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CAPITOLO III: I CASI DI STUDIO

2. Presentazione Azienda ''Floriddia''.

2.1.1 Transizione Aziendale.

Il motivo che ha portato l'azienda Floriddia e prendere questa decisione è principalmente un aspetto caratteriale che porta i due fratelli a lavorare con passione, cercando di

migliorare di anno in anno.

Si rendono conto di trovarsi davanti ad un bivio, dove, o si cambiava radicalmente il metodo di coltivare, o si abbandonava tutto, perché si incominciava a sentire effettivamente dei pericoli incombenti per l’utilizzo di tutti quei prodotti chimici che venivano dati.

Anche se non hanno fatto mai un uso eccessivo di diserbanti comunque era inevitabile trovarcisi a contatto diretto, o per fretta o trascuratezza, lavorando ad esempio senza protezioni etc.

Quindi leggendo una rivista, il Signor Rosario Floriddia, vide che a Milano c’era una Associazione Biodinamica per l’agricoltura e decise di andarci.

Da lì fece un corso di agricoltura, nell'azienda di una socia di questa organizzazione. L'azienda si chiama la ''Zelata'' e si trova a Bereguardo in provincia di Pavia.

Nella sua azienda agricola biodinamica, grande e strutturata per tenere dei corsi appositi di agricoltura, venivano tenuti tutti gli anni appunto tali corsi, differenziati, per cui se uno voleva poteva in quel caso praticare l’agricoltura biodinamica in azienda proprio per imparare.

In quel tempo lì non c’era un'altra struttura simile, se non qualche corso organizzato ogni tanto da qualcuno.

E' stata una decisione sia da un punto di vista di rispetto per l’ambiente, ma anche per salvaguardare la salute dell'uomo.

Secondo il racconto del Signor Rosario Floriddia, con il passaggio al metodo biologico l'attività, in termini di riorganizzazione produttiva non è cambiata tanto rispetto al passato. La qualità del prodotto è rimasta invariata; con le infestanti un anno lavorano una porzione di terreno e uno no, per esempio dove adesso vanno a seminare l’anno scorso c’era il fieno.

Altri problemi, tipo di attacchi fungini non ci sono, forse magari c’erano di più in precedenza, in quanto si concimava di più, il grano cresceva più fitto e potevano sorgere questi problemi.

Dall'87 fino al 2006 più o meno l'azienda agricola è rimasta la stessa, è cambiato solo il modo di concimare.

Si sono mossi principalmente migliorando l'aspetto estetico dell'ambiente in generale piantando siepi, nuovi boschetti, abbellendo le strade poderali, ristrutturando i fabbricati dando vita quindi anche all'agriturismo; nei primi anni '90 c'è stato proprio un boom per questo tipo di attività e loro si sono adeguati.

Invece dal 2005/2006 la situazione è cambiata perché sono stati richiesti degli aiuti per l'acquisto di un piccolo mulino a pietra artigianale, per una spesa di 8-9 mila euro, e la fabbricazione di una cucina da ristorante, adiacente all'abitazione, con un forno annesso. Questo è stata la spinta per iniziare a trasformare una piccolissima parte del grano che producevano in pane, biscotti, schiacciate, ma solo a titolo hobbistico, per i clienti dell'agriturismo.

Con il tempo, si sono avvicinati clienti che erano interessati a produrre il pane in casa e semmai venderlo nei mercatini, così dopo uno o due anni, sono arrivati a vendere 50-60 quintali di farina che per una azienda continuano ad essere pochi, ma per un mulino piccolo come avevano loro iniziavano ad essere una quantità consistente.

La cosa fondamentale è che tutta la lavorazione che portava alla produzione di farina veniva prodotta ad ''avanza tempo'', cioè questa attività veniva conciliata con altri lavori; in

questo modo ottenevano un maggior guadagno, che non avrebbero ricavato dal momento che avrebbero dovuto sostenere troppi costi impegnando completamente una persona solo nalla produzione della farina considerando il fatto che la domanda non era ancora elevata.

Nel 2009 i Fratelli Floriddia decisero di ampliare il mulino per poter iniziare una vera e propria produzione di farine.

La spesa prevista era di circa 100.000 euro e invece la spesa finale fu di circa 1 milione e mezzo di più.

Decisero di ingrandirsi e di effettuare questo grande investimento perché si iniziarono ad avvicinare nutrizionisti, medici, genetisti che si dimostrarono interessati al progetto, che poteva diventare di grande importanza.

L'azienda doveva diventare una delle poche basi in Italia dove si poteva toccare con mano come era cambiato il modo di seminare, macinare, pastificare ed informare.

Quindi, grazie ad un mugnaio della zona, intenditore di mulini, sia a pietra che a cilindri, che li ha consigliati, sono state scelte le macchine migliori da acquistare, in relazione agli obiettivi che si voleva raggiungere che diventavano giorno dopo giorno sempre più numerosi e ambiziosi; questo è stato il motivo per cui la spesa per il mulino è aumentata molto e quindi anche il progetto iniziale che avevano in mente i Fratelli Floriddia è cambiato.

In sintesi hanno fatto un impianto, tra i macchinari per la selezione e il mulino, molto sofisticato (la Barilla sta mettendo a punto ora un impianto di selezione simile, anche se ovviamente parliamo di un impianto macro, mentre quello dell'azienda che vi sto presentando è un impianto micro).

Da questo momento, visto che i ''panai tradizionali'' non si avvicinavano a questo nuovo tipo di farina, ma erano interessati solo i ''panai alternativi'' che vendono solo per i mercatini, è nata, dopo un anno e mezzo, l'esigenza di costruire un forno e un pastificio. Per quanto riguarda l'aspetto economico (reddito, costi aggiuntivi) dal momento che hanno deciso di passare al biologico sono stati necessari maggiori investimenti e maggiore

manodopera.

Considerando anche gli aiuti che hanno ottenuto con il Reg.CE1698/05 dalla vendita diretta, anche se stabiliscono un prezzo superiore del 20-30% rispetto al prezzo dei prodotti tradizionali, con i costi in più provenienti dalla manodopera, non ottengono un grande profitto.

Con la nascita dell’agriturismo, nel 1993, si sono resi necessari una serie di interventi su alcune strutture dismesse, che avevano già in possesso, per renderle più ospitali.

Allo stesso tempo, anche spinti dal fatto di essere in un azienda biologica, hanno iniziato a piantare una serie di siepi, sia in funzione paesaggistica, ma anche per un aspetto di conservazione del suolo dal dissesto idrogeologico.

Nel frattempo, prima che nascesse l’agriturismo, era venuta fuori la legge sul rimboschimento, nel ’90, e già allora avevano comunque iniziato a piantare siepi.

E’ chiaro che tutte queste piante hanno richiamato anche diversi uccelli dando loro ospitalità, insieme al fatto che ormai si è abbandonata l’usanza di bruciare gli argini delle strade per pulirle dalle erbacce, e sono così tornate tutta una serie di essenze e siepi spontanee che con le loro bacche possono fornire cibo agli uccelli e allo stesso tempo riparare i campi dal passaggio delle macchine lungo la strada.

Tutto questo ha portato a una trasformazione incredibile; verso gli anni ’80 il paesaggio era molto più spoglio, lungo la strada non si vedevano piante, adesso il paesaggio è molto

cambiato.