La III Conferenza tenutasi nel 2001 a Lima (Perù) ha portato all'approvazione dell'Agenda
PERU: STIMA DEL TASSO DI ATTIVITA' INFANTILE E ADOLESCENZIALE, 1993-
ANNI TOTALE 6-11 ANNI 12-17 ANNI
1993 7,9 2,5 13,7
1995 15,7 6,6 25,1
1996 20,8 11,6 30,3
2001 26,9 21,7 32,5
2005 31,8 29,8 34,3
FO NTE: INEI- 1993 C e nso de Poblaciòn y Vivie nda 1995-2001Encue sta Nacional de Hogare s (ENAHO )
Il tasso di attività varia a seconda della regione geografica.
Secondo i risultati della “Encuesta Nacional de Hogares” del 2001, il prematuro inserimento della popolazione di età compresa tra i 6 e i 17 anni nel mercato del lavoro è di minore entità nelle aree urbane (in cui la popolazione è superiore ai 2 milioni di abitanti) essendo pari al 14,2%, che in termini assoluti comprende 633.130 individui; è invece tre volte superiore nelle aree rurali (45,8%, che corrisponde a 1.387.702 bambini e adolescenti).
Ciò si ricollega al basso livello di urbanizzazione di alcuni dipartimenti del paese, nei quali sono maggiormente sviluppate le attività legate al settore primario (agricoltura, allevamento, estrazione) e che non richiedendo un alto livello di specializzazione della mano d'opera sono portate ad ammettere e a ricorrere con facilità al lavoro minorile.
Al contrario delle aree urbane in cui è presente un maggior sviluppo industriale e dei servizi a discapito dell'agricoltura. A ciò si aggiungono le frequenti migrazioni verso le città della forza lavoro, che portano ad un cambiamento della struttura della popolazione che rimane a vivere nelle zone rurali, in quanto in tale aree rimangono a vivere prevalentemente anziani e bambini i quali devono farsi carico di portare avanti le attività economiche.
Bisogna anche tener presenti le differenze che intercorrono tra i diversi gruppi di popolazioni.
All'interno del gruppo composto da bambini di 6-11 anni le differenze sono più evidenti: infatti nell'area urbana la partecipazione alle attività economiche è stimata al 6,0%, mentre nelle zone rurali sale fino al 43% (sette volte superiore!).
Questa tendenza è influenzata soprattutto da ragioni di ordine culturale; infatti nelle zone rurali, a differenza di quelle urbane, è considerato normale prendere parte fin dalla più tenera età ad attività economiche quali il pascolo, l'agricoltura e l'artigianato.
Per quanto riguarda gli adolescenti, la loro partecipazione ad attività economiche è stimata intorno al 22,2% nelle aree urbane, e al 49,1% nelle aree rurali.
La partecipazione della popolazione appartenente alla fascia 6-17 anni in attività economiche è alta soprattutto nei dipartimenti della sierra, e in misura maggiore a Puno, Huancavelica, Cajamarca (rispettivamente 60,2%, 52,1% e 50,4%), dove più della metà dei componenti di questo gruppo sviluppa attività economiche.
In termini demografici, questo comportamento può essere spiegato alla luce dell'alto indice di dipendenza demografica49 presentato da questi dipartimenti (pari a 74,3%, 91,7% e 81,8%).
Questo indicatore mostra un valore maggiore dell'indice, nel caso in cui si abbia una precedente situazione nella quale non c'è una maggiore differenza tra la popolazione dipendente e la popolazione in età da lavoro, poiché quest'ultima deve intensificare le proprie attività dedicandole più ore lavorative; o nel caso in cui il contingente di persone in età lavorativa siano poche, far partecipare attivamente i bambini e gli adolescenti ad attività che permettano la sopravvivenza economica della zona.
L'indice di dipendenza a Puno è pari a 74,3; questo vuol dire che ci sono 532 mila minori di 15 anni e maggiori di 65 anni (popolazione dipendente), e 715 mila persone comprese tra i 15 e i 64 anni (popolazione indipendente), in quanto ci sono 74 individui dipendenti per ogni abitanti in età da lavoro.
A Huancavelica l'indicatore è molto più alto (91,7%), e rispecchia la situazione di una maggiore presenza di popolazione dipendente a cui si associa un esiguo contingente di popolazione in età da lavoro, che deve essere rimpiazzato tramite lavoro infantile. L'alto tasso globale di fecondità (6,1 figli per donna) in questo dipartimento contribuisce a creare una forte pressione di popolazione dipendente all'interno della popolazione globale.
La relazione di dipendenza50 è un altro indicatore che ci permette di comprendere il perché della
grande partecipazione alle attività economiche di bambini e adolescenti.
Quanto più il suo valore si avvicina all'unità, tanto più la relazione tra la popolazione indipendente e
49 Il rapporto percentuale tra le persone in età non lavorativa e la popolazione in età lavorativa. [(popolazione (0-14) + popolazione (>=65)/popolazione (15-64)]*100
L’indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma - cioè dipendente - e il denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al suo sostentamento. E’ un indicatore che risente della struttura economica della popolazione: ad esempio, in società con una importante componente agricola i soggetti molto giovani o anziani non possono essere considerati economicamente o socialmente dipendenti dagli adulti; al contrario, nelle strutture più avanzate, una parte degli individui considerati nell’indice al denominatore sono in realtà dipendenti in quanto studenti o disoccupati.
L’indicatore nei paesi in via di sviluppo assume valori maggiori rispetto alle popolazioni più avanzate economicamente; ciò è in gran parte dovuto alla maggiore presenza di individui giovani a causa della loro più elevata fecondità.
50 La relazione di dipendenza riflette le risorse umane potenziali di cui il luogo dispone; è il quoziente tra le persone appartenenti alla popolazione dipendente e le persone appartenenti alla popolazione produttiva, moltiplicato per cento
dipendente si equilibra. Per esempio i valori che più si avvicinano a 1 si trovano a proposito dei dipartimenti di Huancavelica e Apurimac (1,1): questo significa che in questi dipartimenti per ogni individuo dipendente ne esiste uno indipendente.
Ai suddetti fattori bisogna aggiungere il basso livello di urbanizzazione raggiunto dai dipartimenti di Puno (34%), Huancavelica (13,1%) e Cajamarca (20,2%), il più basso in tutto il Paese.
Essendo zone prevalentemente rurali presentano un maggior rischio di spopolamento e invecchiamento della popolazione. Lo spopolamento dovuto alla migrazione di ragazzi e adulti in giovane età alla ricerca di migliori prospettive di istruzione e di lavoro, influisce sulla diminuzione del contingente lavorativo in zone rurali.
Al contempo si ha un aumento della popolazione anziana.
Al contrario, nei dipartimenti in cui è minore la partecipazione ad attività economica da parte della popolazione compresa tra 6-17 anni, l'indice di dipendenza demografica è minore, poiché tali zone possono contare su maggiori risorse umane potenziali che appartengono alla popolazione attiva.
PERU: PARTECIPAZIONE ECONOMICA DELLA POPOLAZIONE 6-17 ANNI