CAPITOLO 4 : IL GOVERNO DEL SISTEMA ENERGETICO TRA ESIGENZE LOCALI ED OBIETTIVI NAZIONALI
4.5 Territorio e sostenibilità ambientale
4.5.2 Processi territoriali
Consumi produzione e nuovi impianti e VIA
Le figure 4.14 e figure 4.15 presentano la attuale situazione impiantistica per la produzione di energia elettrica e le dimensioni delle produzioni e dei consumi. Per quanto riguarda le nuove centrali, otre agli impianti già entrati in produzione nel periodo 2002-2005 (fig. 4.14) se ne hanno altri per i quali è già stata emanata la autorizzazione VIA da parte dei ministeri competenti (figura 4.15). La seguente mappa ne illustra la distribuzione, per come è prevista nella documentazione dei decreti autorizzativi.
Figura 4.14 - Distribuzione produzione e consumi e numero totale degli impianti di produzione elettrica. Anni 2002-2005 (GWH)
Fonte: elaborazione ENEA su dati MAP, TERNA e MATT, 2006
Figura 4.15 - Distribuzione territoriale nuove centrali termoelettriche autorizzate. Anni 2002-2005
Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE, 2006
A fronte della richiesta di nuove centrali, che pone dei problemi di carattere territoriale, per l’applicazione di VAS e VIA, va anche sottolineato che le nuove centrali operative si basano su un’applicazione di nuove tecnologie, in generale a più alto rendimento energetico, e a più bassi impatti e consumi di risorse, illustrate sinteticamente nella tabella 4.24.
Nel sistema paese si è quindi sviluppato uno sforzo di innovazione tecnologica per quanto riguarda le centrali di nuova generazione è già in campo; questo testimonia che la sostituzione delle vecchie tecnologie con le nuove, caratterizzate da basso impatto ed alto rendimento, può essere proficuamente fatta anche in Italia. Questa capacità tecnologica in un settore chiave dei prossimi dieci anni, deve essere proficuamente messa al servizio del sistema paese, sia per quanto riguarda la sua qualità territoriale ambientale ed energetica, ma anche in funzione della presenza e penetrazione delle competenze tecnologiche e gestionali italiane nei mercati internazionali.
Va infine evidenziato che tale capacità di innovazione tecnologica già dimostrata, darà maggiori o minori benefici sotto il profilo dei consumi e degli impatti ambientali, solo nella misura in cui sarà accompagnata da elevate professionalità e competenze nel campo della valutazione della governance dei processi territoriali.
Tabella 4.24 - Nuove tecnologie delle centrali autorizzate
combustibili rendimento Raffreddamento e sistema di condensazione Elementi principali 1 cogenerazione, con
1 il sistema di condensazione del vapore è basato su un sistema di raffreddamento ad acqua proveniente anche da impianti di depurazione, e quindi non comporta prelievi idrici da corpi idrici superficiali e sotterranei o emissioni di vapore in atmosfera, salvo le necessità di reintegro di circuiti di produzione del vapore e teleriscaldamento
2 il sistema di raffreddamento adottato, al fine di minimizzare i prelievi idrici, è del tipo ad aria, utilizzando degli aerotermi a circolazione forzata, sia per la condensazione del vapore in uscita dalle turbine, sia per il raffreddamento degli ausiliari (olio turbine e alternatori, idrogeno dell’alternatore)
• turbina a gas,
• generatore di vapore a recupero,
• turbina a vapore,
• sistema di raffreddamento con condensatore in ciclo
Fonte: elaborazione ENEA su dati MATT, 2006
Si evidenziano le tendenze dei grandi operatori del settore, ENEL, EDISON ecc., a usare mix di combustibili fossili, a proporre un incremento notevole dei rendimenti, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2, ed a utilizzare una modifica sostanziale dei sistemi di raffreddamento, accompagnati spesso da sistemi di condensazione, per di ridurre ulteriormente i consumi di acqua ed anche parzialmente le emissioni.
