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Programmazione europea per la dispersione e ricadute territorial

Nel documento Lettura e dispersione (pagine 182-186)

di Rosario Salvato

2. Programmazione europea per la dispersione e ricadute territorial

2.1. Fondo sociale europeo (FSE)

Il Fondo sociale europeo (FSE) è lo strumento principale dell’Unione Eu- ropea (UE) per investire nelle persone (Cfr. Unione europea, 2016) attra- verso l’erogazione e l’assegnazione di finanziamenti verso specifiche prio- rità, definite in maniera congiunta dalla Commissione europea con gli Stati membri dell’UE.

Fra le sfide principali affrontate dall’FSE, forte attenzione è dedicata alla promozione dell’istruzione e dell’apprendimento permanente. A questo pro- posito la formazione professionale è considerata un elemento cruciale, so- prattutto ai fini dell’inserimento nel mercato del lavoro.

Di primaria rilevanza è il tema della riduzione dell’abbandono scolastico. Il FSE indirizza ingenti risorse per contrastare l’interruzione degli studi e per promuovere l’acquisizione di titoli e certificazioni spendibili nel mercato del lavoro e ai fini di una professione. La questione della dispersione assume valori e numeri che non possono essere ignorati, meritano considerazione e interventi mirati, infatti

un giovane europeo su cinque (in totale, 6 milioni ogni anno) abbandona prematu- ramente gli studi e non completa il ciclo di istruzione secondaria: in questo modo, pregiudica le sue prospettive di carriera e qualsiasi possibilità di sfruttare al meglio le sue capacità (Unione europea, Porte aperte all’apprendimento).

Il FSE sostiene iniziative per prevenire la dispersione scolastica e nel con- tempo favorire competenze utili in ambito professionale. A tal riguardo ven- gono incoraggiati interventi e programmi innovativi che adottano approcci personalizzati per ogni singolo studente a rischio abbandono, ad esempio «consulenza e orientamento sulle proprie aspirazioni professionali e sulle qualifiche necessarie a conseguirle» (ibidem). Altra tipologia di azioni pre- vede formazione specifica per insegnanti o il coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi a rischio o programmi dedicati a gruppi svantaggiati, come nel caso delle comunità di immigrati o delle minoranze Rom.

2.2. PON 2014-2020 Programma Operativo Nazionale per la

Scuola competenze e ambienti per l’apprendimento

Il Programma Operativo Nazionale (PON) 2014-2020 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, contiene le priorità strategi- che in ambito di scuola e istruzione. È finanziato dai Fondi Strutturali Euro- pei e in riferimento alla Programmazione 2014-2020 sono stati stanziati com- plessivamente 3 miliardi di Euro così ripartiti:

• «2,2 miliardi circa stanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) per la for-

mazione di alunni, docenti e adulti;

• 800 milioni dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per labo-

ratori, attrezzature digitali per la Scuola e per interventi di edilizia» (MIUR, PON 2014-2020).

Il PON si integra alla Strategia UE 2020 per un’economia intelligente, soste- nibile e inclusiva, nonché per favorire occupazione, produttività e coesione sociale.

Sulla base delle Raccomandazioni specifiche del Consiglio Europeo, il Programma interviene sul contrasto alla dispersione scolastica, sostenendo il fine di ridurre l’abbandono degli studi, «incidendo sul successo formativo e sull’innalzamento dei livelli di istruzione» (MIUR, 2014, p. 2). Su questo fronte sono stati raggiunti notevoli risultati «con una significativa riduzione del tasso di abbandono prematuro degli studi, passato, nelle Regioni dell’Obiettivo convergenza, dal 26,4% nel 2006 al 22% nel 2013 (Fonte ISTAT)» (ivi, p. 5).

Nonostante i buoni traguardi raggiunti, la riduzione della dispersione sco- lastica e formativa rimane un obiettivo irrinunciabile, infatti il fenomeno rag- giunge ancora valori fin troppo alti a livello nazionale, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno e in alcuni contesti del Centro Nord. Nel PON si legge che «la percentuale di giovani in età 18-24 anni che abbandonano pre- cocemente gli studi si attesta infatti, nel 2013, al 17% a livello nazionale e al 21,4% per il Mezzogiorno (Fonte ISTAT), a fronte di un target del 10% fis- sato per il 2020 dalla Strategia Europea e declinato al 15-16%, quale obiet- tivo italiano, dal PNR» (ivi, p. 6). A questo proposito le raccomandazioni del Consiglio evidenziano la necessità «di intraprendere azioni più mirate e coor- dinate per affrontare la sfida dell’abbandono scolastico» (ibidem).

