La prima ora si apre con una breve fase introduttiva in lingua italiana, utile per raccogliere le idee, focaliz-zare il tema della lezione e verifi ca-re quali siano le conoscenze già in possesso degli alunni. L’insegnante mostra alla classe la fotografi a di Anna Frank e chiede chi conosce o ha mai sentito parlare di questa giovane ragazza. Se la docente di Italiano avrà già lavorato sul diario, in particolare sull’opera Diario di
Anna Frank, gli studenti saranno in
grado di anticipare molte informa-zioni e potranno raccontare ciò che ricordano o che hanno già letto in classe.
Die Biographie
La vita di Anna è scandita da alcu-ni avvealcu-nimenti importanti, non tutti descritti nelle pagine del suo diario, redatto a partire dal 12 giugno 1942 e terminato l’1 agosto 1944. Pochi giorni dopo questa data, il 4 agosto 1944, Anna insieme a tutti i membri della sua famiglia viene arrestata e DEPORTATAAD!USCHWITZ
Un primo approccio in lingua stra-niera alla storia di Anna consiste nella descrizione di otto immagini particolarmente signifi cative, che recuperano alcuni momenti impor-tanti della vita della giovane ragazza olandese e qualche passaggio nar-rato nel diario. Gli alunni lavorano individualmente e inseriscono sotto ciascuna immagine la parola tedesca corrispondente, successivamente in plenum si discuterà sul signifi cato delle immagini riportate e sugli av-venimenti che esse rappresentano ri-spetto alla Storia con la s maiuscola e alla vicenda individuale di Anna Frank (vedi allegato 1).
La seconda attività, più comples-sa da un punto di vista linguistico, prende in esame le tappe della vita di Anna e chiede di identifi care l’an-no corrispondente a ciascun evento riportato nel breve elenco che segue:
Le date vengono scritte alla lavagna dall’insegnante (1929; 1933; 1934; 1940; 1942; 1944; 1945; 1947) che avrà anche il compito di fornire sup-porto per la traduzione delle frasi più complesse e per la spiegazione delle parole più diffi cili.
Das Haus von Anne Frank
Il nascondiglio che permette alla fa-miglia Frank di salvarsi, almeno per un certo periodo, dalle persecuzioni naziste, non è soltanto luogo di pro-tezione, ma anche teatro delle attivi-tà quotidiane che riempiono le gior-nate dei rifugiati e vengono in alcuni casi descritte nel diario.
Die Geschichte von Anne Frank
das Tagebuch – die Niederlande – das Hinterhaus – Deutschland – die Nazis in Amsterdam – Rassengesetze – die Postkarten – die Schule – der Schreibtisch – die Katze – das Fenster – das Essen
Anne Franks leben
s*UNI!NNE&RANKWIRDALS4OCHTER des jüdischen Kaufmanns Otto Frank und in Frankfurt geboren.
s .ACH DER -ACHTàBERNAHME DURCH die
Nationalsozialisten emigriert ihr Vater
nach Amsterdam.
s !NNE &RANK IHRE -UTTER UND IHRE Schwester Margot folgen dem Vater nach
Amsterdam.
s.ACHDEM%INMARSCHDEUTSCHER4RUPPEN in die Niederlande wird ihr Leben von
an-tisemitischen Regeln eingeschränkt.
s *UNI !NNE &RANK BEGINNT IN holländischer Sprache ihr Tagebuch zu schreiben.
s *ULI .ACH DEM "EGINN DER Deportationen versteckt sich die Familie in einem Hinterhaus.
s !UGUST Letztes Datum in dem Tagebuch.
s !UGUST $AS 6ERSTECK WIRD VER raten. Die Menschen werden von der Sicherheitspolizei verhaftet und
depor-tiert.
s%INIGE7OCHENVORDER"EFREIUNGstirbt
Anne im KZ Bergen-Belsen an Typhus.
s $ER 6ATER DER EINZIGE ÄBERLEBENDE der Familie, publiziert das Tagebuch in Amsterdam.
Allegato 1
s
cuola in attoLa classe riceve l’immagine stiliz-zata del nascondiglio segreto che si trova in un’ala in disuso della ditta di Otto Frank, in Prinsengracht 263, ad Amsterdam. Una sezione dell’ap-partamento, scaricabile dal sito cu-rato dalla prof.ssa di Religione Doro-THEA -AYER ,IEDHOLZ HTTPWWW ADMEYERCH!NNE?&RANKINDEX html), può essere un modo effi cace per rendere chiare, anche visiva-mente, le condizioni di vita nel na-scondiglio. Eventualmente gli alunni possono inserire i nomi delle diverse stanze in tedesco (der Dachboden,
das Zimmer von Anne, die Küche, das Badezimmer...), dato che si
trat-ta di termini noti appartenenti al les-sico quotidiano.
Con l’aiuto della Lim o nel labora-torio di informatica si può accedere al sito uffi ciale del Museo di Anna &RANK AD !MSTERDAM WWWANNE frank.org) e osservare le immagini dell’alloggio segreto, al quale si ac-cedeva attraverso una libreria girevo-le, tutt’oggi visibile. Il museo si trova infatti nell’edifi cio dove i Frank e altre quattro persone avevano trova-to rifugio durante la guerra, fi no al 1944, e permette di vedere concre-tamente i luoghi descritti nel diario.
