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GENOVA,6 MAGGIO 1448

Il doge Giano Campofregoso invia questa lettera al cugino Spinetta, governatore di La Spezia, pregandolo di dare ospitalità e agevolare il viaggio di andata e di ritorno verso Carrara di Iohannes Bissoni

et Dominicus, che si muovono con molti operai, per assolvere il compito loro assegnato di procacciare i

marmi necessari per il rinnovamento dei locali della cappella del Battista presso la cattedrale di Genova. ASG, Archivio segreto, reg. 13, n. 877.

Bibliografia: SALVI 1931, p. 1002, nota 82.

GENOVA,3 GENNAIO 1452

Giovanni da Bissone si accorda con Leonardo Riccomanno da Pietrasanta per l’intaglio del portale ordinato da Leonello Grimaldi e destinato alla sacristia della Basilica di Santa Maria di Castello. Dal contratto emerge il ruolo di capo cantiere di Giovanni, che impone rigide condizioni lavorative al toscano, cogliendo l’occasione notarile per ricordare gli altri lavori da eseguire, per il complesso domenicano e non solo. L’atto menziona un precedente documento stilato nell’estate dell’anno precedente, perduto, nel quale erano stati presi precedenti accordi di collaborazione.

ASG, Notai Antichi, Notaio Antonio Fazio Seniore, 1447-52.

Bibliografia: ALIZERI 1870-1880, IV, 1876, pp. 145-147 nota 1; CERVETTO 1903, p. 250, doc. X.

GENOVA,25 FEBBRAIO 1455

Giovanni da Bissone fu Andrea, maestro d'antelamo, salda a Matteo de Vivolo la somma di 73 lire, 14 soldi di lire genovesi, quale residuo di un debito di 113 lire, 14 soldi vantato da Matteo contro Antonello de Maffiolo da Carrara, per il quale Giovanni svolgeva il ruolo di garante e fideiussore.

ASG, Notai Antichi, Notaio Oberto Foglietta, 724 doc. 56

Bibliografia: inedito.

GENOVA,14 FEBBRAIO 1457

Giovanni da Bissone contrae un accordo con Giorgio Doria per l’intaglio del portale del suo palazzo ubicato in piazza san Matteo. Il portale sarà realizzato in marmo bianco e condotto in maniera del tutto similare a quello eseguito, non è chiaro se dallo stesso Giovanni o meno, per il portale di Brancaleone Grillo in Vico Mele. Il contratto menziona inoltre la lavorazione di colonne e altri marmi come quelli confezionati per Benedetto Doria nella stessa contrada.

ASG, Notai Antichi, Notaio Antonio Fazio seniore, 591, 14 febbraio 1457.

Bibliografia: ALIZERI 1870-1880, IV, 1876, pp. 150-151 nota 1; CERVETTO p. 251, doc. XI

(ATTR.)GENOVA,1459-60

Giovanni da Bissone, Paolo da Brea e Marchetto da Gandria, magistri antelami, svolgono delle giornate di lavoro presso Ponte Calvi.

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(ATTR.)GENOVA,2 DICEMBRE 1461

Contratto tra Pietro e Giorgio da Carona e Giovanni da Bissone per la costruzione del ponte di Santa Zita, ordinato dai Padri del Comune.

ASG, Notai Antichi, Notaio Lazzaro Raggio, filza 6, n 342.

Bibliografia: CERVETTO 1903, p. 252, doc. XIII.

GENOVA,10 GIUGNO 1462

Commercio di marmi tra Giovanni di Andrea da Bissone e Ambrogio Contarini di Venezia, per cui il bissonese fa vendita di diversi pezzi di marmo semilavorati e in cambio viene pagato parte in denaro, parte in ferro estratto a Voltri, per un valore complessivo di 500 lire.

ASG, Notai Antichi, 591, Notaio Antonio Fazio Seniore, n. 172.

Bibliografia: ineditoa

GENOVA,2 MAGGIO 1465

Domenico da Bissone si dichiara debitore verso Giovanni da Bissone della somma di lire 500 e 10 scudi, ed a garanzia del debito concede allo stesso Giovanni in ipoteca la casa posseduta nella Contrada del Molo nella quale abita il nipote Elia, con facoltà di poterla vendere, ove il debito non sia soddisfatto nel termine fissato.

ASG, Notai Antichi, 871/I, Notaio Emanuele Granello seniore, doc. 111.

Bibliografia: ALIZERI 1870-1880, IV, 1876, pp. 135-136 nota 1; CERVETTO 1903, p. 248, doc. VI.

GENOVA,18 GIUGNO 1465

Contratto tra Giovanni da Bissone di Como, magister antelami, e i fratelli Giacomo e Matteo Fieschi per la fornitura dei marmi e del disegno della cappella di famiglia destinata ad ospitare la tomba di Giorgio Fieschi in cattedrale.

ASG, Notai Antichi, Notaio Antonio di Recco, fogliazzo 1, 1445-58.

Bibliografia: ALIZERI 1870-1880, IV, 1876, p. 158 nota 1; CERVETTO 1903, pp. 251-252, doc. XII.

GENOVA,24 MARZO 1475

Giovanni da Bissone ipoteca la casa al Molo che era di proprietà di Domenico da Bissone con Angelo Lercari, il quale gli ha fatto da fideiussore per l'acquisto di alcuni pellami da Bernardo Lercari per la somma di 230 lire.

ASG, Notai antichi, Notaio Emanuele Granello, 871, n. 73.

Bibliografia: citato in ZURLA 2015, p. 346.

