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Il pareggio del bilancio nazionale

Nel documento Lavoro per tutti (pagine 177-186)

Se nel 1950 saranno occupati negli Stati Uniti 60 milioni di persone che produrranno e consumeranno beni e servizi del valore di 200 miliardi di dollari, potremo esser certi che la nazione si troverà in uno stato di buona salute economica. Siamo ora una nazione da 200 miliardi di dollari, e non dovremmo mai acconten-tarci di meno. Accettare di meno non sarebbe soltanto essere pes-simisti circa l'avvenire dell'America. Ma equivarrebbe a compro-mettere il nostro retaggio americano.

Ognuno di noi — e sia che si tratti di un operaio industriale, di un agricoltore, di un industriale o di una massaia — dovrebb^ sapere esattamente che cosa significhi essere una nazione dai 200 miliardi di dollari. Giacché è questa la misura della nostra maggiorità economica.

Quali consumatori, possiamo giudicare ch<- cosa ciò signifi-cherebbe per noi stessi e per le nostre famiglie sotto forma di un più elevato tenore di vita nei riguardi dell'alimentazione, del vestiario, delle automobili, delle abitazioni, dell'istruzione, della salute, delle vacanze, senza quella terribile preoccupazione di tro-vare il modo di far fronte alle relative spese. Quali produttori, potremmo dire che cosa significherebbe in termini di più vasti e stabili mercati per i prodotti che fabbrichiamo o vendiamo. Ma se dobbiamo fare la nostra parte di cittadini, dobbiamo anche deci-dere qual parte intendiamo faccia l'industria e qual parte il go-verno, al fine di conseguire questo risultato.

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li fatto fondamentale è, naturalmente, che i 60 milioni di posti non si potranno mantenere che ove esistano mercati per tutto quanto potranno produrre quei 60 milioni di lavo-ratori. Alcuni di tali mercati potranno essere costituiti dai consu-matori individuali per le cose di cui hanno bisogno per loro proprio uso. Alcuni altri mercati potranno essere costituiti dal-l'industria, per quelle cose che, come le macchine e gli edifici, essa acquista per proprio uso. Ed alcuni altri mercati ancora potranno essere costituiti dal governo in relazione a quanto esso compera 0 consuma per mantenere i pubblici servizi o in relazione ai suoi investimenti in lavori pubblici.

Ognuno di noi dovrebbe formarsi un proprio concetto circa la parte dei 200 miliardi di dollari che dovrebbe costituire il con-tributo del governo federale, la misura in cui dovrebbero contribuire 1 governi statali e le autorità locali, quella in cui dovrebbero con-tribuire i consumatori e quella del contributo degli industriali. Io ammetto senza difficoltà che, a tutta prima, il procedimento per giungere ad una decisione può sembrare altrettanto complicato quanto lo sarebbe il tentativo di comprendere il funzionamento delle mille e una parte che compongono l'organismo umano. Ma non abbiamo bisogno di sapere i nomi delle 202 ossa del corpo, né occorre che comprendiamo le profonde ramificazioni del sistema nervoso per sapere che il corpo umano, per funzionare nel miglior modo, ha d ' u o p o - d e l conveniente coordinamento tra testa, cuore e stomaco. Allo stesso modo, come lo ha dimostrato il capitolo pre-cedente, non ci occorre anatomizzare e capire ogni infimo partico-lare per intendere come siano strettamente intrecciati fra di loro i redditi, le spese e i posti di lavoro rientranti nel bilancio nazio-nale. Senza dover troppo studiarci sopra, dovremmo poter deci-dere se riteniamo opportuno di associarci a coloro che patrocinano una vasta, attività del governo, una vasta attività dell'industria o una vasta attività dei consumatori: oppure una felice e democra-tica soluzione mediana.

Il pareggio del bilancio nazionale 177 Facciamo conoscenza col bilancio nazionale.

Durante la guerra il governo ha talmente dominato in ogni campo, che noi tutti ci siamo più o meno sentiti spinti fuori di scena. Si consideri l'incremento delle spese governative. Per l'anno 1929 il governo federale spese soltanto circa 4 miliardi di dollari. Escludendo i salari e il costo delle materie prime, l'industria spese 18 miliardi di dollari, ed i consumatori spesero 71 miliardi. Gli enti locali ed i governi degli Stati spesero circa 7 miliardi. In altre parole, il governo federale rappresentò nel 1929 circa il 4% del mercato nazionale, complessivo per prodotti finiti. Si confronti questo con il 1944, anno nel quale le spese del governo misero in circolazione quasi la metà dei dollari che furono spesi nell'anno stesso, e gli industriali non spesero praticamente nulla per l'ac-quisto di impianti e di attrezzature, ad eccezione degli acquisti del genere da essi fatti su invito del governo per fini bellici. Dal punto di vista dell'attività tendente a procurare occupazione, l'attività del governo federale nel 1944 fu piti di venti volte superiore a quella del 1929.

