Capitolo terzo
STREET ART E RIQUALIFICAZIONE URBANA: UN BINOMIO VANTAGGIOSO E POSSIBILE
3 Le origini della Street Art.
3.2 La Street Art in Sicilia.
3.2.3 Red Line Distreet, San Berillo Catania.
CATANIA
La street art è ovunque a Catania: artisti di fama nazionale e internazionale popolano i muri, le porte, le finestre della città. Il fermento artistico è visibile e attrae sempre più la curiosità di un numero crescente di turisti e cittadini. La street art si inserisce e interagisce pienamente con il panorama urbano, intervenendo in maniera diversa e puntuale a seconda delle aree del centro, in maniera capillare invece su tutto il territorio urbano. In molti casi interventi di street art si accompagnano ad attività culturali e di mobilitazione promosse da operatori culturali, movimenti cittadini o centri sociali occupati che hanno tra i loro obiettivi quello della sensibilizzazione e dell‟intervento sui temi dell‟uso degli spazi e della gestione della città.
Per scoprire la street art a Catania, la cosa migliore da fare sarebbe perdersi in lunghe passeggiate e cogliere la bellezza che tanti artisti hanno voluto lasciare come omaggio alla città. Una tappa da non perdere assolutamente è il San Berillo District: un ex quartiere a luci rosse e oggi spazio riqualificato che, ogni giorno di più, si arricchisce di arte e di nuove ispirazioni street, anche grazie all‟iniziativa privata di chi, come Trame di Quartiere, propone la rigenerazione urbana a partire dall‟arte e la cultura, o chi, come il collettivo catanese Res Publica Temporanea145, ha dato il via al progetto Red Line Distreet.
143 http://www.perifericaproject.org/
144 M. Filippi, M. Mondino, L. Tuttolomondo, op. cit., p. 113.
145 Res Publica Temporanea è un collettivo che si occupa principalmente di arte urbana, nato nel 2012 dall‟esperienza di alcuni del gruppo e in un secondo momento cresciuto grazie alle collaborazioni con altri collettivi artistici, associazioni cittadine e realtà di autogestione. Ne fanno parte Luprete e Alessandro Grasso i fondatori, Emanuele Poki e Sin Metro di Messina.
117 Altre tappe sono il quartiere Civita, dove il Teatro Coppola Occupato e la Palestra Lupo vantano collezioni di opere di vari autori. Il quartiere della Fera o‟ Luni (fiera del lunedì), dove ha sede la Galleria Ritmo.
Tra i luoghi più affascinanti del centro storico di Catania c‟è sicuramente San Berillo, un incrocio di strade sospese tra un passato ricco di memoria e un presente caratterizzato da ambienti fatiscenti e uno stratificato tessuto sociale. San Berillo è conosciuto come il quartiere a luci rosse, quello che oggi rimane è solo un frammento di quel quartiere. Alcune delle sue vie risalgono al settecento, perché è proprio dopo il terremoto del 1693 che il centro della città viene gradualmente ricostruito. Il quartiere non nasce con l‟idea di pianificazione ma ha avuto un‟espansione casuale, diventando punto di attraversamento e di passaggio, luogo del commercio e del piacere sessuale, ma anche del degrado e della povertà. In seguito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che ne peggiorano ulteriormente le condizioni, viene avviato un piano di demolizione che prevede l‟abbattimento di tre quarti del quartiere, creando un enorme vuoto urbano. Solo una piccola parte del quartiere mantiene l‟assetto originario, divenendo luogo di attrazione e rifugio di prostitute provenienti da tutte le parti del mondo, che ne fanno il primo quartiere a luci rosse d‟Europa. Questa zona è popolata anche dalla comunità senegalese, e da dei giovani residenti che hanno dato vita dal 2013 a un comitato che si propone di migliorare le condizioni del quartiere, promuovendo iniziative culturali. A tal fine il comitato ha promosso la nascita dell‟associazione Trame di Quartiere, che ha l‟obiettivo di promuovere la rigenerazione urbana di San Berillo a partire dal coinvolgimento dei residenti e attraverso l‟uso di metodologie e strumenti creativi e artistici.146
Dal 2015, si è avviato il progetto Red Line Distreet, i primi lavori a comparire nel quartiere sono una rappresentazione di Mama Africa di Luprete, su richiesta della comunità migrante, e il ritratto di San Berillo, nato dopo una chiaccherata con una prostituta, opera sempre di Luprete in combo con il Collettivo FX. A poco a poco street artist di provenienza diversa hanno cominciato a transitare e dipingere in quest‟area, entrando in relazione con i suoi abitanti. Gli interventi sono stati dipinti sulle porte murate, memoria del processo di sventramento del quartiere e simbolo della sua chiusura rispetto all‟esterno. Nella scelta dei soggetti spesso gli artisti sono stati influenzati dagli stessi abitanti del quartiere, trasformando in immagini le suggestioni nate mentre parlavano. Le nicchie usate creano una vera e propria cornice alle immagini come nel caso del ritratto di Coco Chanel,
118 dedicato a una donna del luogo, la rappresentazione di una geisha, la Madonna del Carmen o il ritratto di Fabrizio De Andrè. Si alternano opere di Salvo Ligama, Julieta XLF, NemO‟s e Sten Lex.
