• Non ci sono risultati.

CAPITOLO III: I CASI DI STUDIO

2. Presentazione Azienda ''Floriddia''.

2.5 Nuovi Macchinari.

Nell'annata 2005/2006 i contributi della Pac garantivano una soddisfacente stabilità all'azienda e quindi fu deciso di intraprendere anche l'attività di trasformazione e non solo quella di operatore agricolo biologico.

Di conseguenza è nata l'esigenza di acquisire strutture adeguate e di dotarsi di personale dipendente di cui l'impresa in precedenza era sprovvista.

L'intervento per cui è stato richiesto il contributo alla misura 121 è costituito dalla costruzione del locale per la molitura del grano e la produzione di pasta.

Prima dell'intervento c'era un piccolo forno e un mulino con capacità ridotte di lavoro (50Kg/h di farina).

Le strutture erano sufficienti solo per l'attività di agriturismo e ristorazione, che impegnavano l'impresa solo nel fine settimana.

Ciò che ha spinto l'imprenditore ad effettuare l'investimento sono state una serie di considerazioni tecnico-agronomiche sulla qualità del grano e della farina provenienti dall'agricoltura biologica.

Ci sono state anche esperienze di sperimentazione con varietà locali, svolte con la collaborazione delle università di Pisa e Firenze.

La prima osservazione riguardò la scelta del seme: varietà locali, confrontate con grani nani, garantivano piante alte e produttive senza necessità di apporti azotati.

Si poteva quindi ipotizzare una pianificazione produttiva su scala maggiore, ma la trasformazione in farina poneva delle questioni critiche da risolvere con un sistema integrato di gestione del prodotto.

Il progetto finanziato si può descrivere nei seguenti passaggi:

• produzione di grano usando varietà locali selezionate grazie alle sperimentazioni svolte in collaborazione con istituti di ricerca toscani.

• Raccolta e stoccaggio del grano in sacconi per una logistica snella e aderente al trattamento di un prodotto di qualità da lavorare ''just in time'' su richiesta di mercato in scadenze ben organizzate.

Questo sistema risponde bene alla criticità caratterizzata dalla scarsa conservabilità del germe di grano per il suo contenuto di olii.

• Un impianto di preselezione e selezione che garantisca un altissimo grado di igiene del prodotto, eliminando tutte le scorie provenienti dall'ambiente.

• Un impianto di macinazione che permetta di ottenere farina fresca al momento della richiesta di mercato, senza passare da terzi operatori.

PUNTI DI FORZA:

medie dei grani nani utilizzati dalle agricolture tradizionali.

2. Cura del prodotto finale in tutti i passaggi del processo successivi alla raccolta

3. Potenzialità significativa di incremento della produzione a favore anche di altre aziende locali.

PUNTI DI DEBOLEZZA:

1. Il lavoro ''just in time'' garantisce qualità, ma non è ancora a regime e presenta delle diseconomie.

2. Non esiste una indagine di mercato dettagliata precedente all'investimento: la conoscenza del mercato viene acquisita in corso d'opera.

3. Il personale dipendente deve essere impiegato anche in altre attività per garantirne la copertura dei costi.

Con questo investimento non si è avuto un vero e proprio miglioramento, considerando il fatto che l'azienda aveva una sua stabilità anche prima, nessun debito, produceva beni di consumo ma anche cultura ed interventi di carattere sociale.

Come ho già illustrato prima, l'organizzazione del lavoro non è stata sempre la stessa. Dopo l'intervento l'azienda ha assunto stabilmente 3 operai con part-time orizzontale e verticale.

L'obiettivo del titolare era quello di avviare una filiera economica innovativa basata su presupposti agronomici già verificati e su un mercato esistente cui proporre una qualità di livello elevato.

Di conseguenza derivano nuove prospettive di reddito, diversificazione del prodotto e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Grazie a questo investimento l'azienda è diventata un punto di riferimento per il settore biologico provinciale.

L'impresa è divenuta un riferimento per gli altri produttori del comprensorio.

Nessun'altra azienda circostante ha un sistema integrato paragonabile, che inizia dalla raccolta, conservazione, selezione, trasformazione per finire con la vendita.

Sono stati creati nuovi prodotti. Pasta e farine sono l'asse portante della gamma d'impresa, ma il forno nuovo permetterà di aggiungere pane e biscotti.

Altro aspetto da sottolineare è l'aumento della produzione: la capacità totale del mulino è di 600 tonnellate annue a fronte del vecchio regime che aveva una capacità di 300 tonnellate/annue.

Questo corrisponde a circa 200 ettari di grano ritirati ai quali vanno aggiunti altrettanti ettari coltivati a leguminose per la rotazione.

A pieno regime il mulino garantirà, tra produzione e rotazione, la messa in produzione di 1000 ettari tra l'azienda Floriddia e un gruppo di produttori locali che aderiscono al progetto come fornitori.

La trasformazione ha portato inevitabilmente anche alla commercializzazione del prodotto finito.

La filiera corta è il bacino naturale di mercato per il tipo di produzione di questa azienda, non è però un mercato strutturato a livello del territorio circostante in maniera tale da assorbire la produzione potenziale del mulino.

Grazie a questi nuovi macchinari la produzione è migliorata, anche se minimamente, sia in termini quantitativi che qualitativi.

La qualità del prodotto ruota tutta intorno ad un sistema di tempo e temperature: se decido di alzare la temperatura impiego meno tempo, e quindi produco di più e guadagno di più ma la qualità del prodotto sicuramente diminuisce.

Non ci sono altre aziende nel territorio che hanno questo tipo di attrezzature, e quindi l'azienda Floriddia appare come una delle aziende più innovative, che ha avuto il coraggio di sperimentare, rischiare facendo nuove esperienze, buttandosi in qualcosa di diverso. Inoltre, è importante sottolineare il fatto che è stata riconosciuta, dalla Regione, una delle Aziende che ha saputo far fruttare nel modo più efficiente i soldi ottenuti dai finanziamenti.76