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Mappe Concettuali: definizioni e tipologie

2.5 Mappe concettuali ed ambienti di apprendimento in rete

2.5.1 Mappe Concettuali: definizioni e tipologie

Il termine mappa concettuale è relazionato alla teoria cognitivista dell’apprendimento significativo e per la prima volta viene utilizzato in ambito didattico da Novak e Gowin della Cornell University. Siamo agli inizi degli anni 60 e gli studiosi sostenevano che la rappresentazione grafica delle conoscenze poteva essere un modo per esplicitare i significati incorporati negli oggetti di conoscenza. La mappa concettuale è uno strumento per rappresentare, rielaborare e presentare conoscenze mediante una rappresentazione grafica che segue la seguente struttura:

Concetto  Relazione  Concetto

In sostanza i concetti vengono espressi in forma sintetica (parole) secondo una struttura geometrica a nodi e relazionati tra di loro da collegamenti che esplicitano la relazione stessa (Fig. 1).

Concetto 1 Concetto 2

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

Gli studiosi Novak e Gowin in effetti, partono dalla considerazione che l’individuo sin dalla nascita è impegnato in un processo evolutivo in cui organizza gli oggetti e le esperienze in maniera simbolica ed è proprio in tale rappresentazione simbolica che vengono attribuiti i segni ed i significati. In realtà in questo modo si vengono a generare dei veri e propri sistemi rappresentativi che richiamano una pluralità di codici linguistici mediante i quali il soggetto organizza il suo pensiero ed in grado successivamente di riutilizzare e riadattare nei contesti reali e nuovi le conoscenze acquisite per generarne altre e risolvere le situazioni in continua evoluzione. In effetti, tutto ciò è alla base della teoria dell’apprendimento significativo di Ausubel, in base alla quale il processo di assimilazione avviene a seguito dell’interazione tra un’idea già acquisita ed una nuova, quest’ultima contribuisce a modificare la struttura cognitiva del soggetto in base ad una gerarchia tra concetti. Ogni concetto, mano a mano che si espande contribuisce ad apportare nuova conoscenza e nuova semantica, e genera altri concetti in modo da creare una rete di concetti relazionati attraverso regole ben precise; in genere si parte da concetti generali e si arriva a concetti più specifici, in questo modo di arriva alla creazione di una mappa concettuale appunto, che graficamente assume la forma di un grafo.

Spesso, quando di parla di mappe ci si riferisce sempre e soltanto alle mappe concettuali, utilizzando come sinonimi tutte le tipologie di mappe create per tutti gli scopi possibili, ad ogni modo in base a questi ultimi è possibile distinguere differenti tipologie di mappe. Una mappa per esempio può essere finalizzata all’accertamento di conoscenze basilari oppure alla comprensione di argomenti di studio più dettagliati. In genere è possibile suddividere le mappe in:

- mappe cognitive; - mappe mentali; - mappe strutturali.

Le mappe cognitive sono finalizzate essenzialmente all’esplicitazione delle conoscenze su un dato argomento, e possono essere impiegate sia lato allievo che lato docente, quindi sia come strumento di insegnamento sia di apprendimento. La mappa cognitiva diventa la rappresentazione grafica della conoscenza che un soggetto possiede su un argomento specifico e può essere utilizzata per l’accertamento ad esempio dei prerequisiti degli allievi e per indagare anche gli stili di apprendimento degli stessi. L’allievo mediante la costruzione di una mappa cognitiva riorganizza in maniera personalizzata le conoscenze e l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di processi metacognitivi in grado da consentire un ruolo del soggetto attivo e costruttivo. Dal lato docente invece, le mappe cognitive elaborate dai discenti possono essere uno strumento utile per l’accertamento delle conoscenze pregresse e per progettare strategie di individualizzazione. All’interno degli ambienti di apprendimento in rete tali mappe possono ulteriormente trovare utilità nel momento in cui vengono condivise tra i soggetti e mediante una comparazione tra le stesse possono infine essere anche uno strumento di valutazione tra pari. Una attività efficace potrebbe essere quella di fare costruire la mappa cognitiva in gruppo mediante la guida e supervisione di un tutor on line.

Le mappe mentali invece, fanno riferimento alla rappresentazione grafica di una successione di idee che viene costruita attraverso relazioni soggettive dell’autore che spesso ricorre alla creatività. La mappa mentale a differenza delle altre si rifà alla teoria

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

di tipo associazionista e non al modello connessionista, infatti la sua truttura prevede un solo concetto base attorno al quale di diramano gli altriin forma radiale. La costruzione di tale mappa parte in genere da un input esterno, ad esempio in un ambiente di apprendimento in rete tale input potrebbe essere la fruizione di una video lezione su un certo argomento e, a seguito di tale fruizione si potrà chiedere ai soggetti all’interno diun forum di discussione oppure utlizzando altri tools ad hoc, di individuare le parole chiave ritenute centrali e sviluppare delle relazioni mentali con le stesse seguendo appunto la struttura radiale. A livello di utilità nella formazione, le mappe mentali svolgono una funzione simile a quelle cognitive.

Le mappe strutturali infine, sono quelle che si propongono di rappresentare le relazioni che intercorrono tra i concetti su una tematica specifica che deriva da una fonte autorevole (libro, sito web etc.), hanno quindi l’obiettivo di rappresentare in maniera strutturale, da qui il nome mappa strutturale, l’informazione, in modo multidirezionale e non uniderezionale. Mentre le prime due tipologie di mappe, cognitive e mentali, hanno la funzione di mezzo diagnostico e metacognitivo, la mappe strutturali sono soprattutto strumenti di apprendimento e di comunicazione di un sapere acquisito e consolidato. Si può anche affermare che le mappe cognitive e mentali riguardano la rappresentazione soggettiva di conoscenze, mentre le mappa strutturali fanno riferimento alla rappresentazione di conoscen assimilate e rielaborate dal soggetto. In contesti di formazione on line, le mappe strutturali possono essere impiegate come veri e propri learning objects di apprendimento e quindi per la presentazione di una unità didattica, di un modulo etc. nonché per la costruzione di ipertesti ed ipermedia, ed infine anche come strumenti d valutazione ed autovalutazione. In quest’ultimo caso è possibile

utilizzare la mappa come assegnazione di una “commessa”, ad esempio presentare una mappa incompleta oppure “errata” e lasciare agli allievi il compito di completamento o di revisione.