Vertiefung
A partire dalla storia di Anna si pos-sono approfondire sia il tema dell’i-dentità che quello della diversità. Nel suo diario Anna non si limita a raccontare ciò che le accade giorno dopo giorno, ma descrive in modo dettagliato pensieri, sensazioni, sen-timenti anche molto profondi che la aiutano a conoscere meglio se stessa e a defi nire la propria personalità.
Individuare le qualità della prota-gonista, il suo modo di essere e le sue peculiarità può aiutare i ragaz-zi a capire che ciascun individuo ha le proprie caratteristiche ed è a suo modo diverso da tutti gli altri, sia nel carattere che nell’aspetto fi sico, sia nel modo di pensare che nel modo di agire. La religione, il luogo di prove-nienza, la lingua, il colore della pelle possono differenziarci dagli altri, ma anche renderci unici e irripetibili. Ad ogni alunno viene chiesto di stendere la carta d’identità di Anna e la propria, inserendo tutte le in-formazioni che si ritengono utili per rappresentare il proprio profi lo, se-guendo queste indicazioni:
TEDESCO
Wir sind nicht alle gleich. Jeder ist anders. Worin bist du anders als dein Mitschüler DEINE -ITSCHàLERIN 7ËHLE VERSCHIE dene Bereiche: Muttersprache, Hautfarbe, Familie, Herkunftsland, Aussehen, Wohnung, Hobby, Charakter, Religion...
La lettura degli elaborati fi nali, mes-si a confronto e commentati, può di-ventare lo spunto per rifl ettere sulle diversità di ciascuno e riconoscere che nessuno è uguale all’altro, tut-ti siamo diversi e uguali solo a noi stessi.
s
cuola in attoClasse seconda
Spielzeugland
L’alunno:
GSQTVIRHIPEXVEQEHMYRGSVXSQIXVEKKMS
WE HIWGVMZIVI I VMIPEFSVEVI PI GEVEXXIVMWXMGLI HM YR TIV WSREKKMS½PQMGS
HMWGYXI I IWTVMQI PE TVSTVME STMRMSRI WYP ZEPSVI HIPPE ZIVMXk
EGUYMWMWGIIVMGIVGEEPGYRIMRJSVQE^MSRMHMGEVEXXIVIWXSVMGS
Unità 4
Obiettivi
La classe si confronta con il tema della solidarietà attraverso la visio-ne di un cortometraggio dal titolo
Spielzeugland del regista Jochen
Ale-xander Freydank (Germania, 2007). Si tratta di un prodotto fi lmico di grande valore, vincitore del premio Oscar per il miglior cortometraggio nel 2009, che, attraverso una trama semplice e una messa in scena coin-volgente, riesce a toccare questioni etico-morali attuali, comprensibili anche da ragazzi preadolescenti, come il rapporto tra verità e menzo-gna, il signifi cato della bugia detta a fi n di bene, il valore delle piccole azioni e il coraggio degli “eroi silen-ziosi” (stille Helden), cioè di coloro che decidono di fare il bene incon-dizionatamente, senza pretendere in cambio alcuna ricompensa.
)MRJLVYRK
La visione di un documento audiovi-sivo, in particolare di un fi lm, deve sempre essere preceduta da una fase introduttiva normalmente chiamata
Vorentlastung, perché fi nalizzata alla
presentazione anticipata dei conte-nuti e all’“alleggerimento” della fase di comprensione vera e propria. In questo caso l’insegnante scrive alla lavagna il titolo del fi lm
(Spiel-zeugland), la data e il luogo
d’am-bientazione (München, 1942), i nomi dei protagonisti (Frau Meißner,
Heinrich und David, Familie
Silber-stein) e chiede agli alunni di
formu-lare ipotesi sulla storia e sugli avve-nimenti che verranno raccontati. Far leggere un breve riassunto del fi lm, eventualmente senza l’ultima scena per non svelare il fi nale, permetterà alla classe di seguire e comprendere meglio la trama:
cercano di ricostruire la storia. Com-pito non facile perché la trama si svi-luppa su due piani temporali diversi: scene al presente (la signora Meißner che non trova il fi glio nel letto, esce di casa di corsa e cerca il fi glio fi no alla stazione, dove vedrà la famiglia Silberstein su un treno merci pronto alla partenza) sono intervallate da
fl ashback al passato (Heinrich e
Da-vid che suonano il piano, Heinrich che comunica alla mamma di voler partire con l’amico, i due bambi-ni che si salutano dalla fi nestra per l’ultima volta prima della partenza). Un esercizio a scelta multipla aiuta a verifi care se il contenuto è chiaro a tutta la classe:
Titel: Spielzeugland
Regie*OCHEN!LEXANDER&REYDANK Drehbuch *OHANN ! "UNNERS *OCHEN
Alexander Freydank
Jahr: 2007 Dauer: 14 Min.
