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Università degli Studi di Cagliari

Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura – DICAAR -

Email: [email protected]

Stefano Pili

Università degli Studi di Cagliari

Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura – DICAAR -

Email: [email protected]

Abstract

Il contributo presenta un dispositivo di SMART planning orientato alla tutela e valorizzazione del centro storico e del suo patrimonio immobiliare. Tale strumento si configura come un “Osservatorio per la riqualificazione sostenibile dei Centri Storici” sviluppato per i Centri Storici (CS) della Regione Autonoma della Sardegna (RAS) ed orientato a supportare le Amministrazioni Comunali (AC) dei centri minori nella definizione, valutazione e monitoraggio di strategie ed azioni di recupero e valorizzazione. La redazione dei Piani Particolareggiati per il recupero del Centro Storico (PPCS) ha reso disponibili studi sul patrimonio edificato storico straordinariamente dettagliati. In aggiunta a ciò, le linee guida elaborate dalla Regione Sardegna per la redazione dei PPCS rappresentano un punto di partenza significativo per individuare un set condiviso di indicatori capaci di misurare i valori del sistema Centro Storico in un’ottica strategica e dinamica. Grazie ad un approccio multi scalare, gli indicatori possono definire uno “scenario BASE” e concorrere a valutare l'efficacia del piano, anche attraverso un monitoraggio costante dei valori sintetici ottenuti su base comparativa. Lo strumento dell'Osservatorio è stato testato nella redazione di alcuni piani, in modo da valutare la disponibilità locale di risorse e di dati di base per lo sviluppo del set di indicatori. Sulla base dei risultati ottenuti in alcuni casi di studio, si identificano, in conclusione, alcune linee guida per il successivo sviluppo dell'Osservatorio discutendone i punti di forza e debolezza.

Parole chiave: tools and techniques, urban renewal, historic centers. 1 | Introduzione: obiettivo

Uno dei paradigmi della SMART CITY è il riutilizzo dell'informazione geografica disponibile come OPEN Data o prodotta nelle attività di gestione del territorio per lo sviluppo di modelli e strumenti di SMART-Planning. Questi strumenti contribuiscono a disegnare scenari e strategie di sviluppo e renderne più efficace l'attuazione supportando processi di decisione basati sui dati e la condivisione allargata dell'informazione (Europa 2020, Digital Agenda for Europe).

Il contributo riporta alcuni risultati di una ricerca in svolgimento che ha l'obiettivo di definire e sperimentare un approccio metodologico per un “Osservatorio territoriale per la riqualificazione sostenibile dei Centri Storici” che, a partire dalla rappresentazione dello stato attuale del contesto attraverso appropriati indicatori, possa costituire uno strumento di supporto all’attuazione di politiche di recupero e valorizzazione del Centro Storico (CS), specialmente orientate all’efficientamento energetico ed il riuso del patrimonio immobiliare.

La metodologia è sviluppata per i Centri Storici (CS) della Regione Autonoma della Sardegna (RAS) ed è orientata a supportare le Amministrazioni Comunali (AC) dei centri minori nella definizione, valutazione e monitoraggio di strategie ed azioni di recupero e valorizzazione.

Dopo una sintesi dell'approccio metodologico che sta alla base dell'Osservatorio si discutono alcuni indicatori sviluppati a partire dalla conoscenza di sfondo che accompagna la redazione dei Piani Particolareggiati del Centro Storico (PPCS).

2 | Metodologia

2.1 | Metodologia: l’approccio dell’Osservatorio

L’Osservatorio è ideato come un portale Web-GIS multi utente (figura 1) che contiene informazioni geografiche multi scalari (Mappe) ed altra documentazione (documenti di sintesi, report, grafici, ...) definibile come un “Osservatorio Territoriale” (Farinós 2011).

