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Struttura e costruzione di una mappa concettuale

2.5 Mappe concettuali ed ambienti di apprendimento in rete

2.5.2 Struttura e costruzione di una mappa concettuale

Le mappe concettuali sono organizzate e quindi costruite secondo una forma grafica grazie alla quale è possibile “leggere” non soltanto i singoli concetti ma anche e soprattutto le relazioni tra di essi. In base alla tipologia di mappa (vedi par precedente), si fa una struttura specifica di mappa, ad esempio le mappe mentali sono costruite attorno ad un unico concetto chiave dal quale si diramano tutti gli altri secondo una struttura a raggiera. Tale tipo di mappa in effetti, è più considerato uno strumento per rilevare il grado di conoscenza su un dato argomento quindi per sondare ad esempio i prerequisiti dell’apprendimento piuttosto che strumento di apprendimento per l’acquisizione di nuova conoscenza, ecco perché la lettura risulta spesso poco chiara ed il suo utilizzo è poco impiegato. Diversamente invece per quanto attiene le mappe concettuali, la cui costruzione avviene a partire da nodi centrali in relazione gerarchica, ed i legami vengono chiariti e quindi esplicitati da parole intese come connettori tra concetti. Il termine concetto è andato nel corso del tempo evolvendosi, e se una prima distinzione viene proposta dallo stesso Novak tra concetti-OGGETTO e concetti- EVENTO, in cui i primi possono essere nomi o aggettivi, i secondi preposizioni, verbi o avverbi, oggigiorno si ritrovano nella costruazione della mappe anche concetti-TEMPO, concetti-PERSONE, concetti-LUOGO, concetti-ASTRAZIONE, concetti- DEFINIZIONE.

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

In un ambiente di apprendimento in rete l’utilizzo delle mappe concettuali infatti può essere impiegato a diversi livelli, ad esempio per la rappresentazione concettuale dell’intero corso on line (corso-moduli-learning objects-attività-altri strumenti etc.), oppure per la rappresentazioni delle funzioni assegnate ai diversi attori dell’apprendimento (docenti-tutor-discenti-amministratori di sistema etc.), oppure per la rappresentazione temporale delle attività e risorse. Pertanto, come si evince dagli esempi appena esposti, il termine concetto può essere esteso ad “oggetti” che non sono soltanto nomi, aggettivi o verbi. Ad ogni modo, la struttura di una mappa prevede alcuni requisiti formali da tenere in considerazione tra i quali:

- la gerarchia tra i concetti secondo un meccanismo di inclusione; - la semplificazione nell’identificazione delle etichette dei concetti;

- la presenza dei legami trasversali che fanno da collegamento tra i diversi concetti.

Da precisare che i legami tra i concetti non necessariamente devono essere di tipo lineare, anzi spesso possono snodarsi a vari livelli, quindi hanno un carattere che riprende la logica del modello connessionista: si parte da concetti generali cioè sovraordinati e si arriva mano a mano ai concetti sottoordinati (modello di tipo gerarchico). Accanto a tale modello si può avere anche il modello reticolare ovvero la mappa viene costruita attraverso la logica ipertestuale in cui le informazioni diventano circolari.

Per la creazione di una mappa è necessario dapprima scegliere i concetti su un certo argomento di studio e successivamente rappresentarli mediante legami (nessi) tra i concetti stessi. Graficamente i concetti vengono racchiusi all’interno di rettangoli

(parole-etichetta) e collegati tra loro mediante frecce accompagnate da nessi di appartenenza, implicazione, identità, casualità etc. (parole-legame).

In genere il concetto principale viene posto in alto e da esso di diramano le relazioni e i concetti mano a mano più specifici. I concetti inoltre hanno la caratteristica di essere strutture gerarchiche, ordinati cioè secondo un criterio ad albero dal diverso al simile, dal semplice al complesso. Finora il termine più utilizzato e ricorrente nella costruzione di una mappa è quello di CONCETTO. Ma cosa si intende per concetto?

Un concetto è il risultato di un processo di astrazione che arriva alla categorizzazione di oggetti o eventi in base a relazioni considerate comuni. Il concetto è in genere indicato da una parola ma non è la parola, meglio ancora è l’unità minima di un pensiero o di una proposizione, e la sua validità assume rilievo nel processo di comunicabilità (Rif.to Galimberti 1999). Altre definizioni di concetto le si ritrovano in Novak (Rif.to Novak 1984, Novak 1998).