Inoltre nel quartiere catanese chiamato Civita147, uno dei quartieri più antichi e ricchi di storia,sono presenti molte opere di street art. La dispersione di stencil e graffiti in questa zona della città sollecita una scoperta libera, tra ricorrenze figurative e segni spontanei che si rigenerano in uno scambio continuo con il paesaggio urbano. Già nell‟ottocento venivano denunciate le precarie condizioni igienico-sanitarie dei palazzi, senza che ne seguissero i necessari interventi di risanamento in grado di cambiare le condizioni del quartiere.148 Tra i vuoti urbani aperti dai danneggiamenti della Seconda guerra mondiale, nel 2010 sono stati realizzati interventi di street art, con lo scopo di far rivivere questo spazio e portarlo nuovamente al centro dell‟attenzione.
Tra le vie del centro storico si trova un punto di riferimento della Civita, il Teatro Coppola Occupato, nato dall‟idea delle occupazioni di teatri e spazi culturali in Italia a partire dal 2012. L‟area occupata corrisponde a una parte dell‟ex Teatro Coppola, primo teatro Comunale della Città di Catania, inaugurato nel 1821 e quasi completamente distrutto dai bombardamenti del 1943. Lo spazio, per molto tempo usato come laboratorio scenografico del Teatro Bellini, sarebbe dovuto diventare sala prova per l‟orchestra dell‟ente lirico, ma il progetto non è mai stato portato a termine. Il teatro oggi è autogestito da artisti e operatori della cultura. Posto all‟ingresso del teatro si trova l‟intervento dell‟artista spagnola Julieta XLF, realizzato nel 2016, che gioca con uno dei simboli dell‟iconografia urbana per eccellenza: l‟elefante (U Liotru). Di fronte al portone del teatro si trova uno stencil di Innesti, collettivo catanese, che raffigura Paolino, personaggio storico del quartiere, famoso per il suo continuo girovagare e i suoi “ti voglio bene”, seguiti da un abbraccio caloroso a chiunque lo incontri. Al confine tra la Civita e il vecchio quartiere di San Berillo si trova la Palestra Lupo, centro di produzione culturale della città. L‟edificio nasce negli anni Sessanta come stazione delle corriere e viene trasformato in palestra di scherma e in seguito lasciato in uno stato di abbandono. Nel 2012 il gruppo GAR (Gruppo Azione Risveglio), costituito da un insieme di persone impegnate nel rendere la propria città un luogo migliore, chiede le chiavi al Comune per poterlo ripulire e affidarlo ad altre associazione, quest‟ultime propongono nuove attività culturali. Nel 2015 la palestra ha
147 Il nome del quartiere deriva dal latino civitas, ovvero "cittadella", e tale appellativo, trae origine dal fatto che l'area su cui sorge fu nel XVI secolo una delle zone di Catania maggiormente fortificate con le mura difensive fatte erigere dal Sacro Romano Imperatore Carlo V d'Asburgo, re di Sicilia.
119 costituito una delle tappe del Torno Subito Tour, un viaggio in bici per la Sicilia, organizzato dal Collettivo FX e altri street artist.
