RENCONTRES D’ARLES
5. DESCRIZIONE E CONTESTO
5.2 Il festival Internazionale di Fotografia Rencontres d’Arles
5.3.2 VINCOLI DI BUDGET E DI TEMPO
Actes Sud e l’Association du Méjan avrebbero messo a disposizione una g rande vetrina internazionale, uno spazio espositivo e un team editoriale che avrebbe seguito la redazione e stampa del libro. In sostanza, il palcoscenico e le premesse per l’evento: l’intera organizzazione creativa e pianificazione degli artisti e delle opere in mostra, la produzione stessa delle opere nonché del trasporto e del montaggio, oltre la creazione e la messa in pagina di tutto il materiale per il libro (testi, contributi, traduzioni e immagini) sarebbero stati a carico di Reflexions Masterclass, nonché tutta l’attività comunicativa interna (staff organizzativo e artisti) ed esterna di promozione e diffusione.
I fondi a disposizione erano molto limitati: Actes Sud avrebbe provveduto per la mostra: alla cessione libera dello spazio, alla messa a no rma dello stesso e ad alcuni supporti per l’allestimento, per il libro: alla disponibilità del team editoriale (1 coordinatore editoriale, 1 grafico, 1 revisore di stampa, traduttori inglese-francese) per i tre mesi necessari alla completa redazione. RM av rebbe dunque dovuto provvedere a identificare tutti i collaboratori realizzativi del progetto espositivo (curatore/i, coordinatore logistico, comunicazione interna tra
190 Francese-inglese
191 Il bilinguismo è stato mantenuto anche nei titoli di mostra e libro, organizzati graficamente in simmetria – vedasi logotipo in Appendice 2.
114 di essi – gli artisti – Le Méjan) ed editoriale (coordinazione artistica, coordinazione editoriale e grafica, traduzioni, comunicazione interna).
I canali distributivi del libro sarebbero stati assicurati dal circuito della casa editrice, la mostra sarebbe stata inserita nella programmazione ufficiale del Festival tra i “programmi collaterali” proposti dal Méjan (tra cui spiccavano già grandi nomi internazionali) e con una breve scheda dedicata sul sito web delle Rencontres. Restava dunque a discrezione e carico di RM la gestione e amplificazione della comunicazione dell’evento.
Per tutte queste attività, Reflexions Masterclass non dispone di fondi disponibili poiché, ricordo, si tratta di un’associazione avente come unici fondi propri le eventuali donazioni libere dei membri associati, le spese di ordinaria gestione sono provvedute direttamente dal Fondatore e Direttore Artistico e gli incontri finanziati di volta in volta dall’Istituzione Ospitante. Ci si sarebbe dunque dovuti appoggiare unicamente allo staff già interno all’organizzazione e a eventuali apporti volontari non retribuiti, sia p er l’organizzazione dell’evento che per l’aspetto comunicativo, e la realizzazione e trasporto delle opere sarebbero stati a carico dei singoli artisti partecipanti (con eventuali “borse di partecipazione” per un ristretto numeri di artisti in reale necess ità economica, da parte dell’Association du Méjan).
Anche i tempi organizzativi hanno rappresentato un ostacolo non indifferente per l’organizzazione dell’evento e della conseguente comunicazione all’esterno, dipendente innanzitutto da difficoltà interne del possessore dello spazio e promotore e ovviamente per l’elevato numero di persone e opere da coordinare con uno staff interno così ridotto e informazioni giunte in tempi utili sempre ritardati. Anche per questo motivo, l’affiatamento del gruppo e il coi nvolgimento di personale interno o comunque già a conoscenza dell’organizzazione ha evitato tempi di formazione e ulteriori spese.
RM vanta autori di alto livello artistico e personale qualificato tra i contributori regolari e occasionali alle sue attivit à, ma la gestione di un così grande evento, in una vetrina internazionale così prestigiosa e frequentata e per un periodo così prolungato (tre mesi di festival) rappresentavano una vera e propria sfida per
115 l’organizzazione, colta con passione e stimolo non solo nel volere tenere alto un livello qualitativo (artistico ed educativo) finora dimostrato, ma anche come incentivo a migliorare ulteriormente la propria immagine percepita nel panorama culturale fotografico internazionale e accrescere i prodotti e mez zi disponibili per far conoscere il suo programma, oltre che allargare il network di relazioni potenzialmente utili per la continuazione a nuova vita dello stesso.
Reflexions Masterclass giocava una sorta di “ruolo jolly” per l’Association du Méjan: la certezza e volontà di esporre questo collettivo di riflessione si scontravano con l’esigenza delle esposizioni personali di grandi artisti decisi già da tempo e dalle loro proposte espositive di messa in spazio.
Per questo motivo, tra l’iniziale proposta ai primi del 2012 e l’effettiva organizzazione sono trascorsi molti mesi di silenzio e indecisioni, di scelte di sale e di ripensamenti, e per lo staff di Reflexions Masterclass si rendeva difficile ogni azione, a cominciare dal coinvolgimento di curatori e a rtisti.
L’organizzazione della mostra dipendeva infatti in gran parte dalla scelta dello spazio a disposizione: il numero di artisti, la tipologia e numero di immagini e il percorso creativo ed espositivo sarebbero infatti variati moltissimo se lo spazio avesse permesso un compendio più vasto, formati di immagini più grandi e progetti più ampiamente sviluppati, oppure se più ridotto si sarebbe dovuta effettuare innanzitutto una scelta espositiva basata sulla generalità (partecipazione di molti artisti a scapito della completezza dei progetti esposti, se non addirittura una sola immagine per artista) o su maggiore specificità (e quindi una selezione di temi, progetti personali, culture e direzioni artistiche rappresentate più ristretta ed elaborata). Non solo la scelta, ma l’effettiva disponibilità, dato che l’Association stava riscontrando problemi di agibilità in molti degli spazi solitamente usati per il Festival e si profilava il rischio di un annullamento all’ultimo minuto della mostra.
