La III Conferenza tenutasi nel 2001 a Lima (Perù) ha portato all'approvazione dell'Agenda
PERU: POPOLAZIONE OCCUPATA 6-17 ANNI NEL LAVORO DOMESTICO PER GRUPPI DI ETA', IN RELAZIONE ALLE PRINCIPALI VARIABILI,
CARATTERISTICHE TOTALE 6-11 ANNI 12-17 ANNI
TOTALE 100 26 74
110 496 28 729 81 767
Frequenza ad un centro educativo 63 170 43,7 56,3
Si 47 326 2,3 97,7
No
Condizione di lettura/scrittura
Sa leggere e scrivere 97 168 22,2 77,8 Non sa leggere né scrivere 13 328 53,3 46,7 Livello educativo raggiunto
Nessun livello/iniziale 6 558 75,6 24,4
Primaria 66 890 35,5 64,5
Secondaria 37 048 0 100
● l'entrata totale trimestrale del lavoro dipendente secondario ● il guadagno del lavoro indipendente principale
● il guadagno del lavoro indipendente secondario.
Seconda tappa.
Il gruppo di adolescenti lavoratori viene scisso in due: coloro che effettivamente hanno delle entrate e coloro che invece non ne hanno. E' stato così scoperto che più del 50% degli adolescenti lavoratori non ha delle entrate, in quanto lavora in micro imprese familiari e contribuisce quindi in questo modo all'economia familiare.
Questi lavoratori vengono indicati con la sigla TFNR (Trabajadores Familiares No Remunerados). Nel grafico sottostante si può notare come il numero di TFNR diminuisca con l'aumentare dell'età. Questo può forse essere spiegato con il fatto che con l'aumentare dell'età aumenta anche l'esperienza lavorativa del minore e il suo senso di responsabilità, spingendo i genitori (o gli adulti in generale) a retribuire in maniera effettiva il lavoro svolto.
Gráfico Nº 8. % dei minori lavoratori che non hanno entrate
68.1% 59.6% 48.0% 41.8% 73.6% 46.6% 57.4% 63.6% 14 15 16 17 Edad 2001 2002
Nonostante la percentuale dei minori lavoratori non retribuiti sia diminuita tra il 2001 e il 2002, il suo valore assoluto è aumentato.
Questo significa che il lavoro minorile è in espansione, e che una buona parte dei nuovi minori che entrano nel mercato del lavoro lo fanno pur non percependo in cambio una remunerazione monetaria.
Terza tappa
condizione di TFNR, si rende necessario attribuire un valore monetario anche al loro lavoro. A questo proposito si può ricorrere a due tecniche:
● prendere il valore medio58 delle entrate degli adolescenti lavoratori remunerati ● prendere il valore mediano59 delle entrate degli adolescenti lavoratori remunerati.
La seconda tecnica risulta preferibile in quanto la mediana è un indice di posizione e non cambia se un valore eccezionale è presente nella distribuzione.
Grafico N°9. Mediana degli ingressi mensili degli adolescenti lavoratori (2001 e 2002)
87 91 140 174 0 50 100 150 200 250 14 15 16 17 2001 80 100 125 148 0 50 100 150 200 250 14 15 16 17 2002 Quarta tappa
Una volta calcolata la mediana delle entrate che spetterebbero agli adolescenti TFNR, sono state calcolate le entrate medie mensili di ciascun gruppo d'età in modo congiunto, includendo quindi sia gli adolescenti che ricevono una paga che quelli TFNR.
Infine questi valori sono stati moltiplicati per il totale degli adolescenti lavoratori al fine di giungere ad una stima delle entrate totali derivanti dal lavoro infantile.
Il risultato ottenuto mostra come gli adolescenti lavoratori raggiungano un totale di 1300 milioni di nuevos soles, pari a circa 370 milioni di dollari annui.
Utilizzando una funzione econometrica esponenziale60 si è cercato di calcolare le entrate del gruppo
di minori lavoratori finora esclusi (6-13 anni), sia per il 2001 che per il 2002.
Naturalmente non esistendo dati ufficiali, i risultati ottenuti -riportati più sotto- non possono essere considerati attendibili.
58 Si intende per media (aritmetica) la somma di tutte le N osservazioni divisa per N.
59 Si intende per mediana quel valore della variabile che bipartisce la distribuzione ordinata delle modalità di un carattere. Per cui, al primo gruppo apparterranno le osservazioni inferiori o uguali alla mediana, al secondo gruppo le osservazioni superiori o uguali alla stessa.
Save the Children sostiene che i dati siano sottostimati.
Età Entrate 2001 Entrate 2002
6 3.2 2.2 7 6.7 4.8 8 12.7 9.6 9 22.4 17.6 10 37.1 30.4 11 58.6 49.8 12 88.9 78.1 13 130.5 118.3 14 206.5 205.7 15 236.4 218.8 16 388.1 349.2 17 493.6 543.1 Total S/. milioni 1684.8 1627.4
Total US$ millioni 480.0 462.6
Stime Save the Children a partire dalle ENAHO 2001 e 2002, IV trimestre
Si nota come i bambini lavoratori finora non considerati apporterebbero ulteriori 360 milioni di nuoevos soles; questo significa che il loro lavoro rappresenterebbe approssimativamente il 21% del totale delle entrate generate dal lavoro minorile in Perù, nell'anno 2001.
Grafico N°10. Distribuzione entrate infantili in Perù, 2001
Niños 21%
Adolescentes 79%
Stima di Save the Children a partire dall' ENAHO 2001 IV trimestre Importanza del valore economico del lavoro infantile
L'apporto economico dato dal lavoro infantile all'economia nazionale rappresenta lo 0,7% se si prende in considerazione solamente il lavoro degli adolescenti, e raggiunge lo 0,9% -pari a circa 1600 milioni di nuevos soles- se al precedente si aggiunge anche il lavoro dei bambini minori di 14
anni.
Le percentuali possono sembrare irrisorie, ma l'opinione cambia quando ci si rende conto che corrispondono a circa il 40% di quanto lo Stato spenda nel settore educativo (circa 4 milioni di nuevos soles); a quattro volte la spesa nel settore della salute infantile (spesa media 400 mila nuevos soles), e a 2,4 volte la spesa in favore della nutrizione infantile (circa 700 mila nuevos soles).
Il fenomeno del lavoro infantile in Perù assume proporzioni sempre maggiori, e questo dovrebbe far riflettere sulle mancanze dello Stato in merito all'attuazione di politiche rivolte all'infanzia.
Si nota come il maggior apporto economico derivi dal lavoro degli adolescenti piuttosto che da quello dei bambini, tanto nel 2001 quanto nel 2002.
Gráfico Nº 11 Apporto economico dei NATs negli anni 2001 e2002
21.4 19.1 78.6 80.9 0 30 60 90 120 2001 2002 Niños Adolescentes
In ogni caso non si deve pensare che il lavoro minorile sia solamente legato alla povertà; si tratta sicuramente anche di una prerogativa culturale. Abbiamo detto che circa il 50% dei bambini e adolescenti lavoratori non percepiscono un compenso per il lavoro svolto, in quanto lavorano all'interno dell'ambito familiare, soprattutto in attività agricole e/o di pascolo. Specialmente nella zona andina questo è legato al modo di vivere e di concepire il lavoro: il bambino svolge un lavoro, proporzionato alla sua capacità fisica e intellettiva, perché è parte attiva di una comunità e in quanto tale partecipa attivamente alla sua vita, in tutti i suoi aspetti.