• Non ci sono risultati.

2. Roma e la Sardegna

2.2. Le fortificazioni romane della Sardegna

2.2.2. I presidi militari della Barbària

2.2.2.6. Luguido, Nostra Signora di Castro

Lugudonec(astra), Luguinec(astra), Luguido, Castra Felicia sono i toponimi segnalati da diverse fonti antiche ed attribuibili ad un’unica stazione localizzata lungo la deviazione stradale diretta verso Olbia della via A Karalibus Turrem (fig. 37)336. L’esistenza di questo antico presidio militare è stata confermata

328 Ruggeri, voce in sitografia. Il nome del paese odierno Aùstis ricorda parte dell’antico toponimo Augustis,

testimoniato fino al XII secolo da una fonte giuridica (Condaghe di S. Maria di Bonarcado) e riferibile ad un centro abitato sorto nella medesima area. Paola Ruggeri evidenzia che “la forma latina sarebbe quella di un ablativo plurale locativo, anche se si è anche pensato ad una forma composta come Forum Augusti, Vicus Augusti, Lucus

Augusti”.

329 Zucca 1988, pp. 368-369; Mastino 2005, p. 312; Farre 2016b, p. 22; Ruggeri, voce in sitografia. 330 Mastino 2005, p. 312; Ruggeri, voce in sitografia.

331 Ruggeri, voce in sitografia.

332 Mastino 2005, p. 312. Ruggeri, voce in sitografia.

333 Zucca 1988, pp. 368-369; Le Bohec 1990, p. 72; Mastino 2005, p.312; Spanu, Zucca 2011, pp. 487-488; Ruggeri,

voce in sitografia.

334 Zucca 1988, pp. 368-369; Farre 2016b, pp. 22, 30-32, 32-34, 39-40, 43-44, 98-100; Ruggeri, voce in sitografia 335 Le Bohec 1990, p. 78; Ruggeri,voce in sitografia.

336 Mastino, Spano, Zucca 2004, pp. 7, 77-78, 92-93. Pani Ermini, Poisson 1988, p. 532. Nell’Itinerarium Antonini

80 dai rinvenimenti succedutisi a partire nel XIX secolo337 proprio nella località di Nostra Signora di Castro

nei pressi di Oschiri (OT), per la precisione sulla sommità tabulare del colle di San Simone che domina la sponda orientale del fiume (divenuto oramai lago artificiale) Coghinas 338.

Oltre alle evidenze archeologiche ancora in parte visibili, numerose epigrafi339 rinvenute nell’area

accertano che la stazione di sosta assunse un carattere militare quando nel I secolo d.C. essa ospitò un reparto della Cohors III Aquitanorum, a cui con grande probabilità succedette inizialmente la Cohors Ligurum equitata e successivamente un distaccamento della Cohors I Sardorum340. Nella valle a sud del

colle vi era l’abitato civile connesso all’accampamento, nonché un intreccio viario di notevole importanza che consentiva il transito di truppe, di mercanti e lo scambio di merci341.

L’accampamento militare (app. I, G.), indagato in tre riprese tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, era dotato di una cinta muraria (fig. 42 e 43) di pianta trapezoidale (app. I, A.2.2.) che seguiva

l’orientamento nord-est/sud-ovest della collina su cui era stato impiantato. È probabile la presenza di un bastione sporgente dal tratto nord-occidentale del circuito difensivo; inoltre, il settore

meridionale e sud-orientale della cinta muraria era sostenuto da due terrazzamenti artificiali, già

la stazione di Castra Felicia, segnale di un mutamento del toponimo che rispecchierebbe la moda sia romana che bizantina di donare un nome beneaugurante agli accampamenti militari. Nelle fonti medievali del XII secolo viene invece citata la diocesi di Castra o Castro sita presso la cattedrale di Santa Maria in territorio di Oschiri, a poco più di un chilometro a nord del colle di San Simone ove sono state rinvenute “rovine di Castro”. Ci fu probabilmente in età antica uno spostamento del nucleo abitato dal Colle di San Simone alla località di Santa Maria di Castro.

337 Mastino, Spanu, Zucca 2004, pp. 92-93.

338 Pani Ermini, Poisson 1988, pp. 532-534. Mastino, Spanu, Zucca 2005, pp. 7, 78. 339 Mastino, Spanu, Zucca 2004, p. 81, 83-87.

340 Zucca 1988, pp. 370-371; Le Bohec 1990, pp. 23-24, 33, 66-67; Mastino, Spanu, Zucca, 2005, p. 9; Mastino

2005, pp. 346, 360, 371, 396; Carzedda 2016, pp. 24-25.

341 Mastino, Spanu, Zucca 2004, p. 7.

Figura 43. Ortofoto del colle di San Simone in comune di Oschiri. In rosso sono stati evidenziati il percorso della cinta muraria del castrum romano e i due muri a sostegno dei terrazzamenti artificiali, in giallo le arterie stradali ed in blu le strutture interne dell’accampamento (da Mastino, Spano, Zucca 2004, p. 84).

Figura 42. Ortofoto del colle di San Simone in comune di Oschiri (da Google Heart 2006)

81 notati da Vittorio Angius ed all’epoca interpretati erroneamente come due ordini di mura

aggiuntive342.

Le mura, nei tratti finora indagati, erano impostate su fondazioni a scarpa costruite con pezzame litico legato da malta resistente oppure da strutture di blocchi irregolari connessi con malta di fango; a loro volta le fondazioni si sovrapponevano allo strato di roccia granitica. La cinta muraria venne eretta in opus africanum (app. II, I.4.), utilizzando parallelepipedi di granito locale impilati tra loro e pietrame vario connesso con malta per realizzare rispettivamente i “pilastri” e le specchiature intermedie della struttura (fig. 44 e 45).

I resti di intonaco rinvenuti in situ mostrano come fosse importante conferire una certa rifinitura decorativa anche ad un’opera di carattere difensivo come la cortina muraria di un accampamento

342 Mastino, Spanu, Zucca 2004, pp. 93-94.

Figura 45. Particolare delle mura in opus africanum (da Mastino, Spanu, Zucca 2004, p. 85).

82 militare. Con tutta probabilità la parte sommitale delle mura ospitava un camminamento di ronda realizzato con strutture lignee. Tutti i materiali provenienti dallo scavo delle fosse di fondazione delle mura sono stati datati ad epoca alto-imperiale343.

È stata localizzata una porta (app. I, C.1.) lungo il tratto settentrionale del circuito, sulla base del ritrovamento di un blocco con i segni caratteristici per l’allettamento dei cardini e con le rigature tipiche da apertura/chiusura dei battenti, oltre a due basolati dotati di tracce di carraie. La porta nord era presumibilmente protetta da un torrione (app. I, B.1.2.), di cui resta solo il nucleo interno della struttura. Una postierla (app. I, C.1.2.), segnalata da un blocco rettangolare di grosse dimensioni interpretato come suo stipite, doveva invece trovarsi sul lato sud-orientale delle mura, il cui percorso in questo settore si interrompe bruscamente344.

343 Pani Ermini, Poisson 1988, p. 538; Mastino, Spanu,. Zucca 2004, p. 95. 344 Pani Ermini, Poisson 1988, p. 534; Mastino, Spanu, Zucca 2004, pp. 93-95.

84