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Oberallgäu Kesefestival

Nel documento Annuario 2018/2019 (pagine 82-85)

L’Algovia è una regione del sud della Germania che confina con l’Austria e che comprende a sud del distretto l’Alta Algovia – Oberallgäu, l’Algovia Orientale - Ostallgäu e l’Algovia Occi- dentale – Westallgäu. 

I ragazzi di terza del percorso agroa- limentare ad indirizzo lattiero-casea- rio hanno potuto visitare numerose realtà dell’Oberallgäu grazie ad una proposta che ha coniugato le esi- genze del percorso formativo con la chance di visitare il Käsefestival e la possibilità di rafforzare la collabora- zione con i colleghi delle Istituzioni di Immenstadt, collaborazione ormai ultradecennale.

La visita, della durata di tre gior- ni, è iniziata domenica mattina con il trasferimento al Käsefestival ad Oberstdorf. L’evento, che si svolge annualmente in alternanza con Sand in Taufers (Alto Adige), negli ultimi periodi è stato frequentato da oltre 18.000 visitatori nei tre giorni della

Ragazzi di 3 ALI a Immenstadt in Algovia

manifestazione. All’evento erano pre- senti circa una cinquantina di esposi- tori provenienti da vari paesi europei che hanno offerto i loro formaggi, prodotti sia in fondovalle nei din- torni del villaggio di Oberstdorf che in montagna sulle Alpi della Senna. Qui, le prelibatezze vengono testate, valutate e premiate da una giuria di esperti. 

Arrivati nel primo pomeriggio, i ragaz- zi hanno visitato la mostra potendo apprezzare e degustare i diversi pro- dotti locali con abbinamenti particola- ri come mostarde, confetture, miele. Importante è stato anche osservare i modi, le tecniche di valorizzazione nonché la presentazione dei prodotti stessi.

Il pomeriggio ha offerto molti spun- ti di discussione che i ragazzi hanno apprezzato e colto. Al termine della visita ci siamo diretti presso l’azienda Ferienhof Herz in Dietzen, una fat- toria biologica vicino a Immenstadt

MANUEL PENASA

Referente e docente TPO lattiero-caseario

PIERLUIGI FAURI

Insegnante tecnico-pratico

di Biotecnologie agrarie e referente per i tirocini linguistico-pratici in Germania

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I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA

con la quale la Fondazione intrattiene rapporti da oltre cinquanta anni. Qui la famiglia Herz ci ha accolti a brac- cia aperte e, appena sistemati i nostri bagagli e dopo aver apprezzato una ottima merenda, abbiamo visitato l’azienda zootecnica famigliare con allevamento di vacche di razza bru- na. Tale visita ha messo in evidenza analogie e differenze rispetto all’al- levamento zootecnico trentino ed anche in questo caso gli spunti di di- scussione ed approfondimento sono stati numerosi.

In serata la cena è stata organizzata presso la malga Schneidberg nel co- mune di Oberstaufen dove si è cena- to a base di Kesspatzen e del formag- gio locale Bergkäse.

La mattina di lunedì alle 05:30, dopo un’ottima colazione, ci siamo recati presso una latteria sociale a Unter- maiselstein. Il piccolo caseificio, con gestione del tutto simile ad un no- stro caseificio sociale, riunisce otto produttori locali che conferiscono direttamente il latte al caseificio con l’uso di appositi bidoni. La struttura è ottimamente organizzata e trasforma giornalmente circa 3500 litri di latte attuando la produzione di Berkäse o Emmentaler. Il Bergkäse è un formag- gio a pasta semicotta ottenuto da lat- te crudo di vacche di razza Bruna o Pezzata Rossa con forma di 25-26 kg, cilindrica, di diametro intorno ai 45 cm e scalzo di 10-12 cm. Si tratta di

un formaggio a crosta, lavata, è ini- zialmente gialla tendente al rosso e assume con la maturazione colori più intensi prossimi al marrone. L’origine del formaggio  si perde nella storia: probabilmente le prime produzioni coincidono con lo sfruttamento dei pascoli in quota nel periodo estivo. L’Emmentaler è un formaggio che deve il proprio nome alla valle in cui scorre l’Emme, un fiume del Cantone di Berna. È prodotto con latte fresco di vacche alimentate esclusivamen- te a erba e fieno. Le forme rotonde hanno un diametro che va da 80 a 100 cm e pesano tra 75 e 120 kg. La sua caratteristica più tipica sono cer- tamente i buchi, dalle dimensioni di una ciliegia a quelle di una noce, che si formano durante il processo di sta- gionatura.

