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Progettazione tecnologica: l’ambiente di apprendimento in rete GriadLearn

Nel presente paragrafo l’analisi si concentra sulla progettazione a livello tecnologico dell’ambiente di apprendimento, quindi su uno dei componenti che occorre tenere in considerazione nella progettazione della formazione in rete. Nello specifico viene descritto l’ambiente di apprendimento GriadLearn, sperimentato presso la Cattadra di Pedagogia sperimentale dell’Università della Calabria, affrontando gli aspetti centrali che sono stati considerati a partire dal progetto open source Moodle.

Una piattaforma LMS (Learning Management System), può essere considerata come lo strumento usato nell’ambito della formazione on line di ultima generazione, per erogare le attività didattiche. Spesso, tale piattaforma include anche funzionalità di Content

Management System, permettendo cioè, di gestire il processo di creazione dei contenuti

didattici.La piattaforma deve permettere non solo di gestire l’erogazione di contenuti e conoscenza, ma anche gestisce gli utenti, la produzione degli oggetti didattici, l’interazione tra gli utenti ed il monitoraggio delle loro attività. Sono proprio questi strumenti di comunicazione e queste funzionalità di monitoraggio e valutazione, che differenziano le attuali piattaforme di e-Learning dai normali portali web per la didattica (web oriented), tipici dei primi modelli di e-learning.

Sul mercato sono disponibili diverse soluzioni, sia proprietarie che open-source, che nel corso del tempo subiscono evoluzioni a livello di versioni. Durante le attività di Dottorato, al fine di condurre le ricerche nell’ambito degli ambienti di apprendimento in rete, l’idea è stata quella di partire, a seguito di uno studio approfondito sullo stato

dell’arte, dalla piattaforma Moodle38, ovvero Modular Object-Oriented

Dynamic

Learning Environment, un progetto open-source sviluppato in ambito di tesi da uno

studente australiano, Martin Dougiamas, la cui architettura si basa sul linguaggio di

programmazione Php ed il database MySql.

Moodle è una piattaforma web based con funzioni L-CMS (Learning Content

Management System), che si pone l’obiettivo di favorire le strategie di apprendimento

tipiche del costruttivismo, ed è ambiamente utilizzata nella comunità scientifica. Tale piattaforma, consente una gestione delle funzionalità di tipo modulare, particolarità che non si ritrova spesso in altre applicazioni simili. Una gestione a moduli significa che si possono aggiungere nuovi servizi senza modificare il “cuore” del sistema: questo implica l’esistenza di un “framework” che mette a disposizione degli sviluppatori tutti i meccanismi di interazione con la base di dati, con i parametri di configurazione, con i sistemi di autenticazione. Moodle è un Learning Content Management System, che permette, inmaniera piuttosto semplice, di mettere a disposizione materiali didattici e organizzare corsi on-line. Grazie alla sua impostazione costruttivista, Moodle offre la possibilità di sperimentare programmi di apprendimento collaborativo quali Forum,

Chat, Wiki, oltre a quelli di autoistruzione a distanza (Lezioni, Quiz, Esercizi).

Le caratteristiche principali di Moodle possono essere così sintetizzate:

• standardizzazione: la piattaforma è costruita sullo standard SCORM, per favorirne la diffusione e la fruizione fra diversi contesti;

• modularità: i contenuti formativi sono organizzati in modo modulare ovvero in

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

Reusable Learning Objects; blocchi di contenuto autoconsistenti riutilizzabili

all'interno di corsi diversi;

• Possibilità di tracciare le attività degli utenti tramite un sistema di identificazione degli stessi.

