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della Montagna e dell'Automobile

Nel documento Cronache Economiche. N.011-012, Anno 1974 (pagine 69-74)

Alberto Vigna

Le due esposizioni autunnali del 1974 nel palazzo del Valen-tino erano particolarmente atte-se perché di molto significato nel-l'attuale momento economico: si è trattato del Salone della Tecni-ca nella sua XXIV edizione (ac-compagnato dall'XI Salone della montagna) e del LV salone in-ternazionale dell'automobile. Il primo si è svolto tra il 29 set-tembre e il 7 ottobre; il secondo tra il 30 ottobre e il 10 novem-bre. Merita farne cenno assie-me, perché molti fattori comuni li avvicinano, pur nella diversi-tà degli specifici campi, renden-doli in modo significativo motivo di ripresa in un momento arduo per l'industria e l'economia ita-liana.

La « tecnica degli anni diffi-cili » ha richiamato 2100 espo-sitori in rappresentanza di 14 paesi. « La rassegna — ha affer-mato il presidente Ing. Giovanni Nasi — si apre in un momento

delicato dell'economia nazionale e reca un messaggio particolare ad imprenditori e lavoratori. Nella selezione e varietà dei set-tori offre una esauriente illustra-zione delle più aggiornate pro-duzioni industriali e porta con sé un invilo alla volontà di con-tinuare ad operare, utilizzando i progressi della ricerca e tenendo il passo con l'aggiornamento tec-nologico ».

Intervenuto a nome del gover-no l'on. Antonio Giolitti,

mini-stro del Bilancio e della Pro-grammazione economica, ha

con-Attentamente seguita e com-mentata la presenza Fiat al Sa-lone nel settore dei trasporti pub-blici di cui la grande firma tori-nese rappresenta un importante capitolo. L'evoluzione tecnica e progettativa si è concretata in-nanzitutto nella locomotiva Die-sel elettrica 445 di cui sono in servizio oltre cento unità. Ora le ferrovie hanno richiesto altri 105 esemplari di questo modello.

Oggetto di curiosa attenzione le nuove carrozze ristoranti pre-sentate dalla Fiat: aria condizio-nata, 42 posti a sedere, servizio continuato del ristorante Self-Service che è in grado di distri-buire 300 pasti caldi e 150 cola-zioni. È un primo tentativo per rendere accessibile un servizio che fino ad ora era riservato alle categorie più abbienti. La Fiat infine ha esposto anche un car-rello ferroviario in grado di as-sorbire quasi tutte le vibrazio-ni determinate dall'attrito delle ruote con la rotaia; è un gioiello della meccanica: l'elettrotreno ad assetto variabile che in due anni è stato ampiamente collau-dato su tutte le linee nazionali.

Sempre nel settore ferroviario ecco altre novità: le attrezzature per il nuovo tronco ferroviario Roma-Firenze caratterizzato dal-la « banalizzazione » dei binari (cioè dalla loro percorribilità in entrambi i sensi di marcia) dall'impiego di elaboratori situa-ti in un unico centro operasitua-tivo e dai più moderni sistemi di tele-comando. Tutto ciò consentirà alte velocità dei convogli (circa 200 km all'ora) ed elevatissime prestazioni.

11 pubblico si è appassionato alla TV via cavo. Dal 15 apri-le '73 data della sua prima tra-smissione durata mezz'ora, Tele-torino è l'unica TV via cavo che non abbia sospeso la propria

at-Terminale di elaboratore elettronico di recente dotazione alle Ferrovie dello Stato per la circola-zione di trasporti con sagoma eccezionale, per accelerare al massimo ed evitare le lunghe soste

individuando i percorsi più idonei.

siderato a sua volta fondamen-tali questi temi ed ha detto: « Il

Salone è anzitutto occasione per un periodico confronto di risul-tati raggiunti nei molti paesi che vi partecipano. Esso è inoltre funzionale luogo d'incontro ove la tecnica, messa a punto in un settore, si offre ai proponimenti innovativi di imprenditori ope-ranti in altri settori e contribui-sce a stimolarli in una feconda reciprocità attraverso la miglio-re informazione ».

A sua volta il Presidente del-la Regione Avv. Gianni Oberto cosi si è espresso: «Non è

sol-tanto un atto di fiducia quello che ci impegna con questa XXIV edizione del Salone della Tecni-ca, non è soltanto un motivo di raffronto a carattere internazio-nale.

Il mondo — ha

prosegui-to — riuscirà a vincere la

tem-pesta se riuscirà ad avere un momento comune di accosta-mento eli tutti gli uomini e que-sto avverrà se la tecnica si dimo-strerà sempre più proelueente eli progressi per l'uomo e dell'uo-mo, di colui che è al centro eli tutta una vita; quindi non sol-tanto una civiltà della scienza e della tecnica, ma una civiltà del-l'uomo ».

