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La normativa dell'Unione europea in materia di soccorso in mare.

L'istituto del soccorso in mare, pur essendo una materia che esula dall'acquis comunitario, ha trovato spazio recentemente in alcuni regolamenti dal momento in cui l'Unione europea si è trovata a dover affrontare i grandi flussi migratori29.

Per rispondere a questa vera e propria crisi e per contrastare l'immigrazione irregolare il Consiglio ha adottato, in data 26/10/04, il Regolamento n. 2007/2004 con il quale ha istituito l'Agenzia Europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, meglio conosciuta come Frontex, diventata operativa nel 2005.

Tale agenzia è stata istituita con lo scopo di coordinare le missioni di pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati dell'Unione europea e appoggiare gli stessi Stati in operazioni comuni di rimpatrio dei migranti irregolari.30

Il Regolamento stabilisce all'articolo 2 i principali compiti di Frontex: "a) coordina la cooperazione operativa tra gli Stati membri nella

gestione delle frontiere esterne;

29F. Caffio, Migranti: Frontex da Triton a Themis, UE prova a regionalizzare, 5/2/2018, www.affariinternazionali.it

b) assiste gli Stati membri in materia di formazione del corpo nazionale delle guardie di confine, anche per quanto riguarda la definizione di standard comuni di formazione;

c) effettua analisi dei rischi;

d) segue gli sviluppi della ricerca pertinenti al controllo e alla sorveglianza delle frontiere esterne;

e) aiuta gli Stati membri in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica e operativa alle frontiere esterne;

f) offre agli Stati membri il supporto necessario per l'organizzazione di operazioni di rimpatrio congiunte;

g) invia squadre di intervento rapido alle frontiere negli Stati membri a norma del regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 luglio 2007, che istituisce un meccanismo per la creazione di squadre di intervento rapido alle frontiere e modifica il regolamento (CE) n. 2007/2004 limitatamente a tale meccanismo e disciplina i compiti e le competenze degli agenti distaccati31".

Dunque in origine Frontex non prendeva in considerazione l'istituto del soccorso in mare delle vite umane, ma si concentrava principalmente sulla sorveglianza delle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea e sulla lotta alla immigrazione irregolare.

31Lettera introdotta a seguito dell'adozione del Regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 luglio 2007 che modifica il regolamento (CE) n. 2007/2004.

Negli anni successivi, considerate anche le numerose tragedie che hanno portato alla morte in mare di numerosi profughi, anche il diritto dell'Unione europea si è reso conto di come l'attività di sorveglianza non possa essere dissociata da quella del soccorso in mare32.

A tal proposito il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea in data 15 Maggio 2014 hanno adottato il Regolamento n. 656/2014, recante norme per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne nel contesto della cooperazione operativa coordinata da Frontex.

Tale regolamento è stato adottato sulla base di alcune considerazioni:

(1) L’obiettivo della politica dell’Unione nel settore delle sue frontiere esterne è garantire l’efficiente controllo dell’attraversamento delle frontiere esterne, anche attraverso la sorveglianza di frontiera, contribuendo nel contempo a proteggere e salvare vite. La sorveglianza di frontiera serve a impedire l’attraversamento non autorizzato delle frontiere, contrastare la criminalità transfrontaliera e fermare le persone entrate illegalmente o ad adottare altre misure nei loro confronti. Tale sorveglianza dovrebbe essere svolta efficacemente in modo da impedire alle persone di eludere le verifiche ai valichi di frontiera e da dissuaderle dal farlo. Per questo la sorveglianza di frontiera non si limita alla localizzazione dei tentativi di attraversamento non autorizzati delle frontiere, ma comprende anche iniziative quali l’intercettazione di natanti sospettati di voler entrare nell’Unione senza sottomettersi alle 32 E. De Capitani, Politiche UE in materia di frontiere, migrazione e asilo sotto la

verifiche di frontiera, così come le modalità d’applicazione volte ad affrontare le situazioni, come le ricerche e il soccorso, che possono verificarsi durante un’operazione marittima di sorveglianza di frontiera, nonché quelle volte a portare a buon fine tale operazione...;

(4) L’Agenzia è altresì incaricata di assistere gli Stati membri in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica alle frontiere esterne, tenuto conto del fatto che alcune situazioni possono comportare emergenze umanitarie e il soccorso in mare...;

(8) Durante operazioni di sorveglianza di frontiera in mare, gli Stati membri dovrebbero rispettare i rispettivi obblighi loro incombenti ai sensi del diritto internazionale, in particolare della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare, della Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo..."33.

Il Regolamento richiama espressamente l'obbligo di soccorso in mare all'articolo 9, intitolato "situazioni di ricerca e soccorso".

In tale articolo si chiarisce che "Gli Stati membri osservano l’obbligo di

prestare assistenza a qualunque natante o persona in pericolo in mare e durante un’operazione marittima assicurano che le rispettive unità partecipanti si attengano a tale obbligo, conformemente al diritto

33Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, L.189/93, Regolamento (UE) n. 656/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 recante norme per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne nel contesto della cooperazione operativa coordinata dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea.

internazionale e nel rispetto dei diritti fondamentali, indipendentemente dalla cittadinanza o dalla situazione giuridica dell’interessato o dalle circostanze in cui si trova".

In questo modo anche l'Unione europea ha tenuto conto delle novità introdotte con gli emendamenti apportati alle Convenzioni SAR e SOLAS nel 2004.

La più recente operazione, coordinata da Frontex, che ha apportato novità in tema di soccorso in mare e sostituito la precedente operazione Triton, è l'operazione Themis.

La nuova missione navale europea, iniziata l'1 febbraio 2018 ha preso il via da un patto sottoscritto tra il Viminale e Frontex.

Con tale operazione infatti si è previsto, su richiesta del governo italiano, che i migranti salvati in mare, non debbano più essere portati nel cosiddetto point of safety (POS), come previsto invece dalla Convenzione internazionale di Montego Bay e di Amburgo , ma debbano essere sbarcati nel porto più vicino34.

Capitolo II