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La Camera, attraverso il metodo della supermaggioranza37, deliberò condannando Kaing Guak Eav, alias Duch, a trentacinque anni di prigione38. All’unanimità inoltre, la Camera, decise che, date le circostanze, l’accusato avrebbe avuto una riduzione di cinque anni della pena, per la detenzione illegale subita tra il dieci maggio 1999 e il trenta luglio 200739. Gli sarebbe stato fatto credito per gli anni trascorsi illegalmente in galera.

Nel deliberare, ovviamente, la Camera avrebbe tenuto in larga considerazione sia fattori aggravanti che mitiganti la pena. L’abuso di potere di Duch, la crudeltà dei crimini, il fatto che le vittime fossero sostanzialmente indifese e l’intento discriminatorio alla base dei crimini40, furono tutti fattori che pesarono a favore di una lunga sentenza41. La collaborazione con la Camera, le ripetute manifestazioni di rimorso, l’evidenza di una

37 Il giudice Lavergne dissentì sulla sentenza, anche se nel documento ufficiale non

sono prodotti i motivi di tale dissenso

38http://www.eccc.gov.kh/sites/default/files/documents/courtdoc/20100726_Judgement_Case_00

1_ENG_PUBLIC.pdf pg.216

39http://www.eccc.gov.kh/sites/default/files/documents/courtdoc/20100726_Judgement_Case_00

1_ENG_PUBLIC.pdf pg.216

40 Ibidem, pp.207-208

41Co-Prosecutors’ Appeal Against the Judgement of the Trial Chamber in the case of

Kaing Guak Eav Alias Duch, Supreme Court Chamber ECCC, Case No 001/18-07-2007-

ECCC/SC, 13

October 2010 in

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paventata volontà di riabilitazione invece, furono considerate sufficientemente importanti per non pronunciarsi in favore dell’ergastolo42.

Come già evidenziato, l’obbedienza a ordini superiori, l’infermità mentale o altri fattori nella vita di Duch, furono accettati come fattori attenuanti43. La camera inoltre, evidenziò che, Duch fosse direttamente responsabile di “ crimini particolarmente

choccanti data la natura vile del loro carattere”, che fosse un “uomo istruito e intelligente” che “comprendeva appieno la gravità dei suoi reati”44.

6.4 Il ricorso in appello dei pubblici ministeri

I pubblici ministeri hanno deciso di procedere in un’istanza di ricorso dopo aver

evidenziato errori di procedimento da parte della Camera45.

i) I pubblici ministeri hanno sottolineato come la Corte, secondo il loro parere, avesse commesso un errore nel non dare il giusto peso alla gravità dei crimini di Duch. Proprio la natura di suddetti crimini, il dolo e la coscienza con cui furono commessi doveva, secondo i pubblici ministeri pesare molto di più sulla sentenza. Inoltre, secondo l’accusa, le attenuanti addotte dalla Camera al momento della lettura della sentenza, furono prese in eccessiva considerazione data la natura aleatoria delle stesse. Inoltre i pubblici ministeri insistettero sul fatto che la Camera non avesse tenuto in alcun modo in considerazione la letteratura giurisprudenziale internazionale disponibile e riguardante casi analoghi a questo. La sentenza per se fu

42http://www.eccc.gov.kh/sites/default/files/documents/courtdoc/20100726_Judgement_Case_00

1_ENG_PUBLIC.pdf pg.208

43 Ibidem

44Co-Prosecutors’ Appeal Against the Judgement of the Trial Chamber in the case of

Kaing Guak

Eav Alias Duch, Supreme Court Chamber ECCC, Case No 001/18-07-2007-ECCC/SC,

13October 2010 in

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considerata inadeguata dato che fallì nell’indicare come si fosse giunti alla stessa, non facendo riferimento ad alcun caso precedente46.

ii) Un altro errore della Camera, sempre secondo i p.m., fu di accorpare i vari crimini di cui Duch era imputato47, sotto il nome di crimini contro l’umanità o persecuzione su base politica. La Camera in sostanza avrebbe fallito nel non considerare cumulativi i vari crimini di cui Duch era imputato.

iii) Inoltre un’accusa che non era stata perseguita era quella di riduzione in schiavitù, in relazione a tutti i detenuti di Tuol Sleng48. Il problema sostanziale evidenziato dai pubblici ministeri risiedeva nella definizione per se di riduzione in schiavitù che, secondo la Camera, aveva come requisito fondamentale il lavoro forzato. Secondo questa logica, Duch non fu perseguito per tutti i prigionieri dell’S-21 non assoggettati al lavoro forzato49.

6.4.1 Il ricorso in appello della Difesa

La difesa di Duch si basò sostanzialmente sull’evidenziare che la Camera, nella sentenza, si fosse spinta al di là della sua giurisdizione.

All’articolo 1 del raggiunto accordo tra Governo Reale della Cambogia e Nazioni Unite si fa riferimento alla possibilità di processare esclusivamente i “senior leaders” della Kampuchea Democratica50, la difesa di Kaing Guak Eav si fondò essenzialmente sulla tesi che lo voleva come un burattino nelle mani di Pol Pot e compagni51. Secondo la

46http://www.redcross.org.au/files/2011__the_eccc__from_case_001_to_case_002__findings_an

d_the_future.pdf pg.15

47 Per una descrizione completa si cfr. Parte 2, cap.3.1 e 3.2

48http://www.redcross.org.au/files/2011__the_eccc__from_case_001_to_case_002__findings_an

d_the_future.pdf pg.16

49 Ibidem

50 Law on the establishment of Extraordinary Chambers in the courts of Cambodia

for the prosecution of crimes committed during the period of Democratic Kampuchea, art.1

51Appeal Brief by the Co-Lawyers for Kaing Guek Eav Alias “Duch” against the Trial

Chamber Judgement of 26 July 2010, Supreme Court Chamber ECCC, Case No 001/18-

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Difesa infine, Duch, vista la numerosa produzione di prove in questo senso, dovrebbe essere stato considerato come un testimone degli orrori della Kampuchea Democratica, non come un perpetratore degli stessi. In effetti come tale fu considerato e, proprio in relazione alla sua collaborazione con la Corte, gli fu concesso una rilevante riduzione della pena.

6.4.2 Il ricorso in appello delle parti civili

Le parti civili coinvolte nel processo invece lamentarono un sostanziale mancato riconoscimento di tutte le parti che avrebbero voluto essere coinvolte nel procedimento, adducendo che la Camera si fosse arbitrariamente eletta a giudice di chi avesse diritto di parlare e chi no. Quest’attitudine della Camera, sempre secondo le parti civili, risultò in un’amministrazione erronea della giustizia52.