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2. LA DIMENSIONE NON VERBALE

2.4 LA DIMENSIONE CINESICA

2.4.2 ORIGINI E SVILUPPO

Sebeok et al. (1970, p.10) riconducono le origini della cinesica agli studi di Darwin. Tracciano in seguito gli sviluppi della disciplina menzionando Mauss e i suoi studi sulle tecniche del corpo, i contributi degli antropologi americani da Boas alla Mead, di De Jorio e Cocchiara dal panorama italiano, “gli studi pionieristici di Efron sulla gestualità degli ebrei e degli italiani emigrati negli Stati Uniti, la gran mole di studi, specie francesi, sulla mimica e sulla danza” (Sebeok et al. 1970, p.10). Per quanto riguarda questi ultimi, in particolare in riferimento all’ambito della danza, Dael et al. (2015, p.556) confermano che da essa deriva un modello teorico storico, nonché un sistema descrittivo del movimento del corpo: “Laban ha sviluppato un sistema di notazione della danza, chiamato in seguito Labanotation, che usa un complesso gruppo di simboli, i quali forniscono descrizioni dettagliate di azioni e posizioni della parte inferiore e superiore del corpo”158. Tale sistema, a loro avviso, è in uso ancora oggi nell’ambito della terapia della danza, della ricerca sulle emozioni e delle interfacce uomo-computer.

Ray Birdwhistell, antropologo americano, è ritenuto il fondatore dello studio formale sulla cinesica e del sistema cinesico su basi strutturali (cfr. Ricci Bitti, Cortesi 1977, p.72). Sulla scia di Bateson, infatti, è sostenitore dell’approccio sistemico alla comunicazione, vale a dire: “Qualsiasi cosa che qualsiasi persona fa in presenza di

157 “posture, gaze, facial expression, and movement contribute to the constitution of important interactional activities”

158 “Laban (1956) developed a system of dance notation later referred to as Labanotation, which uses a complex collection of symbols that provide highly detailed descriptions of upper and lower body actions and positions”

un’altra dev’essere considerata come potenziale parte del sistema di comunicazione”159, afferma Hochberg (1972, p.442)160 nella sua review all’opera di Birdwhistell Kinesics

and context (1970). Di conseguenza, nell’ottica di Birdwhistell “non ha senso parlare di

comunicazione verbale e comunicazione non verbale. Esiste solo la comunicazione, un sistema di schemi comportamentali mediante i quali le persone vengono messe in relazione”161 (Hochberg 1972, p.443)162. Waiflein (2013)163 cita una delle definizioni che Birdwhistell dà sulla cinesica: “Lo studio sistematico degli aspetti visivamente sensibili della comunicazione interpersonale non verbale”164 e anch’essa conferma quanto rimarcato da Hochberg in merito all’ambito di cui il fondatore del termine cinesica si occupa, ossia delle interazioni, della comunicazione interpersonale. Essa afferma infatti che Birdwhistell è “famoso soprattutto per il suo lavoro di analisi dettagliata delle espressioni facciali, del linguaggio del coropo e dei gesti trasmessi nell’interazione comunicativa”165 (Waiflein 2013)166.

Nel lavoro seminariale di Birdwhistell Introduction to Kinesics: An annotation

system for the analysis of body motion and gesture (1952) in cui è stato coniato il termine cinesica, vengono poste le basi dei suoi studi, le sue intenzioni e i suoi obiettivi. Egli

sostiene che la comunicazione non verbale sia un “comportamento acquisito che può essere identificato e predicabile”167 (Waiflein 2013)168, sebbene, come afferma Waiflein (2013)169, “sono richieste ulteriori ricerche che provino ciò”170.

Un forte impulso impresso dal contributo di Birdwhistell è dovuto al suo utilizzo di una relazione analogica tra linguistica e cinesica, brevemente ripresa da Ricci Bitti/ Cortesi (1977, p.73): “Ha parlato dei cini come della più piccola unità d’azione

159 “anything that anyone does in the presence of another must be considered as potentially part of the (communication) system” (traduzione nostra)

160https://www.researchgate.net/profile/Adam_Kendon/publication/308054625_Review_of_birdwhistell

%27s_%27kinesics_and_context%27/links/5a990603aca27214056d9d3d/Review-of-birdwhistells- kinesics-and-context.pdf Data ultima consultazione: 13/09/2018

