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Progettazione dei Contenuti: Learning Objects e Learning Unit

I learning object (LO) sono attualmente al centro dell’attenzione nel mondo dell’e- larning proprio perché sembrano dare una risposta a esigenze molto sentite nella didattica tradizionale, nell’aggiornamento professionale e nella formazione aziendale. Le parole chiave di tali “oggetti di apprendimento” sono riusabilità, adattabilità, condivisione e standard di descrizione. La messa a punto di LO riutilizzabili in più contesti educativi, in modo da poter essere usato in molti courseware diversi, e la realizzazione di “ontologie”, che rappresentano dei veri e propri repertori di conoscenza condivisa, stanno portando alla creazione di nuovi linguaggi e software che mirano ad includere della semantica nei documenti e nelle descrizioni dei metadati. La formalizzazione della conoscenza in questi termini sarà legata, infatti, alla creazione e alla verifica di teorie educative capaci di utilizzare un nuovo paradigma innovativo che si sta affermando in Internet detto Semantic Web.

Il Web Semantico, infatti, rappresenta l’evoluzione di Internet da semplice sistema di comunicazione e recupero di documenti, ad un sistema “intelligente” in cui l’informazione sarà compresa da specifici software in grado di assistere l’utente a localizzarla e a rielaborarla in modo personalizzato e adattato alle proprie esigenze. Nel campo dell’e-learning si dovrà necessariamente tenerne conto, proprio per i vantaggi che questa flessibilità può fornire al processo di apprendimento.

Il valore delle risorse umane è ormai riconosciuto soprattutto sulla base della capacità di generare nuova conoscenza. Internet ed il Web in maniera specifica sono divenuti ormai lo strumento principale attraverso il quale si condivide e si costruisce conoscenza, anche

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

perché forniscono un ambiente standardizzato nel quale si è potuto sviluppare l’e-

learning. L’esigenza, però, di rendere riutilizzabile, accessibile ed interoperabile la

conoscenza codificata (comprensibile anche alle macchine per permettere ai soggetti di ritrovarla all’occorrenza) nei diversi sistemi di e-learning ha portato alla necessità di pensare a dei modelli modulari e condivisi di rappresentazione della conoscenza e di descrizione dei contenuti.

Il Modello della Conoscenza consta di tre livelli di astrazione. Il livello più basso è costituito dai Learning Object (LO) ovvero dai moduli didattici elementari che possono essere usati in un percorso formativo on line. Il secondo livello è costituito dai Metadata il cui compito è di descrivere in maniera formale i Learning Objects attraverso un insieme standard di attributi. Il terzo livello, che rappresenta il livello più alto di astrazione, è orientato ai concetti piuttosto che ai Learning Object attraverso le

Ontologie.

I tratti salienti di un “oggetto di apprendimento” ossia di un Learning Object sono compresi nelle due parole che ne compongono il nome. Learning: comprende la finalità

al termine della lettura/uso dell’Oggetto, abbia acquisito competenze, fatto esperienze, accresciuto il proprio bagaglio culturale. Object: è un termine ereditato dal settore informatico relativamente alla “Programmazione a Oggetti”, dalla quale vengono mutuate anche alcune delle caratteristiche principali, come incapsulamento,

classificazione, polimorfismo, ereditarietà, riuso.

Alla base del concetto di learning object esiste una logica di apprendimento modulare: i contenuti complessi vengono scomposti in singole unità autoconsistenti e concepite per essere utilizzate in contesti multipli, in modo da costituire una collezione di oggetti formativi immediatamente disponibili per creare percorsi di e-learning personalizzati sulla base delle esigenze dei discenti e delle organizzazioni. Ad oggi, comunque, i LO costituiscono il modello di progettazione e sviluppo di contenuti di più ampia diffusione, in quanto l’insieme di tali moduli costituisce il materiale didattico erogabile tramite un ambiente di apprendimento in rete (piattaforma).

