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2. Acquisizioni di terra su larga scala: un quadro dal 2008 a oggi

4.4 Nigeria

La Nigeria viene considerata come il motore della crescita agricola dell'Africa occidentale. Le sue condizioni climatiche variegate, le sue ricche tipologie di terreno, le risorse d'acqua e la manodopera disponibile, rappresentano un grande potenziale per la produzione agricola (Manyong et al., 2001).

Il governo è fortemente impegnato nel sostenere l'agricoltura industriale su larga scala, con una gamma di incentivi che incoraggiano gli investimenti fondiari (Ibidem).

Sebbene la maggior parte della Nigeria sia urbanizzata, il 45 % della popolazione dipende dall'agricoltura per il suo sostentamento, e quindi dalla terra oggetto degli investimenti (IFAD, 2011).

Il sistema federale della Nigeria, la corruzione e le tensioni tra religioni e gruppi etnici che stanno raggiungendo livelli elevati e la serie di attacchi terroristici in alcune parti del paese, contribuiscono nel loro insieme ad un clima politico instabile (Geopolitical Information Service, 2012).

Il regime fondiario misto della Nigeria cambia a seconda delle federazioni. Le forme più comuni di proprietà sono: la proprietà terriera privata (che include famiglie, individui e affitto comunitario di fondi consuetudinari); la proprietà terriera pubblica; la proprietà terriera comunitaria. La presenza di falle legali tra queste tipologie di proprietà fondiaria determina che le comunità non siano sufficientemente protette contro le acquisizioni su larga scala. Allo stesso tempo, queste falle agevolano in modo effettivo le acquisizioni su larga scala, che stanno aumentando in dimensione e diffusione (Olayiwola e Adeleye, 2006). Questa situazione locale e nazionale ha implicato che una riforma fondiaria non fosse una priorità fino al 2009, quando è stata costituita una commissione apposita affinché esaminasse le falle nella costituzione e nella legislazione fondiaria.

4.4.1 Le donne e l'accaparramento di terra nel Delta del Niger

Nota popolarmente come il gigante d'Africa, la vasta riserva di petrolio della Nigeria, risorsa naturale e potenziale profitto, rappresenta una stabile piattaforma per gli investimenti delle imprese straniere e per le nazioni ricche. Questo ha portato al decollo e alle acquisizioni di terra su larga scala per varie forme di investimenti. Con l'attribuzione dei diritti sulla terra nelle mani del governo, la scoperta di petrolio ha dato il via a più opportunità di land grabbing e ha creato l'intrusione di molte multinazionali e di imprese collegate ad esse alla ricerca di opportunità di investimento in Nigeria. Questa stagione di accordi fondiari ha portato a massicce vendite da parte del governo, principale stakeholder del settore petrolifero come pure da parte di alcuni elementi delle comunità ospitanti, con impatti negativi sulle comunità locali. La liberalizzazione economica ha portato alla non applicazione delle regole esistenti e delle regolamentazioni che concernono gli investitori, includendo le compagnie petrolifere che operano nel Delta, dove si trovano la maggior parte delle riserve petrolifere. Sebbene queste politiche abbiano attratto più investimenti nel campo dell'industria, il governo non ha considerato gli effetti che queste politiche avrebbero avuto sulle comunità della regione del Delta. Se si considerano le varie questioni che hanno seguito la liberalizzazione dell'industria del petrolio, diventa cruciale il bisogno di rivedere la Legge sull'utilizzo dei terreni per limitare la minaccia dell'accaparramento di terre in Nigeria dovuta alle crescenti attività di esportazione di petrolio delle compagnie petrolifere e delle annessioni di massicce aree di terra arabile per le attività collegate all'industria del petrolio, come: oleodotti, piattaforme petrolifere, accesso alle strade e campeggi per i lavoratori del petrolio (ACORD, Oxfam, ActionAid. 2011: 59).

Inoltre, l'aumento dell'esportazione di petrolio e delle attività di produzione intensificano la distruzione ambientale della terra, dell'acqua e dell'aria. Tutto questo crea una diminuzione della produttività, minacciando in questo modo le possibilità dell'economia locale nella quale le donne giocano un ruolo vitale. “Da quando non ci sono più le fattorie, le palme non stanno producendo frutti e i pesci sono esauriti”, ha detto Grace Ekanem, la leader di un gruppo di donne; “le donne non solo non riescono a nutrire le loro famiglie, ma nemmeno a guadagnare abbastanza soldi da mandare i propri figli a scuola né per pagare le cure mediche” (AmwA, 2014).

