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Gli sviluppi storici di Burundi e Ruanda (1971-1984)

2. Il consolidamento interno e internazionale (1974-1984)

2.1.1. L’epilogo del regime di Michel Micombero (1974-1976)

2.1.1.1. I rapporti regional

Se il triennio 1974-1976 può essere considerato per la politica interna burundese un periodo di epilogo, che spiana la strada per l’ascesa del delfino di Micombero, altro è lo scenario della politica estera del regime. Gli ultimi anni della presidenza Micombero sono infatti improntati alla progressiva normalizzazione dei rapporti regionali e creano i presupposti per le relazioni che il Paese intratterrà con i vicini nel periodo successivo.

I riferimenti regionali burundesi sono principalmente quattro: Ruanda e Zaire (con cui condivide i trascorsi coloniali), Tanzania e Uganda (importanti per i collegamenti con il resto del mondo).

Cominciando con il Ruanda, l’ascesa di Habyarimana, come anticipato, determina un progressivo avvicinamento fra i due falsi gemelli. L’atteggiamento del neo presidente ruandese verso i rifugiati burundesi nel suo Paese e i suoi sforzi per una politica di buon vicinato portano,

239 AECCD, Dossier n.16.613, Film n.P2690-P2691 Ruelle – Van Elslande Rapporto settimanale 22.12.1975. 240 AMAEC, 39QONT/5 de la Bruchollerie – Schumann “Rapporto di fine missione” n.1048/DAM 16.11.1972. 241 AMAEC, 315QONT/1 Bernard – Sauvagnargues “Situazione politica” n.95/DAM 14.05.1975.

242 AECCD, Dossier n.16.613, Film n. P2690-P2691 Tel. n.93 Ambasciata del Belgio in Burundi – MAE

03.03.1975.

243 L.M.Manirakiza, Burundi: de la révolution…cit., p.157.

244 AECCD, Dossier n.17.002, FILM n. P2811 Tel. n.364 Van Elslande – Ambasciatore del Belgio in Burundi

17.05.1976.

infatti, alla creazione di un’inaspettata “intesa” ruando-burundese246. Nel 1974 Micombero si

reca a Kigali in visita privata e Habyarimana partecipa, come ospite d’onore, alle celebrazioni della Rivoluzione burundese (28 novembre 1974). I due presidenti raggiungono sulla stessa caravella (ruandese) il summit franco-africano di Bangui (marzo 1975), in seguito al quale istituiscono una commissione mista permanente per la cooperazione fra i due stati. Nell’agosto 1975 la visita di Habyarimana è la prima visita ufficiale di un presidente ruandese in Burundi e gli osservatori esterni parlano di un’affinità personale fra i due capi di stato247. Nonostante gli sforzi di Habyarimana e Micombero, tuttavia, all’interno delle élites burundesi e ruandesi permane una sorda resistenza ad un rafforzamento dei rapporti fra i due Paesi. Questa resistenza è legata ai trascorsi storici ma soprattutto alla diversa organizzazione etnico-politica dei due falsi-gemelli, che porta le autorità dei rispettivi Paesi a mantenere un certo livello di diffidenza reciproca248.

Per quel che riguarda i rapporti con lo Zaire, il raffreddamento delle relazioni fra Bujumbura e Kinshasa, seguito alla risonanza internazionale delle violenze del 1972, è accresciuto dall’affievolimento dell’interesse di Mobutu nei confronti del vicino burundese, in virtù della progressiva normalizzazione dei rapporti sino-zairesi – in passato l’attenzione di Kinshasa per le vicende burundesi era stata fortemente influenzata dall’attivismo e dalla libertà d’azione di Pechino nel Paese249. Micombero cerca di evitare i contatti con il presidente zairese, arrivando

ad affermare di preferire che una bipartita (con il Ruanda) si sostituisca alla tripartita250. Il

fratello maggiore occidentale non può tuttavia disinteressarsi completamente degli sviluppi interni burundesi, essendo il Burundi un importante filtro geografico rispetto al vicino socialista tanzano. Nell’estate del 1973, partendo dai buoni uffici del presidente zairese nel contrasto fra Bujumbura e Dar Es Salaam, Micombero e Mobutu avviano una progressiva normalizzazione dei propri rapporti. Le relazioni burundo-zairesi sono da sempre, tuttavia, piuttosto problematiche e resteranno tali in questi anni, a causa dell’arroganza con cui Mobutu tende a rivolgersi al fratello minore burundese, per l’insediamento di una cospicua comunità di rifugiati burundesi nelle province orientali zairesi e per questioni di determinazione di confini. La periodica denuncia della presenza indisturbata di Soumaliot a Bujumbura, per la cui cattura non viene fatto “rien de sérieux”, non fa che aggiungere nervosismo ai rapporti fra i due stati251.

246 AECCD, Dossier n.16.613 Film n.P2690 Ruelle – Van Elslande Rapporto settimanale 18.12.1974. 247 AMAEC, 315QONT/5 Picquet – Sauvagnargues n.99/DAM 07.05.1975.

248 CADN, 318PO/A/30 Ambasciata di Francia in Ruanda – Ministero degli Affari Esteri-Direzione Affari Africani

e Malgasci “Relazioni ruando-burundesi” n.1/DAM 18.02.1976.

249 NA, FCO 31/1650 D.E.Richards – Alec Douglas-Home “Revisione Annulae” 16.01.1974.

250 AECCD, Dossier n.16.613, Film n.P2690-91 Tel. n.110 Ruelle – MAE 11.03.1975. Per un’analisi dell’origine

e delle funzioni della “Tripartita” si rimanda alle riflessioni che seguono.

