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Modelli didattici per l’e-learning: alcuni esemp

“Oltre l'aula” Metodologie formative e orientative innovative per la formazione continua

Scheda 1 – Articolazione di un percorso formativo in affiancamento

4. Action Learning

5.3 Modelli didattici per l’e-learning: alcuni esemp

a. Il Modello dell'Information Transfer

I corsi basati su questa teoria dell'apprendimento si basano sulla realizzazione di un video in cui il docente spiega la lezione. Si tratta semplicemente della riproduzione del classico modello scolastico della lezione in presenza o in aula, dove un insegnante ricorre alla tradizionale lezione frontale come metodologia di insegnamento (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Il modello dell'information transfer è molto diffuso nella formazione a distanza ed è alla base di corsi del tipo lezione o libro. I corsi organizzati sul modello della "lezione" sono formati da un video disponibile online in cui un docente\esperto spiega gli argomenti di una determinata disciplina (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf). Questo modello presuppone che ci siano una serie di fatti oggettivi trascritti su testi scritti, oppure rintracciabili su specifici siti, o di cui sono a conoscenza esperti e basta trasferirli a chi deve imparare. L'apprendimento è visto come un processo di acquisizione puramente individuale, processo considerato come de-contestualizzato, individuale e libero da qualsiasi tipo di coinvolgimento sociale (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf). L'ipertesto è una variazione del modello libro che consente di organizzare le conoscenze in moduli, sua caratteristica fondamentale è la definizione di legami concettuali fra le varie informazioni, i vari argomenti sono divisi in parti indipendenti, collegate tra loro da link. L'ipertesto segue un pensiero reticolare, non lineare e favorisce la individualizzazione dei percorsi di navigazione di singoli allievi. Questi tipi di corsi FaD sono autoreferenziali, poco sensibili ai feedback e rigidamente predefiniti (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

b. Modello delle mappe concettuali

Il modello delle mappe concettuali è stato sviluppato da Novak negli anni '60. Le teorie alla base del modello fanno risaltare l’importanza delle pre-conoscenze possedute dalle persone al fine dell’apprendimento di nuovi concetti. Si parte dall’assunto che nelle strutture cognitive esistenti i concetti nuovi vengano assimilati quando l’apprendimento è significativo (cfr “Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/ fad.pdf). Su questo assunto è formulata l’ipotesi della costruzione delle mappe concettuali ossia, del modo in cui i concetti posseduti sono interrelati tra di loro

all’interno di uno specifico ambito conoscitivo. Le mappe sono un modello di come noi strutturiamo e impieghiamo le conoscenze.

Essendo la tecnica di costruzione delle mappe concettuali essenzialmente grafica, può sfruttare ampiamente le possibilità offerte al settore dai personal computer. Innanzi tutto, le mappe create con l’aiuto del computer possono essere presentate anche in forma di testo, mentre molti programmi consentono di costruire mappe che possono essere ristrutturate abbastanza facilmente (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Inoltre il computer è in grado di memorizzare le varie ed eventuali riformulazioni di una mappa concettuale consentendo la registrazione di un percorso formativo, può lasciare un segno evidente dei rinnovamenti e dei cambiamenti delle conoscenze di un allievo permettendo di confrontare contemporaneamente gli schemi mentali di riferimento di più persone e, con il supporto di strumenti grafici come colori, forme, simboli, permette di evidenziare alcuni concetti consentendo la gestione di mappe di grandi dimensioni (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

c. La Simulazione

Un altro modello didattico è quello della simulazione408, modello che presuppone la costruzione di un luogo virtuale che consenta allo studente di muoversi, sperimentare e partecipare attivamente a svariate situazioni: risoluzione di problemi, reazione ad avvenimenti, applicazioni in situazioni di rischio o di emergenza oppure partecipazione a particolari eventi di cui spesso è difficile averne un’esperienza diretta (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Nella sua forma più semplice e generica una simulazione è un modello della realtà, ossia una riproduzione semplificata della realtà409. La simulazione è un modello didattico che predilige il coinvolgimento individuale e che consente di personalizzare l’iter di studio, permettendo di modificarlo e adattarlo alle competenze possedute dall'utente. Ulteriore caratteristica è data dal forte legame dell'apprendimento alle azioni pratiche, alle attività da realizzare, rendendo il ruolo dell'utente più attivo ed esplorativo rispetto a quello previsto dai modelli precedenti. Non a caso è prevista anche una dimensione ludica superando la tradizionale visione che separa lo studio, visto come

408 Cfr. E. Corbi, La formazione a distanza di terza generazione. Nuove frontiere per l’educazione degli

adulti, Liguori Editore, Napoli, 2002.

409 G. D’Angelo (a cura di), Dalla didattica alla E-didactics. Paradigmi, Modelli e Tecniche per l’e-

momento statico, serio e monotono dai momenti di svago (“Formazione a distanza ed e- learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Secondo questo sistema didattico l’esperto non si limita a fornire le informazioni da apprendere, ma progetta l'ambiente stesso di simulazione, egli, inoltre, può focalizzare l’attenzione sugli elementi che ritiene più importanti per l’apprendimento410.

d. Comunità virtuali

Le comunità virtuali sono momenti di formazione online che tendono fondamentalmente a creare interazione e interscambio tra i partecipanti (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf). Determinante è la condivisione delle esperienze rispetto al mero apprendimento delle informazioni erogate.

Quando si considera l'apprendimento un mero processo mentale, individuale, cosciente si progettano corsi sul modello dell'Information Transfer, invece, se l'apprendimento viene inteso come un'attività sociale, si progettano corsi basati sulla condivisione e collaborazione tra gli allievi (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Alla base della realizzazione di comunità virtuali c’è l’assunto che l'apprendimento sia un processo di costruzione di significati condiviso tra gli attori, che creano e condividono regole, valori, linguaggi, modi di fare e di pensare. Con questi sistemi, la formazione online ha l'opportunità di spostare il centro e il controllo dell'attività educativa da chi insegna a chi apprende, stimolando i partecipanti a contribuire nella realizzazione dei materiali e organizzando attività che esigono interscambio e discussione da parte dei partecipanti (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).

Questo modello è meno diffuso rispetto ad altre tipologie di formazione online, nonostante abbia dimostrato di avere molti vantaggi. Le teorie dell'apprendimento e le concezioni educative influenzano anche la definizione delle tecnologie, purtroppo però gli approcci tradizionali tendono a privilegiare gli aspetti tecnici delle tecnologie a scapito di quelli educativi e culturali: così quando l’apprendimento è visto come un processo mentale, individuale si organizzano attività educative sul trasferimento di informazioni, se l’apprendimento, invece, viene considerato come attività sociale si realizzano attività educative con l’obiettivo di comunicazione, condivisione e

collaborazione (“Formazione a distanza ed e-learning” in www.lapisvillage.net/static/fad.pdf).