Il land grabbing priva le donne di sicurezza economica e mette un grave peso su di loro come madri, mogli e commercianti nel Delta del Niger. Ma il problema nella gran parte dei casi è più acuto nella Nigeria rurale dove le donne non possono possedere una terra

senza ricorrere al matrimonio. Tra le varie questioni che hanno seguito la liberalizzazione dell'industria del petrolio, c'è il bisogno cruciale di revisionare la Legge sull'utilizzo dei terreni per arginare la minaccia dell'accaparramento di terre in Nigeria e soprattutto per arginare i suoi effetti sulle donne nel Delta del Niger. Quando si tratta di land grabbing, la terra è adibita ad usi diversi piuttosto che alla coltivazione del cibo per il consumo locale. Anche il commercio minaccia la sicurezza alimentare in Africa, soprattutto per le donne. Come risultato, l'accaparramento di terra da parte delle compagnie petrolifere ha generato una forte opposizione da parte delle comunità locali, specialmente da parte delle donne che predominano all'interno della classe commerciale e che provvedono alle loro famiglie. L'accaparramento di terra tocca anche l'accesso all'acqua da parte delle comunità, che a livello familiare ricade nell'ambito della responsabilità delle donne. Nel Delta del Niger le fonti d'acqua sono state contaminate dalla industrie petrolifere. Le donne perciò hanno bisogno di più tempo e devono camminare più a lungo per prendere l'acqua. In molti casi alle donne non resta altra alternativa che bere l'acqua inquinata dalle perdite di petrolio. Dove esistono terre all'interno della regione, le perdite di petrolio hanno colpito i terreni agricoli, che non forniscono più i raccolti necessari a soddisfare le famiglie. L'aumento dei carichi sulle donne esaspera la disparità di genere. Le donne si trovano ad affrontare un aumento del carico di lavoro che le esaspera ulteriormente e che colpisce anche la loro salute. Le donne subiscono perdite di reddito a causa della conversione a industrie petrolifere delle terre destinate a culture alimentari riservate sia al consumo familiare sia alla vendita (AmwA, 2014).

4.4.2 La protezione giuridica delle comunità

La Legge nigeriana sull'utilizzo della terra (LUA 1978) ha riorganizzato il sistema dei diritti di proprietà in Nigeria da un sistema misto di diritti della proprietà privata a una struttura collettivista (Aluko e Amidu, 2006). La terra è diventata perciò di proprietà del governo, delegata al governatore dello specifico stato e amministrata dal governo locale (Government of Nigeria, 1990). Il governo locale fornisce ai cittadini i diritti consuetudinari di occupazione. È responsabile dell'amministrazione delle concessioni alle imprese per qualsiasi utilizzo, sia esso agricolo, industriale, estrattivo o a scopi immobiliari (Olayiwola e Adeleye, 2006). Oltre all'amministrazione della terra, la LUA non presenta alcun riconoscimento dei diritti della donne alla terra, né disposizioni sulla garanzia di proprietà o misure per assicurare la consultazione della comunità, per

non parlare del loro consenso (Government of Nigeria, 1990). Ancora meno esplicita in materia fondiaria è la Costituzione del 1999, che riconosce l'uso comunitario della terra ma non i diritti sulla terra comunitaria. Non fa menzione dei diritti delle donne alla terra o alla consultazione, per il fatto che tutta la terra appartiene allo stato (sezioni 20, 44, 297, 315) (Ibidem). In pratica l'unica parte della legislazione che viene confermata è il diritto dello stato di espropriare la terra per l'interesse nazionale. A livello statale, la funzione principale dei ministri è sostenere la LUA in relazione allo sviluppo urbano e del settore immobiliare, e meno impegno è profuso dagli stessi per sviluppare un adattamento innovativo della politica che supporti la garanzia dei possessi fondiari. A livello federale, il Ministero della terra e dell'edilizia ha il 3% del budget annuale. Il governo locale è il terzo livello di governo ad avere a che fare con la terra; per lo più gestisce le relazioni tra le istituzioni comunitarie e tradizionali, che gestiscono la terra sulla base delle norme consuetudinarie (Mabogunje, 2007).

Il meccanismo delle dispute territoriali a livello locale e statale è stato stabilito in base ad un principio ad hoc in risposta ai conflitti sulla terra tra comunità (The Telegraph, 2012). La sua capacità di trovare soluzioni sistematiche a lungo termine riguardo alle dispute sulla questioni della terra è minata da un sistema di proprietà fondiaria contraddistinto da una forte diseguaglianza e in molti casi questi conflitti sono tornati violentemente in superficie. Il ruolo degli attori locali della terra è di far rispettare le demarcazioni dei confini nelle aree urbane e di emettere certificati di occupazione della terra nella Nigeria rurale (Moutari e Tan, IIED, 2008). Ciò tende ad essere più efficace nei centri urbani; a livello rurale, bisogna parallelamente tenere conto delle tradizioni consuetudinarie che regolano l’uso della terra, i meccanismi d’affitto e di possesso (Birner, e Okumo, IFPRI, 2012). Il certificato di proprietà della terra continua ad essere molto insicuro, a causa della carente applicazione della legge (Olayiwola, e Adeleye, 2006). Un problema significativo è costituito dal fatto che, in virtù di tale mancanza, molte terre, che avrebbero potuto essere distribuite ad una parte di popolazione non abbiente, non sono state assegnate. Questo significa che una grossa disparità nella distribuzione della terra rimane all’ordine del giorno (DFID, 2012). Inoltre non è applicato alcun tetto alla misura degli investimenti fondiari (USAID, 2011).