161 “it makes no sense to speak of verbal communication and nonverbal communication. There is only communication, a system of behavior patterns by which people are related to one another” (traduzione nostra)

162https://www.researchgate.net/profile/Adam_Kendon/publication/308054625_Review_of_birdwhistell

%27s_%27kinesics_and_context%27/links/5a990603aca27214056d9d3d/Review-of-birdwhistells- kinesics-and-context.pdf Data ultima consultazione: 13/09/2018

163https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

164 “the systematic study of the visually sensible aspects of nonverbal interpersonal communication” 165 “most famous for his work in the detailed examination of facial expressions, body language, and gestures that are conveyed during communicatory interaction”

166https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 167 “learned behavior which can be identified and predicable”

168https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 169https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 170 “further research is required to prove that”

percepibile analoga al fono; di cinéma analogo a fonéma (cioè una sequenza di ciniche possono essere scambiati senza mutare l’ordine dell’interazione)”. Waiflein (2013)171, citando Burgoon (1996, p.39), dichiara che: “Ha decretato che ci sono dai 50 ai 60 cini che sono culturalmente universali”172 e aggiunge: “Le differenze culturali sono dovute a variazioni tra cinémi e non all’uso di cinémi differenti. Ciò significa che lo stesso gesto può essere utilizzato in svariate culture ma può avere un significato diverso in ciascuna di esse”173 (Waiflein 2013)174. Birdwhistell parla poi di “allocine, parte di cinema, analogo ad allofono; di cinemorfo, complesso di particelle di movimento astratte derivanti da più di un’area del corpo; di cinemorfema, classe di cinemorfi mutualmente sostituibile; di paracinesico, materiale che interagisce, modifica e dà particolare valore alla corrente cinesica” (Ricci Bitti, Cortesi 1977, p.73). Si registra quindi un primo tentativo di classificazione dei movimenti del corpo. In questa stessa opera Ray Birdwhistell descrive un sistema di annotazione per registrare i movimenti del corpo e prova a sistematizzare lo studio dei gesti e dei movimenti per risalire al loro significato intrinseco, che come vedremo in seguito verrà criticato per le sue carenze.

Birdwhistell con il termine cinesica raggruppa tre livelli di studio della medesima disciplina che necessitano attenzione e da cui dovranno essere sviluppati gli studi successivi. Essi sono descritti da Waiflein (2013)175 e Jolly (2000, pp. 134-138):

- La precinesica “nel senso più stretto si occupa delle basi fisiologiche generali per lo studio sistematico del movimento del corpo”176(Jolly 2000, p.134). Anche Lamedica (1987, p.41) afferma che la precinesica “studia le condizioni e i limiti biologici e fisiologici della produzione del gesto”.

Waiflein (2013)177 aggiunge che “la precinesica è il primo step da completare per cominciare lo studio della cinesica, dal momento che getta le basi per la ricerca e ne identifica i limiti dovuti alla variazione umana dell’individuo”178. La precinesica include dunque una certa conoscenza del “sistema muscolo-scheletrico in modo tale da utilizzare una terminologia scientifica appropriata nella descrizione di osservazioni del

171https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 172 “He concluded that there are 50 to 60 kinemes that are culturally universal”

173 “Cultural differences are then due to variations within kinemes, and not due to the use of different kinemes. This means that the same gesture can be used in numerous cultures but can have a different meaning in each”

174https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 175https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

176 “in the strictest sense is concerned with the general physiological bases for the systematic study of body motion”

177https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

178 “Pre-kinesics is the first step to be completed to begin a study of kinesics because it lays the groundwork for research and it identifies limitations due to individual human variation”

movimento”179 (Waiflein 2013)180. Tale conoscenza deriva in parte da discipline quali la chinesiologia, la coreologia (la scienza della danza), la chirologia, la posturologia clinica, la psicologia sociale, l’antropologia sociale e la linguistica descrittiva (cfr. Jolly 2000, p.134). Jolly (2000, p.134) osserva inoltre che è proprio grazie alle tecniche di registrazione dei dati derivanti in particolare dalla chinesiologia, come la cronofotografia e l’elettromiografia, se la cinesica è in grado di individuare con precisione esempi concreti di cini a cui attribuire un significato preciso.

- La microcinesica “si riferisce alla registrazione e all’analisi primaria di dati cinesici”181 (Waiflein 2013)182, si occupa dunque della “descrizione del movimento e della individuazione delle unità significanti che permettono la costruzione dei comportamenti (Lamedica 1987, p.42).