L’approccio metodologico ha una struttura adattabile a diversi contesti, tuttavia gli algoritmi e le procedure sono studiate per utilizzare come dati di base le SDI rese disponibili dalla RAS, la conoscenza di sfondo che viene abitualmente sviluppata nell'ambito della redazione dei Piani Particolareggiati del Centro storico ed eventuali attività speditive di rilievo. Il sistema di indicatori, ricavato con specifici algoritmi e procedure, può tracciare lo “Scenario BASE” che misura e rappresenta i valori del CS contribuendo a generare un processo di condivisione e sintesi dell’informazione tra l’Amministrazione Pubblica (AP) e gli attori coinvolti nel piano (proprietari degli edifici, imprese di settore, professionisti, ricercatori, ...). La rappresentazione dello Scenario BASE è impostata su tre scale spaziali che supportano diverse funzioni dell'Osservatorio: edificio, che supporta il progetto di scenari progettuali, CS che supporta il monitoraggio del PPCS e la territoriale che supporta il confronto tra centri (figura 2). La Ricerca cerca di individuare un set di indicatori che possa essere facilmente esportati in tutti i centri storici, lasciando ad ogni singola amministrazione la libertà di svilupparne altri in base alle proprie esigenze e risorse.

Ciò naturalmente presuppone la presenza di una base informativa adeguata e dotata di una certa uniformità per tutti i centri storici della Regione e lo sviluppo di algoritmi trasparenti e facilmente esportabili.

Figura 1 | Diagramma logico dell'Osservatorio.

Figura 2| Scale di rappresentazione.

2.2 | Metodologia: dati di base ed indirizzi del PPCS

I PPCS stanno avendo una diffusione capillare in ambito regionale e, grazie alle dettagliate linee guida e all'ampia documentazione diffuse dalla RAS, sono caratterizzati da una certa omogeneità nei contenuti della base informativa e negli approcci progettuali che potrebbe diventare una base eccellente per definire un set condiviso di indicatori dedicato alla tutela e valorizzazione del CS.

Le linee guida suggeriscono l'uso di Sistemi Informativi Geografici per la strutturazione della conoscenza, inoltre ne individuano i contenuti principali:

• La caratterizzazione del patrimonio edificato (coerenza paesaggistica, strutture, materiali, stato di conservazione, uso, ...) alla scala del singolo corpo di fabbrica;

• La quantificazione dei parametri urbanistici (volumetria, superfici coperte, ...) che guidano le azioni del piano per ogni Unita Minima di Intervento (UMI), ossia il lotto urbanistico;

• Studio e rappresentazione degli elementi spaziali che caratterizzano il paesaggio del centro storico (margini, isolati, scene, piazze, vicoli, UMI, beni puntuali, ...) alla scala urbana e territoriale;

• Lo studio dei valori materiali ed immateriali del contesto anche tramite l'uso di attività di coinvolgimento della cittadinanza.

La strategia di valorizzazione della RAS mette un forte accento sul riuso del patrimonio immobiliare a fini residenziali e turistico - ricettivi tramite il suo il recupero con adeguamento tecnologico funzionale ed efficientamento energetico. La definizione degli approcci progettuali sul patrimonio edilizio (in coerenza con gli art. 52 e art. 53 del L.R. n°8/2004 - PPR) è legata alla classificazione paesaggistica degli edifici che, pur mostrando una certa varietà nei diversi piani, può essere sinteticamente riportata a due classi:

• edifici storici (edificati prime del 1950) più o meno conservati, per i quali è previsto un approccio conservativo volto al recupero e alla valorizzazione delle caratteristiche costruttive tradizionali tramite la manutenzione (ordinaria e straordinaria) e il restauro e risanamento conservativo.

• edifici moderni (dopo il 1950) più o meno compatibili con contesto storico, per i quali è previsto un approccio trasformativo finalizzato alla mitigazione degli impatti sul paesaggio tramite manutenzione (ordinaria e straordinaria) ma anche la sostituzione edilizia.

