• Non ci sono risultati.

n LE MASI ECONOMICHE

religiose, ma deve esplicarsi mercé un metodo più moderno e po-deroso, il quale è fornito dalla pubblica opinione. Anche questo

metodo, al pari dei due precedentemente esaminati, è reso

possi-bile soltanto dalle condizioni psicologiche, create dalla

associa-zione coattiva di lavoro, o da quella timidezza scorata che ne è

il fatale prodotto. Imperocché soltanto siffatta condizione

psicolo-gica rende l'individuo pienamente dominabile dal consenso sociale,

anche quando questo sia esclusivamente ispirato a criteri

irragio-nevoli, o turpi. Tuttavia, in seno alle forme precedenti di asso-ciazione coattiva di lavoro, l'opinione pubblica, quale strumento

di coazione morale, non ha quasi alcuna importanza. Di certo, fra

gli Ebrei la parola dei profeti esercita un duraturo ascendente e

si impone alla condotta universale; mentre l'impero dei saggi non è ignoto al mondo ellenico ed il coro della tragedia greca

rappre-senta in un certo 'senso la pubblica opinione. Ma, ove ben si

guardi, é la opinione individuale di qualche sommo, non già

l'opi-nione anonima della folla, che prepondera presso codeste nazioni.

Nell'antica Roma l'opinione pubblica ha veramente qualche

in-fluenza morale, ad ogni modo circoscritta alla minoranza dei liberi e giunge perfino a creare a sé stessa degli organi adeguati e

pos-senti nelle sanzioni sull'infamia e nell'istituzione del Censore. Ma, anche senza notare che si tratta qui sempre di istituti giuridici e

non già di semplici sanzioni morali, piuttosto che una vera e

propria opinione pubblica, impera qui l'opinione di pochi sapienti,

capitani, o statisti. Nell'età di mezzo prepondera, quale processo

di coazione morale, il sentimento dell'onore, il quale non è appunto

altra cosa che il desiderio dell'approvazione dei proprii pari, ed

impone quella norma di condotta, che è meglio adatta a

riscuo-terne il plauso. Ma questa opinione dei pari, anziché gli interessi collettivi della classe proprietaria, riflette i pregiudizi e le bizze

delle chiesuole molteplici, fra cui essa è casellata. Perciò essa ta-lora consente ad una parte della classe proprietaria azioni dan-nose alla classe stessa, o le vieta azioni a questa vantaggiose, sol

perchè conformi, od ostili alle miopi vedute della frazione, o del ceto, che temporaneamente prevale. E per tal motivo essa non può

mai funzionare quale perfetto strumento di coazione morale e di persistenza della società capitalista. Meglio forse funziona a questa

epoca, quale eco fedele della opinione pubblica, la parola

CAP. 11 - L A MOliALK NELLA ASSOCIAZIONE 1)1 LAVORO COATTIVA 60 Soltanto nell'età moderna, scomparse le disparità giuridiche ed i privilegi di casta, abbattute le barriere uazionnli e locnli. l'opi-nione pubblica si dilata per la prima volta fino a rappresentare le convinzioni ed i sentimenti dell'intera umanità proprietaria o cos'i diviene un formidabile stromento di coazione morale. Ed a renderne l'impero particolarmente efficace, intervengono in densa coorte quei lavoratori improduttivi, che sono esclusivamente oc-cupati nel manipolarla, dirigerla e diffonderla, i giornalisti; mentre indirettamente le giova l'opera di altri lavoratori improduttivi, quali i pubblicisti, i precettori, i professori, i medici, i magistrati, i funzionari. Grazie all'opera di costoro, esplicantesi senza tregua in una serie di abilissimi processi psicologici e di avvedute esor-tazioni, l'opinione pubblica rende disonorante ogni azione dannosa alla proprietà e per tal mezzo distoglie l'uomo dal compierla (1). Alla classe lavoratrice l'opinione pubblica impone l'acquiescenza al dominio del capitale; essa si rivolge all'intelligenza dei volghi poveri, ma per falsarne il giudizio, per indurli ad azioni e som-missioni. ch'essa rende loro desiderabili, circondandole del plauso della gente bennata (2), ma che di fatto sono in antitesi al loro

(1) BKYCE (1. e.. HI, 502) osserva giustamente che nell'America la morale e la base della persistenza sociale e che la coesione stessa della società vi è fondata sulla acquiescenza delln maggioranza all'ordine di cose attuale. Ma quell'autore sembra credere che tutto ciò valga si per l'America, non però per l'Europa, ove la forza fisica degli uomini in armi basta, a suo avviso, a contenere nell'ordine le classi popolari. — Ora noi ci permetteremo di chie-dere perchè mai questi uomini armati, i quali appartengono nella loro mag-gioranza alle classi diseredate, assumano codesta funzione intesa ad infrenar quelle classi, e talora perfino rivolgano le proprie armi contr'esse. Ciò non si spiega, se non si riconosce appunto l'intervento di una influenza morale, che trattiene nell'obbedienza le classi popolari e spunta in loro mano ogni arma, o la sfrutta a difesa della gente dominatrice. — Però il fatto stesso che nel-l'America, a differenza che in Europa, non è necessario l'esercito a contenere il popolo nell'obbedienza, dimostra ad ogni modo che la forza inorale dell'opi-nione pubblica è colà più assai poderosa che non fra noi.

