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Forma trasudativa :

Per otite cronica intendiamo la prosecuzione dei sintomi dell’otite media acuta oltre tre mesi dall’insorgenza. Le forme trasudative si verificano molto spesso nei bambini allorchè l’ipertrofia adenoidea ostacola il normale funzionamento della tuba. Questo ostacolo meccanico, ripetuto e prolungato nel tempo, induce un aumento della secrezione che abitualmente si verifica a livello della mucosa del cavo del timpano e che viene drenata attraverso la tuba, con formazione quindi di un trasudato mucoso denso, vischioso giallastro o grigio sporco, che costituisce l’espressione di quella particolare forma morbosa definita come “glue ear” o otite media mucosa o otorrea tubarica o catarro tubarico cronico. Questa forma ha un decorso subdolo, priva di febbre, con tendenza a frequenti riacutizzazioni e l’essudato abbondante può provocare la perforazione della membrana timpanica. Neoplasie del rinofaringe o allergie rappresentano delle cause di insorgenza dell’otite cronica trasudativa.30

Forme timpan sclerotiche

Questa forma è il risultato di tutte le alterazioni anatomiche e funzionali dei processi morbosi che interessano la tuba e la cavità timpanica senza mai assumere carattere suppurativo e senza mai provocare la perforazione della membrana timpanica.

La persistenza dell’essudato o di trasudato sieroso o mucoso nel cavo timpanico comporta la formazione di tessuto connettivo che evolve verso la sclerosi cicatriziale e la calcificazione.

Ipoacusia di trasmissione, senso di pienezza auricolare e acufeni spesso caratterizzano il quadro clinico della patologia a causa delle progressive limitazioni funzionali a cui va incontro l’apparato uditivo. Il tessuto connettivo può creare briglie cicatriziali tese fra la parete mediale del cavo e la membrana del timpano provocando retrazione e, localizzandosi attorno alla finestra ovale, anchilosi fibrosa stapedio-ovalare che ostacola il movimento della staffa.

Forme purulente

L’otite acuta purulenta è una forma che cronicizza generalmente in seguito ad una inadeguata o non tempestiva condotta terapeutica o anche in

conseguenza della necrosi formata dal processo acuto ( otite scarlattinosa) o legata da condizioni favorenti generali (diabete) o regionali (adenoiditi). Dell’otite media purulenta cronica riscontriamo tre forme :

una forma semplice in cui il processo infiammatorio rimane localizzato al rivestimento mucoso e non interessa l’osso che circonda il cavo del timpano. Si evidenziano ispessimenti della mucosa e a causa dei processi necrotici della fase acuta si riscontrano amputazione degli ossicini. Si riscontra otorrea mucosa o muco-purilenta priva di fetore, assenza di dolore e ipoacusia.

La forma granulomatosa può essere considerata una evenienza della forma semplice in cui si forma tessuto di granulazione esuberante dai margini della perforazione. L’ostacolo che crea questa massa di tessuto di granulazione nel meato acustico esterno può impedire il deflusso della secrezione endotimpanica, provocandone il ristagno e la possibile insorgenza di gravi complicanze.

L’otite media purulenta cronica colesteomatosa è una forma molto particolare caratterizzata dalla perforazione marginale della membrana del timpano, soprattutto della pars flaccida, accompagnata da processi di distruzione ossea della parete esterna dell’epitimpano. Nella regione epitimpanica si osserva una massa biancastra, costituita da un nucleo centrale di materiale amorfo attorno al quale si sono stratificate lamine di

cellule epiteliali derivate dalla desquamazione dell’epitelio della mucosa endotimpanica, che è diventato pluristratificato e cornificato e che assume la funzione di matrice del colesteatoma. Il corion ispessendosi si approfondisce nell’osso sottostante provocandone il lento riassorbimento. Le complicanze di questa forma sono importanti e sono legate principalmente al progressivo potere di accrescimento negli spazi ossei. La mastoide può essere interessata con distruzione delle pareti ossee e successiva occupazione del cavo del timpano, che contiene di solito un liquame purulento fetido.

La progressione della patologia è per lo più silente, si manifesta con segni sintomi ormai descrittivi di una espansione oltre i confini ossei come paralisi facciale e labirintite. Si presenta otorrea densa, fetida con contenuti biancastri staccatisi dalla massa colesteatomatosa, ipoacusia di trasmissione e la perforazione può essere mascherata da granulazioni polipoidi.23,30,45

L’ipoacusia rappresenta una diminuzione unilaterale o bilaterale della capacità uditiva derivata da un danno o da una patologia a carico di una o più componenti della via uditiva. 30

Si possono distinguere in :

Trasmissiva, neurosensoriale e centrale.

Mentre la neurosensoriale e la centrale sono legate a patologie o alterazioni rispettivamente, dell’organo neurosensoriale del Corti e del nervo acustico, l’ipoacusia di tipo trasmissivo ( o di conduzione) è determinata da malattie del sistema di trasmissione o conduzione meccanica del segnale come l’orecchio esterno e medio.44

L’otite media nella forma acuta senza perforazione del timpano, secretiva con versamento endotimpanico e nella forma cronica con o senza perforazione sono responsabili di quadri di ipoacusia trasmissiva temporanea .

Tale situazione avviene per ostruzione della tuba Eustachio e insufficiente ventilazione dell’orecchio medio che dà luogo alla formazione di una raccolta liquida in grado di favorire la diffusione dei batteri direttamente dal rinofaringe alla raccolta nell’orecchio medio causando un’otite media purulenta.

Le ipoacusie trasmissive dipendono anche da alterazioni che riguardano la struttura anatomica del mascellare superore, e possono essere distinte in :

-Palatali, che riguardano il palato duro -Velari, che interessano il palato molle

L’anatomia muscolare, tendinea e fibrosa che circonda un mascellare con volume e dimensioni trasversali diminuite può risultare alterata. Le inserzione di questi organo risultano essere più in alto infatti la struttura delle fibre tendinee risulta essere più sottile ed allungata, i muscoli prendono una forma molto affusolata, la guaina fibrosa che li avvolge è più sottile e stirata tale da avviluppare i muscoli costringendoli; il tutto risulta eccessivamente stirato tale da ridurre l’elasticità fino alla ipotonia.

I muscoli principalmente interessati sono i muscoli peristafilini deputati ad aprire e chiudere, con movimenti di abbassamento e d’innalzamento del palato molle, l’imboccatura della tuba di Eustachio collocata nel retro faringe.

Le alterazioni causate dalla morfologia del mascellare comporta una insufficiente capacità elastica dei muscoli stessi con ipomotilità e diminuita attività, per cui la tuba risulta parzialmente chiusa. Conseguentemente si verifica una riduzione della capacità drenante della tuba con accumulo del muco all’interno del cavo del timpano che va incontro ad addensamentoe a virulentazione sfociando in otite ricorrente cronica caratterizzata da

infiammazione e infezione con edema diffuso alle pareti della tuba e alla membrana timpanica. Le anomalie generate conducono ad un ostacolo meccanico dovuto alla persistenza del muco che produce ipomobilità della membrana e quindi ipoacusia marcata di tipo trasmissivo.

Talune volte l’otite ricorrente può nascondere una schisi occulta del palato con insufficienza velare. La schisi sottomucosa o schisi occulta interessa il palato secondario, nel quale si trova una continuità della mucosa orale con quella nasale ma vi è interruzione del contenuto osseo o muscolare identica alle schisi standard.33