2.3 | Metodologia: definizione del sistema di indicatori

L'uso di sistemi di indicatori di natura multidisciplinare per la misura e la rappresentazione dei valori del territorio finalizzata all'indirizzo delle politiche territoriali è una attività consolidata in letteratura (Kılkıs 2016; Karatas & El-Rayes 2014) ed adottata anche in ambito europeo (ESPON). La scelta dei valori da rappresentare dipende dalle finalità dello strumento, mentre la scelta degli indicatori da utilizzare è legata più alla disponibilità dei dati di base ed ai loro costi di aggiornamento e reperimento. Per lo sviluppo di un osservatorio diventa anche cruciale la scelta di valori e di indicatori che, pur semplificando il processo rappresentato, non perdano di significatività garantendo un adeguato dettaglio spaziale e temporale (Hiremath 2013). Ciò porta spesso allo sviluppo di sistemi di indicatori con forti caratteri di specificità, tuttavia qualora l'obiettivo sia il confronto tra diversi contesti territoriali risulta necessario adottare approcci basati su un numero limitato di indicatori di semplice utilizzo e reperimento.

Si sono adottati come riferimento iniziale gli approcci dei protocolli di certificazione ambientale (GBC LEED, CASACLIMA, ITACA) che sviluppano sistemi gerarchici e multi disciplinari di indicatori ed indici per la misura della sostenibilità dell'insediamento (efficienza energetica, accessibilità, consumo di suolo) a diverse scale (edificio, quartiere ed urbana). I protocolli adottano procedure più o meno articolate e complesse, tuttavia i risultati sono sempre sintetizzati in pochi parametri di giudizio riassuntivi che facilitano la comunicazione anche con un auditorio non tecnico. Questi protocolli hanno avuto maggiore diffusione alla scala del singolo edificio dove si può contare su procedure più consolidate. Le caratteristiche tecnico-prestazionali costituiscono i valori principali su cui si basa il giudizio alla scala del singolo edificio. Alla scala urbana assumono più importanza gli aspetti di tipo insediativo (accessibilità, servizi, qualità del paesaggio, ...) e le procedure mostrano ancora un carattere sperimentale.

2.4 | Metodologia: gli indicatori sperimentati

La limitatezza delle risorse disponibili nelle aree oggetto dello studio ed il focus sulle strategie di tutela e valorizzazione della RAS richiedono una definizione specifica dei valori e del set di indicatori finalizzata a semplificare l'approccio e utilizzare principalmente l'informazione geografica già disponibile per i centri storici.

Si è sviluppato un sistema gerarchico di indicatori per valori e temi che tracciano lo Scenario BASE alle diverse scale dell'osservatorio (figura 3). In questa sede si discutono i primi risultati ottenuti nella sperimentazione di alcuni indicatori (qualità urbana, qualità del patrimonio immobiliare) che utilizzano principalmente come dati di base la conoscenza di sfondo sviluppata nei PPCS. Per facilitare la comunicazione dei risultati, gli indicatori sono studiati per essere rappresentati tramite mappe e grafici che ne sintetizzano il valore alla scala del CS. L’aggiornamento dinamico dei valori di questi indicatori può essere legato ai processi di attuazione del piano stesso: l'osservatorio potrebbe avere delle interfacce per l'aggiornamento della conoscenza di sfondo del PPCS, legate all'istruzione delle pratiche edilizie.

Si prevede lo sviluppo di indicatori basati sul feedback volontario degli utenti dell'osservatorio per ogni valore analizzato. Ciò può favorire il coinvolgimento della cittadinanza e generare importanti informazioni

per la definizione di strategie e progetti. Il confronto tra CS si potrà effettuare sulla base di indicatori aggregati di tipo multi criterio che sono ancora in via di sviluppo.

La Qualità Urbana è definita rispetto allo spazio pubblico valutato su tre temi: la qualità architettonica degli elementi spaziali che costituiscono il CS (spazio pubblico, scene, margini del CS), il Confort climatico, la diversificazione delle destinazioni d'uso e l'accessibilità. A questi indicatori, fortemente legati allo sviluppo delle conoscenze di base dei PPCS, si aggiunge un indicatore di natura partecipata legato alla percezione dei fruitori del luogo (figura 4) Sono indicatori riutilizzano le analisi paesaggistiche che dovrebbero essere svolte nell'ambito della redazione del PPCS.