Waiflein (2013) ci riferisce inoltre che le espressioni facciali e alcune manifestazioni del linguaggio del corpo possono essere sì fuggevoli, molto brevi, tuttavia sono ritenute significative e possono essere isolate. Essa infatti, riferendosi ad uno studio di Birdwhistell sulle interazioni tra un’infermiera e una paziente, afferma che “questi micromovimenti del corpo e le espressioni facciali possono dimostrare lo stato emozionale delle infermiere mentre comunicano con i loro pazienti”183 (Waiflein 2013)184. Una simile analisi è utile per comprendere appieno e identificare eventuali schemi comportamentali, di espressioni e di gesti, “Che possono poi essere comparate cross-culturalmente”185 (Waiflein 2013)186. Volendo associare a questo livello di studio cinesico la corrispondente componente dell’analisi strutturale dei movimenti del corpo di Birdwhistell, diremo che la “La microcinesica si occupa dell’astrazione sistematica dei cini in classi morfologiche”187 (Jolly 2000, p.136). Lamedica (1984, p.42) ci fa notare che la microcinesica “comprende i due sistemi di notazione del movimento: quello microcinesico e quello macrocinesico”. Il primo è di tipo pittografico, infatti “annota il movimento al livello delle sue unità minime significative allo scopo di fornire un alfabeto motorio per ogni parte del corpo” (Lamedica 1984, p.42). Sulla base di questo sistema

179 “muscleskeletal system in order to properly use scientific terminology when describing observations of movement”

180https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 181 “refers to the recording and primary analysis of kinesics data”

182https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

183 “these micro body movements and facial expressions can demonstrate the emotional state of the nurses when communicating with patients”

184https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018 185 “which can then be compared cross culturally”

186https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

187 “microkinesics is concerned with the systematic abstraction of the kines into manageable morphological classes”

primario si sviluppa il livello macrocinesico, che a differenza del sistema microcinesico è “alfabetico e annota il movimento al livello delle sue unità composte significative” (Lamedica 1984, p.42).

- La cinesica sociale è invece strettamente correlata al contesto, come afferma Waiflein (2013)188: “La cinesica sociale tenta di identificare i significati contestuali impliciti dei gesti e delle espressioni”189. Si occupa in sostanza dello studio dei “significati che vengono socialmente attribuiti a unità o a insiem deerminati di unità motorie” (Lamedica 987, p.42).

Si vuole insomma porre l’accento sul fatto che “gli atti, come le parole, hanno un significato sociale della loro performance solo se inseriti in un dato contesto”190 (Birdwhistell 1983, p.360).

Per Birdwhistell, come afferma Padula (2009, p.2)191, “non ci sono caratteristiche universali nella cinesica perché l’informazione trasmessa dal gesto e dal movimento viene codificata in modi diversi nelle varie culture”192. Non solo a livello di diverse culture, ma anche all’interno della stessa cultura in zone geografiche diverse. In Kinesics and context (1970), infatti, Birdwhistell osserva che: “Sono emersi dei dati che hanno reso chiaro che mentre è perfettamente appropriato per una giovane donna sorridere agli sconosciuti nella Peachtree Street ad Atlanta, tale comportamento sarebbe altamente inappropriato nella via principale di Buffalo, a New York”193.

Il principale merito dell’impianto teorico di Birdwhistell, come sostengono Lamedica (1984, p.43), Tanenbaum et al. (2014, pp. 19-20)194 e Padula (2009, p.2)195, consiste nell’aver attirato l’attenzione sulla necessità di una ricerca sistematica che riguardi il movimento umano e nell’aver legittimato lo studio della gestualità, della postura, degli elementi che insomma costituiscono i movimenti del corpo, ponendo le basi per studi ed approfondimenti successivi. Norbert Freedman afferma in Kendon (2010, p. 154) che due contributi nell’opera di Birdwhistell sono particolarmente rilevanti: “Il primo è che non c’è struttura di sequenze corporali che possa essere definita

188https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 25/06/2018

189 “social kinesics attempts to identify the contextual meanings behind gestures and expressions” 190 “acts, like words, have only the social meaning of their performance in context”

191https://edge.sagepub.com/system/files/77593_4.2ref.pdf Data ultima consultazione: 13/09/2018 192 “there are no universals in kinesics … because the information conveyed by gesture and movement is coded differently in various cultures”

193 “Data emerged which made it clear that while it was perfectly appropriate for a young female to smile among strangers on Peachtree Street in Atlanta, such behavior would be highly inappropriate on main street in Buffalo, New York”

194 https://pdfs.semanticscholar.org/0f1f/dc6e7d2978f94b90c03a335bd7cc76dea6d2.pdf#page=37 Data ultima consultazione: 13/09/2018

indipendente dal contesto socioculturale; in secondo luogo, i simboli radicati in un codice analogico potrebbe essere un modo appropriato per descrivere il comportamento”196.