Fin dalla sua nascita, ed in poco tempo, Moodle, si è diffuso in tutto il mondo. In Italia era ancora visto come una novità; solo l'Università di Modena e Reggio Emilia e l'Università del Piemonte Orientale erano partecipanti attivi della comunità internazionale; ma il riconoscimento dei prodotti open-source come soluzioni sostenibili, tardava ad affermarsi nello scenario italiano, diviso tra le organizzazioni che sceglievano la "sicurezza", rappresentata dai fornitori commerciali di fama internazionale e le realtà che preferivano investire nello sviluppo ex-novo di piattaforme, come garanzia del controllo concettuale del progetto. All'inizio del 2004, la comunità italiana costruita attorno al progetto Moodle aveva un profilo strettamente tecnologico: i contributi dei moodler italiani, erano rivolti principalmente alla traduzione dell'interfaccia. Successivamente la comunità italiana ha cambiato ottica e Moodle diventa ormai maturo ed utilizzato da tantissime Scuole ed Università italiane. E’ proprio a partire dalla piattaforma Moodle che è stato sviluppato l’ambiente di apprendimento GriadLearn, con l’intento di migliorare alcuni aspetti secondo strategie sperimentate in situazione.

La piattaforma GriadLearn è stata ri-progettata alla luce di situazioni formative reali quali corsi universitari e master universitari, seguendo gli obiettivi didattico-pedagogici delineato all’interno di ciascun contesto formativo. Tale ambiente di apprendimento in rete è stato sperimentato sia a supporto della formazione tradizionale universitaria (nei

corsi universitari istituzionali) sia come parte centrale dei percorsi in modalità blended- learning nell’ambito di master istituiti presso la Cattedra di Pedagogia sperimentale dell’Università della Calabria.

Nel presente capitolo non verranno illustrate tutte le funzionalità e gli strumenti (risorse ed attività) messe a disposizione dalla piattaforma, l’analisi si concentra sulle modifiche apportate alla piattaforma per il miglioramento sia dell’interfaccia web sia per la classificazione ed organizzazione dei contenuti didattici. In effetti a partire dall’architettura di base della piattaforma, da un lato sono stati progettati e sviluppati moduli aggiuntivi, dall’altro sono state migliorati alcuni aspetti in direzione di specifici obiettivi didattici.

La prima esigenza è stata la ri-progettazione dell’aspetto “pubblico”, un ambiente di apprendimento in effetti è costituito da una parte pubblica, visibile cioè a tutti gli utenti della rete, ed una parte privata riservata ai soggetti in formazione in qualità di learner partecipanti al percorso formativo specifico. La sezione pubblica in effetti, è stata strutturata sia mediante contenuti statici (parte grafica ed informazioni di carattere generale) sia mediante contenuti dinamici che si traducono in strumenti di comunicazione (bacheca elettronica, modulo contatti etc.) oppure in strumenti progettati ad hoc per la raccolta di informazioni sui corsisti (form di registrazione, scheda corsisti etc.). In figura è mostrata a titolo di esempio la home-page del Master “Paradigmi e modelli della didattica e della valutazione: dalla formazione all’e-learning” nella visione appunto “pubblica”.

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

Come si può notare dalla figura, i contenuti presenti nella home-page sono strutturati all’interno di un menu posizionato sulla sinitra della pagina web: alcune voci di menu “linkano” a contenuti di carattere generale ed istituzionale (ad esempio le finalità del master, i destinatari etc.), altre invece “linkano” a pagine dinamiche attraverso le quali è possibile interagire, ad esempio la pagina “Contatti” mostrata nella figura seguente:

Da tale pagina ad esempio, è possibile interagire direttamente con lo Staff del Master attraverso la compilazione del semplice web-form.

Un’altra sezione “dinamica” presente nella home-page è quella relativa alla “bacheca elettronica” dove vengono fornite le comunicazioni di carattere generale (figura seguente).

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

Altre pagine dinamiche vengono di volta in volta progettate ed implementate ad hoc in base alle esigenze, ad esempio nel caso dei master universitari in cui è fondamentale raccogliere informazioni che non sono conosciute dai dati provenienti dalla Segreteria generale, diventa essenziale procedere con lo sviluppo di schede-corsisti che possono avere differenti finalità. Durante le attività di ricerca condotte nel periodo di dottorato, sono state essenzialmente sviluppate due schede per la raccolta dei dati le cui finalità sono state molteplici in più direzioni. Da un lato, finalizzate alla raccolta dati per la gstione organizzativa dei corsisti (scelta dell’indirizzo di specializzazione del master, scelta della classe di concorso etc.), dall’altro per l’individuazione delle conoscenze e competenze pregresse sul corsista per individuare il “profilo-utente”, di rilevante utilità ai fini della personalizzazione del management didattico (vedi Capitolo 4).

