2.1 L’emigrazione restrittiva (1949-1978)
2.1.3 Le politiche sull’attraversamento in uscita o in entrata delle frontiere assunte
All’inizio della fondazione della Repubblica Popolare Cinese le questioni relative all’emigrazione verso l’estero per motivi privati venivano gestite dall’Ufficio degli Affari dei Cinesi d’Oltremare. Nel 1951, il Ministero della Sicurezza Pubblica pubblicò il Regolamento temporaneo sull’Attraversamento in uscita o in entrata delle frontiere
dei cittadini cinesi residenti all’estero (Huaqiao churu guojing zanxing banfa 华侨出入
国境暂行办法) e dichiarò che gli affari relativi all’espatrio per motivi privati sarebbero stati gestiti sia dagli organi di sicurezza pubblica che dagli organi degli affari stranieri in modo tra loro autonomo. Questo fu il primo regolamento sull’attraversamento in uscita
143
Ivi, pp.22-25.
144 Fang Xiangyang 方向阳, Chen Zhongnuan 陈忠暖, Huaqiao huaren yu Zhongguo jingji lianxi de lishi
yanjiu 华侨华人与中国经济联系的历史研究 (Studi storici sui contatti economici tra i cinesi d’oltremare e la Cina), in “Bagui Qiaokan”, Nanning, n.3, 2004, pp.12-15.
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o in entrata delle frontiere dei cittadini cinesi dalla fondazione della R.P.C.. Sulla base di questo regolamento, se i cinesi residenti all’estero si recavano in paesi che intrattenevano relazioni diplomatiche con la R.P.C., potevano varcare la frontiera cinese con il passaporto e il visto; se invece si recavano nei paesi che non avevano relazioni diplomatiche con la R.P.C., oltre al passaporto e al visto dovevano esibire alla dogana anche il “permesso di passaggio”(Huaqiao Tongxingzheng 华侨通行证) rilasciato dall’Ufficio di Sicurezza Pubblica locale.145 In quel periodo, a causa delle tensioni tra Taiwan e il continente cinese, al fine di evitare la penetrazione degli “anti-rivoluzionari” taiwanesi via Hong Kong e Macao nel continente cinese, il Ministero della Sicurezza Pubblica Cinese emanò un atto indirizzato ai viaggiatori tra Hong Kong, Macao e il continente cinese, con il quale veniva stabilito che coloro che viaggiavano nei tre siti sopra menzionati sarebbero transitati dalle dogane indicate dal governo provinciale locale in modo tale da vietare loro di passare dalle altre dogane non autorizzate. Per i viaggiatori che dovevano andare a Hong Kong o Macao vi era l’obbligo di portare con sé il “libretto della registrazione familiare” (gli abitanti delle zone rurali dovevano avere il certificato rilasciato dal governo a livello amministrativo di cantone) e i documenti relativi alla professione per richiedere il “permesso di passaggio” all’Ufficio di Sicurezza Pubblica locale dove veniva registrato il “libretto della registrazione familiare”.146
In sostanza, all’inizio della fondazione della R.P.C., a causa della Guerra fredda e delle tese relazioni tra Taiwan e il continente cinese, le politiche generali sull’espatrio dei cittadini cinesi erano improntate a “controllare rigidamente l’uscita e allentare il controllo sull’entrata”,ossia “controllare rigidamente l’uscita degli abitanti cinesi ordinari e allentare il controllo sugli emigrati cinesi di ritorno e sui familiari dei cinesi
145 Zhang Saiqun 张赛群, Zhongguo qiaowu zhengce yanjiu 中国侨务政策研究(Studio sulle politiche degli Affari dei cinesi d’oltremare), op.cit., p.36.
146 Gong’anbu Zhengce Falv Yanjiushi 公安部政策法律研究室, Gong’an fagui huibian 公安法规汇编 (Raccolta dei regolamenti e norme per la sicurezza pubblica), Qunzhong Chubanshe, Beijing, 1980, pp.255-256.