Gli argomenti e i temi del Sa-lone e dei molti convegni che si sono svolti sono stati tutti estre-mamente attuali: trasporti e co-municazioni, energia, edilizia, zootecnia e forestazione. La tec-nica ci offre gli strumenti più moderni ed efficienti per l'attua-zione delle scelte politiche, pur-ché naturalmente l'azione politi-ca intenda fame uso.

tività in seguito al decreto del Ministro Gioia a favore del nopolio della Rai TV. In tal mo-do Teletorino ha accumulato un'esperienza di oltre mille ore di programmi.

Ospite del Salone della Tec-nica Teletorino ha occupato un vasto stand nel quale i visitatori si sono a lungo soffermati. Per-ché tanto interesse? Ci hanno ri-sposto nella redazione: «

Tele-torino è un mezzo di informa-zione diverso non tanto per la tecnica usata quanto per il modo di raccolta ed elaborazione delle notizie. Tutte le forze sociali del-la città coldel-laborano ai program-mi: le trasmissioni sono libera-mente aperte a chi vuole parte-ciparvi e tutti noi siamo sempre pronti e a disposizione degli utenti ».

Nuccio Messina, direttore del-la Casa Hibdel-la che finanzia Tele-torino, parlando delle future pro-spettive dice che sono molto buo-ne e spiega: « Siamo seguiti con

molto interesse ed offriremo al pubblico cose sempre nuove». I

programmi sono cosi impostati: cultura e attualità, due telegior-nali alle 17 e alle 19, sei trasmis-sioni preserali di un'ora e tre di due ore e mezzo. Sono inoltre in allestimento notiziari per i con-sigli regionali.

Anche Telebiella ha compiuto il suo settimo compleanno ed è seguita da molti tifosi. La sua prima trasmissione è del dicem-bre '67 ed ha ottenuto la regi-strazione del Tribunale come pri-mo video-giornale in Italia nel 30 aprile del '71.

La tecnologia dell'occidente è mobilitata per far fronte alla crisi energetica e cercare fonti sostitutive o complementari. L'energia nucleare alla fine del secolo assicurerà il 9 0 % della totale produzione italiana.

Sor-gono però problemi di sicurezza Stand del CNEN (Centro Nazio-nale Energia Nucleare) ove sono stati esposti indumenti protettivi. Un manichino vestito di una tu-nica, pantaloni, soprascarpe e guanti di cuoio e protetto da un elmetto con doppia visiera è fat-to passare cinque volte sotfat-to un getto di sodio a 200° e ciò no-nostante il materiale di cui è composto rimane indenne.

Alla Mostra della montagna, undicesima della serie, la mae-stosità dei macchinari e delle at-trezzature si imponeva subito al-lo spettatore: potentissimi spaz-zaneve al fianco di semplici « gatti delle nevi » proiettavano subito nel clima invernale. Di-vertente l'idea di un modello di go-kart senza motore, lo « slo-per », slo-per vertiginose discese sui prati. Questo apparecchio per-metterà di non interrompere

l'at-tività degli impianti di risalita nel periodo estivo e praticare lo sci sull'erba. Due novità assolu-te: un nuovo tipo di catene poco ingombranti che possono essere montate in cinque secondi e una nuova maniera di imparare a sciare, mediante una cassetta trasmittente appesa al collo che impartisce i consigli dell'istrut-tore preventivamente incisi.

Anche il salone della monta-gna è stato accompamonta-gnato da importanti convegni che hanno avuto tutti molto successo.

Del Salone dell'auto è stato detto che ha rappresentato una vera dimostrazione di fiducia dato che quest'anno ha assunto un diverso significato, comun-que molto più importante che nelle precedenti edizioni susse-guitesi dagli inizi del secolo.

L'automobile attraversa un pe-riodo di crisi dalla quale si deve uscire rapidamente e bene. È inutile e vano cercare di conte-stare la verità: il ruolo dell'au-tomobile nello sviluppo dell'eco-nomia e nel benessere individua-le e nella vita delindividua-le masse è in-sostituibile. La produzione di auto è una caratteristica struttu-rale delle economie più avanza-te e per l'industria automobili-stica italiana vi è ampio spazio in Europa e nel mondo, anche se la crisi del settore non riguar-da soltanto l'Italia ma quasi tut-te le nazioni.

Sarebbe un evidente errore se considerassimo oggi negativa-mente la nostra industria auto-mobilistica e volessimo ridimen-sionarla. È vero: potremo svilup-pare maggiormente il settore dei

veicoli industriali, ma dobbiamo continuare ad essere altamente competitivi sul mercato interna-zionale dell'automobile. Ecco perché questo cinquantacinque-simo salone è stato detto « della austerity ma non della rinun-cia », un Salone, « di contenuti » come hanno affermato il presi-dente della Fiat Gianni Agnelli e l'Amministratore Delegato Um-berto Agnelli incontrando i gior-nalisti. In altre parole il Salone ha costituito una riaffermazione del ruolo dell'automobile per il benessere individuale e il pro-gresso della comunità.