Un altro dei luoghi catanesi, ricco di opere di street artist è lo Squibb, a fianco della villa Bellini. Lo Squibb è stato per anni luogo di ritrovo e azione dei writers catanesi, oltre che simbolo della cultura hip hop locale e spazio di ritrovo e sperimentazione dei rapper e breakdancer. Pareti e pavimentazione sono ricoperti da tag e graffiti, sovrapposti l‟uno sull‟altro, e realizzati dai diversi writers che frequentavano abitualmente lo spazio o passati occasionalmente.
Altro luogo in cui degli street artist si sono cimentati è piazza Nettuno, sul piazzale contiguo al campetto da basket è stato dipinto un tabellone-gioco che occupa una superficie di circa quattrocento metri quadrati e rievoca l‟atmosfera di una caccia al tesoro piratesca con chiari riferimenti però alla città di Catania, quali l‟Etna, u Liotru (l‟elefante simbolo della città che si trova a Piazza Duomo), il Castello Ursino e le Ciminiere. L‟opera è stata realizzata nel settembre del 2016 da Anc e Poki, in occasione dell‟Etna Comics e nei pressi del grande tabellone da gioco è posto anche un cartello con un codice QR per scaricare il dado virtuale.
Andando oltre si osservano altri piccoli interventi sparsi, come quello a Piazza Europa, quest‟ultima è diventata un parcheggio a pagamento, questo cambio di funzione è stato interpretato da alcuni artisti come una perdita di spazio pubblico, al punto da meritare la comparsa nel 2013 della scritta “Bella Minchiata” ad opera del collettivo catanese Polis Graphics.
Invece la street art nel quartiere di Librino arriva nel 2012, in seguito all‟occupazione del Campo San Teodoro, un complesso sportivo costruito in occasione delle Universiadi del 1997 e poi lasciato in stato di abbandono. Lo spazio è stato occupato nell‟aprile del 2012 da un comitato costituito da varie realtà tra cui l‟associazione sportiva I Briganti di Librino e il Centro Iqbal Masih. Questo gruppo di volontari si è impegnato a portare avanti attività sportive e ricreative per i bambini e diversi progetti sociali. La realizzazione spontanea di opere sulle pareti esterne del campo ha svolto un ruolo fondamentale nell‟accrescere le attività svolte nello spazio. Si trovano interventi di Luprete, Collettivo FX e NemO‟s. la maggior parte delle opere hanno un carattere politico, come nel caso del ritratto del Collettivo FX raffigurante Iqbal Masih (da cui prende il nome un‟associazione) bambino pakistano conosciuto per il suo ruolo di attivista e diventato emblema della lotta contro il lavoro minorile.
120 Come evidenziato precedentemente, il collettivo Res Publica Temporanea si occupata di coordinare e dare continuità agli interventi di street art realizzati a Librino e San Berillo. In questi quartieri il gruppo di artisti ha scelto di lavorare attraverso una relazione costante con gli abitanti del quartiere, dando vita a un modello partecipativo e contrastando quei progetti di arte urbana che non sono legati ad una reale conoscenza del territorio e delle sue dinamiche. Negli anni il collettivo oltre ad essere stato un catalizzatore di esperienze e promotore di iniziative e progetti, ha fatto parlare di sé anche per gli interventi creativi urbani dissacranti e ironici. Di Res Publica temporanea fa parte Luprete, che alterna alle attività collettive anche un percorso personale dove, ancora una volta, focalizza l‟attenzione sul discorso urbano attraverso micro azione temporanee ed effimere, in grado di far dialogare gioco e impegno.149 Ad essere usati sono oggetti come le cabine telefoniche, trasformate in ghiaccioli, i motori esterni dei condizionatori, che assumono la forma di walkman, così come sono state trasformati anche tronchi d‟albero, vetrine, cassette postali, sui marciapiedi compaiono diverse interpretazione della Venere di Milo, in cui elementi di Botticelli vengono rivisitati.
Uno dei primi artisti che ha interagito a Catania con l‟ambiente urbano è VladyArt. Nella serie di interventi On the Road, VladyArt aggiunge degli elementi in grado di riscrivere il senso degli oggetti urbani più comuni. Massi sono trasformati in coccinelle, dissuasori in personaggi che richiamano il mondo dei mattoncini Lego, un numero e una palla costruiscono una roulette in una rotonda, trasforma un tronco d‟albero mozzato in un fungo. Utilizzando l‟ironia, la fantasia l‟artista ha costruito installazioni e interventi site- specific.