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A NALISI DELLE STRUTTURE INTERIORIZZATE E DELL ’ AGENCY ATTIVA

La seconda linea d’indagine ha esplorato le dinamiche soggettive di una coorte di emigrati qualificati, analizzando le evidenze concernenti gli orientamenti e le strategie di integrazione e inclusione dei lavoratori altamente qualificati espatriati relative alle articolazioni proprie delle strutture interiorizzate del processo di strutturazione.

A questo fine sono state analizzate alcune interviste secondarie semi-strutturate40, elaborate allo scopo di raccogliere informazioni sull’agency attiva degli emigrati considerati. La rilevazione delle interviste è stata realizzata dalla Fondazione Paolo Cresci41 di Lucca, con il patrocinio della Regione Toscana, per il montaggio del docu-film Addio Italia. Non tornerò, nato da un’idea di Marinella Mazzanti e curato dalla giornalista Barbara Pavarotti, grazie al

38 Il Database for Institutional Comparisons in Europe (DICE), elaborato dall’Istituto CESifo, fornisce

informazioni concernenti le istituzioni, le politiche e le legislazioni, comparando vari paesi Europei e non, collezionando dati insistuzionali a livello internazionale da un’ampia gamma di fonti. I metadati riportati attingono dalla metodologia dell’Ifo Insitute – Center for Economic Studies (CES) e dai dati estrapolati reperibili al sito http://www.cesifogroup.de/ifoHome/facts/DICE/Migration/Migration/Labour-Migration.html, consultato in data 6 marzo 2019.

39 Direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009, sulle condizioni d’ingresso e soggiorno di cittadini

di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati in uno degli Stati Membri (SM). I criteri basilari di selezione riguardano il possesso di:

1) un contratto di lavoro valido o un’offerta di lavoro di almeno un anno per occupazioni ISCO 1-3; 2) uno stipendio almeno 1,5 volte la retribuzione media annuale lorda dello SM di destinazione; 3) una documento che certifichi che i richiedenti abbiano le qualifiche necessarie; 4) un documento di viaggio valido e un visto ove richiesto; 5) una prova dell’assicurazione sanitaria.

Nel 2016 una proposta di abrogazione da parte della Commissione Europea, che ha condotto in parallelo a una revisione della direttiva, ha concluso che questa ha molte debolezze intrinseche e che non è applicata coerentemente in tutta l’UE (la direttiva non è stata implementata da Danimarca, Irlanda e Regno Unito). Molti paesi dell’UE dispongono di regole e procedure frammentarie per la stessa categoria di lavoratori altamente qualificati. Ciò non è efficiente perché crea oneri sia per i datori di lavoro che per i candidati. Inoltre, il numero di permessi rilasciati a lavoratori altamente qualificati rimane limitato e ciò rende più difficile per l’UE attrarre e trattenere i talenti di cui ha la necessità. La proposta cerca di affrontare le carenze della precedente direttiva, estendendone il campo di applicazione per includervi i beneficiari di protezione internazionale e i familiari di paesi terzi dei cittadini dell’UE. Lo schema proposto sostituirebbe anche i vari programmi nazionali paralleli riferito al medesimo ambito della Blue Card. La proposta include: condizioni di ammissione più flessibili (una soglia salariale più bassa una durata minima di 6 mesi per il contratto iniziale, regole più semplici per i neolaureati e lavoratori disoccupati, equivalenza tra esperienza professionale e qualifiche formali); procedure più rapide e flessibili; diritti più ampi, fra cui un accesso più flessibile al mercato del lavoro, inclusa anche l’attività autonoma e il ricongiungimento familiare immediato e un accesso più facile allo status di soggiornante di lungo periodo, viaggi facilitati all’interno dell’UE (viaggi di lavoro a breve termine e accesso a una carta blu UE in un altro SM).

40 I testi integrali delle interviste raccolte e analizzate sono stati inseriti in Appendice al presente lavoro.

41 Ringrazio in questa sede la disponibilità dell’arch. Pietro Luigi Biagioni (direttore scientifico della Fondazione

Paolo Cresci) che ha sostenuto il presente lavoro e senza il quale questa parte della ricerca non sarebbe stata possibile.

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sostegno di Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che racconta l’emigrazione italiana di oggi.

Sono stati contattate circa 350.000 persone afferenti a circa 70 gruppi Facebook di “Italiani nel mondo”, utilizzando il metodo del campionamento a valanga42. Fra chi ha risposto, trenta persone hanno accettato di rilasciare una videointervista individuale, le quali sono interamente visualizzabili al canale Youtube “Fondazione Cresci Emigrazione”43. Le interviste individuali, realizzate fra 6 Paesi (Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Germania e Estonia) fra il 2015 e il 2016, hanno consentito di raccogliere informazioni sugli elementi cruciali del percorso migratorio degli intervistati: 1) le condizioni precedenti alla decisione di emigrare, fra cui precedenti esperienze proprie e/o di conoscenze all’estero; 2) le motivazioni alla base della scelta del paese di destinazione e le eventuali reti sociali già presenti all’estero; 3) la situazione al momento dell’intervista, la tipologia di percorso di studi e di impiego lavorativo in corso, la situazione familiare e di convivenza; 4) i rapporti con i familiari, i colleghi di lavoro e gli amici; 5) la valutazione personale dell’esperienza migratoria; 6) i progetti per il futuro e l’eventuale ritorno in patria.