La terra è il bene di maggior valore e il più apprezzato e una risorsa a cui ha accesso l'élite dirigente e politica. La terra e la proprietà terriera sono le migliori garanzie per assicurarsi prestiti e finanziamenti dalle banche e per questo giocano un ruolo fondamentale per garantire il credito agli agricoltori di medio livello (Olabode Badiru,

IFPRI Policy, 2010).

4.4.3 L’uguaglianza di genere

I sistemi fondiari consuetudinari sono considerati come la sfida principale nell'attuazione di qualsiasi tipo di processo di riforma terriera. Ad ogni modo, le pratiche consuetudinarie non sono uniformi, variano da una comunità all'altra, trasversalmente agli stati e dipendono dalle pratiche culturali locali. Le comunità stanno via via facendo evolvere le loro pratiche consuetudinarie in una direzione che permetta il possesso di terre da parte delle donne. Fino ad ora questo processo non è ancora stato riconosciuto formalmente nella politica territoriale. Né la costituzione né la legislazione riconoscono esplicitamente il diritto delle donne a possedere, accedere, ereditare o lasciare in eredità la terra. Quello che spesso blocca i diritti delle donne alla terra è la loro situazione economica: spesso, infatti, non possono permettersi di comprare un terreno (Social Institutions and Gender Index, 2012). Dei 41 membri del Consiglio esecutivo federale, 13 sono donne. Molte hanno in mano portafogli importanti come: finanza, risorse petrolifere, tecnologie di comunicazione, aviazione, sviluppo, educazione, difesa, territorio e politiche abitative. Queste sono posizioni importanti per la promozione dei diritti delle donne alla terra. Pochi tra coloro che occupano posizioni di potere vedono le questioni femminili come una priorità, né tanto meno i membri delle due camere ritengono importanti la terra e i diritti delle donne alla terra. Il 6% dei rappresentanti della Camera federale e il 7% del Senato sono donne e non c'è nessuna politica promozionale di genere che tenti di aumentare questa proporzione. L’accesso delle donne a posizioni di tipo decisionale è limitato dalle esigue possibilità che esse hanno di beneficiare di talune opportunità e risorse, la qual cosa è dovuta ai profondi pregiudizi culturali e religiosi e alla natura spesso violenta del processo di elezione in Nigeria (Social Institutions and Gender Index, 2012).

4.4.4 La regolamentazione degli investimenti sulla terra

La dipendenza della Nigeria dalle sue risorse di petrolio ne ha impedito lo sviluppo ed esasperato l’instabilità politica. La cattiva gestione macroeconomica del settore petrolifero e i suoi utili hanno incentivato la corruzione e danneggiato l'economia (Oneyeukwu, Open Society Institute, 2007). L'attuale programma di riforma economica del governo cerca di aumentare il potenziale di investimento del paese e la diversificazione dell'economia, che non punti più solo sul petrolio, è considerata il primo passo per alleviare la “maledizione delle risorse” che secondo quanto si dice ha

storicamente sempre afflitto la Nigeria sin dagli anni Settanta. Questa strategia ha iniziato a raccogliere i suoi frutti: secondo l'Ente nazionale delle statistiche, nel secondo quarto del 2012 l'agricoltura aveva fatturato il 40,96 % del PIL. All'interno di un contesto di debole garanzia di proprietà e di saltuaria applicazione delle legislazione, gli investimenti agricoli hanno effetti molto negativi sui piccoli proprietari terrieri, soprattutto sugli agricoltori di sesso femminile. Le acquisizioni di terra su larga scala stanno inasprendo l'insicurezza alimentare e l'ingiustizia terriera. Delle 18 acquisizioni su larga scala registrate dalla International Land Coalition Land Matrix, 17 sono avvenute per l'agricoltura, tra le quali due anche per il bestiame, una per la selvicoltura e tre per uso multiplo. Degli investimenti agricoli, tre erano per le piantagioni di jatropha e due per l'olio di palma, entrambe materia prima per il biocarburante. Dei 18 investitori, Regno Unito, Italia e Belgio ne rappresentano tre, mentre gli altri sono nigeriani. All'apparenza, questo afflusso di investimenti è significativo, ma l'attenzione è stata messa sull’attrarre investimenti su larga scala nel settore agroalimentare piuttosto che nel supporto ai piccoli proprietari terrieri. Questi progetti hanno ricevuto un tipo di investimenti di supporto da parte del governo che i piccoli proprietari non hanno mai ricevuto, i quali, di fatto, giocano un ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare locale. In realtà, secondo i ricercatori, lo stato del Kwara ha visto un afflusso degli investimenti dal Sudafrica e dallo Zimbabwe, che ha causato il trasferimento dei piccoli proprietari terrieri (Arlyo e Mortimore, 2011).