La vacanza è ormai un diritto acquisito, la sua importanza è in crescendo a tal punto da diven-tare una fonte di lavoro e di reddito per una buo-na parte di lavoratori ed essere ormai conside-rata una vera e propria industria del tempo li-bero e come tale, deve affrontare numerosi e a volte complessi problemi. Il primo per importanza e forse quello dello scaglionamento delle ferie.
L'obbligo, per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, di usufruire del loro diritto ad un pe-riodo più o meno lungo di riposo, secondo una scelta di massa che obbliga ad andare in ferie tutti nello stesso mese, comporta l'affollamento delle stazioni balneari o montane per brevi perio-di lasciandole poi con tutte le loro strutture, inu-tilizzate per lunghissimi mesi all'anno. D'altro canto vi è ancora una massa enorme di lavora-tori soprattutto f r a i contadini, che non fanno ferie. Il problema è quindi individualizzabile sia nella necessità di uno scaglionamento delle ferie, sia nella necessità di educare le persone a sfrut-tare razionalmente il proprio tempo libero. Inol-tre è necessario valorizzare con opportuna azione di propaganda tutte le zone turisticamente valide. In questi punti si può chiaramente sintetizzare la problematica del turismo nella nostra regione.
Il Piemonte è conosciuto nella maggior parte dei casi come una regione industrializzata e dal punto di vista turistico le si riconoscono a mala pena le stazioni sciistiche e la zona dei laghi nel-l'alto Novarese. Si tratta in sostanza di una forma di turismo tutt'altro che popolare, che fa della nostra regione una delle più sconosciute d'Italia. La causa di tale situazione è da imputarsi sia a quanto si è già detto, che alla mancanza di una concreta politica turistica. Proprio in questo sen-so la Regione Piemonte tramite l'Assessen-sorato al turismo intende operare per far conoscere e valo-rizzare non solo le zone a vocazione turistica ma tutto il territorio piemontese senza
discriminazio-ni, associando a tale impegno quello di valoriz-zarne la cultura popolare, che troppo spesso viene dimenticata.
Situazione del turismo piemontese.
Turisticamente parlando il Piemonte è scono-sciuto ma quel che è peggio non lo è solo agli stranieri ed agli italiani in genere, bensì agli stessi suoi abitanti.
Le sue bellezze naturali ed artistiche sono mol-to spesso ignorate, dai turisti tradizionali, pro-prio perché non si è mai pensato di segnalare lo-ro con opportuni mezzi l'esistenza di luoghi meri-tevoli di essere visitati. Dal canto loro i piemon-tesi vengono, a volte durante le gite di fine setti-mana, a contatto con località o monumenti senza dimostrare di provare interesse alcuno, sia per-ché abituati a vederli sia per distrazione finiscono per ignorare la bellezza ed il valore artistico, pae-saggistico e culturale cui vengono a contatto.
A sottolineare tale stato di anonimato in cui si trova il Piemonte può bastare la tabella n. 1, ela-borata dall'Assessorato regionale al turismo, in cui sono raffrontati gli arrivi e le presenze di tu-risti in Piemonte nei primi trimestri degli anni 7.3/74 - 7 4 / 7 5 - 7 5 / 7 6 .
Senza procedere ad una analisi dettagliata si può rilevare che il raffronto del primo trimestre degli anni 7 3 / 7 4 ha registrato un incremento de-gli arrivi pari a + 2 , 3 % e delle presenze pari a
+ 5 , 8 % , mentre nel 7 4 / 7 5 si è registrato u n de-cremento negli arrivi e nelle presenze rispettimente di — 3 , 2 % e — 2 , 3 % per ritornare su va-lori positivi nel trimestre 7 5 / 7 6 con u n aumento pari a + 2 , 2 % e + 2 , 3 % .
Si tratta di percentuali decisamente sotto la media nazionale che possono, senza alcun dub-bio, essere migliorate visto che le attrattive in Pie-monte non mancano.
TABELLA 1. — M O V I M E N T O T U R I S T I C O A L B E R G H I E R O D K
(1° trimestre)
Val ori assoluti
1973 1974 1975 1976
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
Italiani 276.372 1.404.992 281.677 1.457.562 264.916 1.419.159 264.221 1.412.250 Stranieri 43.251 182.938 45.464 203.850 51.751 222.246 59.593 267.197
TOTALE 319.623 1.587.930 327.141 1.679.412 316.667 1.641.405 323.814 1.679.447
Fonte: Assessorato al turismo della Regione Piemonte.
Politica turistica in Piemonte.
In questa ottica la nuova amministrazione re-gionale ha predisposto un piano da attuare nel corso dei 5 anni di legislazione, per valorizzare turisticamente la regione piemontese.
Le linee programmatiche tracciate dall'Assesso-rato regionale al turismo sono state dettate da una profonda analisi della situazione contingente. Le strutture ricettive stanno subendo l'influenza nega-tiva della fase di transizione che tutto il turismo di massa va passando. C'è infatti una tendenza molto marcata da parte dei turisti ad indirizzarsi sempre più verso strutture extraalberghiere (cam-peggi, case per ferie, residence, mini alloggi ecc.), trascurando le strutture alberghiere tradizionali, che per altro presentano chiari sintomi di ina-deguatezza verso le moderne esigenze turistiche, prova ne è che l ' 8 0 % degli alberghi piemontesi sono stati costruiti nell'ante-guerra.