2.3. Il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale

Europeo 2014-2020

Il Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) fornisce disposizioni per l’utilizzo dei finanziamenti stanziati dall’Unione Europa. In particolare,

contiene indicazioni riguardo l’ammontare delle risorse disponibili e i tipi di progetti per cui devono essere impiegate. Il Programma Operativo FSE 2014-2020 è appro- vato dalla Commissione Europea con un atto che si chiama decisione, nello specifico la Commissione Europea ha approvato il POR FSE Umbria con Decisione C (2014) 9916 del 12 dicembre 2014 (Regione Umbria, 2014b).

Nella strategia di azione del POR FSE sono individuati determinati biso- gni che necessitano risposte operative in termini di intervento e che si tradu- cono in Priorità di investimento rispetto alle Raccomandazioni Specifiche

della UE per l’Italia. Fra i punti principali in ambito di istruzione e forma- zione viene promossa una riduzione dei tassi di abbandono scolastico. In par- ticolare l’Obiettivo tematico «Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento perma- nente», si prefissa come investimento prioritario, di «ridurre e prevenire l’ab- bandono scolastico precoce e promuovere l’uguaglianza di accesso a una istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità, inclusi i per- corsi di apprendimento formale, non formale e informale, che consentano di riprendere l’istruzione e la formazione» (Regione Umbria, 2014a).

Il sostegno complessivo dell’UE per questo asse di intervento ammonta complessivamente a 28.334.336,00 di Euro. A livello europeo vengono quindi sensibilmente rafforzate le politiche nell’ambito del sistema integrato di Istruzione e Formazione Professionale per ridurre il fallimento formativo precoce e l’abbandono scolastico.

Gli interventi individuati e intrapresi in questo specifico settore sono prio- ritariamente rivolti ai giovani di età compresa fra 15 e 18 anni non compiuti, ancora impegnati ad assolvere l’obbligo di istruzione e a coloro «che abban- donano il sistema scolastico, verso i quali è rivolta la specifica offerta del sistema di formazione professionale, finalizzata al loro rientro stabile in per- corsi di apprendimento professionale o finalizzati alla ripresa degli studi» (ivi, p. 86).

Le azioni operative propongono l’acquisizione e il consolidamento «di competenze di base, di cittadinanza e tecnico professionali» (ibidem), inoltre viene rivolta attenzione allo «sviluppo del capitale relazionale e alla valoriz- zazione degli apprendimenti maturati negli eventuali percorsi inconclusi, sotto forma di crediti formativi spendibili per il rientro nei dispositivi di for- mazione» (ibidem). In particolare, come si legge nel documento del POR FSE 2014-2020, gli interventi primari sono costituiti da:

• «offerta di percorsi formativi IeFP, in essi inclusi quelli rivolti al reinse- rimento di drop out da percorsi scolastici, da realizzarsi anche attraverso modalità di alternanza fra contesto di aula/laboratorio e contesto produt- tivo, con attenzione ai soggetti disabili e socialmente vulnerabili, anche sviluppabili negli ambiti e nelle tematiche proprie della green e blue eco- nomy;

• azioni di orientamento alle transizioni al termine della scuola secondaria di primo grado e in corso di studi» (ibidem).

Sono inoltre previste le seguenti tipologie di intervento:

a) osservazione del fenomeno della dispersione scolastica e formativa; b) valutazione degli impatti delle politiche svolte e sviluppo dei raccordi fra

c) promozione dei rapporti fra istituzioni scolastiche, organismi di forma- zione e aziende, anche al fine della comprensione delle logiche economi- che e di funzionamento proprie delle imprese (Cfr. Regione Umbria, 2014a).

Le operazioni del POR FSE si integrano con il piano esecutivo regionale del PON Garanzia Giovani e sono pianificate in conformità del Piano trien- nale regionale per il diritto allo studio, al fine di evitare rischi di sovrapposi- zioni fra interventi.

3. Dal Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali

Nel documento Lettura e dispersione (pagine 182-186)