La struttura imprenditoriale energetica del paese si è quindi innovata, e l’insieme delle tecnologie utilizzate consente di affermare che si ha una convergenza, per le centrali di nuova generazione, verso una riduzione degli impatti sul microclima ed anche sul globale, così come sull’uso delle risorse, che indica certamente un cambio di paradigma nella progettazione, su cui appare ancora scarsa la comunicazione e informazione verso le comunità antropiche circostanti.
Per quanto riguarda il solo rendimento, bisogna partire dal fatto che nel 2005 la media totale di rendimento del parco generativo in Italia è già cresciuta del 2,4 % passando al 42,8%
contro il 40,4% del 2004. Si ha quindi un trend in crescita dell’efficienza, che stimando anche le ultime centrali, da progetto, che presentano rendimenti medi superiori al 48%, si avvia complessivamente a rendimento superiori al 45% (si rimanda al paragrafo 5.3 per quanto riguarda le riduzioni connesse di CO2).
Tale sforzo tecnologico è anche la conseguenza di un impegno economico, stimato complessivamente dagli operatori del settore, in circa 48 miliardi di euro di capitali investiti, nel quadriennio 2002-2005.
Territorio e caratteristiche del sistema produttivo
Le caratteristiche generali dei territori nei quali si sono insediati gli impianti, e le loro vocazioni principali, sono essenziali al fine di capire, o almeno di esplicitare quali contesti siano stati più ricettivi e meno conflittuali, e come l’innovazione tecnologica e le modificazioni settoriali influenzino le tematiche energetiche. Nella seguente analisi si introduce una classificazione PAVITT del sistema produttivo, applicata in modo innovativo ai consumi energetici, che consente di dare una stima dei pesi delle componenti specifiche del sistema produttivo. In tale elaborazione ENEA si è inoltre modificata la classificazione, introducendo il settore servizi, non classicamente inserito; che si è resa necessaria, data la sua accresciuta importanza, ai fini delle stime delle evoluzioni dei consumi energetici, avvenuta negli ultimi anni in Italia.
Nella tabella 4.25 si illustrano le componenti dei consumi, calcolate secondo la tecnica dello shift and share, affiancate alla classificazione dei sistemi produttivi regionali, attuata secondo la classificazione di PAVITT. Tale tecnica consente di capire a quali effetti ed in quale misura sia attribuibile la variazione delle quote di consumo energetico nei diversi territori regionali.
Tabella 4.25 - Componenti consumi regionali e classificazione di PAVITT
Componenti del tasso di variazione percentuale dei
consumi energetici
(media annua 2001-2005) Composizione degli addetti 2001 secondo classificazione Pavitt*
Elaborazione ENEA su dati TERNA, MSE e ISTAT, 2005
La tecnica shift and share, che si configura come un metodo di analisi ex-post, e non può essere usata a fini predittivi, consente di evidenziare tre distinte componenti nella formazione del tasso di variazione dei consumi di energia elettrica nel territorio nazionale, la cui somma costituisce il valore della variazione effettiva totale, qui applicate all’analisi di quanto avvenuto nel periodo 2001-2005:
- una componente tendenziale, o nazionale, attribuibile all’andamento complessivo dell’economia nazionale, eguale per tutte le Regioni. Per quanto riguarda la componente tendenziale essa è stata calcolata e posta uguale a 2,09 per tutte le Regioni;
- una componente strutturale, attribuibile alla specializzazione produttiva della regione, più precisamente al fatto che all’inizio del periodo questa può caratterizzarsi o meno per la presenza di settori produttivi che nel sistema nazionale energetico sono risultati a più rapida crescita;
- una componente locale, o regionale, attribuibile alla tendenza della singola Regione ad espandere i consumi più di quanto ci si dovrebbe attendere se questi fossero determinati esclusivamente in base al tipo di specializzazione produttiva.