La faticosa riconciliazione ottenuta dopo gli avvenimenti del 1973 con la Tanzania – Paese da cui il Burundi non può prescindere considerata la sua collocazione geografica (i collegamenti burundesi con il mondo esterno avvengono principalmente via Bujumbura-Kigoma (210 chilometri sul lago Tanganika)-Dar Es Salaam (1200 chilometri su ferrovia) e la cospicua presenza di propri esuli in territorio tanzano – stimati a inizi anni ’90 intorno ai 170.000252 – è turbata dal progressivo avvicinamento di Micombero ad Amin. L’iniziale prudenza burundese nei confronti del nuovo regime ugandese era stata motivata da un lato dai buoni rapporti che Micombero intratteneva con il presidente Obote, considerato un alleato sicuro in Africa orientale, e dall’altro dall’ostracismo tanzano nei confronti del neopresidente ugandese. Il supporto che Amin dichiara da subito alla repubblica burundese nel suo confronto con la Tanzania (primavera-estate 1973) porta tuttavia Bujumbura e Kampala ad avvicinarsi – in virtù anche della comune amicizia con Tripoli253. L’ambasciatore belga in Burundi parla di vera e propria ammirazione da parte di Micombero per Amin254. Le autorità burundesi saranno comunque sempre ben attente a dosare la propria vicinanza al presidente ugandese per non irritare eccessivamente la Tanzania e per l’inopportunità politica di un legame troppo serrato con Kampala, considerate le crescenti stravaganze del suo presidente.

La simpatia burundo-ugandese che si crea nel corso del 1974 (e che si configura in realtà come triangolo che coinvolge Tripoli), viene mal digerita non soltanto a Dar Es Salaam, ma anche a Kigali e Kinshasa e sembra ipotecare le prospettive di cooperazione regionale fra i tre stati della Tripartita (Burundi-Ruanda-Zaire). Nata da un’idea dei capi di stato dei tre Paesi riuniti a Goma nel 1967, concretizzata per la prima volta nel giugno 1969 nella perplessità degli osservatori esterni – la sproporzione territoriale, demografica ed economica fra i due falsi gemelli e il gigante zairese gettavano ombre sulle possibilità di una cooperazione alla pari fra i tre Paesi, per quanto tale cooperazione fosse nell’interesse di tutti e tre255 – la Tripartita fino al 1975 non sembra infatti riuscire a decollare, nonostante i periodici rilanci. Gli ostacoli vengono dapprima dalle reticenze ruandesi256, poi dalle tensioni politiche che contrappongono principalmente il Burundi ai due vicini (Ruanda e Zaire in questi anni hanno politiche tendenzialmente convergenti). L’irritazione dei presidenti burundese e ruandese verso l’atteggiamento di Mobutu nei loro confronti – il generale convoca e aggiorna gli incontri a suo

252 F. Rentyens, L’Afrique des Grand Lacs en crise, Ruanda Burundi:1988-1994, cit., p.139.

253 AMAEC, 315QONT/5 Tel. n. 236-238 Thibault (Ambasciatore di Francia in Uganda) – MAE 27.08.1973. 254 AECCD, Dossier n.16.613, Film n.P2690-P2691 Ruelle – Van Elslande 28.01.1974.

255 Burundi e Ruanda erano attratti dal mercato zairese nonché dalle terre poco abitate del vicino – molto allettanti

per due Paesi sovrapopolati – l’interesse di Kinshasa è principalmente legato a questioni di sicurezza. NA, FCO 31/336 E.V.Nelson – Holmes 17.07.1969.

piacimento ed ha un atteggiamento marcatamente paternalista verso i due “fratelli minori” – non aiuta a sviluppare la cooperazione fra i tre stati. Gli obiettivi principali della Tripartita sono in origine legati al tema della sicurezza (priorità costante nei rapporti fra Burundi, Ruanda e Zaire, in particolar modo nella seconda metà degli anni ’60), ma finiscono per concentrarsi su questioni di carattere economico (cooperazione frontaliera, trasporti e telecomunicazioni)257. Nel maggio 1975 si riunisce finalmente la tripartita rinviata dal 1973 (principalmente a causa degli eventi burundesi) e vengono mossi i primi passi concreti che porteranno all’istituzione della Comunità Economica dei Paesi dei Grandi Laghi nel settembre dell’anno successivo (1976). La neonata comunità cercherà di riportare le questioni di sicurezza al centro del dibattito, senza tralasciare l’impegno per lo sviluppo di attività d'interesse comune, il rafforzamento della cooperazione economica (ipotizzando la libera circolazione di beni e persone, la cui convenzione verrà firmata nel 1985258) e politica. Il segretariato unico della comunità verrà stabilito a Gisenyi, sostituendosi alle precedenti tre commissioni della Tripartita – una per Paese: affari politici e giuridici in Zaire; sociali e culturali in Ruanda; economici e finanziari in Burundi259.

La nascita della Comunità Economica dei Paesi dei Grandi Laghi sospende de facto i negoziati per l’associazione di Burundi e Ruanda alla Comunità dell’Africa Orientale (nata nel 1967 e composta da Uganda, Kenya, Tanzania) avviati sul finire degli anni ’60. L’associazione all’EAC sarebbe risultata strategica al Burundi, in quanto avrebbe permesso al Paese di attenuare il monopolio tanzano dei suoi rapporti economici con il resto del mondo. Da un punto di vista politico tuttavia, Bujumbura aveva molti più rapporti (già alla fine degli anni ’60) con gli stati membri della futura CEPGL, che con i membri dell’EAC, peraltro anglofoni260. Le

crescenti opposizioni ugando-tanzane e ugando-keniote impediranno in ogni caso alla Comunitàdell’Africa Orientale di raggiungere alcun risultato concreto: la comunità resterà una scatola vuota per diversi anni, per poi essere sciolta nel 1977.