(2) * Le punizioni legali, o il timore di perdere la stima dell' universale, trattengono gli operai dal darsi al male od alla immoralità , (Commission du trarail, 1008). Si può constatare che, nei conflitti cogli imprenditori, gli operai

son più timidi finché hanno l'opinione pubblica avversa (come avvenne, ad es., nelle agitazioni dei ferrovieri italiani) ma che non appena l'abbiano favorevole

tornaconto reale; mentre al tempo stesso vieta alla classe capita-lista di spingere le proprie sopraffazioni oltre certi confini, così da compromettere le sorti medesime della proprietà. Per tal modo la volubile dea, cui il calendario repubblicano francese ha perfino con-sacrato il V giorno complementare, e che è ornai fatta tiranna dei giudizi e delle azioni umane (1), infligge il proprio biasimo alla più timida reazione dei lavoratori contro il sistema che li preme, mentre tollera le più vergognose violenze del proprietario a danno dell'operaio (2) ed arride alle torbide usurpazioni dell'un proprietario a detrimento dell'altro, finche queste non minacciano la coesione stessa della società capitalista.

Dunque, riassumendo, nell'economia del reddito distinto, l'egoismo della classe dotata d'opzione la sollecita ad una serie di azioni, che tornano a danno dell'altra classe, la quale per ciò appunto si trova dal proprio egoismo* reale stimolata ad insorgere contro la prima. Perciò, ad assicurar la coesione sociale in queste condizioni per se minaccianti, è necessario di trattenere la classe capitalista (nel suo stesso interesse reale) dalle estreme usurpazioni e la classe proletaria dalle rivolte; il che si ottiene disciplinando, o viziando l'egoismo di quelle classi per guisa, che la temperanza e

l'acquie-dei ferrovieri inglesi dell'agosto 1911) procedono senza freno. ROMAUNOSI [Genesi

del diritto penale, parte V, capitolo III) insiste sull'efficacia che hanno la

buona riputazione e le sanzioni dell'onore come mezzo di prevenire i disordini sociali (Cfr. anche SÌMHEL, Se.lbsterhaltumj des sozialen Korpers, * Iahrb. Gesetzg.. 1898, 605). Ma tuttavia queste sanzioni sono sempre ispirate al tornaconto della classe dominante. ' Le classi agiate, chiamate a formare l'opinione blica, la formano nel proprio interesse ; onde non v'ha più un'opinione pub-blica della totalità, ma solo un'opinione di classe , (CABLALI:). E la pubpub-blica opinione così manipolata riesce efficace a disciplinare le classi povere, solo quando queste siano abbastanza colte e civili da essere suscettibili di un'in-fluenza morale, mentre pei lavoratori più rozzi ed abbrutiti è necessaria invece una sanzione materiale. Così nel Veneto " i contadini adempiono gli obblighi loro nella ferma convinzione di dover cedere alla forza , (MORI-L-RGO , I

con-tadini nel Veneto, negli " Atti dell'inchiesta agraria „, pag. 50). — Si confronti

SCHOPENHAUER, Le fondement de la morale, Paris, 1888, 97.

(1) Sulla tirannia dell'opinione pubblica ai nostri tempi hanno forti osser vazioni TOCQUEVILLE, e ST. MILL. Ma si vegga anche PASCAL, Pensée».

(2) ' La condotta dei proprietari irlandesi verso i loro fittaioli è la nega-zione di quella morale cristiana ch'essi professano con tanto fervore , (CAIB.VES,

C A P . I I - I,A M011AL1 N U L L A ASSOCIAZIONE III LAVORO C O A T T I V A 71

scensa appaiati loro conio il partito migliore e più conforme al

loro illuminato interesso. Questa coazione morale si compie

dap-prima, nella società a schiavi, sopratutto col terrore; dappoi, nella

società servile e nella prima fase della società a salariati,

spe-cialmente colla religione; infine, nella società a salariati più

evoluta, particolarmente colla opinione pubblica. E per tal modo

in seno alle varie forme capitaliste si svolge una morale

impera-tiva. fondata sopra unn serio di coazioni psicologiche, religioso e sociali, le quali regolano l'egoismo della classo proprietaria e

CAPITOLO III.