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I portatori d'interesse: stakeholders

4. Il bilancio consolidato come strumento informativo

4.1 I portatori d'interesse: stakeholders

Il punto di vista gestorio attento agli Stakeholders, o portatori d'interesse, nasce nel mondo delle imprese come alternativa alle teorie che individuano la finalità unica dell'attività d'impresa nella massimizzazione del profitto generatrice di benessere per la società95. In questo modo però si perde la complessità e l’intensità delle relazioni che l'operatore economico intrattiene con l’ambiente socio-economico in cui opera, le cui conseguenze non sempre sono di carattere esclusivamente economico (e, quindi, non sempre influiscono in via immediata sugli asset economico-patrimoniali dell’impresa) ma sono tuttavia essenziali per garantire la sopravvivenza della stessa in condizioni di sviluppo.

Pertanto, condizione essenziale per il successo di ogni impresa è quella di perseguire scelte in grado di massimizzare i vantaggi di

95 [...] c’è una e solo una responsabilità sociale dell’impresa – usare le risorse e dedicarsi ad attività concepite per aumentare i propri profitti sempre che essa rimanga all’interno delle regole del gioco, il che equivale a sostenere che competa apertamente e liberamente senza ricorrere all’inganno o alla frode [...]” Friedman M., Capitalism and Freedom, Chicago

University Press, Chicago, 1962. Mazzoleni, Bertocchi, La rendicontazione sociale negli enti locali quali strumenti a supporto delle relazioni con gli stakeholder: una riflessione critica, p. 1-10.

tutti gli stakeholders. Simili esigenze si manifestano nel mondo pubblico, anche degli enti locali e in particolare nella formulazione del gruppo perchè la complessità organizzativa e di governance96

rende fondamentale una programmazione e una gestione orientata alle esigenze dei portatori d'interesse grazie anche agli strumenti dell'informazione consolidata97, in particolare il bilancio consolidato rientrante nelle fenomenologia del sistema di bilancio sociale.

All'interno di un processo di aziendalizzazione della pa, in un contesto dove sempre più spesso il potere pubblico, in particolare gli enti locali, procede ad esternalizzazioni e utilizzo di strumenti ed istituti privatistici98, l'alta rilevanza degli stakeholders, e l'eventuale partecipazione diretta ai processi decisionali, da incentivare allo stato attuale delle cose, rappresenta l'ultimo “baluardo” alla salvaguardia dell'interesse pubblico, all'interesse della comunità locale, che potrebbe esser messo in pericolo dalle

96 Vedi Cap. 3 par. 5. 97 Vedi Cap. 3 par. 4.

98 Es. società di capitale, bilancio consolidato, lo schema societario del gruppo anche se con alcune varianti rispetto a quello privatistico, […].

“tentazioni privatistiche”99.

La composizione degli stakeholders di un ente pubblico territoriale si rivela, tuttavia, generalmente, assai più ampia e articolata rispetto a quella di un’impresa, e risulta più difficile formulare ed attuare scelte politiche in grado di “massimizzare il valore” per tutti gli stakeholders, senza generare “conflitti di interessi”.

In particolare, nel caso specifico di componenti del gruppo che forniscono servizi pubblici locali, gli stakeholders devono essere individuati, oltre che nei soggetti che apportano il capitale100 e altre risorse101 necessarie per la realizzazione del processo produttivo, anche nei destinatari dell'output, i cittadini-utenti della comunità locale.

Creare valore per i portatori d'interesse quindi, non significa solo garantire un'adeguata renumerazione di tutti i fattori produttivi impiegati ma anche realizzare la soddisfazione dei bisogni della collettività con un output all'altezza sia da un punto di vista 99 Es. lasciar spazio a logiche puramente di profitto a danno del “bene comune”.

100 A titolo di conferimento o di debito. 101 Lavoro, beni, servizi.

qualitativo che quantitativo.

