Capitolo secondo
RIQUALIFICAZIONE ATTRAVERSO L'ARTE: TRE ESEMPI DI RIGENERAZIONE URBANA IN SICILIA
2 Rinnovamenti in Sicilia grazie all’arte contemporanea.
2.8 Porta della Bellezza: l’opera in terracotta più grande del mondo
Uno tra i primi interventi realizzati a Librino è la Porta della Bellezza, inaugurata il 15 maggio 2009, dopo dieci anni di duro lavoro e impegno. È la più grande opera in terracotta al mondo, che segna l‟inizio del progetto Terzocchio Meridiani della Luce. Durante l‟inaugurazione si è svolta una performance della cantante Rita Botto, con suonatori di djembe, pattinatori e bambini che hanno intrattenuto la cerimonia iniziale.
La Porta della Bellezza è costruita con oltre 9000 formelle di terracotta realizzate da 2000 bambini del quartiere sotto la guida di artisti nazionali e compongono le tredici opere monumentali, ideate da dieci artisti e da giovani allievi dell‟Accademia delle Belle Arti di Catania. Opere, che abbinate a testi poetici, sono applicate lungo una porzione di 500 metri di muro sui tre chilometri totali e otto metri di altezza. Quel muro diventa, quindi, una porta, simbolo di apertura e cambiamento. L‟insieme delle opere s‟ispira al tema della “Grande Madre” mira a ricostruire un‟integrità spezzata, facendo ritrovare identità e specificità di luogo e contribuendo quindi a promuovere il senso di appartenenza nei suoi abitanti.113 Il progetto si è potuto realizzare grazie alla partecipazione delle nove scuole elementari e medie e degli oratori del quartiere, che accolgono 10.000 allievi. Ad ogni istituto è stato abbinato un artista che ha plasmato la sua opera assemblandola ai manufatti dei ragazzi. Gli artisti e i poeti hanno, infatti, lavorato per più di due anni direttamente nelle scuole con 2.000 bambini. Le forme di terracotta sono state modellate e firmate dagli alunni delle scuole. La poetessa Maria Attanasio ha curato la sezione della poesia mentre il critico d‟arte Ornella Fazzina ha selezionato gli artisti: Giovanni Cerruto, Michele Ciacciofera, Fiorella Corsi, Rosario Genovese, Lillo Giuliana, Italo Lanfredini, Simone
112 Ibidem
113 Ornella Fazzina, Spazi del contemporaneo in Sicilia. Nuove realtà per l’arte del presente, Siracusa, Lettera Ventidue, 2011, p.41.
82 Mannino, Pietro Marchese, Giuseppina Riggi, Nicola Zappalà, e gli allievi dell‟Accademia di Belle Arti di Catania: Tiziana Pinnale, Sergio Carpinteri, Maria Riccobene, Graziella Russo, Valeria Castorina, Valeria Sidoti, Myriam Scarpa, Corrado Trincali, Elisa Raciti, Marco Agosta, Alberto Celano. 114
La Porta della bellezza, ogni anno, sarà arricchita e completata progressivamente lungo tutta l‟estensione del muro di tre chilometri.
Il quartiere di Librino sta cercando di affermare la propria bellezza e la propria identità per mezzo di un procedimento abbastanza insolito anzi unico nel suo genere, grazie al prezioso e continuo aiuto di Antonio Presti il quale grazie ai collaboratori, critici, artisti, poetesse, sta riqualificando da anni questa zona urbana attraverso eventi di partecipazione attiva dei cittadini e con la realizzazione di un‟opera monumentale “La Porta della Bellezza”, un muro che taglia il quartiere come una profonda ferita, rivestito di migliaia di formelle di terracotta. La bellezza serve per dare un‟anima a Librino attraverso un colossale intervento artistico che vuole riscattare il quartiere facendolo rinascere con la forza delle idee, dell‟agire, del donare, restituendogli un significato culturale e ideale che in tali valori possa riconoscersi.115
Ogni artista si è cimentato nella realizzazione della terracotta, modellando le loro enormi opere sul posto, a Librino. 4 elementi di Giovanni Cerruto s‟ispira ai quattro elementi aria, acqua, fuoco e terra elaborandoli in forme totemiche e riconducibili a sintassi visive arcaiche.
Hope di Michele Ciacciofera in una estrema e complessa sintassi formale dà vita ad una espressione plastica e volumetrica che rimanda a valori semantici di universalità. Una cifra stilistica essenziale racchiude un‟energia cosmica, dove il tutto e il nulla costituisce il duplice, l‟ambivalente e l‟origine.
Altare Votivo di Fiorella Corsi nella sua conoscenza delle figure primordiali che richiamano la cultura sarda, rappresenta una grande Madre, dalle braccia aperte contenitore di armonia, equilibrio, unità di un sapere e di saggezza.
