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Il Quadro Clima-Energia 2030 e la Direttiva 2018/410/UE di revisione del funzionamento del sistema di Emission Trading

LA REGOLAZIONE DEL MERCATO EUROPEO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA E LA SUA EVOLUZIONE

5. Il Quadro Clima-Energia 2030 e la Direttiva 2018/410/UE di revisione del funzionamento del sistema di Emission Trading

La crisi economica del 2009 che ha colpito l’intera Europa ha senza dubbio fatto vacillare quanto disposto dal Pacchetto Clima- Energia.

Infatti, a partire dal 2009, si è determinato un surplus di quote di emissione sul mercato che ne ha causato la diminuzione di prezzo.

Tale diminuzione ha determinato il perdurare di un segnale di prezzo insufficiente a stimolare la transizione verso una economia a basse emissioni di gas climalteranti, a discapito di quanto previsto dalla Direttiva 2009/29/CE Emissions Trading.

Nel marzo 2013, la Commissione Europea ha presentato il Libro Verde “Un quadro per le politiche dell’energia e del clima all’orizzonte 2030”, con l’obiettivo di aprire un dibattito circa l’impostazione di una politica energetica post-2020 che sia sufficientemente ambiziosa, ma che, allo stesso tempo, sia in grado di fornire strumenti concreti di risposta ai cambiamenti sopravvenuti in conseguenza alla crisi economica84.

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È chiaro dunque che l’Europa non ha rallentato la sua corsa verso la riduzione delle emissioni, tanto da passare dal Pacchetto Clima- Energia “20-20-20” all’adozione del Quadro Clima-Energia “40-27-27” per il periodo 2021-2030, che prevede l’obbligo per i Paesi membri di porre in essere una politica energetica di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 40%85, un aumento del consumo di energia da fonti rinnovabili del 27%, successivamente innalzato prima al 30%86 e poi al 32% nel giugno 201887, e un incremento del 27% dell’efficienza energetica rispetto alle proiezioni del futuro consumo di energia.

Quali strumenti di risposta al malfunzionamento del mercato, provocato dalla crisi economica del 2009, la Commissione Europea ha proposto misure di breve e lungo periodo: per il breve periodo, si è stabilito di posticipare la messa all'asta di 900 milioni di quote fino al 2019-2020 (c.d. backloading), mentre per il lungo periodo è stata adottata la cosiddetta "riserva stabilizzatrice del mercato"88, Market Stability

85 Riduzione da effettuarsi rispetto al 1990, anno di riferimento.

86 Il 16 febbraio 2016 la Commissione Europea ha pubblicato un pacchetto di misure in materia di energia sostenibile e sicurezza energetica, il Winter Package che, tra le diverse misure previste per il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi, ha determinato l’innalzamento del consumo di energia rinnovabile dal 27% al 30% per l’anno 2020.

87 Innalzamento previsto dalla Direttiva 2018/410/CE; per un’analisi più approfondita, si veda la pagina seguente del presente paragrafo.

88 Istituita con Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo n. 1814/2015.

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Reserve, che rappresenta un meccanismo di controllo dell'offerta di quote sul mercato, al fine di garantire che il prezzo delle stesse consenta di incentivare le misure di riduzione delle emissioni da parte degli impianti soggetti alla normativa. Tale riserva è operativa a partire dal corrente anno89.

A meno di tre anni dalla pubblicazione del Quadro, si può affermare che la Commissione ha presentato quasi tutte le Proposte necessarie per realizzare il principio dell'efficienza energetica, sostenere la leadership globale dell'UE nell'azione contro i cambiamenti climatici e il ricorso ad energie rinnovabili90.

Proprio al fine di rispettare gli impegni del Quadro Clima-Energia 2030 si è reso necessario rivedere anche il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione.

Il 27 febbraio 2018, il Consiglio ha approvato formalmente la riforma del sistema Emission Trading per il periodo post 2020, tramite la Direttiva 2018/410/CE, in vigore dall’8 aprile 201891.

89 Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, Allegato III, www.camera.it.

90 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo, al Comitato delle Regioni e alla Banca Europea per gli Investimenti, Terza relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, COM (2017) 688.

91 Direttiva 2018/410/CE, Modifica della Direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio (G.U.U.E. 19 marzo 2018 n. L 76).

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La Direttiva 2018/410/CE rappresenta per l’Unione Europea un importante passo avanti sia per conseguire il suo obiettivo di ridurre di almeno il 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, come convenuto nel Quadro, sia per adempiere agli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo di Parigi.

La nuova Direttiva, ai sensi della quale il sistema di scambio di quote di emissione ETS prende il nome di EU ETS, stabilisce misure per stimolare il rialzo dei prezzi, riducendo l’eccesso di offerta, e per proteggere le industrie europee dal rischio di rilocalizzazione delle emissioni, Carbon Leakage Risk92.

Le misure principali della riforma comprendono la previsione di un innalzamento del fattore annuale di riduzione lineare dal 1,74% al 2,2%; il raddoppio della quantità di quote da trasferire nella Market Stability Reserve per i primi cinque anni, un meccanismo di compensazione per prevenire l’eccesso di offerta, che sarà operativo dal 2019 sino alla fine del 2023; l’aggiornamento dei parametri e delle regole per l’assegnazione gratuita di quote, a garanzia del sostegno ai settori più esposti al rischio di carbon leakage93.

92 Il Carbon Leakage Risk si verifica quando le imprese soggette alla Direttiva 2003/87/CE al fine di ridurre le emissioni di gas serra trasferiscono la produzione in Paesi con politiche climatiche meno stringenti e a costi inferiori.

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Tra le altre modifiche, la Direttiva introduce anche due meccanismi diretti ad aiutare l’industria e i settori energetici nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio: il Fondo per l’Innovazione, Innovation Fund, dedicato alla dimostrazione di tecnologie innovative nell’industria, e il Fondo di Modernizzazione Modernisation Fund, per facilitare gli investimenti nel settore energetico negli stati europei più poveri.

Gli Stati membri, ai sensi di quanto affermato dall’articolo 3 della citata direttiva, sono chiamati a dare attuazione alla stessa entro il 9 ottobre 2019.

Le risposte alle novità così introdotte sono state varie.

L’International Emissions Trading Association94, i cui membri

includono banche, intermediari, impianti produttivi e piattaforme di scambio, ha accolto con favore la riforma, un passaggio fondamentale per rafforzare il mercato.

Tuttavia, altre valutazioni, come quella compiuta dal Sandbag95,

hanno sottolineato che la riforma non riflette il livello di ambizione

94 L'International Emissions Trading Association (IETA) è un'organizzazione

imprenditoriale senza fini di lucro creata nel giugno 1999 per stabilire un quadro internazionale funzionale per lo scambio di emissioni di gas a effetto serra.

95 Il Sandbag o Sandbag Climate Campaign è una società di interesse comunitario, impegnata nella lotta alla modifica della politica europea sui cambiamenti climatici, in particolare per quanto riguarda lo scambio di emissioni.

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richiesto dall’Accordo di Parigi, rendendo necessari ulteriori adeguamenti per allineare il nuovo sistema EU ETS agli impegni internazionali sul clima dell’Unione Europea96.

96 Fonte: Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, CCM, www.cmcc.it

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Capitolo III

IL DIRITTO INTERNO TRA RIDUZIONE DELLE