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II. 3.3.3 “Il movimento è un cristallo di tempo (reale)”

II.3.6. Poetica del doppio elettrico

Esistono inoltre modalità diverse di utilizzare i captori. In Corps 00:00 (2002) ma anche in un successivo lavoro, Balk 00:49 (2003), della coreografa svizzera Cindy Van Acker, sono utilizzati captori a cavo, e questi sono direttamente integrati nella scrittura della partitura, creando un movimento involontario che raddoppia e si sovrappone a quello volontario (fig. 31). Ma, prima di ricostruire le tracce di questa integrazione, cerchiamo di delineare alcuni passaggi che svelino il funzionamento del sistema.

Il sistema elettronico è realizzata da Jacques Falquet, collaboratore della coreografa; la macchina è, in primo luogo, diretta e controllata, in ogni suo parametro, da un micro-computer che a sua volta libera una serie di impulsi elettrici trasferiti alla performer attraverso una serie di elettrodi applicati al corpo inducendo una stimolazione involontaria dei muscoli. Si tratta pertanto di una semplice macchina, a

uso commerciale, di elettrostimolazione, che è stata inserita in un dispositivo complementare per poterne estendere le possibilibilità d’utilizzo95. Tuttavia, per non intervenire direttamente sull’elettrostimolatore, Falquet ha ideato e costruito una interfaccia opto- elettronica che permette di intervenire sui segnali forniti senza tuttavia alterarne le caratteristiche elettriche principali, quelle che tecnicamente vengono definite forme d’onda e che rinviano a un certo flusso di dati. Questa operazione è stata fatta per non alterare le caratteristiche di base dell’elettrostimolatore a uso commerciale. In altri termini la macchina elettrostimolatrice prevede quattro uscite (output) attraverso le quali partono le stimolazioni; queste stimolazioni passano per un’interfaccia opto-elettronica USB collegata a un micro-computer che ridirige le stimolazioni in quatto diversi canali ai quali corrispondono altrettante marche disposte su alcuni muscoli prescelti della performer.

I segnali emessi dall’elettrrostimolatore acquisiscono, nel passaggio attraverso il mini-computer, alcuni valori prima positivi poi negativi; le frequenze massime sono chiaramente poco elevate per non provocare danni ai tessuti mulscolari interessati, ma i tempi di salita e discesa dei valori sono relativamente rigidi. L’elettrostimolatore è in grado di riconoscere tutte le interruzioni di segnale e rispondere a queste con una disgiunzione e un messaggio d’errore inviato direttamente alla macchina. Al fine di limitare questa difficoltà, i segnali, per quanto possibile, non sono mai interrotti ma rediretti su una funzione fittizia (una rete RC). Per ciò che concerne il funzionamento stretto della macchina, l’elettrostimolatore è regolato da un segnale costante, secondo la sua ampiezza e la sua frequenza massima in tutte e quattro le porte di uscita. Nel micro-computer ogni uscita può essere attivata a discrezione secondo il ritmo scelto. Inoltre la programmazione di ogni uscita è indipendente e i cambiamenti di stato o di gradazione d’intensità possono succedersi fino a una dozzina di volte per secondo, offrendo così un’ampia gamma di possibilità per la stimolazione.

Sulla base di queste indicazioni tecniche si costruisce la partitura coreografica scritta da Cindy Van Acker per i suoi lavori. In Corps

95 Le informazioni inerenti la macchina che qui stiamo discutendo, provengono da un testo esplicativo redatto da Jacques Falquet e, con il suo consenso, inviatomi privatamente da Cindy Van Acker. Si veda inoltre un accenno a questo sistema nella conversazione con la coreografa nella seconda parte di questo volume.

00:00 come in Balk 00:49 ci sono due tipologie di movimento, da un lato il movimento volontario della composizione coreografica, che ha le caratteristiche tecniche messe in evidenza nel capitolo precedente (I.2.2.), dall’altro un movimento involontario, elettrostimolato, che si sovrappone al precedente, originando così una immagine visiva che richiama in modo inequivocabile la progressione cronofotografica che abbiamo visto emergere dagli esperimenti di Marey. Cerchiamo pertanto di soffermarci sulla relazione che questi due movimenti intrattengono nei due lavori, e mettendo in rilievo la qualità dell’immagine che ne deriva. In Corps 00:00 il movimento involontario assume un andamento regolare e invariabile. Esso esiste prima del movimento volontario, costituendo la base per la concezione di quest’ultimo96. Mentre in Balk 00:49 il procedimento di articolazione di questi due movimenti è diverso. Cindy Van Acker ha rifiutato i parametri imposti dalla macchina a favore di una scrittura del movimento involontario che si appoggiava sull’emissione di impulsi variabili, sia in ampiezza che in intensità. In questo lavoro, contrariamente al precedente, le due partiture non sono scritte l’una a ridosso dell’altra ma in tempi separati; questo restituisce due partiture scritte per un solo corpo con un risultato globale ottenuto dalla loro relazione e non determinato dalla loro costruzione parallela. Inoltre, per questo lavoro, il livello di movimento involontario, oltre a passare per l’elettrostimolazione, si ottiene anche grazie a una iper-tensione muscolare che, a livello visibile, provoca una vibrazione dell’intero corpo.

Physiquement, pour que le mouvement involontaire se réalise bien, il faut détendre les muscles qui sont activés pas les impulsions. Donc mentalement on est autant avec une partition qu’avec l’autre. Mon corps a été marqué par le travail avec les impulsions électriques, puis de manière naturelle physiquement et avec l’appui de l’intérêt mental, j’ai cherché à recréer un mouvement qui dépasse la volonté mais cette fois sans la machine.

96 Si veda la conversazione con la coreografa nella seconda parte del presente volume. Rinvio qui, inoltre, all’incontro con Cindy Van Acker realizzato in occasione della presentazione di questo lavoro nella cornice del 37. Festival Internazionale del Teatro – Biennale di Venezia, diretta nel 2005 da Romeo Castellucci. Si veda inoltre l’analisi fatta da L. Goumarre, Le corps fantôme, scritto per la fiches di presentazione dello spettacolo. Il testo è reperibile all’indirizzo http://www.ciegreffe.org/fr/01_corps.htm

Concrètement on part du même principe de dosage entre la détente et la maîtrise musculaire97.

Questo movimento che assomiglia a una fenditura, una vibrazione nello spazio percepibile, è il risultato di un processo che si gioca tra l’ipertensione di certi muscoli, il rilassamento di altri, e il controllo mentale. Si tratta, in entrambe gli interventi, di lavori che operano con il tempo. Il grado zero richiamato a partire dal titolo di Corps 00:00, è in realtà un grado zero del tempo ottenuto dalla sommatoria delle diverse dimensioni temporali che la scena aggrega; mentre per Balk 00:49 si tratta di operare uno scarto sul tempo, aprire in esso una faglia che lo renda percepibile. Per entrambi, da un lato il tempo del movimento volontario, dall’altro il movimento vibrante dell’impulso o dell’iper-tensione muscolare; due procedimenti di carattere cronofotografico: sorgenza e sporgenza al tempo.