La visita ha permesso di apprezzare tutta la trasformazione, le varie fasi di produzione, di visitare i locali di lavoro (dalle saline alle sale di stagio- natura).

Il pomeriggio abbiamo visitato l’a- zienda Josef Eldracher. L’azienda zootecnica ha di recente costruito una nuova struttura per l’alloggio della vacche da latte particolarmen- te curata a livello di progettazione in quanto l’obbiettivo è stato quello di costruire una azienda che massi- mizzi il benessere animale e che sia sostanzialmente robotizzata sia per quanto riguarda l’alimentazione, la

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mungitura che l’allontanamento delle deiezioni. L’allevatore ci ha spiegato minuziosamente le scelte costruttive, la gestione della mandria ed i risulta- ti che ha ottenuto dall’automazione del processo produttivo, soprattutto in termine di benessere animale e dal punto di vista lavorativo.

L’ultimo giorno, dopo esserci conge- dati dalla famiglia Herz, ci siamo reca- ti a Rettenberg presso il birrificio En- gelbräu, dove abbiamo potuto visitare lo stabilimento che produce 12 tipi diversi di birra, ma si occupa anche di imbottigliamento di varie bibite. Interessanti i locali di produzione che

nascono da vecchie costruzioni rurali via via riadattate agli attuali stabili- menti di oggi dove coesistono sistemi di produzione più o meno moderni. Ripresa la strada di casa, ci siamo fer- mati per l’ultima visita tecnica presso Bressanone, al caseificio Kapriz. Que- sto particolare caseificio è una strut- tura peculiare che riesce a combinare sapientemente caseificio, museo del formaggio, shop e bistrò. Il punto di forza della struttura è proprio quello di offrire un ambiente ospitale dove il prodotto viene raccontato e proposto con “audaci” abbinamenti al cliente, riuscendo anche a spuntare dei prez- zi al chilo non propriamente modici. La visita guidata ha messo tutti que- sti aspetti in evidenza permettendo di capire quanto la presentazione ed il contesto possano fortemente in- fluenzare il valore finale del prodot- to. L’uscita è stata decisamente ap- prezzata ed è riuscita a coniugare sia l’approfondimento tecnico che quello comunicativo-commerciale.

Al termine del viaggio gli insegnan- ti accompagnatori Manuel Penasa e Pierluigi Fauri si fanno portavoci dell’apprezzamento importante da parte degli studenti, nonché dell’in- teresse da loro dimostrato e non da ultimo il loro adeguato comporta- mento. Analogo complimento è stato anche espresso da tutti i collaboratori tedeschi che hanno garantito il viag- gio di studio da noi raccontato.

Forme di Emmentaler in camera calda

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I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA

“Salva la tua lingua locale” è un con- corso istituito dall’Unione Nazionale delle Pro Loco (Unpli) e da Legauto- nomie Lazio, organizzato in collabo- razione con il Centro Internazionale Eugenio Montale, e, per la sezione scuola, con l’ong “Eip-Scuola Stru- mento di Pace”.

All’inizio dell’anno scolastico, cono- sciuta questa opportunità, l’ho su- bito proposta alle mie classi dell’IFP, vedendo in essa lo strumento ideale per valorizzare la naturalità lingui- stica dei miei studenti, che usano il dialetto come primo strumento della loro comunicazione. Ho quindi pre- sentato, anche se mi piace di più dire seminato, questa possibilità speran- do che qualcosa germinasse in modo autonomo e sono rimasta piacevol-

Nella foto, Anna Paola Tantucci, Katia Fierli, Eliana Gruber, Denis Battisti, Antonino La Spina, Monica Viola e Bruno Manzi

mente colpita quando Denis mi ha consegnato un testo poetico, auto- grafo e inedito, su castel Beseno. Nonostante avesse raccolto la mia proposta solo uno su oltre trenta ragazzi coinvolti, per me è stata una grande vittoria il fatto che Denis ab- bia deciso di provarci, sviluppando una dote che non era ancora riuscito ad esprimere.

Le sorprese non sono finite qui: a febbraio infatti sono stata contattata dagli organizzatori del concorso che mi hanno comunicato il terzo posto della poesia “El Castel Besen”, deciso dalla giuria composta tra gli altri da Elio Pecora (poeta, scrittore e sag- gista italiano), Anna Paola Tantucci (presidente E.I.P Italia specializza- ta in linguistica e comunicazione) e

ELIANA GRUBER

Docente di Materie letterarie

Grande soddisfazione al concorso

Nel documento Annuario 2018/2019 (pagine 82-85)