Grande Madre di Rosario Genovese ha per prima cosa preso in considerazione le figure geometriche del cerchio e dell‟ellisse, forme che configurano lo spazio visibile del
114 Diego Gulizia, Piccola guida alla Porta della Bellezza del quartiere Librino di Catania,
https://www.academia.edu/5692402/Piccola_guida_alla_Porta_della_Bellezza_del_quartiere_Librino_di_Cat ania
115 Ornella Fazzina, La dignita’ del vivere attraverso la bellezza,
https://www.academia.edu/5692402/Piccola_guida_alla_Porta_della_Bellezza_del_quartiere_Librino_di_Cat ania
83 macrocosmo e generatrici di tutte le forme di vita, creando un connubio tra arte e scienza. In me regna la bellezza di Lillo Giuliana dal grembo della terra nascono forme come la stella, il cerchio, il quadrato, il triangolo e parole capaci di svelare, il segreto e il mistero della sua anima, i cubi che nascono dalla terra e che fluttuano nello spazio, rappresentano la perfezione e l‟equilibrio. La Porta di Italo Lanfredini riassume attraverso un vasto repertorio di forme archetipe, ancestrali, arcaiche il naturale e complesso ciclo dell‟uomo, della natura, dell‟universo facendo affiorare dalla terra, segni, impronte, tracce che ne costituiscono parte fondamentale e iniziazione alla vita. Ovo di Simone Mannino raffigura il simbolo dell‟uovo che da sempre ha rimandato al concetto della vita, della ciclicità, della riproduzione, della creazione sia in termini naturali che artistici, le forme circolari e morbide legano la sfera terrena con quella celeste. Mater Matuta di Pietro Marchese l‟opera si sviluppa all‟interno di un‟architettura a forma d‟uovo che accoglie altre forme ovoidali simboleggianti una Grande Madre che custodisce la nascita. Il grande volto della madre occupa la parte alta dell‟intera struttura e l‟uovo, la parte centrale. Il volto-maschera ha un significato propiziatorio mentre l‟uovo è simbolo di nascita e di perfezione aurea. La Gigantessa di Giuseppina Riggi è una grande immagine di madre, gioiosa e giocosa, donna feconda, danzatrice leggiadra che si muove sicura e sensuale, pulsante della tua fisicità. Matis Matita di Nicola Zappalà l‟opera si divide in due parti: una inferiore e una superiore. Nella parte inferiore, quella con gli interventi dei bambini, si trovano cento finestre dove ognuno di loro ha raffigurato la propria madre, raffigurando un popolo di madri. Nella parte soprastante vi è un arco che indica simbolicamente la volta celeste che abbraccia la sottostante terra e sempre in alto il volto lunare di un'unica madre.
La Cornucopia, realizzata dagli studenti dell‟Accademia di Belle Arti di Catania Valeria Castorina, Graziella Russo, Myriam Scarpa, Valeria Sidoti, Corrado Tricanali, secondo la mitologia greca è un vaso a forma di gigantesco corno ritorto dal quale fuoriescono fiori e frutti, simbolo di abbondanza, fortuna e felicità. Dall‟opera fuoriescono invece gocce di acqua simbolo di rinascita del quartiere di Librino.
Le Radici di Sergio Carpinteri, Tiziana Pinnale, Maria Riccobene sottolineano il dialogo tra uomo e natura, creando un forte legame con la propria terra, con le proprie radici che diramandosi assumono una valenza simbolica di unità nella differenza.
Titolo di Marco Agosta, Alberto Celano, Elisa Raciti interpreta la bellezza del mondo in tutti i suoi elementi tra cui la luna in cielo che nelle sue continue trasformazioni riassume il mistero della vita della donna. Infine sono rappresentati nel grande muro estratti di alcune
84 opere di grandi poeti come Dante Alighieri, Oscar Wilde, Nelo Risi, Radindranath Tagore, Vivian Lamarque, Giacomo Leopardi, Maria Attanasio, Emily Dickinson e Kahlil Gibran.
Porta della Bellezza, Librino, 2009.
2.9 Il Museo Internazionale dell'Immagine - Terzocchio Meridiani di Luce il più grande museo fotografico "a cielo aperto".
L'impegno della Fondazione a sostenere questa iniziativa è dovuto al fatto che questo non è solo un progetto di formazione e educazione alla fotografia, ma anche un esercizio di cittadinanza attiva, un momento di ridefinizione della propria identità attraverso la bellezza e la sua fruizione collettiva.