Gli indicatori B1_1 e B1_3 sono facilmente ricavabili dalla conoscenza di sfondo legata alla definizione delle strategie per lo spazio pubblico, mentre il B1_2 si ricava con semplici procedure di geoprocessing basate sulla classificazione paesaggistica delle UMI e degli Edifici.

Lo studio dettagliato del microclima locale tramite sistemi di modellazione non è compatibile con gli scopi della ricerca, si propone l'uso di un indicatore semplice e largamente consolidato per valutare il confort estivo quale il rapporto tra le superfici a basso albedo e il totale delle superficie (B2_1).

La presenza di diverse destinazioni d'uso (B4_1) favorisce lo sviluppo del quartiere prevedendo fenomeni di gentrificazione, l'indicatore è valutato tramite l'incidenza degli usi differenti dal residenziale sul totale degli edifici.

Gli indicatori di accessibilità (B3_1) saranno sviluppati in seguito: è necessaria una metodologia basata su dati di partenza differenti perché solitamente i PPCS non analizzano questo aspetto.

La Qualità del Patrimonio Edificato è fortemente legata alle possibilità di valorizzazione riuso del patrimonio. Gli indicatori scelti rappresentano in modo sintetico il valore paesaggistico (C1_1, C1_2) e lo stato di conservazione (C2_1) del patrimonio ai quali si aggiunge la percezione che i residenti hanno del proprio edificio (C3_1) (figura 4).

Figura 4 | Indicatori testati nella sperimentazione .

3 | Discussione sui risultati della sperimentazione

Sono stati sviluppati tre casi studio in altrettanti comuni della RAS: Assolo (OR), Villasor (CA), Figu (frazione di Gonnosnò - OR). Lo scopo principale della sperimentazione è valutare se le informazioni di base siano sufficienti per sintetizzare gli indicatori con limitate attività di analisi e trattazione del dato. In tutti i casi di studio si è partititi da un rilievo topografico alla (scala 1:500) sviluppato appositamente per il piano. Per i primi due si è utilizzata la conoscenza di sfondo sviluppata contestualmente al piano, mentre per FIGU si è scelto di usare le informazioni contenute nel piano particolareggiato vigente, non coerente con le linee guida regionali, per valutare onerosità delle attività di analisi in caso di applicazione della metodologia in un contesto ancora non interessato dai processi di adeguamento del piano. Nel caso di Assolo si è potuto eseguire un'attività partecipativa che ha previsto un incontro con la comunità locale e la distribuzione di un questionario per i residenti ed i fruitori del CS (Pili 2016).

In tutti i casi, i dati di base hanno permesso ricavare facilmente i valori degli indicatori per tutto il centro storico e delle mappe per la loro rappresentazione (figura 6, figura 7). Gli indicatori basati sull'attività di partecipazione sono stati ricavati solo per il caso di Assolo sulla base di un questionario sottoposto ai residenti del CS. Gli indicatori sperimentati permettono già di effettuare confronti diretti tra i CS per valori e temi di analisi, lo sviluppo di indici aggregati riassuntivi sarà oggetto del proseguo della ricerca (figura 5).

Figura 5 | Confronto tra i casi studio utilizzando gli indicatori di qualità del patrimonio edificato.

La sperimentazione ha evidenziato una criticità concernente le attività di analisi necessarie per la sintesi degli indicatori. Nei nostri casi di studio si è collaborato con i professionisti che redigevano il piano, accedendo alla base informativa fin dal principio, che nei nostri casi era sempre strutturata su un DB topografico. Questo ha facilitato le attività di analisi è ha reso possibile definire anche procedure standard