A gennaio si è comunque deciso di affidare la direzione artistica della mostra a Gabriel Bauret, già curatore permanente di RM e responsabile di molte importanti mostre e pubblicazioni fotografiche francesi, con eventuale coinvolgimento di Giovanna Calvenzi, celebre photoeditor e curatrice italiana nonché vice- presidente di RM: uno staff quindi interno all’organizzazione, di elevato peso
116 artistico e qualitativo e già a conoscenza delle dinamiche e dei protagonisti del seminario, aspetti questi fondamentali nella necessità di decisioni rapide tra così tanto materiale visuale disponibile; i curatori hanno inoltre assicurato la loro partecipazione a titolo grazioso, rientrando nella mission culturale ed educativa della Masterclass e rispondendo così alla difficile problematica f inanziaria.
A febbraio il coordinatore generale di RM ha avviato i primi contatti con tutti gli artisti dello storico del seminario, annunciando l’opportunità della mostra e i dettagli sul materiale necessario per la partecipazione: nel giro di un mese, il grafico di RM ha raccolto tutte le proposte dei singoli artisti (53 in tutto hanno sottomesso del materiale), a loro discrezione su un loro progetto “long -term” personale e/o su un tema assegnato durante i seminari.
Tra marzo e aprile i curatori hanno incominciato i contatti e le mediazioni con i singoli artisti, però il vincolo dello spazio (che poteva variare da una sala immensa a relativamente pochi metri lineari, disposta su un asse longitudinale oppure circondante un’altra sala interna) complicava la definizione di un programma espositivo chiaro e completo e l’allargamento a più o meno proposte e artisti. Gli stessi artisti dipendevano da una rapida scelta curatoriale poiché molti di essi intraprendono un’attività espositiva anche molto fitta e internazionale, inoltre i tempi (e costi) di produzione di determinati formati e supporti nonché il framing possono essere piuttosto elevati per cui non avrebbero avviato nulla prima di una conferma definitiva.
Per questi motivi in primavera si è deciso di conce ntrarsi intanto maggiormente sul libro: il team che vi avrebbe lavorato sarebbe stato il team interno all’organizzazione (i direttori artistici Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret, il coordinatore generale e il grafico), già qualificato per attività simili seb bene alle prime armi con una produzione e dei tempi editoriali così stretti e rigorosi. La casa editrice ha fornito la scaletta di tempistiche, il numero e tipologie di pagine e le attività necessarie (inizio lavori primi di marzo – consegna del materiale definitivo e conferme sui parametri di stampa entro fine maggio per l’inoltro in stampa il primo giugno).
Si è quindi immediatamente effettuata una scelta di percorso e composizione del materiale, che si sarebbe articolato sul tema “10” (come gli anni di attività in
117 celebrazione) intorno ai due assi principali di una selezione di progetti personali e di temi, alternati in sequenza e accompagnati da contributi scritti di Master coinvolti nell’avventura di RM, oltre agli indispensabili testi di presentazione iniziali, una selezione di immagini singole di tutti gli altri artisti di RM non rappresentati nei temi o long-term, la raccolta dei “lavori istituzionali - IW” e un excursus finale sulla nuova classe del seminario 2012/2013.
Dopo un attento confronto con il materiale già presente in archivio, si è fatta una selezione dei temi che si sarebbero voluti sviluppare e degli artisti più adatti a rappresentarli, una rose di progetti liberi personali e i contatti con i Master per la redazione o supervisione di riflessioni scritte da includere. Tutti gli artisti nonché i Master hanno concesso l’utilizzo del loro materiale a titolo grazioso. La concezione e composizione del libro e tutta la raccolta del materiale è proseguita incessante fino agli ultimi di maggio, dopo numerose verifiche incrociate con i responsabili della casa editrice e gli autori del materiale incluso e dopo le necessarie prove di stampa della maquette con calibrazione dei livelli cromatici e la scelta del supporto di stampa.
Il processo di selezione di progetti e immagini effettuato per il libro ha intanto semplificato i dubbi per la selezione espositiva: i curatori hanno deciso di calare il percorso della mostra sull’articolazione alternata di temi e long -term del libro, riprendendo gli stessi dieci artisti presentanti un progetto personale e le stesse dieci tematiche – si sarebbe poi giocato, a seconda dei metri lineari a disposizione, sul numero di opere per ognuno e sulla quantità di artisti a rappresentare i temi prescelti.
Fortunatamente la selezione non ha tardato oltre: a fine aprile si è potuta ricevere conferma dell’effettiva disponibilità dello spazio, i curatori hanno quindi accelerato il layout espositivo e i contatti e conferme con i singoli artisti, che hanno provveduto a proprie alle spese a stampe e cornici; nel frattempo da maggio si è potuta incominciare l’attività comunicativa relativa all’evento, con le prime fasi di diffusione dei dati principali e la ricerca di media partner per l’amplificazione della notizia.
Purtroppo il ritardo nelle conferme ha limitato molto le possibilità dell’ azione
118 economica, per la redazione di comunicati stampa e diffusione della notizia relativa alla mostra e al libro, l’organizzazione di qualsiasi attività laterale e la ricerca di partner interessati, la disposizione di materiale online o di materiale informativo aggiuntivo sul posto. Tuttavia, la grande interessabilità della notizia e dell’iniziativa, la qualità indiscussa di tutto il lavoro svolto e l’elevato numero di persone coinvolte che disponevano di canali di diffusione propri hanno permesso la ricerca di canali alternativi per ovviare a questi vincoli192.