Pur essendo una tecnica non completamente esente da critiche, in quanto riduce la sua sensibilità analitica se applicata in periodi di tempo molto lunghi, ed infatti è stata da ENEA applicata nel periodo indicato, singolarmente alle variazioni annuali avvenute. Questo ha consentito di enucleare nella componente locale una dimensione proxy dell’efficienza complessiva del sistema, tanto di produzione quanto di trasmissione dell’energia elettrica, così come nell’impiego energetico negli usi residenziali. Nelle Regioni ove si evidenzia una componente locale negativa, si ha quindi che ciò è dovuto a due fenomeni: 1) a parità di composizione della struttura produttiva, gli interventi di risparmio energetico sono stati più incisivi; 2) la rete di trasmissione è divenuta più efficiente rispetto all’utilizzo, soprattutto da parte delle imprese. Data la sua natura residuale, nella quale si fondono aspetti diversi, è impossibile dedurre semplicemente dalla componente locale a quale di questi aspetti, in ogni singola fattispecie regionale, essa sia di volta in volta imputabile.
A livello complessivo, i settori che determinano la consistenza della componente strutturale sono da un lato quelli tradizionalmente “pesanti”, in termini di intensità energetica, quali la meccanica, il siderurgico, il chimico e il metallurgico e l’alimentare e, dall’altro lato, quelli a più rapida dinamica di mercato, quali soprattutto i servizi.
Dall’esame della figura 4.16, relativa al periodo 2001-2005, emerge il comportamento differenziato delle Regioni in ordine alle componenti locale-regionale e strutturale. Alcune Regioni, come la Liguria, il Lazio, e la Sicilia, mostrano un comportamento “virtuoso”, poiché a fronte di una specializzazione produttiva che spingerebbe, a parità di fattori, verso un maggior consumo energetico complessivo, mostrano una componente locale bassa. In particolare, il valore elevato della componente strutturale per queste tre Regioni è imputabile all’elevato peso dei servizi e, per la sola Sicilia, al peso del settore delle raffinerie e cokerie.
All’estremo opposto si collocano Regioni come la Basilicata, la Sardegna e il Molise, con elevata componente regionale e bassa componente strutturale. Il basso valore della componente strutturale per queste tre Regioni è spiegabile in base al peso relativamente limitato dei settori chimico, meccanico e, in genere, dei servizi e, solo per il Molise e la Sardegna, del settore siderurgico. Nella figura 4.17 si presentano invece le correlazioni tra componente locale e variazione effettiva, per come sopra descritte.
L’intensità elettrica per addetto, espressa nella tabella 4.26 in GWh per addetto nel 2001, è piuttosto alta per il Molise e la Basilicata, mentre in Sardegna è pari a più del doppio della media nazionale. Nel caso della Sardegna, si riconduce all’annoso problema della scarsa disponibilità di gas naturale, che spinge verso l’alto l’intensità elettrica. In particolare, ai fini dei consumi elettrici, questa è non solo elevata ma anche incidente - per via del loro peso sulla struttura produttiva - nel settore della chimica e delle raffinerie e cokerie. È quindi in queste ultime tre Regioni che il sistema energetico sembrerebbe mostrare, alla luce di questo quadro interpretativo, le maggiori criticità.
Figura 4.16 - Componenti strutturali dei consumi vs regionale. Anni 2001-2005
SAR
SIC
CAL BAS
PUG MOL
ABR CAM
LAZ MAR
UMB
TOS EMR
LIG FVG
VEN
TAA
LOM
VDA
PIE
Componente strutturale
Componente regionale
Elaborazione ENEA. Nota: l’origine degli assi è la media nazionale
Figura 4.17 - Componenti regionali dei consumi vs variazione effettiva totale. Anni 2001-2005
SAR
SIC
CAL BAS
PUG
MOL
ABR CAM
LAZ
MAR
UMB
TOS EMR
LIG
FVG
VEN
TAA
LOM
VDA
PIE
R2 = 0,7035 Variazione effettiva
Componente regionale
.Nota: l’origine degli assi è la media nazionale Elaborazione ENEA
Sinteticamente dai grafici 4.16 e 4.17 si può evidenziare come si debbano differenziare gli interventi di policy in relazione alle diverse dimensioni delle componenti dei consumi nelle varie Regioni, per rendere efficiente sia la dimensione consumi, che le dimensioni distribuzione e produzione del sistema energetico.