Ma il male non è tutto da imputarsi alle strut-ture ricettive, infatti fra i fattori che maggior-mente hanno inciso sulla recessione turistica del Piemonte se ne possono individuare due:
1) La diminuzione dei flussi dall'Italia e dall'estero sia dei gruppi organizzati che di turi-sti individuali;
2) la riduzione dei flussi dovuti a fattori commerciali, ovvero il turismo legato ai rapporti economici che intercorrono fra il Piemonte ed al-tre zone industrializzate.
Nel primo caso la diminuzione del flusso tu-ristico è stata individuata nella:
— carenza di una effettiva ed efficace promo-zione turistica verso le agenzie di viaggio;
— stato indecoroso in cui sono tenuti i musei, palazzi storici non solo di Torino ma del Piemon-te in genere e l'inadeguaPiemon-tezza degli orari di vi-sita;
— mancanza di una organica promozione di itinerari turistici e di propaganda.
Per il secondo caso il problema è individuabile nella crisi commerciale che ha investito il settore industriale ed artigianale della regione con il con-seguente: svilimento e impoverimento qualitativo e quantitativo delle manifestazioni fieristiche, as-senza di incentivazione regionale rivolta a manife-stazioni congressuali. Il quadro come è possibile constatare risulta tutt'altro che roseo, ma non per questo bisogna lasciare perdere le possibilità an-cora esistenti di cambiarlo.
Si tratta, in sostanza, di porre rimedio a quan-to non è staquan-to fatquan-to e doveva già essere staquan-to rea-lizzato. A questo proposito, le linee che la Re-gione intende portare avanti possono essere sin-tetizzate nella:
— incentivazione indirizzata a potenziare le strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere anche in zone turisticamente non sviluppate;
— mantenimento e riqualificazione delle strut-ture già esistenti in zone turisticamente svilup-pate;
— incentivazione del turismo rurale non solo in zone montane ma anche su territori collinari e di pianura.
In questo contesto non sono state dimenticate tutte le strutture collegate alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale, quali i centri storici, gli edifici, i monumenti e le opere di particolare valore architettonico. Si tratta
in-' l E M O N T E
Variazioni %
74/73 75/74 76/75
} Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
I + 1,9 + 5 - 5,9 - 3,8 - 0,3 - 0,5 | + 5 , 1 + 11,4 + 13,8 + 9 4- 15,1 + 20,2 [ + 2,3 + 5,8 - 3,2 - 2,3 + 2,2 + 2,3
fatti di valorizzare quelle attività (espressionisti-che, artigianato, gastronomia tipica ecc.) che han-no sede ideale per lo svolgimento delle loro atti-vità, soprattutto nei piccoli centri. Si tratta anche di una valorizzazione non solo del patrimonio artistico ma anche di quello popolare che va sem-pre più perdendosi.
Fin qui si è menzionato quanto è in program-ma, siccome un anno di attività è già trascorso, è bene citare quanto l'Assessorato, bene o male, ha già tentato ed attuato.
Nell'ambito del turismo sociale la passata sta-gione invernale ha visto la realizzazione di un esperimento in un comune montano in collabo-razione con alcune scuole della cintura di Torino.
Si è trattato di settimane bianche, durante il periodo febbraio-marzo, con intere classi che si trasferivano nel comune montano ed oltre alle at-tività sportive (sci di discesa e di fondo), veniva affiancata una attività didattica per far conoscere la montagna. Si è cercato in sostanza di presen-tare la montagna non solo da un punto di vista turistico ma soprattutto nella sua forma più vera con: il soccorso alpino, le squadre antivalanghe, il suo artigianato ed i suoi gruppi linguistici che costituiscono la realtà delle nostre valli. Tale espe-rimento si è rivelato positivo, sia per l'economia
locale che per le scolaresche cui è stata data la possibilità di avvicinare concretamente e ad una spesa molto bassa una nuova realtà, a tal punto da incoraggiare l'organizzazione di settimane ver-di per questa estate e nuovamente settimane bian-che, questa volta però, non più solo, per ragazzi ma per anziani, lavoratori e bambini ed esteso a tutto il Piemonte.
Questa estate ha preso il via una manifestazio-ne denominata « Teatro Estate '76 », ovvero una serie di spettacoli con compagnie folkloristiche e teatrali di diversi paesi che si sono esibite gratuitamente sulle piazze dei capoluoghi di pro-vincia e di varie località piemontesi. Per quanto riguarda l'attività di propaganda per far conosce-re la conosce-regione dentro e fuori dai confini nazionali, la realizzazione si è presentata molto a rilento perdendo l'occasione del periodo estivo, bisogna però dire che, presentare in un'immagine turistica una regione che è solo sempre apparsa come una zona industriale, non è cosa facile e tanto meno semplice. Qualche cosa però è già stato realiz-zato, come alcuni films che verranno distribuiti alle delegazioni italiane all'estero e alle organiz-zazioni che ne faranno richieste.
Proprio in questi giorni è stato realizzato il marchio turistico piemontese, ovvero il simbolo che sarà l'emblema propagandistico e di garan-zia per quanti si recheranno nella nostra regione. Certamente quanto fino ad ora è stato attuato è ancora poco rispetto alla mole di lavoro che si poteva e rimane ancora da fare.
Gli errori non sono mancati e non mancheran-no in futuro, un dato è però certo: il Piemonte ha cominciato a scrollarsi di dosso la sua etichetta di regione dell'auto e dell'industria senza attrattive per il turista, facendo sentire la sua voce e infor-mando delle sue bellezze l'opinione pubblica tra-mite fiere ed inserzioni su giornali in Italia e al-l'estero, che h a n n o suscitato numerosissime ri-chieste di chiarimenti ed informazioni per questa località semisconosciuta.