Gli esperti di e-learning sostengono che i LO dovrebbero essere costruiti ad hoc in modo da garantire le principali caratteristiche della formazione on line:

modularità: permette all’utente di personalizzare il proprio percorso formativo e le

modalità di approccio ai contenuti.

interattività: permette all'utente di interagire con il materiale didattico, che deve

rispondere efficacemente alle necessità motivazionali dell'interazione uomo-macchina.

esaustività: ogni LO deve rispondere ad un obiettivo formativo e portare l’utente al

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interoperabilità: predispone i LO ad essere distribuiti su qualsiasi piattaforma

tecnologica, rendendoli quindi portabili e riusabili, e ne garantisce la tracciabilità dell'azione formativa, in quanto permette un monitoraggio e un supporto alla valutazione significativo dell’attività didattica, sia relativamente ai docenti sia agli studenti. A tal fine sono stati individuati quindi degli standard (AICC, SCORM, IMS,…) che devono essere implementati per garantire la comunicazione fra LMS e materiale didattico.

Da un punto di vista tecnico, i Learning Object sono oggetti definiti tramite specifiche XML, che vengono interpretati dal browser nella sua interazione con il LMS per costruire l'oggetto multimediale.

Alcuni si riferiscono spesso ai LO con una metafora, che li accomuna a moduli simili ai

blocchetti del lego che contengono una piccola unità di apprendimento su un argomento

specifico. Ogni LO, infatti, include un obiettivo formativo, un percorso di esercitazione mirato all’apprendimento della competenza che viene insegnata e una verifica del raggiungimento dell’obiettivo iniziale. La metafora del “Lego” quindi tenderebbe a considerare ciascun Learning Object in modo del tutto indipendente dal contesto di creazione e di utilizzo, nel senso che il modulo così creato può essere usato in molti

In questa prospettiva i LO sono intesi come elementi modulari da utilizzare liberamente, a seconda delle esigenze e del percorso formativo scelto dall’utente. Il recupero degli oggetti di apprendimento è un problema molto sentito e per risolvere tale esigenza si è stabilito che ogni LO debba possedere al suo interno un insieme di specifiche tali da rendere possibile la sua indicizzazione. Queste indicizzazioni sono conosciute sotto la definizione di “metadati”.

I meta-dati sono semplicemente dei “dati sui dati”, ovvero delle descrizioni standardizzate del contenuto. Un esempio di metadati può essere rappresentato dalle

schede bibliografiche delle biblioteche, che contengono non solo informazioni relative

all’autore e al titolo di una pubblicazione, ma anche altre meta-informazioni sulla collocazione, sul soggetto etc.. Anche i LO sono dotati di un sistema di classificazione completo ed efficiente: i LOM (Learning Object Metadata). Un aspetto interessante è che i LOM sono scritti in formato XML.

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A differenza di una scheda bibliografica, i LOM devono riuscire a comunicare oltre che i riferimenti essenziali anche tutta una serie di informazioni utili per le potenziali applicazioni educative dell’oggetto di apprendimento in questione, che devono essere conformi allo standard SCORM.

In realtà lo SCORM è qualcosa di più di uno standard di descrizione, esso è un insieme di gerarchie che sovrintendono allo sviluppo di courseware riusabile, accessibile ed interoperabile, il tutto scritto in formato XML.

In base a tale definizioni, si ritiene che un Learning Object con finalità di apprendimento, in effetti, non può essere considerato come un semplice “oggetto”, ad esempio una presentazione in power-point, un file di testo etc. ma essendo finalizzato ad obiettivi di apprendimento, deve essere visto come un qualcosa di più completo e complesso. Ecco perché si preferisce parlare di Learning Unit, quale termine più corretto per indicare39:

Un segmento o parte significativa o molare di una disciplina o di un'area multidisciplinare, ovvero, un nucleo logico e concettuale essenziale di una disciplina (conoscenza/padronanza primaria, strumento linguistico e logico ritenuto

indispensabile, abilità e competenza intellettuale primaria), avente le seguenti caratteristiche:

a) la chiarezza, nel senso che i fini e i contenuti vanno chiaramente esplicitati e condivisi con gli allievi;

b) l’autosufficienza, poiché dal punto di vista cognitivo assicura il conseguimento di competenze elementari e intermedie più che superiori e assicurano una padronanza nevralgica di una disciplina o di un argomento, analizzato secondo più punti di vista e più ottiche disciplinari;

c)

l’interconnessione, perché ha necessità di collegarsi in sequenza o secondo il principio della pertinenza, sia ai monoblocchi logici precedenti e seguenti.