La tassonomia di Pavitt classifica i settori merceologici industriali in quattro comparti, sulla base di caratteristiche della produzione ed utilizzo dell’innovazione tecnologica, sulla base del grado di barriere all’entrata, sulla base della dimensione media delle imprese, e in generale sul tipo di approccio al mercato. Alla originaria classificazione, ai nostri fini, è stato aggiunto il comparto dei servizi. In particolare, il comparto scale intensive comprende industrie caratterizzate da economie di scala, soprattutto quelle dei metalli di base e della lavorazione dei materiali grezzi, ma anche le industrie automobilistiche e in genere quelle caratterizzate dalla produzione di larga serie. Una delle caratteristiche di questo tipo di industrie è la modalità dell’innovazione tecnologica, fondata su un maggior ricorso alla internalizzazione attraverso il ricorso alla spesa in ricerca e sviluppo. Nello stesso tempo quindi, le industrie scale intensive si presentano come grandi utilizzatrici di energia elettrica e come soggetti maggiormente sensibili all’innovazione, perseguita anche con interventi di modificazione del ciclo produttivo. Ciò potrebbe determinare degli effetti anche sul piano del risparmio energetico.
Tabella 4.26 - Coefficienti di correlazione tra consumi e classificazioni PAVITT
(2001-2005) 1 -0,43 0,13 -0,65 0,20 -0,22 -0,41 -0,70 0,55 Comp. Regionale
(2001-2005) -0,43 1 0,84 0,19 -0,47 -0,09 0,52 0,40 -0,36 Variaz. effettiva
(2001-2005) 0,13 0,84 1 -0,18 -0,39 -0,24 0,32 0,01 -0,07 Intensità elettrica per addetto
(2001) -0,65 0,19 -0,18 1 -0,31 -0,05 0,10 0,21 -0,10
Elaborazione ENEA da fonti varie
Dall’esame della tabella 4.26, che sintetizza le relazioni che intercorrono tra le variabili espresse in tabella 4.25, si evincono alcuni elementi degni d’interesse.
In primo luogo, come si evince anche dalla figura 4.17, il 70% (pari ad un coefficiente di correlazione eguale a 0,84) della variazione dei consumi di energia elettrica nel periodo 2002-2005 nelle Regioni italiane è spiegato da variazioni di tipo locale, ovvero da fattori estranei al tipo di composizione per settori produttivi, quanto piuttosto allo specifico modo di reagire dei diversi contesti territoriali. In secondo luogo, per quanto attiene alla componente strutturale, i dati evidenziano come una struttura produttiva ad elevata intensità energetica determini una componente strutturale negativa (il valore del coefficiente è pari a –0,65). In altre parole, laddove, per effetto di una particolare composizione industriale, i costi energetici sono più elevati aumenta la sensibilità degli operatori alla tematica del risparmio energetico e maggiore è l’attenzione ad obiettivi di riduzione dei consumi. Parimenti, le Regioni connotate maggiormente da industrie riconducibili al settore scale intensive evidenziano una componente strutturale negativa, probabilmente per lo stesso motivo ora indicato. In altre parole, le Regioni connotate strutturalmente dal settore scale intensive, caratterizzato da una maggior incidenza di costo per l’acquisizione di input energetici, rispetto agli altri, evidenzierebbero una maggior sensibilità alla tematica del risparmio energetico. In terzo luogo, seguendo una dinamica speculare a quella ora citata, le Regioni caratterizzate da un maggior peso dei servizi, comparto tradizionalmente a bassa intensità energetica, sono maggiormente interessate da una componente strutturale positiva (valore 0,55, tabella 4.26). Si deve ricordare come il terziario sia basato sia su grandi impianti, quali i centri commerciali, per i quali non risulta ancora operativo un piano di intervento per la riduzione dei consumi di illuminazione e climatizzazione, sia su una serie di aziende collocate in edifici a carattere residenziale che, fino ad oggi, in Italia, risultano privi di adeguata progettazione per la riduzione dei consumi energetici. Se ne guadagna ulteriore conferma alla ipotesi secondo la quale la terziarizzazione si pone come uno dei fenomeni produttivi da seguire con la maggiore attenzione per quanto riguarda i consumi energetici, da supportare con policy mirate, se si vuole raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico altrove citati.