Io credo che potremo avere un bilancio nazionale di 200 miliardi di dollari e di 60 milioni di posti nel 1950, e che po-tremo al tempo stesso pareggiare il nostro bilancio federale. Io credo che potremo raggiungere questi tre obbiettivi in diversi modi. Ma prima di discorrere di tali modi, vorrei richiamare l'attenzione sulla tabella II, che è tolta dall'ultimo messaggio di Franklin Roosevelt relativo al bilancio. Si tratta della stessa tabella I che vedemmo nel capitolo • precedente, soltanto che qui figura anche l'anno 1944 insieme con il 1939. La tabella II illustra nel modo più semplice possibile lo straordinario cambiamento che ha avuto luogo durante la guerra nel bilancio del governo federale in rela-zione al bilancio nazionale. Si potrebbe dire che sia una varia-zione del vecchio tema della canzone popolare: « T h e Music Goes

Round and Round and Comes Out Here » (La musica gira gira ed

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TABELLA I I .

I L B I L A N C I O F E D E R A L E E D I L B I L A N C I O D E L L A N A Z I O N E

Anni solari 1939 e 1944 (prezzi correnti in miliardi di dollari) 1

G R U P P O E C O N O M I C O

Consumatori

Reddito netto da imposte Spese

Risparmi ( + )

Industria

Utili non distribuiti e riserve . Formazione di capitali al lordo Eccedenza di entrate (-r) o for

mazione di capitali (—)

Governi degli Stati ed enti lo cali

Entrate dal pubblico, esclusi prestiti

Pagamenti al pubblico Eccedenza d. entrate ( + ) o de

pagamenti (—) .

Governo federale

Entrate dal pubblico esclusi prestiti

Pagamenti al pubblico Eccedenza d. entrate ( + ) o dei

pagamenti (—) . Meno rettifiche 2

Totale: Prodotto nazion. lord Entrate

Spese Saldo

Anno solare 1939 Anno solare 1944

En- Avanzo ( + ) En- Avanzo ( + ) trate Spese Disav.zo (—) trate Spese Disav.zo (—) 67,3 61,7 + 5,6 8,3 10.9 2,6 8,9 9,1 0,2 6,5 9,3 - 2,8 2,4 2,4 134,5 97,6 X 36,9 10,6 1,8 + 10,1 8,3 X 1,8 48,1 95,6 47,5 4,6 4,6 198,7 198,7 1 Nel 1944 i prezzi erano del 25-30 % superiori a quelli del 1939.

2 Riguardano soprattutto spese del governo diverse da quelle per beni e

servizi.-Il pareggio del bilancio nazionale 179 esce per di qua). La tabella fornisce molta materia a riflessione. Giacché con poche cifre ci presenta molti fatti fondamentali.

La tabella non soltanto ci mostra il formidabile incremento del reddito nazionale, ma ci dà anche a vedere quanto diversamente sia stato impiegato questo reddito. Nel 1939 i consumatori spesero per loro propri fini 62 miliardi di dollari sul totale di 90 miliardi, mentre il governo federale non spese che 9 miliardi. Nel 1944 i consumatori spesero per sé soltanto 98 miliardi sul totale di 200 miliardi, mentre il governo federale ne spese 96 miliardi. Inoltre, i risparmi dei consumatori segnarono un enorme incremento.

Quella parte del loro reddito che i consumatori e le aziende risparmiano viene utilizzata soltanto quando sia tolta a prestito e spesa. Una certa quantità è presa a prestito da altre aziende e viene spesa nella costruzione di edifici, di impianti e di attrezza-ture, oppure è tolta a prestito da città, Stati o dal governo fede-rale e vien spesa in opere pubbliche di miglioramento. Nel 1939 i prestiti assunti dagli enti locali, dagli Stati e dal governo federale per un ammontare complessivo di 3 miliardi di dollari non assor-birono che circa la metà dei risparmi dei consumatori, mentre l'in-dustria investi tutti i propri risparmi e tolse a prestito l'altra metà (2,6 miliardi) dei risparmi dei consumatori. Nel 1944, al contrario, il governo federale, dovendo spendere enormi somme per la guerra, tolse a prestito tutti i 37 miliardi di risparmi dei consumatori, tutti i 9 miliardi risparmiati dall'industria e tutti i 2 miliardi di risparmi dei governi degli Stati e degli enti locali, oltre ad essersi procurato somme di gran lunga superiori per mezzo di imposte.

