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Manager dell’AD

2.3 Vantaggi e svantaggi per i tre attori: manager dell’AD, ospiti e comunità locale

2.3.1 Manager dell’AD

Figura 8. Vantaggi e svantaggi manager dell'AD, elaborazione personale

Partendo dai benefici apportarti ai soggetti che decidono di creare un albergo diffuso, bisogna menzionare prima di tutto la capacità dell’AD di generare alti livelli di redditività non solo all’albergo ma a tutte le imprese che fanno parte del network creato, quindi ristoranti, negozi di artigianato ecc. Ad esempio, un risultato atteso dall’AD è la crescita delle vendite relative ai servizi di ristorazione offerti, godendo degli elevati ricavi derivanti dalle vendite per servizi di cibo e bevande forniti internamente o da ristoranti che collaborano con AD. Oppure, guadagna sulle vendite di prodotti locali in quanto molto spesso all’interno degli spazi comuni di un albergo diffuso vengono adibite mostre di prodotti tipici come marmellate, formaggi, vino, dove i turisti possono venire a conoscenza delle tradizioni agroalimentari del luogo e possono anche acquistare i prodotti. Così facendo, la vendita avviene proprio all’interno dell’AD, il quale in genere riceve un margine dal 10 al 30% sul prezzo di vendita del produttore. 33

Altra entrata consistente per il manager è dovuta alle esperienze turistiche che promuove sul territorio che possono essere fornite o dai propri dipendenti, come chef e sommelier, o da soggetti esterni come guide alpine, esperti di storia locale. Nel primo caso, il guadagno sarà diretto mentre nell’altro caso il manager non ha il potere di imporre un

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prezzo di vendita per l'esperienza offerta da soggetti esterni e quindi convincerli a mantenere comunque dei prezzi competitivi, ottenendo un margine del 15% in alta stagione e del 30% in bassa stagione. 34

Inoltre, è stato appurato che l’AD permette delle migliori economie di scala rispetto alle altre soluzioni extra-alberghiere, nello specifico i Bed & Breakfast. Questo perché gli alberghi diffusi possono usufruire di una diminuzione dei costi dovuta, per esempio, alle relazioni durature che intraprendono con le imprese locali.

Altro vantaggio è legato alla situazione attuale in cui versa il mercato alberghiero. Gli alberghi diffusi sorgono in piccole comunità, aventi determinate caratteristiche e specifici requisiti; di conseguenza, vi è meno competizione nel settore dell’ospitalità diffusa, poiché sarà raro, se non impossibile trovare due AD molto vicini tra loro, situazione che invece rappresenta un grande ostacolo per le altre forme di ospitalità, come alberghi, hotel e così via.

Infine, l’AD viene visto come una grande soluzione al turismo sostenibile, green e porta ad un’importantissima conseguenza che è la destagionalizzazione del turismo. Una delle caratteristiche principale dei flussi turistici è la stagionalità, ovvero il fatto che le visite turistiche si concentrano solo in determinati periodi, in genere d’estate, poiché un fattore che caratterizza questa fluttuazione è il clima. Questo fenomeno ovviamente rappresenta un grande ostacolo allo sviluppo turistico portando a variazione di redditi e tassi di occupazione altalenanti. L’AD sconfigge la stagionalità, in quanto il suo successo non si deve tanto a condizioni climatiche favorevole quanto all’importanza del territorio, alla curiosità dei turisti di visitare il patrimonio artistico e culturale di un luogo, pratica che può essere svolta in qualsiasi momento dell’anno.

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Passando ai risvolti negativi a cui può andar incontro il manager, l’AD, per la sua costruzione, può richiedere ingenti investimenti che verranno utilizzati prima di tutto per l’acquisto degli edifici anche se i prezzi sono generalmente bassi per via del loro stato di degrado e poi sono impiegati per il restauro degli immobili storici e per il loro adeguamento in base alla normativa antisismica. Questi investimenti possono essere erogati o da privati oppure da fondi pubblici nazionali o regionali. Il ruolo dei fondi pubblici in questi progetti si è rivelato molto importante in quanto senza il sostegno pubblico, questi investimenti diventerebbero un serio ostacolo allo sviluppo dell’albergo diffuso.

A questo, si aggiungono poi tutti i costi che l’imprenditore dovrà sostenere per l’avvio, la promozione, la gestione dell’albergo diffuso. Tra quelli che incidono di più si hanno:

- Costi di arredamento;

- Costi di mantenimento delle strutture; - Costi per pubblicità e promozione; - Costi per consulenza professionale;

- Costi relativi alla retribuzione del personale.

Oltre agli alti costi, sono necessari lunghi tempi di ristrutturazione in quanto tutte le unità devono essere convertite ad alloggi e devono essere completamente arredate e rimesse a nuovo.

Tuttavia, ci sono casi in cui le abitazioni possono essere utilizzate direttamente perché si trovano in buono stato; in questa situazione gli investimenti necessari si riducono drasticamente in quanto sarà necessario solamente l’impiego di capitale per arredare le diverse unità abitative. Infatti, gli edifici devono rispettare le caratteristiche architettoniche locali e devono essere idonei ad ospitare turisti e adeguati a svolgere la loro nuova funzione.

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L’imprenditore proprietario dell’albergo diffuso, inoltre, deve essere messo al corrente che molto spesso si verificheranno delle diseconomie durante la fase di gestione dovute alla dispersione territoriale degli edifici e alla necessità di garantire dei servizi centralizzati. Questo è dovuto soprattutto al fatto che l’albergo diffuso è composto da case e non da camere e quindi caratterizzate da superfici molto grandi che comportano alti costi di riscaldamento, di manutenzione, di pulizia ecc. oltre che una perdita di tempo. Infatti, nella maggior parte dei casi, i costi di gestione di un AD sono maggiori quasi del 40% rispetto a quelli di un albergo.35

Altro problema a cui può andare incontro è la perplessità e la poca fiducia che gli individui hanno nei confronti di questo nuovo modello di ospitalità. Infatti, ancora al giorno d’oggi, i turisti non riescono a comprendere a pieno il valore dell’idea dell’AD e per risolvere questo è necessario lavorare di più sul lato della comunicazione.

A tal proposito, Giancarlo Dall’Ara ha suggerito di creare un passaparola quanto più efficace possibile, andando per esempio a comunicare con chiarezza la proposta del progetto, spiegando le diverse attività e incontri a cui i turisti possono prender parte. Non basta, infatti, che l’imprenditore comunichi l’importanza del territorio, attraverso delle immagini, dei video ma deve essere in grado di essere il più trasparente e sincero possibile, di raccontare lo spirito di un luogo utilizzando, ad esempio, lo strumento del visual storytelling. Alla base, vi è proprio l’attività di raccontare una determinata storia e un’esperienza, di riuscire a descrive ogni minimo particolare in modo da destare l’attenzione del pubblico, rafforzare il messaggio e prolungare il ricordo.

Infine, non meno importante, è il problema relativo all’assenza o al lento sviluppo di servizi turistici, ad esempio trasporti pubblici o eventuali strutture che potrebbero essere collegate alle attività svolte dall’AD. Questo purtroppo avviene molto spesso poiché i

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piccoli borghi sono difficili da raggiungere o comunque non offrono dei servizi di base strutturati e ben consolidati come invece avviene nelle famose mete turistiche, in genere grandi città, dove gli hotel tradizionali possono usufruire di infrastrutture solide.