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APPENDICE - Normativa regionale in ambito energetico
FON TI RINNOVABILI
RISPARMIO ENERGETICO NORMATIVA ENERGETICA GENERALE
RECEPIMENTO DL 112/98 PIANO REGIONALE AMBIENTALE ENERGETICO
L.R. 80/98 Promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili L.R.22/02 Miglioramento dei livelli di coibentazione termo-acustica e del contenimento dei consumi energetici
Det.Dir. DF2/176 del 10/12/200 2
Consumi energetici ZO L.R. 84/99 Modifiche alla L.R. 80 L.R. 12/05 Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico
L.R. 11/99, 26/00, 57/00, 110/00 TA D.G.R. 2920 del 2004
Atto di indirizzo per il corretto inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale L.R. 13/06Costituzione della Società Energetica Lucana. L.R. 7/99
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2001 D.G.R. 6148/01 Procedure ed indirizzi per installazione di impianti eolici L.R. 12/02 Norme per il contenimento dell'inquinamento e del risparmio energetico nell'illuminazione D.G.R. 4818/02 Linee guida nel settore energetico NIA DGR 283/06
Approvazione delle procedure degli interventi a favore dell’impiego di fonti energetiche rinnovabili e per il risparmio energetico in agricoltura.
DGR 283/06 Approvazione delle procedure degli interventi a favore dell’impiego di fonti energetiche rinnovabili e per il risparmio energetico in agricoltura.
RIA DGR 55/2006 Indirizzi per l’inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale. D.G.R. 1128/00 Linee guida di Pianificazione Energetica Regionale L.R. 34/2002
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2005
D.G.R. 2964/01 Piano regionale in materia di uso razionale dell’energia L.R. 26/04 Disciplina programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia D.G.R. 387/02 Compiti agli Enti locali in per il risparmio energetico D.G.R. 2033/02 Accordo quadro in ambiente, mobilità e energia D.G.R. 18/03Accordo compiti e funzioni in materia di energia D.G.R. 18/03 Accordo compiti e funzioni in materia di energia
MAGNA L.R. 19/03 Norme per la di riduzione dell’inquinamento luminoso e del risparmio energetico D.G.R. 2678/02 Disciplina della programmazione energetica territoriale L.R. 3/99, 12/01
Approvato dalla Giunta Regionale nel 2002
55
L.R. 15/04 Disposizioni per favorire l'impiego di energia solare termica e la diminuzione degli sprechi idrici negli edifici
L.R. 04/06 art. 36 Disposizioni concernenti le energie intelligenti e l’idrogeno. Costituzione del Consorzio “Agenzia regionale per le energie intelligenti”
L.R. 14/99
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2001
D.G.R 873/02 Linee guida efficienza energetica nel sistema ospedaliero D.G.R. 08.08.200 2 N. 930 Convenzione Regione ARE per attività supporto RIA D.G.R. 01.08.200 3 N. 953 Finanziamento e Programma annuale ARE
L.R. 3-5-9- 18/99, 29/00, 2/02, 24/04
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2003 L.R. 17/00 Risparmio energetico ad uso illuminazione esterna e inquinamento luminoso
D.G.R VI/45881 22/10/199 9
Individuazione bacini energetici regionali L.R. 1/04 Contenimento dei consumi energetici negli edifici attraverso la contabilizzazione del calore
D.C.R. VII/0674 3/12/2002 Approvazione della politica energetica regionale L.R. 39/04 Norme per il risparmio energetico negli edifici e per la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti. L.R. 26/03 Norme in materia gestione energia L.R. 38/04 Modifiche e integrazioni alla legge regionale 27 marzo 2000, n. 17 ed ulteriori disposizioni D.G.R. n. 7/18080 del 2004
Indirizzi per la realizzazione del catasto degli impianti termici
DGR 7/2999 del 2000 Individuazione interventi per la riduzione delle emissioni di gas serra, ai sensi del DM 337 del 2000.
