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La promozione della lettura: un impegno condiviso In altri contributi e convegni si è avuto modo ed occasione di richiamare

Nel documento Lettura e dispersione (pagine 47-50)

di Agnese Rosat

2. La promozione della lettura: un impegno condiviso In altri contributi e convegni si è avuto modo ed occasione di richiamare

l’attenzione sulla lettura. Inseparabile e ricorrente, accanto al tema, è la di- mensione progettuale, che non può restare separata per riguardare la classe e dunque esclusivamente gli allievi e i maestri, poiché coinvolge anche i geni- tori e la società intera, quel mondo extra-scolastico nel quale le persone vi- vono esperienze di alterità e condividono storie, narrazioni, vicissitudini e sentimenti. Sensibili alla diffusione del cosiddetto ‘abito del lettore’, inoltre, sono coloro che nell’ambito della lettura operano in forme diverse: autori, editori, giornalisti, pubblicisti e associazioni. Queste ultime, in particolar modo, si impegnano attivamente in un’opera di sensibilizzazione nella po- polazione, per rendersi protagoniste di numerose iniziative di promozione alla lettura. Fra queste si ricordano le giornate autunnali di “Piovono libri”, “Più libri più liberi”, fiera nazionale della piccola e media editoria e “Libria- moci”, sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo in accordo con il MIUR, come le campagne nazionali di “Tempo di libri” (fiera interna- zionale di Milano del mese di Marzo), la “Giornata mondiale del libro e del Diritto d’Autore” (23 Aprile), il “Maggio dei libri” (dal 2011) e la “Festa del libro” (23 Maggio). Scopo di questa intensa e capillare azione di promo- zione, sostenuta in primo luogo dal Centro per il Libro e la Lettura (CE- PELL) e dall’Associazione italiana editori (Aie), è l’incremento delle prati- che di lettura che da attività o passione di poche persone si auspica possa tradursi in una consueta abitudine, capace di alimentare un nuovo comporta- mento sociale, indipendentemente dall’età dei soggetti coinvolti.

Per rafforzare il buon comportamento dei piccoli e dei giovani lettori non mancano inoltre progetti ed iniziative che incoraggiano al “consumo” dei libri, contando sulla collaborazione degli adulti, come genitori, personale bi- bliotecario, addetti alle ludoteche, educatori ed insegnanti.

L’elemento più interessante e da sottolineare in queste esperienze è abba- stanza spesso il coinvolgimento delle famiglie e della comunità. Il momento della condivisione, difatti, ben si presta ad una pratica di scambio e ad una negoziazione di significati che fa del libro uno strumento prezioso nei per- corsi di cittadinanza (perché leggere è un diritto!) e nei momenti di scambio interculturale, favoriti ad esempio dai racconti di storie e di esperienze che, con una puntuale e dettagliata descrizione dei soggetti, dei contesti e dei tempi, consente ai lettori di intraprendere un viaggio esplorativo alla scoperta di realtà nuove, insolite e sconosciute, spesso distanti dal proprio mondo e dalla consueta quotidianità. La lettura avvicina le persone, promuove il dia- logo e lo scambio fra culture e generazioni. Questo è quanto accade anche

nelle occasioni formative ideate dalle istituzioni scolastiche, come ad esem- pio quella di Buffalo a New York. Accanto alle “gare” che collocano sul podio il lettore più appassionato (lo studente che ha letto più libri in un anno scolastico), ci sono anche spazi e momenti di ascolto, di riflessione e di con- fronto che uniscono istituzioni, studenti, genitori e territorio. Nella città di Buffalo, docenti e dirigente scolastico hanno pensato ad una sfida, detta ap- punto “La sfida dei principi”, allo scopo di incentivare fra gli allievi la lettura dei testi. Si tratta di una vera e propria competizione che si conclude con il conferimento di una cintura di diverso colore. Proprio come avviene nello sport del karate, ai diversi ritmi di lettura (relativi al tempo impegnato nell’at- tività e al numero dei testi letti) corrisponde un colore. Al miglior lettore viene assegnata la doppia cintura nera, simbolo del record conseguito con oltre dieci mila minuti di lettura, registrati nel Lit Fit. Quella di Buffalo, in cui il Dirigente scolastico, i docenti e la stessa comunità crede molto, non rappresenta una realtà isolata, poiché le scuole statunitensi, indipendente- mente dal grado e dall’età degli allievi, investono molto tempo nelle attività di lettura. In queste scuole si scommette e si investe su esperienze del genere, perché contribuiscono a definire il profilo e la “cultura” delle singole istitu- zioni, in quanto tale «insieme di modi di vivere accettati e caratteristici di un gruppo di persone, - con - i loro comportamenti, le loro convinzioni e verità» (Casey Carter, 2016, p. 15) possono tradursi in una cultura in grado di in- fluire profondamente sulla formazione del carattere, così da far emergere le buone abitudini e la unicità delle persone (Cfr. ibidem). Anche molte scuole italiane, di primo e secondo ciclo, sono particolarmente attive nel sostenere la lettura, valorizzata da numerosi progetti finanziati anche dall’Unione Eu- ropea. Fra queste importanti attività si ricordano “In vitro. Un progetto spe- rimentale di promozione della lettura” (2016), “Read On” (2017) nell’ambito del Programma Creative Europa 2014-2020, “Open the doors to reading” nell’ambito del Programma Erasmus Plus, oltre a tante altre esperienze ed iniziative messe in atto dai comuni e dalle regioni. Il bisogno di leggere e la sollecitazione a soddisfare tale necessità, ispira molti progetti a livello inter- nazionale, sostenuti dai ministeri nazionali, dalle fondazioni e dalle libere associazioni, come ad esempio il “National Literacy Trust” promotore dei programmi “National Young Readers”, “Early Reading Connects” e “Rea- ding For Life”. Il Ministero della Cultura in Spagna ha avviato un pro- gramma, denominato “Plan de fomento de la lectura”, articolato nel triennio 2017-2020, dopo il primo avvio nel 2001. Piani Nazionali, inoltre, sono stati attivati anche in Cile (2015-2020) e Messico, come in Germania, Irlanda, Norvegia e Slovacchia, dove molte interessanti iniziative coinvolgono bam-

