• Non ci sono risultati.

Pianta della città di Cervia con le sue fortificazioni (recto) e pianta della Rocca di Cervia con dettaglio della torre (verso)

BIBLIOGRAFIA Ferri (1885), p. 24; Mancini (1958), p. 40, nn° 3-4; Giovannoni (1959), vol. I, pp. 76, 425; Mancini-Vichi (1959), p. 171; Adams-Pepper (1994)(7), pp. 163, 349 (ill.); Za- vatta (2006), p. 31. MOSTRE

Rocche di Romagna, Imola 1958, nn° 3-4 (esposte le fotografie dei dise- gni).

I disegni sul foglio 891A recto e verso costituiscono i rilievi prepa- ratori alla relazione finale sulla rocca di Cervia (Adams, Pepper 1994, p. 163).

In questo foglio Antonio da Sangallo il Giovane inquadrò i problemi del sito cervese, proce- dendo da una prima visione più ampia, che comprende la fortezza e le mura cittadine, a una più ristretta, riguardante solo la rocca e facilmente confrontabile col defi- nitivo risultato espresso nel foglio GDSU 890A recto analizzato nella scheda precedente.

È interessante riscontrare, al recto, l’istruzione di “disfare” un “magazino grande” in prossimità della rocca, certamente motivata dall’intento del Sangallo e di Michele Sanmicheli di eliminare gli edifici in prossimità del castel- lo dai quali si potesse far base per offendere.

Una simile raccomandazione fu espressa anche per la rocca mala- testiana di Rimini, per la quale si chiese addirittura di distruggere

l’antica cattedrale di Santa Colomba che, come il “magazino grande” di Cervia, sorgeva troppo vicino al forte.

Di questa annotazione contenuta nel presente foglio preparatorio non si trova tuttavia riscontro nel testo finale della relazione, né in quello scritto di pugno dallo stes- so Antonio in GDSU 890A recto, né in quello trascritto da Beltrami nel 1902 (p. 35) da fogli di ubicazione oggi sconosciuta.

Non è forse un caso che la pianta di Cervia di Gian Battista Belluzzi (datata tra il 1546 e il 1551 e men- zionata nella scheda precedente) definisse la rocca, ormai in disuso, con la funzione di magazzino. Nel verso di GDSU 891A è raffigurata solamente la rocca in maniera sommaria ma rispondente, con annotazioni che vennero trascritte in forma pressoché identica nella relazione definitiva del castello cervese. Questa parte del disegno è quindi in stretto rapporto con il foglio GDSU 890A recto, la relazio- ne definitiva su Cervia studiata nella precedente scheda.

Al verso l’attenzione di Antonio da Sangallo il Giovane si concentrò sullo stato del torrione, una sorta di mastio (“torre ... masicia”) con base a scarpa fino a un quarto del- l’altezza totale. L’architetto pre- sentò anche un dettaglio in pianta di questo elemento fortificatorio e uno spaccato all’altezza della scar- pa, disegnandolo a fianco della planimetria del castello cervese. Per nessuna località come per

Cervia possediamo, allo stato attuale delle conoscenze, sia i rilie- vi preliminari, espressi al recto e al verso di questo foglio, sia la stesu- ra definitiva della relazione. Gli schizzi segnati sui disegni GDSU 890A recto e GDSU 891A recto e verso, costituiscono perciò rara testimonianza del procedimento di Antonio da Sangallo il Giovane e dei suoi collaboratori nel rileva- re un edificio fortificato esistente. Partendo infatti da una visione generale, in grado di collocare la rocca in un contesto territoriale (GDSU 891A recto), lo studio si

concentra in seguito sul semplice aspetto del castello, con precise misurazioni e con dettagli delle parti più interessanti, in questo caso il torrione (GDSU 891A verso).

I dati raccolti venivano infine organizzati e stesi in una versione “in bella” (GDSU 890A recto) a sua volta, con ogni probabilità, copia- ta e trascritta più volte dai collabo- ratori, come è rilevabile confron- tando il foglio GDSU 891A recto con la seconda versione riguar- dante la rocca di Cervia trascritta da Beltrami.

1526

Stilo, penna e inchiostro metallo- gallico, fori di compasso su carta bianca.

mm. 331 x 200

Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 972A recto. PROVENIENZA

Donazione di Antonio d’Orazio d’Antonio da Sangallo al Gran- duca Francesco I Medici il 24 Settembre 1574 (?). Presente (o aggiunto?) nel IV volume di dise- gni di architettura (piante di città, e fortezze) acquistato da Gasparo Gaddi nel 1778; ricomposto e rior- dinato dal libraio Baragli nel giu- gno 1778 come VII volume d’ar- chitettura della Real Galleria; Pelli (1784, c. 400 verso) “volume VII” segnato anche col n. 179 (327 dise- gni di fortificazioni); Scotti (1832, cc. 79 recto e verso) volume n. 210 (327 disegni di Antonio da Sangallo); Pini (1854), vol. X, pp. 63-64 (collocazione “Volume VII c. 35 verso n. 71”); Milanesi (1880), vol. V, pp. 505-506 (collocazione “Volume VII c. 35 verso n. 71”); timbro Uffizi (L. 930).

ISCRIZIONI

In alto al centro a penna e inchio- stro metallogallico: “Faenza”; intorno alla pianta: “fosso”; “que-

sta e la porta che/ va a pavola”; “terrarglio”; “terraglio”; “terra- glio”; “case”; “80 piedi”; “vacuo”; “muro della/ terra”; sotto la pian- ta della fortezza: “Questa sie lafor- teza di faenza alla quale prima- mente bisognia/ fare nettare lifos- si Et rifare elsostegnio dellaqua di ditti fossi/ perche e rotto e sta pocha aqua ne fossi alpresente Item bisognia rifoderare di muro le scarpe delle Cortina delle due/ faccie quale primo simostrano alla Conpagnia quale piutempo fa sono state/ scrostate Conpichoni per ruinare ditta rocha

Item bisogneria ingrossare li tor- rioni dalcanto di fuori perche sono picoli/ e sottili di muro che li fian- chi che vi sono presto si torrieno perche anno/ pocha spalla. Item bisognia ingrossare o di muro o di terra le due faccie delle/ Cortine diverso la terra per potere girare intorno Colla arti- glieria

Item bisognia fare lo intorno li merli alla franzese e parapetti alle cortine/ e torrioni e torre maestra Item coprire le cinque torre a che Coprissi le Cortine anchora per a tempo di/ pacie a tempo di guer- ra scuseria munitioni e si conser- vria meglio/ la muraglia a arti- glierie e le guardie potrieno molto meglio guardare.

A

NTONIO DA

S

ANGALLO IL

G

IOVANE

(1484-1546)