RDIA
DGR 7/15703 del 2003 Modifica e integrazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 2999 del 29 dicembre 2000
L.R. 5/00
Approvato dalla Giunta Regionale nel 2003 D.G.R 2257/00 Fondi per incentivare progetti FER e solare termico D.G.R 579 SI/ARI 23.04.2003 Indirizzi per la realizzazione di edilizia ecosostenibile
L.R. n. 7 del 14.04.200 4 Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale D.G.R. 1324/02 Criteri e indirizzi di VIA per impianti eolici L.R. 10/02 Risparmio energetico e inquinamento luminoso
E D.G.R 291/03 Fondi per incentivare progetti FER e risparmio energetico D.G.R 291 VP/ARI 04/03/2003 Fondi per incentivare progetti FER e risparmio energetico
L.R. 10/99
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2005
56
D.G.R 335/00 Contributi risparmio energetico e sviluppo fonti rinnovabili.D.G.R 335 SP/ARI del 2000 Contributi risparmio energetico e sviluppo fonti rinnovabili.
L.R. n. 25 del 7/8/2003
Norme per l’elaborazione e l’attuazione del piano di gestione dei rifiuti
L.R. n. 15 del 16/4/2003 Interventi per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del territorio montano
LR. 34/99, 22/00 D.G.R. 29/02 Aiuti per produzione e utilizzazione FER in agricoltura L.R.31/00 Inquinamento luminoso e impiego risorse energetiche L.R. 23/02 Procedure di formazione Piano Energetico-Ambientale NTE D.G.R N. 23-12920 5/7/2004
Criteri e modalità per l’erogazione di contributi per interventi dimostrativi e strategici FER D.G.R. n. 63- 11101 24/11/2003 Sviluppo e diffusione impianti a basse emissioni e alto rendimento energetico D.G.R. n. 8 /9-11047 24/12/200 3
Progetti utilizzo idrogeno per energia e mobilità L.R. 44/00, 5/01
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2004 LIA L.R. 9 del 11.08.20 05 Moratoria delle procedure di VIA per gli impianti eolici L.R. 15 del 23.11.2005 Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico D.G.R. 1409/02 Approvazione studio per elaborazione piano energetico regionale
L.R. 17- 19-24- 25/00 L.R. 19/01 DECR. ASSES. 10/09/03
Direttive relative ai progetti per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento L.R. 14/00 Disciplina in materia di idrocarburi liquidi e gassosi e delle risorse geotermiche. DECR. ASSES. 17/05/06 Criteri per la realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del sole
NA DECR. ASSES. 47/13 del 2003
Adesione della Regione Sardegna alla Campagna UE per il decollo delle Fonti Energetiche Rinnovabili D.G.R. 50/23 del 2005 Piano Energetico Ambientale Regionale Approvato dalla Giunta Regionale nel 2003
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DGR 6/5 del 2006 Aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei rifiuti. Termovalorizzatore nell’area industriale di Ottana. Centrale Termica Integrata.
