RENCONTRES D’ARLES
5. DESCRIZIONE E CONTESTO
5.2 Il festival Internazionale di Fotografia Rencontres d’Arles
5.2.1 PRESENTAZIONE DEL FESTIVAL
Les Rencontres d’Arles è un festival internazionale di fotografia ad accesso
pubblico che si svolge annualmente ad Arles, cittadina di cc 50.000 abitanti nel sudest della Francia, incantevole panorama di ricchezze patrimoniali storiche e artistiche che nei tre mesi estivi centrali si anima di un ricco programma di mostre, eventi e workshop legati al mondo della fotografia, disseminati per vari luoghi storici della città.
Fondato nel 1970 dal fotografo Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier e dallo storico Jean-Maurice Rouquette, il festival conta da più di quarant’anni partecipazioni internazionali tra le più rinomate, dagli artisti invitati ad esporre, ai curatori e direttori del programma, ai giovani talenti che hanno trovato in quest’occasione un “trampolino di lancio” di altissima visibilità e grande fortuna.
184 Reflexions Masterclass in questi casi funge volentieri da tramite e connessione, ma non si propone alcuna altra finalità non configurandosi come un’agenzia per fotografi.
108 Il Festival ha acquisito infatti una notevole r ilevanza internazionale e attira migliaia di visitatori lungo tutti e tre i mesi di eventi: si attestavano nel 2010 73.000 visitatori, con un picco nel 2011 di 84.000 partecipazioni.
La programmazione composta essenzialmente di materiale inedito, la ricch ezza e varietà di punti di vista e iniziative e la piattaforma di scambio e visibilità internazionale che rappresenta fanno del Festival di Arles uno dei maggiori nel panorama mondiale legato alla fotografia contemporanea, ogni anno dedicato a un tema particolare ma che accoglie ogni tipo di arte e artista, senza limitarsi a categorizzazioni di sorta185.
Spesso prodotte in collaborazione con musei e altre istituzioni culturali francesi e straniere, le esibizioni sono presentate in differenti luoghi della città, aprendo al pubblico anche luoghi normalmente non accessibili che ne diventano scenografico scrigno, come piccole cappelle medievali o complessi archeologici industriali ottocenteschi.
I luoghi espositivi appartengono alcuni alla Città di Arles, altri allo Stato, altri ancora a privati (come l’associazione della casa editrice Actes Sud, che ha s ede in Arles), le diverse proprietà non facilitano dunque l’uniformità della messa in scena e dei servizi di supporto a disposizione, tuttavia l’immagine coordinata e l’uniformità dell’evento nelle sue varie sedi espositive è sempre garantita da un team di oltre trecento persone che lavorano a tutti gli aspetti grafici, di segnaletica, documentazione e decorazione dei luoghi.
Il festival propone un circuito ufficiale di mostre (tra le 50 e 60), per lo più individuali o dedicate alle collezioni di famosi pr ivati o istituzioni, videoproiezioni e presentazioni, e un circuito off altrettanto frequentato, dove giovani artisti e piccoli protagonisti internazionali trovano anche maggior spazio per avvicinarsi agli interessati delle piccole produzioni d’autore, mag azine, artisti emergenti o gallerie d’artista.
In particolare, la prima settimana di vernissage vede l’avvicendarsi dei maggiori personaggi del panorama mondiale della fotografia: la piccola cittadina, tradizionalmente più tranquilla negli altri mesi dell’anno, vede passeggiare per le
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109 stradine pedonali i maggiori fotografi, curatori ed editori, affiancati a giovani emergenti o apprendisti studenti, espositori o semplici turisti: un vero crocevia di confronto sulla fotografia contemporanea internazionale, ne i momenti di visita ma anche appunto nei vari eventi che si susseguono incessanti, concentrandosi in particolare nella settimana di apertura dedicata ai professionisti, quali le proiezioni notturne al Teatro Antico, la Nuit de l’Année che occupa tutta la sponda ovest del fiume Rodano, le firme di copie d’autore, le portfolio review, le performance e conferenze.
L’organizzazione cadenzata di proiezioni di selezionati giovani artisti e il conferimento di quattro prestigiosi premi (Prix Dé couverte, Prix du Livre d’Auteur, Prix du Livre Historique e Prix LUMA) rendono questo incontro particolarmente ambito da tutti i giovani fotografi che desiderano ispirarsi, confrontarsi e far conoscere i propri lavori.
Workshops e stages arricchiscono infine i momenti di educazione e si confronto, dedicandosi anche alle scuole per l’infanzia e a programmi per le famiglie.
Tra gli associati dei programmi collaterali, figura un protagonista di spicco quale la casa Editrice Actes Sud, centrale riferimento pe r l’editoria francese con pubblicazioni che spaziano dalle materie e letterature più diverse e in particolare una sezione prestigiosa dedicata al mondo della fotografia. L’associazione della casa editrice, denominata Le Méjan, organizza annualmente molte attività culturali, comprendenti anche teatro e cinema, e in occasione delle Rencontres utilizza alcuni spazi di sua proprietà in cessione diretta agli organizzatori del Festival, oppure per integrare un proprio programma espositivo a quello ufficiale, presentando proposte davvero ricche e diversificate, talvolta anche in tensioni competitive con il festival stesso ma compenetrandosi nella creazione di una grande occasione di incontro intorno all’arte.
L’organizzazione del Festival necessita mediamente di 5 milioni di euro186
per la realizzazione di tutte le attività, di cui quasi la metà da fondi pubblici (il Festival rientra infatti tra i programmi nazionali del Ministero Francese per la Cultura), tra il 35 e il 40% da introiti propri (quali biglietteria e prodotti derivati) e cc 15%
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110 da contribuzioni private. L’alto costo del biglietto (27 € per la giornata per tutte le esposizioni, 35 € senza limite temporale) non fa arretrare gli assetati visitatori, che sfruttano le lunghe giornate estive, le notti ricche di eventi e i tanti kilometri da percorrere come in un euforico parco divertiment i dell’immagine, talmente ricco di incentivi, nomi e rimandi che a fine soggiorno i soli appunti di viaggio, anche dei più esperti, permettono di trattenere gli spunti più interessanti raccolti. Come dichiarato dallo stesso direttore del Festival187, “I visitatori vengono per l’ “expérience arlésienne”, che consta di proposte multiple e rispondenti a vari gusti e aspettative.