“Concetto inteso come regolarità, un insieme di caratteristiche costanti riscontrata

negli eventi o negli oggetti e designata con un nome”

oppure

“Concetto quale regolarità percepita in eventi o oggetti, o in testimonianze di eventi o

oggetto, definita attraverso un’etichetta”

Per PROPOSIZIONE invece si intende (Rif.to Novak):

“Identifica un’unità semantica in cui due o più concetti sono legati ta di loro da

parole”

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“Relazione tra concetti. Essa ci dice come gli oggetti o eventi funzionano o come sono

strutturati”

Dopo avere chiarito i termini principali che compongono una mappa concettuale, di seguito vengono descritte le fasi di creazione e quindi i passaggi che devono essere seguiti per l’ottenimento di una mappa efficace. Successivamente si vedrà come una mappa concettuale si trasformi in learning object da inserire all’interno di un ambiente di apprendimento in rete e quindi dotata delle caratteristiche di fruizione tipiche degli ambienti web-based.

La prima fase per la costruzione di una mappa consiste nell’identificazione di una domanda principale che metta in evidenza il dominio da affrontare ed oggetto di studio, quindi l’ambito conoscitivo per il quale sarà oggetto la mappa. A titolo di esempio prendiamo come ambito conoscitivo la tematica sui “modelli didattici dell’apprendimento”, la domanda è dunque legata alla conoscenza di tale argomento e nello specifico alle definizioni, tipologie di modelli, contesti di riferimento ed orientamenti.

La seconda fase consiste nell’identificare un certo numero di concetti che sono pertinenti alla tematica (es. 10 concetti) da annotare in una lista, è preferibile annotare ogni concetto con una etichetta costituita normalmente da una sola parola o al massimo da tre. Seguendo il nostro esempio, tali concetti potrebbero essere costituiti da:

- modelli didattici dell’apprendimento - razionalista

- sistemico - costruttivista - didattica - progettazione - valutazione - prodotto - processo - competenze - approccio scientifico

- flessibilità ed autonomia cognitiva

La terza fase consiste nell’ordinamento di tali concetti, procedendo con la collocazione in alto di quello o quelli più generali e mano a mano quelli più specifici. In questa fase può essere necessario rivedere l’elenco dei concetti o rivedere gli obiettivi alla base della domanda posta in fase iniziale.

Con la quarta fase si entra nel vivo della costruzione della mappa, momento in cui si iniziano a collocare i concetti ai vari livelli; in generale in alto viene posizionato il concetto generale, nel nostro caso rappresentato da modelli didattici

dell’apprendimento, sotto tale concetto si collocano poi gli altri di livello subordinato,

nel nostro caso: razionalista, sistemico, costruttivista, didattica, progettazione e valutazione. In genere non conviene posizionare molti concetti a livello di numero sotto il concetto generale. A questo punto si passa alla fase quinta, ovvero il collegamento tra i concetti e l’esplicitazione della relazione, quindi si crea una linea di collegamento che reca l’affermazione o proposizione coerente che definisce il significato tra i concetti.

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Pertanto è proprio tale collegamento che crea il significato. Nel nostro caso avremo ad esempio i seguenti collegamenti:

I modelli didattici dell’apprendimento (SONO)  razionalista, sistemico, costruttivista I modelli didattici dell’apprendimento (SI MUOVONO NELL’AMBITO DI)  didattica

I modelli didattici dell’apprendimento (ORIENTANO E GUIDANO )  la progettazione e la valutazione

A questo punto, si scende ai concetti di secondo livello e si procede con la medesima operazione fino a collegare in maniera organica tutti i concetti. In questa fase potrebbe essere necessaria una rielaborazione della struttura (fase sesta), quindi tale processo di creazione è molto flessibile e dinamico in base all’acquisizione di nuove conoscenze e nuove intuizioni.

In una fase successiva (otto) si potrebbe avere l’esigenza di individuare dei legami tra concetti che sono collocati a vari livelli e sostanti a diversi concetti (legami incrociati). Ripercorrendo tali fasi si giunge pertanto alla produzione di una mappa concettuale completa, come quella rappresenta nella figura sottostante.

2.5.3 Le mappe concettuali negli ambienti di apprendimento in rete