I cittadini-utenti infatti, vantano il diritto di ricevere un certo tipo di prestazione dalle componenti il gruppo pubblico eroganti un SPL102 esercitando un controllo indiretto su queste realtà grazie alle elezioni che permettono di scegliere le cariche politiche all'interno degli enti locali.

Tali soggetti, indipendentemente dal coinvolgimento dell'Ente locale in veste di proprietario di queste realtà, debbono garantire la soddisfazione della collettività locale di riferimento, anche tramite ruoli specifici nella governance di queste aziende103.

Nel settore pubblico, come evidente anche dalla fase di sperimentazione del bilancio consolidato, siamo sempre in una fase embrionale per lo sviluppo di queste dialettiche.

Il bilancio consolidato si pone quindi come strumento per garantire una “democrazia locale”104 e rappresenta un'evoluzione del sistema tradizionale di bilancio in cui si cerca di implementare

102 Servizio pubblico locale.

103 Grossi, Mussari, La governance nei gruppi di interesse locale, Padova, Cedam, 2006, p.

177-197.

una maggiore esigenza di trasparenza necessaria ai portatori d'interesse per verificare l'andamento della pa, del gruppo pubblico e orientare le proprie scelte sociali ed economiche nel contesto di riferimento105.

Le prime esperienze applicative del bilancio consolidato nel settore pubblico hanno però evidenziato in parte alcuni “coni d'ombra” dove la manus del bilancio consolidato sembra non poter arrivare: in parte sono gli stessi evidenziati nel settore privato con le operazioni infragruppo106 spesso complesse e di difficile valutazione in virtù dei criteri di valutazione previsti quindi legate ad una struttura semi-labirintica dello schema societario del gruppo, dall'altra riguardano un'inadeguatezza di fondo dei sistemi contabili attuali di evidenziare a pieno la realtà gestoria.

Queste ultime problematiche sono in parte risolvibili con gli 105 Da ricordare Terzani sul punto disse: “ Dobbiamo ricordare che, nel caso in cui si voglia dare un <<quadro fedele>> dell'entità economica costituita dal gruppo, si deve procedere alla compilazione di un particolare bilancio, chiamato appunto bilancio di gruppo o consolidato, il quale superando il diaframma giuridico esistente tra le varie società di gruppo, consideri lo stesso come un'unica entità economica, composta dalla società madre e dalle affiliate. Di conseguenza, tale bilancio si base sul presupposto a seguito del quale alle singole entità giuridiche, rappresentate dalle varie aziende del gruppo, si sostituisce un'unica entità economica, appunto quella di gruppo.” Grossi, Il bilancio consolidato negli

enti locali, Padova, Cedam, 2004, p. 34.

strumenti di programmazione e report consolidato107 che consentirebbero un monitoraggio completo del gruppo anche extracontabile creando così un'informativa di gruppo sistematica a beneficio anche della governance108, nonché di valutazione delle

performance individuali delle componenti e globali del gruppo

tramite degli indicatori economici109 che integrano l'informazione contabile in modo da garantire anche una prospettiva di medio- lungo termine.

107 Bigoni, Programmazione e controllo dei gruppi pubblici e locali: dagli strumenti esistenti

alle soluzioni innovative per la governance, Milano, Giuffrè, 2012, p. 302-308.

108 Tema affrontato nel paragrafo successivo.

109 Gli indicatori, nati a livello privatistico, sono informazioni critiche (su di esse il

management basa le proprie scelte), sintetiche (espresse in una variabile semplice o

composta come il tempo o fatturato per addetto), prioritarie (irrinunciabili nei cicli di programmazione e controllo) che permettono di misurare l'andamento aziendale sotto vari aspetti. Un buon sistema di indicatori a misura delle prestazioni permette di valutare tempestivamente le criticità che verrebbero rilevate “troppo tardi” con il mero strumento contabile. Cavallini, Il sistema di misurazione delle prestazioni aziendali, Bergamo, 2008, p. 1-6.