Nella figura seguente è invece mostrata la scheda_corsista per la rilevazione delle conoscenze e competenze pregresse in campo tecnologico.

La memorizzazioni di tali dati, sia in relazione alla scheda ai fini organizzativi sia in relazione alla rilevazione delle conoscenze/competenze pregresse, avviene all’interno della stessa base di dati della piattaforma e-learning GriadLearn, alla quale successivamente di potrà attingere per le future interrogazioni e correlazioni con gli altri dati.

L’ambiente di apprendimento GriadLearn, a seguito della fase di autenticazione da parte del corsista si presenta secondo la seguente interfaccia che è stata sviluppata in base ad una impostazione logica e di layout.

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

L’ambiente di presenta costituito essenzialmente da tre sezioni:

- blocco sinistro: sono presenti una serie di funzioni relative alla “messaggistica” privata, agli utenti collegati, all’elenco dei partecipanti al corso, alla gestione del proprio “pannello di amministrazione”;

- blocco destro: sono presente funzioni relative a: calendario del corso, ultime news, prossimi eventi, attività recenti;

- \: è relativo alla strutturazione dei contenuti didattici.

L’idea è stata quella di suddividere i contenuti didattici ovvero i learning objects mediante una struttura che tiene conto della tipologia di learning objects:

- dispensa - slides

- video lezione - audio lezione

oppure tiene conto delle prove assegnate durante il percorso, a tale proposito è stata dedicata una “tipologia di oggetto” specifico denominata appunto “prova di autovalutazione”.

Prima di tale suddivisone, l’altra strategia progettuale a livello di “ambiente

tecnologico” è stata la suddivisione del percorso in “Aree” o “Moduli” che rispecchiano in sostanza la strutturazione del percorso formativo reale quale in questo caso in Master (vedi figura seguente).

In questo modo, il corsista (learner) ha una visione ordinata dello “spazio virtuale” mediante appunto la classificazione a livello di moduli o aree.

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

La successiva strategia progettuale è stata quella di individuare un sistema di classificazione automatica dei learning objects utile sia ai fini del caricamento degli oggetti didattici, sia per le fasi di retrieving dei contenuti da parte dell’utente-learner. Ciò è stato realizzato mediante lo sviluppo di un modulo web-based in grado di occuparsi di tale classificazione in fase di caricamento delle risorse che potremmo definire “sistema di authoring”. In effetti, le figure addette al caricamento degli oggetti didattici all’interno della piattaforma, inserendo la “parola chiave” (dispensa, slides, video lezione, audio lezione, prova di autovalutazione), forniscono al sistema una “regola” di classificazione dell’oggetto didattico in oggetto di caricamento che verrà classificato e memorizzato all’interno del sotto-menu specifico, come mostrato nella figura seguente.

In questo modo, ogni oggetto didattico viene ad essere classificato non soltanto all’interno della specifica Area o Modulo di riferimento ma anche all’interno della macro-categoria di learning object. Ovviamente i relativi menu e sotto-menu vengono generati in maniera automativa e dinamica mediante una “lettura” dalla base di dati modificata per tale modalità di classificazione.

Altro aspetto di notevole rilievo che è stato sviluppato ad hoc all’interno di tale ambiente di apprendimento è relativo alla suddivisione all’interno di ciascuna Area o Modulo, di tre macro-categorie di super-oggetti: Lezioni, Forum, Chat (figura seguente).

Capitolo 2° - Ambienti di apprendimento in rete

In questo modo, all’interno di ciascuna Area si ha la possibilità di avere non soltanto i contenuti specifici ma anche gli strumenti di comunicazione sincroni ed asincroni per lo sviluppo delle interazioni on line.

All’interno dell’ambiente GriadLearn sono stati infine integrati alcuni tools per la gestione degli oggetti didattici multimediali, che saranno oggetto di trattazione nel Capitolo 3.

2.3 Progettazione dei Contenuti: Learning Objects e Learning