L'acquistare una conoscenza anche soltanto discreta del bi-lancio della nazione è cosa altrettanto difficile quanto l'ammini-strare bene il semplice bilancio di casa propria. Ma è un'altra di quelle piccole noie cui dobbiamo sobbarcarci se vogliamo avere quella pubblica opinione intelligente che è tanto necessaria a! nostro progresso. D'ora innanzi sentiremo molto parlare del bi-lancio della nazione, e perciò dovremmo tentare di comprenderne bene gli elementi costitutivi, che si trovano raccolti nella tabella II.

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Studiando la tabella II, vediamo come il bilancio del governo federale avrebbe potuto essere pareggiato nel 1944. Avremmo po-tuto imporre imposte cosi gravose sui consumatori da render loro impossibile di fare risparmi. Per far ciò avremmo dovuto ìmporci, quali cittadini privati, imposte circa tre volte più gravose di quelle che ci furono addossate. Oppure avremmo potuto tassare tutti gli utili non distribuiti e le riserve dell'industria, il che si sarebbe risolto in una imposizione dell'industria di una volta e mezzo circa superiore a quella che avemmo nel 1944. Non dico già che avremmo dovuto prelevare tali maggiori imposte: indico solamente donde i fondi avrebbero potuto pervenire se il Congresso avesse deciso di finanziare la guerra senza fare alcun debito.

Nella pace avvenire non avremo né un bilancio nazionale né un bilancio federale somigliante alla colonna del 1939 o alla co-lonna del 1944 della tabella'II. Il governo federale non spenderà certamente in tempo di pace una somma anche solo approssimati-vamente dell'ordine di grandezza di 96 miliardi di dollari, né spen-derà una somma cosi esigua come 9 miliardi di dollari. Il preciso ammontare da spendersi dal governo sarà determinato dalle com-petenti autorità del Congresso, che delibereranno tenendo conto delle raccomandazioni del Presidente. Ma dovremo spendere circa 6 miliardi di dollari all'anno per il servizio del debito federale. Ed è questo il primo titolo. Poi, dovremo probabilmente spendere circa 4 miliardi di dollari all'anno per provvedere a vari servizi a favore di circa 15 milioni di ex combattenti. E il mantenere ad un alto grado di efficienza le nostre Forze Armate ci costerà diversi altri miliardi di dollari, almeno nei primi anni postbellici.

Aggiun-gendo qualche cosa per l'assistenza all'agricoltura, per migliorare le abitazioni, la sanità pubblica e l'alimentazione, per promuovere l'istruzione e per le regolari funzioni del governo federale, avremmo un totale di più di 20 miliardi di dollari, e forse più vicino ai 25 miliardi di dollari che a 20. Questo per il solo governo federale.

Per quanto concerne l'occupazione, il 1929 fu un'annata abba-stanza buona, essendosi avuti meno di 2 milioni di disoccupati.

Il pareggio del bilancio nazionale 181 Tenendo conto del normale incremento, come si presenterebbe nel 1950 il bilancio del 1929? Per portare il 1929 alla situazione del 1950, non abbiamo da fare altro che raddoppiare la cifra del to-tale. E vi sono dei buoni precedenti per farlo, giacché non soltanto siamo una nazione, in rapido sviluppo; ma, come si è già rile-vato, abbiamo raddoppiato la nostra produzione effettiva di beni e di servizi ad ogni generazione. Valutati ai prezzi del 1944, i beni e servizi da noi prodotti nel 1890 avevano un valore di circa 25 mi-liardi di dollari; nel 1910, di circa 50 mimi-liardi di dollari; e nel 1929 di circa 100 miliardi di dollari. Avvalerci delle nostre possi-bilità in avvenire come lo abbiamo fatto in passato, vorrebbe dire 200 miliardi di dollari nel 1949-1950. In conseguenza degli sforzi richiesti per la produzione bellica, abbiamo raggiunto una produ-zione nazionale del valore di 200 miliardi di dollari già nel 1944, e cioè con sei anni di anticipo. Vi potrà ben essere qualche re-gresso nel 1946 e 1947; ma se vorremo che lo sviluppo futuro cor-risponda a quello passato, dovremo essere tornati ai 200 miliardi di dollari nel 1950.

Qual è il punto preciso dove si pareggia un bilancio?