per la sintesi degli indicatori. Tuttavia molti PPCS, anche che hanno già terminato l'iter di adeguamento alla normativa regionale, non hanno la medesima struttura informativa: vi sono molti piani che non utilizzano un DB topografico e i contenuti della conoscenza di sfondo su cui si basano gli indicatori di qualità urbana presentano una forte variabilità. Per favorire la diffusione dell'Osservatorio in ambito regionale è necessario che la metodologia possa essere integrata nei processi di redazione dei PPCS o adottata dalle amministrazioni a costo quasi nullo, questa difformità dei dati di partenza potrebbe richiedere onerose e non standardizzabili attività di analisi e trattamento dei dati per il calcolo degli indicatori (digitalizzazione, interpretazione, creazione del DB del piano, ...) che non sono compatibili con gli scopi dello strumento. A seguito del confronto con la comunità locale di Assolo si sono poi delineati altri aspetti critici riguardo la numerosità degli indicatori (più di 50 per tutti i valori e temi) e la significatività di alcuni di essi. Al fine di facilitare la consultazione dell'osservatorio ad un pubblico allargato, i tecnici presenti all'incontro hanno suggerito di limitare notevolmente il numero degli indicatori per il confronto e di concentrarsi su quelli legati all'applicazione del PPCS, nel nostro caso hanno suggerito di eliminare i temi dell'accessibilità e del confort climatico.

Figura 7 | Rappresentazione spaziale degli Indicatori di qualità del patrimonio.

4 | Conclusione

La metodologia sperimentata ha permesso di ottenere con semplici procedure risultati comparabili seppure basati su dati di partenza non perfettamente congruenti. Questi dati possono essere la base informativa per la strutturazione di un "Osservatorio per la riqualificazione sostenibile dei Centri Storici". Gli indicatori testati sono solo alcuni dei possibili, sono in via di sviluppo altri casi studio ed in programma altri confronti con le comunità locali che dovrebbero dare in modo da avere una casistica maggiore per o sviluppo degli indicatori.

L'eventuale diffusione della metodologia in ambito regionale permetterebbe di studiare con il supporto di dati quantitativi le dinamiche che governano la conservazione e la trasformazione dei CS al fine di definire strategie di sviluppo più efficaci. Per superare le criticità evidenziate in queste prime sperimentazioni, sarebbe utile avere delle linee più stringenti sulla strutturazione della conoscenza, forse basate su un DB precostituito fornito dalla RAS. Ma nell'ambito della ricerca si può agire limitando e semplificando ancora il set di indicatori su cui basare il confronto lasciando un maggiore contenuto informativo per la sezione dedicata ai progetti che permette maggiori libertà di rappresentazione che possono sfruttare a pieno il patrimonio informativo sviluppato nell'ambito di uno specifico PPCS.

Riferimenti bibliografici

Farinós J. (2011), “Inteligencia territorial para la planificación y la gobernanza democráticas: los observatorios de los territorios”, in Proyección, revista periódica digital. Publicación del Instituto CIFOT,

Universidad de Cuyo, Mendoza, Argentina.

Hiremath R. B. et alt (2013), “Indicator-based urban sustainability—A review”, in Energy for Sustainable

Development, vol.17, pp 555–563.

Karatas A & El-Rayes K (2014), "Evaluating the performance of sustainable development in urban neighborhoods based on the feedback of multiple stakeholders", in Sustainable Cities and Society, n°14, pp 374–382.

Kılkıs S. (2016), "Sustainable development of energy, water and environment systems index for Southeast European cities", in Journal of Cleaner Production, n° 130, pp 222-234.

Pili S. (2016), Verso uno Strumento di SMART planning per la pianificazione dei Centri Storici: il caso studio di Assolo (OR); atti della XIX Conferenza Nazionale SIU - Catania, 16-18 giugno 2016 in stampa in Planum. The Journal of Urbanism.

Sitografia Protocollo GBC LEED, http://www.gbcitalia.org/. Protocollo ITACA, http://www.itaca.org/valutazione_sostenibilita.asp. Protocollo CASACLIMA, http://www.agenziacasaclima.it/it/certificazione/3-0.html.

Infrastruttura di Dati Spaziali (SDI) della Regione Autonoma della Sardegna, www.sardegnageoportale.it.

Materiale di indirizzo per la redazione dei PPCS,

http://www.sardegnaterritorio.it/urbanistica/pianiparticolareggiati.html. https://www.espon.eu/main/.

Metodi e criteri per la riqualificazione dei tessuti storici