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Proprietà del controllo interno orientato ai risch

Nel documento Risk management & assessment (pagine 146-151)

DIRETTRICI CARATTERISTICA CHIAVE

C- Adottare un marchio comune con

4.3 Controllo interno

4.3.3 Attività di controllo

4.3.3.3 Proprietà del controllo interno orientato ai risch

Un processo di controllo interno che sia utilmente orientato al governo dei rischi dovrebbe possedere alcune proprietà, (Beretta, 2004):

 trovare l’alimentazione nell’identificazione dei rischi gravanti sul business;

 integrarsi con i processi di definizione degli obiettivi strategici e di allocazione delle risorse strategiche, (Lorange P., 1980);

 essere strettamente collegato al processo di budgeting e assegnazione degli obiettivi al management;

 assicurare il monitoraggio continuo delle strategie di risk management;  ricevere l’indirizzo dai vertici aziendali.

Il punto di avvio del processo è l’identificazione dei rischi di business, attività alla quale concorrono diversi elementi e fattori, (Bozzolan, 2004):

 le indicazioni provenienti dagli scenari di sviluppo del settore di appartenenza e dei paesi di attività (fattori di rischio ambientale);

 i fattori di rischio connessi al business model;

 gli obiettivi di business (che qualificano gli oggetti a rischio);

 i sistemi di valutazione delle performance manageriali e i connessi sistemi di

incentivazione.

Il processo di controllo interno si muove in parallelo e in sincronia con il processo di definizione degli obiettivi strategici e di allocazione delle risorse ai programmi e alle iniziative che traducono le dichiarazioni strategiche in comportamenti reali (strategic

planning), (Lorange, 1980). L’elaborazione del piano strategico per un verso interviene sul

sistema dei rischi di business modificandolo, per altro verso offre indicazioni al sistema di

Scenari/ business models Obiettivi di business Identificazione rischi di business Performance evaluation e incentivi Strategic planning Business planning/ budgeting Audit universe Annual audit plan Piani di dettaglio Strategie di risk management Risk Assessment Obiettivi: di unità di progetto CdA Audit commitee

Fig. 5 – Un processo di controllo interno orientato ai rischi.

controllo interno sugli oggetti meritevoli di monitoraggio e di riscontro (universo degli elementi auditabili o audit universe).

La successiva declinazione del piano strategico nel budget genera i programmi operativi che indirizzeranno la gestione nel periodo, gli obiettivi di performance su cui si è conseguito il commitment del management, l’allocazione puntuale delle risorse alle unità operative responsabili dell’implementazione dei programmi di gestione. I contenuti del budget indirizzano la formazione del piano annuale di auditing, ovvero una prima allocazione di massima delle risorse ed aree gestionali meritevoli di attenzione.

La puntuale definizione di obiettivi e programmi all’interno del budget aziendale consentirà una più dettagliata analisi, valutazione e quantificazione dei rischi originariamente identificati (risk assessment) e una puntuale definizione (e periodica ridefinizione) dei contenuti del piano annuale di auditing (piani di dettaglio).

Le aziende generano e utilizzano una quantità enorme di informazioni, che sono elaborate da diversi sistemi informatici. In generale, i sistemi informativi possono essere classificati nelle due famiglie di (a) sistemi direzionali e (b) sistemi operativi. Il sistema informativo operativo supporta le attività esecutive attraverso cui l’azienda progetta, produce e vende i propri prodotti e servizi. Il sistema informativo direzionale comprende in particolare le attività svolte dai dirigenti d’azienda, che includono la definizione degli obiettivi da raggiungere, il controllo dei risultati ottenuti e la definizione delle azioni correttive, (Bracchi, 2001).

L’informatizzazione dell’analisi dei risultati e del supporto alle decisioni è obiettivo fondamentale dei sistemi direzionali. Applicazione tipica d’analisi dei risultati sono i sistemi di controllo dei budget, in cui sono sistematicamente analizzati gli scostamenti dei risultati rispetto agli obiettivi di budget.

In azienda è presente una continua interazione tra sistemi direzionali e sistemi operativi. Il sistema direzionale elabora obiettivi per il sistema operativo, che a sua volta, fornisce al sistema direzionale le informazioni di ritorno sui risultati ottenuti.

Le esigenze direzionali comprendono generalmente due finalità primarie: il feedback sui risultati (che consiste nel fornire ai dirigenti l’analisi dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi) ed il supporto alle decisioni (che comprende invece una serie di informazioni, analisi ed elaborazioni attraverso cui sono definiti gli obiettivi), (Bracchi, 1985).

Sistema operativo Sistema direzionale

Obiettivi Risultati

Il sistema direzionale è concepito come una serie di cicli di pianificazione e di controllo52, in cui si definiscono gli obiettivi da raggiungere, si verificano i risultati e si decidono le eventuali azioni correttive.

Fig. 2 - Processi che alimentano il sistema direzionale

5.1 Informazioni

Tutte le aziende devono identificare e raccogliere una vasta gamma di informazioni relative ad eventi esterni e interni alle attività pertinenti alla gestione aziendale, (CoSO, 2006).

È necessario che le informazioni siano diffuse a tutti i livelli della struttura organizzativa per identificare, valutare e rispondere ai rischi, e parimenti, per gestire l’azienda e realizzare i suoi obiettivi. Le informazioni economico-finanziarie, per esempio, sono utilizzate per redigere il bilancio sia per attivare decisioni operative quali il monitoraggio della performance e l’allocazione delle risorse. Analogamente, le informazioni concernenti l’attività operativa aziendale sono fondamentali per l’elaborazione dei bilanci e altri report. Altre informazioni, come l’inquinamento atmosferico o i dati del personale, possono essere utili, sia per il rispetto degli obblighi di legge sia per soddisfare obiettivi di reporting.

Le informazioni provengono da varie fonti – interne ed esterne, e in forma quantitativa e qualitativa – e facilitano l’elaborazione di risposte ai cambiamenti che si manifestano negli ambienti interni ed esterni delle aziende. Una grande sfida per il management è di trasformare un grande volume di dati in informazioni che aiutano l’azione. Questa sfida è realizzata

52 Il modello di Anthony (1965) propone una classificazione del sistema direzionale che è diventata canonica. Il sistema è concepito come una serie di cicli di pianificazione e controllo, in cui si definiscono gli obiettivi da raggiungere, si analizzano i risultati e si decidono le eventuali azioni correttive. I cicli sono distinti nei tre livelli di pianificazione strategica, controllo direzionale e controllo operativo, (Bracchi, 2001).

quando si crea un’infrastruttura di sistemi informativi che originano, raccolgono, processano, analizzano e diffondono, tramite report, le informazioni rilevanti.

Informazioni aziendali, raccolte nel corso di conversazioni con i clienti, i fornitori, le autorità di vigilanza e il personale, spesso consentono di identificare rischi e opportunità.

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