Di queste 30 interviste, ne ho arbitrariamente selezionate 8 che corrispondono al profilo di emigrato altamente qualificato, oggetto dalla presente tesi, e costituiscono la base empirica dell’analisi qualitativa. Tale selezione del campione mi ha permesso di valorizzare al meglio la ricchezza dei contenuti nelle storie di vita raccontate dai soggetti, le loro caratteristiche e i contesti sociali rappresentati. Dopo averle raccolte, le interviste sono state tradotte in testi su supporto elettronico, in modo da poter elaborare un’analisi sistematica attraverso il software open source “R”, seguendo un procedimento metodologico di analisi qualitativa, come proposto da Salvini (2015)44. Chiaramente, non è stato possibile avere un controllo diretto del campione di soggetti intervistati, né ritornare sul campo. Inoltre, il campione non è statisticamente rappresentativo del fenomeno e non esaurisce il quadro delle possibilità concernenti, l’oggetto d’indagine.

I protagonisti di questo esercizio di comprensione compongono, comunque, un gruppo piuttosto eterogeneo rispetto al percorso di studio, alle eventuali specializzazioni ottenute e al settore lavorativo cui partecipano (Fig. 3), le cui caratteristiche sono di seguite riportate:

42 A ogni persona contattata, è stato chiesto di indicare almeno un’altra persona che avesse svolto un percorso

migratorio simile.

43 Disponibile al sito: https://www.youtube.com/channel/UCPTq5jayvjYWU3w70L84qqQ

44 Il procedimento seguito si è articolato seguendo i suggerimenti metodologici indicati da Salvini (2015): i dati

raccolti mediante le interviste sono stati elaborati attraverso tecniche di analisi testuale, esaminati in più passaggi, ordinati e categorizzati e poi comparati. Si è in seguito proceduto a successive approssimazioni arrivando a maggiori livelli di specificità attraverso la costruzione di categorie concettuali utili alla comparazione delle situazioni interpretate, secondo le caratteristiche che le accumunano e le differenziano.

61 FIG. 3: CARATTERISTICHE DEGLI INTERVISTATI

L’obiettivo dell’analisi qualitativa era quello di esplorare la relazione fra le strutture interiorizzate e l’agency attiva, focalizzando l’attenzione sulle esperienze di socialità, d’inclusione e integrazione nel mercato del lavoro del paese di destinazione. La discussione dei risultati viene distinta in due parti: la prima si concentra sulla dimensione delle strutture ravvicinate focalizzando l’attenzione sull’esperienza formativa e professionale dei soggetti e il loro inserimento nel contesto lavorativo, tenendo conto delle modalità di confronto con la realtà estranea, delle rinegoziazioni delle abitudini dei soggetti con la comunità di approdo, del ruolo delle reti di appartenenza. La seconda prende in considerazione i desideri e le aspirazioni, le esperienze migratorie passate, le responsabilità, legami affettivi, i successi e i fallimenti, le aspettative future (ulteriori progetti migratori, di transito o spostamenti temporanei). Questi temi consentono di far emergere le contraddizioni che legano i percorsi della mobilità qualificata ai processi di soggettivazione e rispondere alle seguenti domande: quali risorse e capacità riflessive sono impiegate per l’attivazione dell’agency? Quali modalità di adesione alle richieste del dispositivo neo-liberista dell’auto-imprenditoralità determinano le caratteristiche delle soggettività considerate? A questo fine sono state costruite alcune categorie concettuali utili a esplorare le principali articolazioni dei temi oggetto d’indagine: 1) capitale sociale, desideri e aspirazioni ed esperienze formative 2) confronto con la realtà estranea, difficoltà, esperienze lavorative, inclusione e rinegoziazione delle abitudini.

Intervistati Titoli di studio Settori lavorativi

C. S. Corso post-diploma nelle scienze sociali con specializzazione nell'educazione infantile Ristorazione S. L. Laurea in mediazione linguistico-culturale Ristorazione C. F. Laurea in Giurisprudenza con specializzazione in Diritto commerciale Ristorazione G. G. Laurea in Medicina e chirurgia, specializzato in Neurologia Ricerca scientifica

E. S. Laureato in Economia e commercio, Master in produzione cinematografica Produzione cinematrografica F. B. Laureato in Fisica nucleare con specializzazione in divulgazione scientifica Web radio

G. B. Laurea e Dottorato in Astronomia Ricerca scientifica

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6. DINAMICHE STRUTTURALI E FLUSSI MIGRATORI QUALIFICATI. I DATI

QUANTITATIVI.

La presente sezione ha l’obiettivo di analizzare, sulla base delle statistiche disponibili, le relazioni fra le migrazioni qualificate e le caratteristiche demografiche, economiche, politiche e sociali dei contesti presi in considerazione. Nel primo paragrafo, attraverso un focus specifico sul caso italiano, sono individuati gli elementi che associano il fenomeno oggetto d’indagine con una serie di variabili economiche e di tipo sociale. In seguito, attraverso una comparazione fra cinque paesi, si mettono in relazione i loro differenziali giuridici ed economici in termini di attrazione della manodopera qualificata con il compito di esplorare le dinamiche della trasformazione sociale. L’indagine è volta a tentare di rispondere alle seguenti domande: Quali sono i fattori che abilitano o vincolano l’emigrazione qualificata nel contesto della società della conoscenza? Quali dinamiche trasformative emergono e come si strutturano i flussi considerati?