bini, giovani e adulti insieme. Un esempio è quello della “Semana da Lei- tura” (05-09 Marzo 2018) che in Portogallo rientra nella serie di iniziative volte ad animare il “Plano Nacional de Leitura”, in risposta alla carente pro- pensione alla lettura fra la popolazione che emerge dalle analisi comparative (Forum del libro, 2015, p. 11). Le ricerche pubblicate nel 2015, dichiarano che gli Svedesi sono abili lettori, mentre i Portoghesi non coltivano partico- larmente questo interesse, come gli Italiani (Rapporto sullo stato dell’edito- ria, 2017)1, i Romeni, gli Ungheresi e i Greci. Dallo studio si evince un mag-

giore interesse culturale nei paesi del Nord rispetto a quelli dell’Europa oc- cidentale e orientale, dove negli ultimi dieci anni gli Stati hanno investito nella promozione della lettura e delle iniziative culturali. Le statistiche ten- gono comunque conto anche della forte crisi economica che ha influito in maniera considerevole sulla spesa della popolazione destinata alle attività culturali (cinema, teatro, manifestazioni culturali e acquisto di libri). A li- vello locale e nazionale sono state realizzate un po’ ovunque numerose espe- rienze ed attività di lettura, con laboratori dedicati a bambini e adulti, per incentivare l’incontro con i libri e gli autori. Nelle piazze, negli spazi espo- sitivi aperti, come in luoghi pubblici (cinema, teatri, musei e parchi) e nelle librerie, momenti di lettura silenziosa e di scrittura creativa si alternano a riflessioni condivise e a letture ad alta voce. Il fiorire di queste apprezzabili iniziative mostra la maggiore e diffusa consapevolezza circa il fatto che un popolo che non legge non può contribuire allo sviluppo sociale ed economico del proprio paese, perché non possiede le competenze creative, ideative e imprenditoriali che permettono di sostenere il cambiamento, anche in ambito organizzativo e professionale. Chi non legge, legge raramente e male, ha po- chi stimoli culturali, necessari invece per generare nuove idee ed interessi. L’identikit del “debole lettore” è quello di una persona scarsamente moti- vata, poco interessata a ciò che accade, generalmente apatica e indifferente al contesto sociale perché non si informa, non ha obiettivi conoscitivi né av- verte bisogni di formazione personale. Leggere, allora, può rappresentare un passo iniziale per un cambiamento culturale significativo, in quanto possibi- lità di accesso a quei processi multidirezionali che rendono possibile una maggiore inclusione sociale. La lettura, difatti, offre gli strumenti per riflet- tere sulla realtà, per indagarne la natura complessa, le fitte problematiche

1In Italia, tuttavia, nei primi dieci mesi del 2017 il fatturato del settore della piccola e

media editoria è cresciuto nei primi dieci mesi dell’1,5%. Le opere e i diritti di 7.445 titoli italiani venduti all’estero sono aumentati del 13,6% rispetto all’anno precedente. Resta co- munque per l’Italia una bassa percentuale di lettori rispetto agli altri Paesi (Spagna, Germania, Stati Uniti, Canada, Francia e Norvegia) come si legge nel Rapporto sullo stato dell’editoria

relazioni e gli intrecci spazio-temporali. Proprio per questo trattasi di una risorsa, un bene collettivo che avvicina gli uomini nell’esercizio rispettoso dei diritti e dei doveri propri e altrui presupposto per una partecipazione at- tiva alla vita democratica. Vedere nella pratica della lettura uno strumento di crescita personale, significa anche discutere e riconoscere i valori sociali che rendono coesa e unita una comunità, offrendo inoltre molteplici occasioni ed esperienze di alterità, utili per percepire consapevolmente la presenza dei

volti (Lévinas, 2004; Riva, 2008), i messaggi affidati ai linguaggi, le storie

narrate da coloro che abitano lo stesso mondo. Questo vuol anche dire supe- rare i confini geografici e le barriere culturali, per un invito alla solidarietà e alla condivisione di quanto è altro da noi stessi e il nostro piccolo e ristretto mondo. Leggere di più, come recita il programma portoghese («Leer+»), serve dunque per essere e saper essere uomini migliori, capaci di critica ri- spettosa e di autentica saggezza.

Nel documento Lettura e dispersione (pagine 47-50)