Tuttavia, sono presenti nella lettura svariate critiche al suo approccio, qui di seguito sintetizzate. La critica principale riguarda l’eccessiva sudditanza concettuale della sua teoria con la teoria linguistica. Lamedica (1984, p.43), citando Dittman (1971, p.334), afferma che: “l’ipotesi fondamentale per cui la cinesica è considerata come un sistema comunicativo con struttura simile a quella del linguaggio parlato non è rispondente alla realtà”, per questo “il suo lavoro è rimasto perlopiù programmatico”197 (Kendon et al. 2010, p.30). Viene dunque attaccato l’approccio strutturale in sé. Un’ulteriore critica riguarda il sistema di annotazione sviluppato da Birdwhistell, accusato da Waiflein (2013)198 di essere “intricate”, complesso; da Bouissac per focalizzarsi sulla sua arbitrarietà (v. Kendon et al. 2010, p.154). Jolly (2000, p.138), infine, aggiunge che il metodo di analisi di Birdwhistell “non è né molto efficiente né preciso”199. Lamedica (1987, p.43) fa infine notare che “Birdwhistell ha completato il suo programma di identificazione di unità minime di movimento solo per il volto, che costituisce un sistema chiuso ed ha un numero minore di movimenti di altre parti del corpo”, come le mani ad esempio.

Abbiamo quindi visto che, nonostante il contributo di Birdwhistell sia stato sottoposto a critiche di vario genere provenienti da diversi autori e studiosi della comunicazione non verbale, il suo apporto allo studio della cinesica ha in qualche modo aperto la via ad analisi più specifiche nel campo della cinesica. Padula (2012, p.2) menziona i successivi contributi di Kendon nell’area degli Stati Uniti e di Christine Kühn in Germania. Tanenbaum et. al (2014, pp.19-20) affermano in aggiunta che: “In seguito alla coniazione del termine “cinesica” ad opera di Birdwhistell, una serie di studiosi si sono impegnati a sviluppare i loro sistemi di misurazione della comunicazione non verbale, Paul Ekman e Wallace Friesen compresi, il quale quadro teorico è la base della maggior parte dei sistemi contemporanei di comunicazione non verbale”200. Quest’ultima

196 “The first is that no structure of corporal sequences can be defined independent of the socio-cultural context …; secondly, that symbols rooted in an analogic code may indeed be an appropriate way of describing behavior”

197 “his work has remained largely programmatic”

198https://ir.library.illinoisstate.edu/sta/3 Data ultima consultazione: 29/06/2018 199 “is neither very efficient nor very accurate”

200Following Birdwhistell’s coining of the term “kinesics”, a number of researchers undertook to develop their own systems for evaluating nonverbal communication, including Paul Ekman and Wallace Friesen

classificazione a cui accenna Padula verrà analizzata nel capitolo dedicato alla dimensione gestuale (vedi capitolo 3).

Waiflein (2013) nel suo articolo The progression of the field of kinesics realizza uno studio delle citazioni bibliografiche nel campo della cinesica e osserva che oltre a

destare interesse in altre discipline quali la linguistica e la sociologia, “la cinesica si è

inoltre evoluta da un’indagine antropologica ad una psicologica”201. I contributi dello

psicologo Paul Ekman sulle espressioni facciali, che vedremo nel prossimo paragrafo, sono un esempio. Dalla psicologia la cinesica approda tra il 1980 e 2000 nell’ambito della

comunicazione. Ciò a suo avviso è dato dal fatto che “la comprensione dei significati del

linguaggio del corpo e dei gesti è un vantaggio per coloro che lavorano nelle pubbliche relazioni e nel settore degli affari”202 e rispecchierebbe il successo della letteratura popolare sul linguaggio del corpo di cui si è parlato in precedenza.