• Non ci sono risultati.

Capitolo II Imprese e Resilienza

2.3 Il Processo di Resilienza e le sue Fasi

Nell’approfondire il concetto di resilienza come processo, ci affidiamo al Framework redatto da Stephanie Duchek nel 2019. Innanzitutto, bisogna chiarire che le organizzazioni resilienti non rispondono solo ai problemi del passato o del presente, ma anche a quelli del futuro. Sulla base di ciò, attribuiamo alle tre fasi della resilienza, rispettivamente, l’appellativo di anticipazione, coping e adattamento (vedi Figura 2.1). Da questo processo, possiamo identificare le capacità organizzative che sono alla base degli step e nel complesso formano la resilienza organizzativa.

20Zamagni, S. (2020). PANDEMIA e resilienza. Persona, comunità e modelli di sviluppo dopo il Covid-19. Cnr

26

Di seguito verranno descritti, accuratamente, i vari stadi del processo con le competenze emergenti.

Fase di anticipazione

L’anticipazione è la prima dimensione della resilienza organizzativa e descrive le modalità di prevenzione di un evento inaspettato. Le crisi solitamente non annunciano il loro arrivo, di fatti, ci sono aziende in grado di precedere l’imprevisto più velocemente di altre e di reagire immediatamente. La capacità di anticipazione permette di rilevare lo sviluppo critico all'interno dell'azienda o nel suo ambiente e di adattarsi in maniera proattiva. Questa fase comprende tre particolari capacità: l’attitudine ad osservare gli sviluppi interni ed esterni, l’abilità di saper identificare le opportunità e le potenziali minacce, ed infine, la destrezza nel prepararsi ad eventi imprevisti. Le capacità di osservazione e di identificazione sono strettamente correlate e aiutano le aziende a reagire ai cambiamenti

Resilienza Organizzativa Osservazione e Identificazione Preparazione Accettazione Sviluppo e implementazione di soluzioni Riflessione e apprendimento Cambiamento

Anticipazione Fronteggiamento Adattamento

Base di conoscenze pregresse Prima dell’evento inaspettato Azioni proattive Durante l’evento inaspettato Azioni concorrenti Dopo l’evento inaspettato Azioni reattive Figura 2.1:

La resilienza organizzativa come processo

Fonte: Tradotto e rielaborato da S. Duchek “Organizational resilience: a capability-based

27

prima che il loro impatto completo diventi visibile. Per evitare l’escalation, le organizzazioni devono riuscire a riconoscere i primi segnali di crisi. L’attività utilizzata per cercare di individuare questa tipologia di indizi è chiamata analisi ambientale, che consiste nella raccolta di informazioni. Invece, la capacità di preparazione emerge quando un’azienda è attrezzata per affrontare le avversità impreviste ed è pronta ad accogliere e sfruttare le opportunità inaspettate. La preparazione, quindi, non significa pianificare l’imprevisto quanto indicare che le organizzazioni si preparino senza sapere se, quando o dove si verificherà un evento imprevisto in futuro. Quest’attività può essere acquisita dalla gestione del rischio, dalla pianificazione delle emergenze e della gestione della continuità aziendale. In sintesi, le capacità di anticipazione costituiscono le basi per una risposta efficace alle situazioni critiche e costruiscono un potenziale di resilienza.

Fase di coping

Alla fase di anticipazione segue quella di coping. Il termine coping è traducibile dall’inglese alla lingua italiana con “far fronte” e indica una serie di strategie comportamentali che gli individui possono mettere in atto per affrontare situazioni avverse. Resilienza, infatti, significa anche far fronte agli imprevisti una volta che si sono manifestati. Tale capacità è strettamente correlata alla gestione delle crisi e può essere articolata in due sottocategorie: capacità di accettare un problema e capacità di sviluppare e implementare soluzioni. Gli eventi critici, anche se prevedibili, vengono spesso recepiti come una sorpresa. Alcune organizzazioni talvolta si rifugiano addirittura nella negazione, con la conseguenza della non attivazione di reazioni immediate. Proprio per questo motivo, le organizzazioni devono sviluppare la capacità di accettare un problema, affrontando gli intoppi con saggezza e reagendo rapidamente. Lo sviluppo di soluzioni, di fronte alla crisi, avviene soltanto se le persone comprendono la situazione e agiscono di conseguenza. Uno dei principi base per sviluppare una soluzione è la capacità di improvvisare e di risolvere problemi in modo creativo, ma anche in maniera coordinata per garantire l’applicazione

28

tempestiva. Effettivamente, durante i periodi di gravi avversità, quando le decisioni devono essere prese prontamente e gli insuccessi potrebbero avere conseguenze drammatiche, i meccanismi di coordinamento sia formali che informali sono essenziali, a garanzia di una risposta rapida. Le soluzioni sviluppate, per assicurare che i cambiamenti siano effettivi, devono essere ampiamente accettate e implementate, per cui, è necessario il supporto dell’intera organizzazione.

Fase di adattamento

L’ultima fase del processo di resilienza riguarda la capacità di adattarsi alle situazioni critiche che si presentano all’organizzazione. L’adattamento comprende la capacità di riflessione, apprendimento e l’abilità del cambiamento organizzativo. Da un lato, le organizzazioni devono essere in grado di riflettere sulla situazione di crisi e di incorporare le informazioni acquisite alla propria conoscenza esistente; d’altra parte, devono essere capaci di agire in base alla conoscenza appresa, apportando il cambiamento richiesto. La riflessione è il processo di allontanamento da un’esperienza per meditare, con attenzione e insistenza, sulla sua rilevanza. Invece, l’apprendimento può essere descritto come un processo continuo di riflessione, su eventi passati o attuali, che funge da guida per il comportamento futuro. Pertanto, le organizzazioni devono essere in grado di credere e mettere in discussione la loro esperienza passata per riuscire ad adattarsi a eventi inaspettati. Il cambiamento organizzativo può essere ottenuto solo da un apprendimento superiore, implicando un riadattamento culturale. Per produrre un cambiamento è particolarmente importante agire sia sulla conoscenza generata in precedenza che sfruttare le nuove soluzioni concepite. Come ogni altro cambiamento organizzativo, il cambiamento in risposta a eventi imprevisti può provocare diversi tipi di resistenza. Dunque, l’adattamento implica non solo la realizzazione di importanti cambiamenti, ma anche il superamento della resistenza al cambiamento che può essere radicata a livello individuale, di squadra o di organizzazione. Per superare queste tipologie di resistenza

29

possono essere applicate varie pratiche di gestione del cambiamento, come la comunicazione da parte dei manager alle varie aree aziendali.21

Il concetto di adattamento è strettamente correlato a quello della trasformazione. Di fatti, durante la pandemia diverse aziende hanno dovuto apportare un cambiamento organizzativo, ovvero una tipologia di trasformazione, per potersi adattare ai mutamenti ambientali. Il concetto di trasformazione viene rimandato al quarto capitolo in cui se ne discuterà ampiamente.

Abbiamo analizzato, fin qui, le tre fasi del processo di resilienza e le corrispettive capacità. I vari step sono fortemente interdipendenti tra loro. Le organizzazioni devono essere capaci di sviluppare le competenze, richieste in tutte le fasi, riuscendo a raggiungere la meta-capacità della resilienza organizzativa. In seguito, andremo a sviscerare i vari elementi che la promuovono.