Trascuriamo qui la specie di bilancio nazionale di cui avremo bisogno nel periodo del trapasso dalla guerra alla pace, e conside-riamo soltanto le scelte possibili in rapporto al bilancio che dovremo avere dopo tale periodo: cioè, i modi che ci consentiranno di avere un bilancio federale in pareggio e in piti 60 milioni di posti di lavoro ed un reddito nazionale di 200 miliardi di dollari nel 1950. La tabella III illustra alcune di tali scelte. A tanta distanza di tempo non possiamo, naturalmente, predire le circostanze spe-ciali o temporanee alle quali dovrà far fronte il bilancio del 1950. Invece, negli schemi di bilancio che figurano nella tabella III, si sono di proposito eccessivamente gonfiate le spese dell'uno o dell'al-tro gruppo, illustrandosi cosi il problema inerenti ad ognuno degli

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schemi, e venendo sottolineato il fatto che non dobbiamo ritenere immutabile nessuna delle serie di cifre. Dopo tutto, lo scopo della preparazione di un bilancio è di arrivare ad un equilibrio tra delle anormalità, su di una base che assicuri la produttività massima ed il più elevato tenore di vita.

TABELLA I I I .

B I L A N C I N A Z I O N A L I P E R 6 0 M I L I O N I D I P O S T I D I L A V O R O

(miliardi di dollari)

Spesi dal go-Spesi dall'in- verno federa-Spesi dustria p. la le, dai gover-dai con- f o r m a z i o n e ni degli Stati

suma- di capitali e degli enti

BILANCI NAZIONALI 1 tori locali 1 'otali

1929 (effettivo) 71 18 11. 100 1944 (effettivo) 97 3 98 198 Schemi pel 1950 (prezzi del 1944) :

Schema del 1929 . 142 36 22 200 Schema del governo 120 15 65 200 Schema dell'industria . . - 130 35 35 200 Schema del consumatore 140 25 35 200 Schema consumatore-industria 135 30 35 200

Tra i quattro schemi per il 1950 compresi nella tabella I I I

non mi piacciono lo « schema del governo » e lo « schema del 1929 >j. Essi sono troppo estremi. Nel caso dello « schema del go-verno », venendo i consumatori a spendere soltanto 120 miliardi dt dollari e l'industria soltanto 15 miliardi di dollari, avremmo 10 milioni o più di disoccupati se il governo spendesse soltanto

1 Si tratta principalmente di spese per impianti ed attrezzature, di costru-zione di case signorili ed altri edifici privati e delle esportazioni nette di merci.

Il pareggio del bilancio nazionale 183 30 miliardi; ma non vi sarebbe disoccupazione se il governo spen-desse tutti i 65 miliardi. Ma ogni persona pratica, dentro e fuori dell'ambiente politico, sa bene che né il popolo né il Congresso tollererebbero in tempo di pace le gravose imposte o il continuo aumento del debito pubblico che farebbero riscontro a siffatte spese. D'altra parte, lo « schema del 1929 », basato sul minimo di spese da parte del governo e sul massimo di spese da parte dell'in-dustria e dei consumatori, potrebbe incontrare gran favore popo-lare per qualche tempo. Ma non servirebbe, per due ragioni molto pratiche. In primo luogo, avremo necessariamente un bilancio combinato del governo federale, dei governi degli Stati e degli enti locali che supererà notevolmente i 22 miliardi. In secondo luogo, sono troppo forti in esso le spese dell'industria. Questo schema riflette un'esagerata espansione dei beni capitali, quale si veri-fica nei periodi di straordinaria prosperità, esagerata espansione che porterebbe inevitabilmente ad un'altra crisi del tipo di quella del 1929 e forse peggiore.

La nostra scelta, pertanto, non può farsi che tra lo « schema dell'industria» e 'lo a schema del consumatore». Il primo dà an-cora molto peso alle spese dell'industria, mentre il secondo esagera le spese del consumatore. Lo « schema dell'industria » prevede spese per beni capitali altrettanto elevate quanto quelle che ab-biamo torvate nel troppo esagerato (f schema del 1929 ». Se gl'in-dustriali procedono ad investimenti troppo cospicui in impianti ed attrezzature, o in merci, occorre un maggior potere d'acquisto dei consumatori per far fronte a tali investimenti. Io preferisco il cosiddetto « schema del consumatore » che prevede da parte dei consumatori una spesa di 140 miliardi di dollari nel 1950, ossia circa 40 miliardi di dollari di pili di quanto ebbero a spendere effettivamente nel 1944. In tale ipotesi, le spese tanto dell'industria quanto del governo sarebbero superiori a quelle dei precedenti anni di pace. Mentre ciò non sarebbe irragionevole, tenendosi conto dello sviluppo normale del paese, dell'elevamento del suo tenore di vita e della necessità di maggiori spese da parte dell'una e

del-Bilanci per una produzione nazionale di 200 miliardi

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