Darsteller *ULIA *ËGER -ARIANNE
Meißner), Cedric Eich (Heinrich), Tamay Bulut Özvatan (David)
Inhalt: Deutschland 1942: In einem alten Mietshaus spielen zwei Kinder mitein-ander Klavier. Dem einen, dem kleinen *UDEN $AVID STEHT EINE 2EISE BEVOR der andere, Heinrich, will ihn beglei-ten. Doch die Mutter erlaubt ihrem Sohn Heinrich das nicht. Es wird deutlich, dass Heinrich eines Morgens verschwunden ist. Die Mutter sucht ihn, kommt schließ-LICHAM"AHNHOFZUEINEM:UGBEIDEM IM7AGGON&AMILIE3ILBERSTEINZUlNDEN ist...
Der Kurzfi lm
Gli alunni vedono senza interruzio-ni l’intero cortometraggio (reperibi-le anche in internet dal sito http:// WWWYOUTUBECOMWATCHVKKH #$I4:W ECONLAIUTODELDOCENTE
7ËHLEN3IEDIERICHTIGE!NTWORT:
1. Im Vorspann betritt Heinrichs Mutter DIE7OHNUNGDER3ILBERSTEINS$IE 7OHNUNGIST
a) sehr aufgeräumt. b) im kompletten Chaos.
2. Heinrichs Mutter rennt auf die Straße, sie sucht Sohn. Ihr Nachbar sagt ihr, dass
a) die Silbersteins abtransportiert wurden.
b) er nicht weiß, wo die Silbersteins sind.
c) sie ermordet wurden.
3. Im Rückblick erfährt Heinrich, dass DIE3ILBERSTEINSVERREISEN7IEREAGIERT Heinrich?
a) Begeistert. Er will mit. b) Er glaubt seiner Mutter nicht.
s
cuola in attoGli alunni guidati dal docente pos-sono discutere, eventualmente in italiano, sul signifi cato della bugia
e della verità all’interno del fi lm e provare a rispondere alla domanda: bisogna sempre dire la verità? (Muss
man immer die Wahrheit sagen?).
Nel fi lm si capisce infatti che la ve-rità, così come la bugia, può avere un valore e un effetto diverso a seconda della situazione e della persona a cui viene rivelata: Frau Meißner mente a fi n di bene dicendo al fi glio che David partirà per il “paese dei baloc-chi”, tuttavia Heinrich la prenderà in parola e deciderà di unirsi all’amico arrestato dalla polizia. Frau Meißner mentirà nuovamente, quando fi n-gerà di riconoscere il proprio fi glio sul treno dei deportati, salvando così la vita al piccolo David.
Gruppenarbeit: Plakate
La classe, divisa in piccoli gruppi, può lavorare alla realizzazione di alcuni cartelloni dedicati al fi lm, sui quali riportare tutte le informazioni reperibili sui personaggi e sulla loro storia (Namen, Aussehen, Charakter,
Handlungen, Zitate aus dem Film, Bilder). Ogni membro del gruppo
potrà avere un compito diverso e dovrà contribuire alla realizzazione
del cartellone sulla base delle pro-prie competenze e abilità. La suddi-visione dei ruoli sarà a discrezione degli alunni che potranno scegliere il ruolo che prediligono (disegnato-re, grafi co, ricercatore di immagini, scrittore...). A lavori ultimati ciascun gruppo presenterà agli altri il risulta-to fi nale, descrivendo la fi gura scelta e i materiali raccolti.
Vertiefung
La protagonista del fi lm può essere defi nita un “eroe silenzioso” (stille
Heldin): senza clamore né impulsi
egoistici decide di salvare la vita di un bambino, pur sapendo di mettere così a repentaglio anche la propria sicurezza e quella del fi glio. Una ricerca sugli “eroi silenziosi” farà scoprire alla classe che gesti di al-truismo e solidarietà non sono stati rari nella Germania nazista né in al-tri paesi europei e hanno permesso a centinaia di persone di sopravvivere allo sterminio (si può visitare il sito dedicato ai Giusti tra le Nazioni del-lo Yad Vashem di Gerusalemme o il sito della Gedenkstätte Stille Helden di Berlino).
7ARUMERZËHLTE(ERR3ILBERSTEIN Heinrich, ein paar Tage vorher, dass er mit einem Rhinozeros zusammengestoßen ist?
a) Er möchte Heinrich Angst machen. b) Er möchte, dass sich Heinrich keine Sorgen macht.
c) Herr Silberstein hat eine psychische Krankheit.
$AVIDWUSSTEDIEGANZE:EITDASSSIE nicht ins Spielzeugland verreisen. a) Richtig.
b) Falsch.
c) Erst am Ende erfährt er es. 6. Heinrichs Mutter wusste die ganze
:EITDASS$AVIDUNDNICHT(EINRICHIN DEM:UGIST a) Richtig. b) Falsch. 7ARUMWURDE(EINRICHNICHTZUM Bahnhof gebracht? a) Er war zu spät. b) Er hat verschlafen. C %RTRËGTKEINEN*UDENSTERN und wurde deshalb als deutscher identifi ziert.