Antonio Presti ha sempre creduto nella forza immediata della fotografia, al legame che s‟instaura tra l‟uomo e la foto, l‟uomo e la sua identità sia individuale sia collettiva. Questo suo pensiero è stato il trampolino di lancio per realizzare il grande archivio fotografico socio-antropologico. Un progetto realizzato dalla Fondazione Antonio Presti - Fiumara d‟Arte in collaborazione con la Fondazione Telecom Italia. I lavori iniziano nel 2009 con la partecipazione di 30.000 persone della città, un ruolo fondamentale è svolto dal fotoreporter iraniano di fama internazionale Reza Deghati, uno tra i più grandi
85 professionisti del National Geographic, che ha fatto da tutor a 70 fotografi siciliani, di cui 40 artisti visuali, 20 studenti universitari e 10 collaboratori ed esperti, con i quali la Fondazione ha creato dei laboratori sperimentali all‟interno di una rete di circa 50 scuole di Catania di ogni ordine e grado. I ragazzi, insieme ai fotografi e al personale docente hanno trasformato in linguaggio fotografico un articolo della Costituzione. A questi scatti si aggiungono pure quelli di 100 bambini di Librino che, muniti di macchina fotografica e guidati dal maestro Reza, hanno raccontato la storia della loro vita e della loro famiglia. Il materiale fotografico già raccolto sommato a quello che si aggiungerà in futuro e con i prossimi progetti, rappresenta un archivio socio-antropologico, attraverso i volti, i sorrisi, l‟impegno civile, lavorativo, familiare, è stato costruito un “archivio sociale” senza eguali. Gli scatti fotografici sono proiettati in un palazzo di un condominio di Librino in modo che dice Presti: “Ognuno degli abitanti del palazzo, ogni giorno, tornando a casa, la mattina, la sera, il pomeriggio, riconoscendo la propria bellezza, la bellezza dell‟anima, dovrà affermare con se stesso “Io sono bello”. E quando tutti gli abitanti di quella periferia, un giorno, nella loro coscienza, sapranno dire “Io sono bello”, allora Librino non sarà più un quartiere a rischio, un luogo dell‟emarginazione, ma un territorio dove, attraverso la consapevolezza della bellezza, si riacquista il diritto alla cittadinanza”.116
Lo sviluppo del quartiere di Librino procede e cerca di espandersi sempre in base alle risorse disponibili. Nell‟itinerario museale Terzocchio Meridiani di Luce una sezione importante è quella dedicata alle gigantografie di un‟altezza di circa trenta metri, di artisti di fama internazionale, che sono installate a copertura delle facciate cieche di alcuni edifici di Librino. Non sono esposte nelle facciate solo gigantografie fotografiche ma anche poesie e brevi racconti e videoproiezioni. L‟allestimento è un‟azione di riqualificazione urbana e di abbellimento del quartiere ed ha una cadenza biennale.
Magma è un progetto ambizioso, curato da Marco Pinna, photo editor della National Geographic, in cui si plasmano idee, opinioni, si attua una forte condivisione e soprattutto le due caratteristiche fondamentali di questo progetto sono la partecipazione e l‟azione del pubblico. Il concetto di museo diffuso Magma si applica alle 100 attività commerciali del quartiere, ognuna delle quali ospita un certo numero di opere di artisti selezionati. L‟interazione dei cittadini e dei negozianti con i visitatori del museo diffuso produce un legame solido e concreto di condivisione del patrimonio fotografico. I fotografi coinvolti sono Davide Anastasi, Dario Azzaro, Mariapia Ballarino, Francesco Butera, Marine
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Librino museo a cielo aperto di Catania Blog, 25/02/2010, http://archivio.blogsicilia.it/a-librino-museo-a- cielo-aperto/
86 Castaing, Alessandro Costa, Alessandro Di Giugno, Claudio Floresta, Fabrizio Frixa, Luca Guarneri, Monica Laurentini, Claudia Lauria, Claudio Lavenia, Enzo Leanza, Antonio Licari, Emanuele Lo Cascio, Laura Lo Faro, Santo Mangiameli, Giuseppe Marano, Laura Matraxia, Stefania Romano, Mela Salemi, Cristoforo Sardo, Rosario Scalia, Marco Spartà, Benedetto Tarantino, Francesco Troina, Lidia Tropea e Salvatore Zerbo.
Infine uno tra i più recenti progetti d‟arte, bellezza e spiritualità realizzati a Librino è il Cantico delle Creature, inno universale all‟amore e al rispetto di ogni forma di vita esi- stente sulla terra, inaugurato il 4 ottobre del 2018. Si tratta di un‟installazione monumentale che comprende 700 grandi banner (realizzati in rete mesh, formato 90×240 cm) ritraenti le immagini dei volti degli abitanti del quartiere di Librino, con sotto le parole dell‟antica preghiera, il “Cantico delle Creature” scritta da Francesco d‟Assisi del 1224, due anni prima della sua morte. Sono state coinvolte tutte le parrocchie, le scuole, le associazioni e le attività commerciali del territorio con i laboratori fotografici che hanno visto all‟opera per diversi mesi migliaia di fedeli e i nove fotografi siciliani Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal fotoreporter catanese Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del fotografo di National Geographic Reza Deghati e del fratello Manoocher. Le immagini si susseguono una accanto all‟altra nel viale principale di Librino. Come spiega Antonio Presti: «L‟opera d‟arte è dentro, non nelle immagini, non nell‟installazione, ma negli abitanti di Librino, è questa la vera grande bellezza».
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