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residenti all’estero”.147
Nel giugno del 1958, il Ministero della Sicurezza Pubblica ha emanato il
Regolamento sulla gestione dell’attraversamento in uscita o in entrata delle frontiere dei cittadini cinesi per motivi privati. I contenuti principali del regolamento sono:
1) Formalità di richiesta: i cittadini richiedenti il permesso per andare all’estero devono compilare il modulo, consegnare una foto e fornire i documenti relativi alla pratica. Se il richiedente è impiegato in qualsiasi organo statale, scuola/istituto o impresa statale/azienda oppure se è studente universitario, deve esibire la lettera di certificazione rilasciata dall’unità di lavoro.
2) Organi competenti: generalmente le richieste per andare all’estero sono inoltrate agli Uffici di Sicurezza Pubblica locali; se non esiste un Ufficio di Sicurezza Pubblica nella circoscrizione amministrativa, è il Comitato popolare di Cantone che se ne occupa; nelle divisioni amministrative inferiori con meno richiedenti, sono gli Uffici di Sicurezza Pubblica superiori che si occupano delle richieste.
3) Requisiti politici: ad eccezione di coloro che sono privi di diritti politici, o che sono definiti come anti-rivoluzionari, dei proprietari di terreni, di coloro che sono sottoposti a processo dalla procura civile e/o penale e di quanti sono sospetti criminali, fatte salve eventuali restrizioni sull’entrata da parte del paese di destinazione, i richiedenti, in possesso di una giusta motivazione e dei requisiti necessari, saranno autorizzati.148
Tuttavia, proprio dopo l’anno 1958, la situazione all’interno della Cina è cambiata radicalmente. La “Linea di Sinistra”149ha influenzato negativamente le politiche
147 Putianshi Difangzhi Bianzuan Weiyuanhui 莆田市地方志编纂委员会, Putian shizhi 莆田市志 (Corografia di Putian) (vol.1), Fangzhi Chubanshe, Beijing, 2001, p.699.
148 Zhang Saiqun 张赛群, Zhongguo qiaowu zhengce yanjiu 中国侨务政策研究(Studio sulle politiche degli Affari dei cinesi d’oltremare), op.cit., pp.37-38.
149 Sotto la direzione della Linea di Sinistra, nel 1957, La Campagna Anti-destra, la prima campagna politica estesa alle masse di tutte le classi, venne istituita dal Presidente Mao. Fu un movimento che si diffuse negli anni cinquanta e sessanta, consistente in una serie di purghe contro chiunque fosse ritenuto "di destra" dal Partito Comunista Cinese. La definizione di destra ufficialmente si riferiva a quegli intellettuali accusati di favorire il capitalismo e la divisione in classi invece della
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sull’emigrazione all’estero dei cittadini cinesi. In seguito alla “Riunione sulla Gestione dell’attraversamento in uscita o in entrata delle frontiere nel 1959, in tutti i territori cinesi si cominciò a controllare rigidamente le richieste di espatrio e il numero delle persone in uscita diminuì notevolmente. Negli anni della Rivoluzione Culturale (1966-1976), la richiesta di andare all’estero veniva considerata alla stregua di una manifestazione di insoddisfazione verso il socialismo e di anelito verso il capitalismo. In questo contesto, la gran parte degli emigrati di ritorno e i familiari dei cinesi residenti all’estero non osavano fare richiesta di espatrio.150
Per evitare la penetrazione del capitalismo nel territorio cinese, l’organo competente propose sei principi sugli affari dei cinesi d’oltremare: “divieto di andare all’estero; di visitare parenti residenti all’estero; di intrattenere corrispondenza con coloro che risiedono all’estero; di mandare bonifici; divieto ai cinesi residenti all’estero, di rientrare nel luogo di nascita; divieto di insediarsi nel territorio cinese”.151 Di conseguenza, le richieste di espatrio non evase, sia di emigrati cinesi di ritorno che di familiari di cinesi residenti all’estero, furono molto consistenti. In questo periodo solo gli emigrati cinesi di ritorno in possesso del documento di andata e ritorno furono autorizzati a uscire dalla frontiera cinese, mentre pochissimi familiari di cinesi residenti all’estero e cittadini cinesi ordinari furono autorizzati ad andare all’estero.