DGR 22/5 del 2006
Misure per il risparmio energetico delle imprese. Art.6, comma 4, lett.e), L.R.24 febbraio 2006, n.1. Direttive di attuazione. D.GR.366 -630/01 800/02 183/03
Accordo promozione solare termico L.R. 45/97 Norme in materia di risorse energetiche D.G.R. 1095/01 Accordi volontari sviluppo solare termico e fotovoltaico L.R. 31/98 e L.R. 14/00 Modifica e integrazione L.R. 45/97 D.G.R. 345/02 356/03 Recupero degli scarti della lavorazione del legno L.R. 37/00 Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso D.G.R. 556/03 Accordo per utilizzo biomasse a fini energetici L.R. 5 del 27.01.200 4 Modifiche all'art. 7 della L.R. 27/0/1997 45 (norme in materia di risorse energetiche) L.R. 39/05 Disposizione in materia di energia L.R. 85- 87-88/98 40/00 1/01
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2000
LR 38/00
Agevolazioni nel calcolo dei parametri urbanistici per il miglioramento del comfort ambientale e del risparmio energetico negli edifici
L.R. 14/02 Norme per la gestione integrata dei rifiuti L.R. 1/04Norme per l’attività edilizia RIA L.R. 20/05 Norme di prevenzione dall'inquinamento luminoso e risparmio energetico
L.R. 3/99
Approvato dal Consiglio Regionale nel 2004 L.R. 23/05
Semplificazione procedure autorizzative per la realizzazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili. L.R. 9/98 Incentivi per abbattimento dispersioni termiche L.R. 17/98 Norme in materia di illuminazione esterna L.R. 62/93 Norme in materia di risparmio energetico e FER L.R. 3/06 Disposizioni per la promozione dell’uso razionale dell’energia. L.R. 20/00 Acquisizione in società di produzione e vendita energia
A L.R. 43/98 Modifiche L.R. 62/93 LR 9/95 Incentivazione di interventi finalizzati all' abbattimento delle dispersioni termiche in edifici a prevalente uso di civile abitazione. L.R. 1/02 Individuazione funzioni amministrative di competenza della Regione e trasferimento competenze Enti locali Approvato dal Consiglio Regionale nel 2003
58
L.R. 62/93 Norme in materia di risparmio energetico e FER L.R. 43/98 Modifiche L.R. 62/93 L.R. 14/03 Interventi agroforestali produzione biomasse
L.R. 25/00 Pianificazione energetica TO L.R. 08/06 Iniziative di sostegno alla produzione e all’utilizzo energetico di biomasse legnose
L.R. 11/01
Approvato dalla Giunta Regionale nel 2005 LR 18/2003 Regolamento relativo alla concessione di contributi per la riqualificazione di impianti idroL.R. 4/99 Incentivi per il risparmio energetico nell’industria L.R. 4/01 Incentivi contenimento consumi e utilizzo FER D.G.R. 4231/01 Contributi L.R. 4/99 e adesione programma “Tetti fotovoltaici” e solare termico D.G.R. 1668/01 Approvazione regolamento per contributi L.R. 4/99 L.R. 6/02 Disposizioni in materia di controllo impianti termici D.G.R. 4231/01 Contributi L.R. 4/99 e adesione programma “Tetti fotovoltaici” e solare termico D.G.R. 27/01 Programma interventi “Carbon Tax” L.R. 30/02 Disposizioni in materia di energia
Approvato dalla Giunta Regionale nel 2005 LR 18/2003 Regolamento relativo alla concessione di contributi per la riqualificazione di impianti idroL.R. 4/99 Incentivi per il risparmio energetico nell’industria L.R. 4/01 Incentivi contenimento consumi e utilizzo FER D.G.R. 4231/01 Contributi L.R. 4/99 e adesione programma “Tetti fotovoltaici” e solare termico D.G.R. 1668/01 Approvazione regolamento per contributi L.R. 4/99 L.R. 6/02 Disposizioni in materia di controllo impianti termici D.G.R. 4231/01 Contributi L.R. 4/99 e adesione programma “Tetti fotovoltaici” e solare termico D.G.R. 27/01 Programma interventi “Carbon Tax” L.R. 30/02 Disposizioni in materia di energia