Il numero delle novità que-st'anno è stato veramente rile-vante e rivelatore della sostan-ziale vitalità del settore. Vedia-mo innanzitutto le novità italia-ne e per prima le 131 Mirafìori

(motore 1300 e 1600 cc.) pre-sentate dalla Fiat e subito battez-z a t e « vetture della speranbattez-za »,

si collocano nel settore delle me-die cilindrate, proprio quello che ha maggiormente risentito delle attuali difficoltà. Si tratta di due macchine (con diverse versioni) molto valide sul piano tecnico e su quello del comfort. Su strada le Mirafìori si comportano ma-gnificamente, rispondendo alle esigenze del più scaltrito auto-mobilista. Hanno ripresa, velo-cità, tenuta e non richiedono sul piano economico troppo pesanti sacrifici.

L'altra grande firma torinese, la Lancia occupa a sua volta un posto di rilievo. La casa di Chi-vasso ha quattro novità. La pri-ma riguarda il Beta Spider nelle versioni 1600 e 1800 CT. È

di-ALFAS

tìWM

Panoramica del grando padiglione centrale del Salone dell'Automobile, che è stato visitato da un numero di persone assai maggiore di quanto si supponeva, date le difficoltà del momento economico.

segnata da Pininfarina il quale nel tracciarne le linee ha tenuto presente la necessità di mante-nere forma e stile del coupé. È un modello compatto; la capa-cità dell'abitacolo è sufficiente a garantire un buon confort a quat-tro passeggeri. Un poco rivolu-zionaria la seconda novità e cioè la Beta 1800 con impianto di alimentazione promiscuo benzi-na-gas liquido, che dovrebbe in-teressare molti automobilisti. C'è poi la nuova 1300 con finiture migliori della 1400 che assicura prestazioni quasi identiche con consumo inferiore. Infine una nuova versione della intramonta-bile Fulvia Coupé battezzata « Safari » in omaggio ai rally del Sudafrica ai quali la casa pie-montese ha sovente partecipato con notevoli risultati. La Safari ha le stesse caratteristiche tec-niche delle versioni precedenti, ma è ancor più scattante e il prezzo è limitato in modo da es-sere invitante.

La Innocenti ha dato un nuo-vo nuo-volto alle sue vecchie « Mi-ni », con l'aiuto del noto stilista Bertone. I dirigenti della casa italo-inglese sostengono di non aver risentito della crisi. Sul pia-no tecnico le vetture danpia-no as-solute garanzie e si distinguono per lo spunto brillante e l'elasti-cità. II carrozziere torinese ha dato a queste vetture una linea molto moderna, giovanile ovun-que ben giudicata ed apprezzata.

Auto Bianchi e Alfa Romeo sono state seguite con grande interesse. La prima, ormai spe-cializzata in misure di piccola cilindrata, si fa forte del succes-so della tanto richiesta giardinie-ra e delle varie versioni della « A 112». Sono vetture sempre valide anche nel mercato odier-no. Molto colpita dall'attuale

Nel padiglione della Fiat al Salone dell'Automobile l'attenzione

vettura 131 Mirafìori. è riversata tutta sulla nuova

congiuntura è stata l'Alfa Romeo particolarmente nelle cilindrate medio-superiori. Prossimamente ha intenzione di varare program-mi di rinnovamento.

Merita ricordare alcune novi-tà in campo straniero pur scusan-doci di non poterle elencare tut-te: la nuova Simca 1100, la Renault 5 con motore 1300 e, novità assoluta per l'Italia, la Peugeot 104 coupé. Proprio nei giorni del Salone la VW ha pro-dotto nella fabbrica di Emden il 18milionesimo esemplare del famoso ed intramontabile Mag-giolino. Sul piano estetico molto interessanti le diverse soluzioni dei carrozzieri fra i quali è stata notata la sudcoreana Hyundai, Berlina coupé, disegnata da Giu-giaro. Ancora una volta i carroz-zieri torinesi si sono fatti onore.

Il 55° Salone ha avuto un ac-centuato carattere economico

come un momento di riflessione; ha presentato programmi per un avvenire che dev'essere affron-tato con coraggio per difendere l'occupazione di tanti lavoratori. L'auto potrà ancora dare un sostanziale contributo alla nostra economia. Un dato sconfortante però non può essere taciuto. Gli ultimi dati sulle immatricolazio-ni autoveicoli segnano delle fles-sioni; malgrado la buona tenuta degli autocarri ( + 13,04%) sul-la prima quindicina dell'ottobre '73 e degli autobus, il totale del-le immatricolazioni ha segnato un 29,34% in meno. Il Salone di Torino è stato frequentato da un pubblico cosi numeroso come non si supponeva ed anche il lato commerciale ha offerto indubbie soddisfazioni. Forse proprio dal Salone sono derivati nuovi im-pulsi al settore e avvio alla ri-presa.

Nel documento Cronache Economiche. N.011-012, Anno 1974 (pagine 69-74)