quiete in cui gli americani si presero il giusto tempo per scongiurare un possibile ritorno di Sihanouk, la decisione di appoggiare Lon Nol fu presa con sorprendente leggerezza. Avere un fantoccio che rendesse realizzabili gli obiettivi statunitensi a lungo sfumati per poca cooperazione con Phnom Penh era una prospettiva troppo invitante. Inoltre, l’intelligence americana, era ancora convinta dell'esistenza del Centro Operativo del Vietnam del Sud (COSVN) in suolo cambogiano, non distante da Phnom Penh, che doveva a tutti i costi essere distrutto. L’accesso alle informazioni cambogiane venne notevolmente facilitato dall’insediamento di Lon Nol. Nella primavera del 1970, Mike Rives mandò un cablogramma allo studio ovale descrivendo la seguente situazione:

“Uno dei pericoli maggiori è la concreta possibilità di scontri tra Khmer e nordvietnamiti[...] che potrebbe portare ad una rappresaglia da parte dei primi sulle minoranze etniche cinesi o vietnamite”25.

Il problema del supporto al governo di Lon Nol si rendeva sempre più evidente man mano che gli anni della guerra in Vietnam passavano senza risultati soddisfacenti. I francesi, interpellati, sostenevano che una soluzione forzata del conflitto indocinese non fosse in pratica più raggiungibile e, di conseguenza, fosse necessario indire un’ulteriore conferenza per la soluzione del problema sulla base di quella tenuta all'indomani della caduta dell'esercito francese a Dien Bien Phu. Si faceva inoltre sempre più complicato domandare al Congresso di aumentare lo spiegamento di forze, e di denaro, per risolvere il problema. Chiedere al Congresso di stanziare più fondi, in un momento in cui la guerra in Vietnam era al suo apice, voleva dire alimentare le critiche da parte della sinistra democratica che certamente avrebbe interpretato la domanda come la riprova di un’ estensione geografica del conflitto economicamente insostenibile.

Mentre alla Casa bianca la questione degli aiuti stava segnando un solco ancora più marcato, caratterizzante di tutta la presidenza Nixon peraltro, tra il presidente ed il Congresso, sul suolo cambogiano ai vietnamiti non vennero posti vincoli particolari per l’attraversamento delle frontiere e, mentre i Vietcong cercavano rifugio dai bombardamenti al di là di Bavet, i nordvietnamiti si assicuravano che i canali di comunicazione logistica per il flusso di risorse dalla Cambogia verso il Vietnam, ed in

24SHAWCROSS William (1979), op.cit., pg.114 25 Ibidem, pg.130

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particolare il Sentiero di Ho Chi Minh, rimanessero efficaci. In breve la situazione che gli americani auspicavano sarebbe notevolmente migliorata col cambio di governo stava invece rapidamente peggiorando.

La contromisura fu presa in autonomia da Lon Nol che, all’inizio di aprile, indisse una chiamata alle armi. Sedotti dalla paga e dalle dichiarazioni di compartecipazione di altri paesi alla guerra, in settantamila risposero al richiamo del generale. Dopo ciò, Lon Nol chiese un aiuto internazionale per armare i nuovi combattenti equipaggiati in maniera ridicola rispetto ai vietnamiti, senza parlare del deficit che li separava come esperienza di guerra. L’America rispose prontamente. Il generale Abrahms decise che tutti gli AK- 47 confiscati a Saigon fossero inviati a Phnom Penh26.I Khmer Krom e i Khmer Serei di Son Ngoc Thanh, che si stavano addestrando in Vietnam, furono richiamati. Questa mossa tuttavia sconcertò Lon Nol che vedeva sia i Krom sia i Serei non solo come una forza militare ma, dato il capo cui facevano rapporto, come una forza politica capace a livello teorico di insediare la sua posizione di leader. Memore dei fastidi causati a Sihanouk, decise di mandarli a combattere in tutte le battaglie più cruente, estinguendoli.

Il problema più grande del governo di Lon Nol era quello della mancanza di legittimazione popolare. La società tradizionalmente conservatrice e religiosa cambogiana, infatti, mal digeriva la deposizione di un re che, sebben molto più libertino dello zio Monivong, considerava l’ultimo rampollo di una stirpe semi divina. Il generale tentò di mitigare questa mancanza facendo leva sul sentimento antivietnamita che sempre giaceva semi sopito nelle menti dei contadini cambogiani.

Gli effetti della retorica incendiaria del neo capo di Stato possono essere sintetizzati nel massacro del villaggio di Prasaut. Circa novecento vietnamiti vennero uccisi da quello che i militari additarono come casualità dettate dal fuoco incrociato. I giornalisti presenti sostennero semplicemente che le truppe khmer li uccisero disarmati.

Le proteste diplomatiche e mediatiche, cui l'America dovette associarsi, portarono Lon Nol a fare un passo indietro, sostenendo ipocritamente che l'uccisione dei vietnamiti non era necessaria alla rivoluzione.

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