GENOVA,10 LUGLIO 1475

Domenico da Bissone salda il debito di 100 lire contratto nel 1465 con Elia di Giacomo da Bissone, corrisposte attraverso l’affitto della casa in Ponte Calvi, di cui Giovanni è procuratore.

ASG, Notai Antichi, 1023, Notaio Nicolò Raggio, doc. 659.

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CARRARA,27 GENNAIO 1476

Giovanni di Andrea da Bissone è associato a due carraresi, Jacopo di Antonio Maffioli e Nicola di Cristello nella gestione di una cava nei pressi di Carrara

ASM, Notarile Carrara, busta 1, c. 48v [già ANC, Not. Nicola Parlonciotto, 1475-77. f. 48v].

Bibliografia: citato in KLAPISCH-ZUBER 1973, pp. 196-197 nota 148; per il riferimento archivistico attuale

ZURLA 2015, p. 346.

CARRARA,25 MAGGIO 1476

Giovanni di Andrea da Bissone è nominato procuratore da Giovanni (o Jacopo) Antonio di Maffioli per risolvere alcune questioni con i certosini di Pavia.

ASM, Notarile Carrara, busta 1, c. 98 [già ANC, Not. Nicola Parlonciotto, 1475-77. f. 98].

Bibliografia: citato in KLAPISCH-ZUBER 1973, pp. 168-169 nota 52, per il riferimento archivistico attuale

ZURLA 2015, p. 346.

CARRARA,14 MAGGIO 1478

Gli eredi di Giovanni Pietro Maffioli cedono in locazione a Giovanni di Andrea da Bissone una cava in località Torano per un anno.

ANC, Not. Nicola Parlonciotto, 1477-1479 f. 144 v.

Bibliografia: KLAPISCH-ZUBER 1973, pp. 188-189, 386 doc. 11.

CARRARA,2 GENNAIO 1481

Giovanni da Bissone di Andrea, residente di Carrara, prende a bottega come apprendista in questa città Zanetto di Castellino da Gragnana.

ANC, Notaio Nicola Parlonciotto, 1481-1482, f. 106.

Bibliografia: KLAPISCH-ZUBER 1973, p. 389, doc. 14.

GENOVA,14 LUGLIO 1484

Giovanni di Andrea da Bissone abitante a Carrara promette, a nome suo e del figlio Battino, di dare a Girolamo Lercadio la somma di 324 lire.

ASG, Notai Antichi, Notaio Brignole Martino, 1245, doc. 350.

Bibliografia: citato in ZURLA 2015, pp. 39 nota 157; 346.

(ATTR.)GENOVA, 1487-1488

“Johannes de Bisono” promette agli ufficiali del Banco di San Giorgio di scolpire due sovrapporte con

San Giorgio e il drago per il castello di Lerici e per la fortezza di Bastia, e altri due analoghi, ma di dimensioni

ridotte, per i ponti sul fiume che bagna la cittadina di Golo. Archivio di San Giorgio, Cartularium Officii 1486-1488.

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aASG, Notai antichi, 591, not. Antonio Fazio, n. 172 (1462, giugno 10, Genova). Giovanni fu Andrea da

Bissone, maestro d’antelamo, abitante in Genova, vende a Giacomo Penelli dei conti di Lavagna, agente per conto del veneziano Ambrogio Contarini, tre colonne di marmo con i loro capitelli con dodici pezzi di tavole di simile materia, per la contropartita di 160 lire, cinquanta delle quali sborsate contestualmente, e le centodieci residuali da corrispondersi parte in cantari di ferro voltrese per il valore di ottanta lire, parte in contanti, ad avvenuta consegna del materiale sul suolo della stessa città di Genova, ed entro la fine dell’agosto successivo. Convenengono le parti sul ribasso del prezzo in caso di miglior proposta di mercato, e della rescindibilità del contratto per insoddisfazione del compratore.

(SC)

In nomine Domini, amen. Iohannes de Bisono magister antelami, habitator civitatis Ianue quondam Andree, sponte etc., vendidit et titulo vendicionis dedit, cessit, tradidit et mandavit seu quasi Iacobo Penelo ex comitibus Lavanie, civi Ianue, presenti, stipulanti et ementi nomine et vice nobilis domini Ambrosii Contarini veneti infrascriptos marmoros, silicet colomnas tres cum suis capitelis de uno pecio pro singula ipsarum colomnarum; item pecios duodecim tabularum marmorearum et que colomne et tabule sint et esse debeant de bono marmoro albo et undato(a) et(b) esse debeant longitudinis, grossitudinis et latitudinis(c) secundum mensuras existentes penes dictum Iacobum et de quibus mensuris semper stetur et credatur solo verbo dicti Iacobi; et hec omnia [pre]dicta(d) pro precio et finito precio librarum centum sexaginta Ian(ue) monete currentis(e), de quibus vero libris CLX Ia(nue)(f) dictus Iohannes habuit et habuisse confitetur ab ipso Iacobo infra solutionem dicti precii libras quinquaginta Ian(ue) de numerato et reliquas libras centum decem Ian(ue) dictus Iacobus dare et solvere promixit ipsi Iohanni presenti et aceptanti(g) in huic modo, videlicet libras octuaginta Ian(ue) in tantam quantitatem ferri de Vulturo ad racionem libarum trium Ian(ue) pro singulo cantaro, dicti Iohannis mensur(is), et libras tringinta Ian(ue) in preccunia contante pro complemento dicti precii habitis dictis marmoris in Ianua per ipsum Iacobum(h), et que colomne et tabule marmororum dictus Iohannes dare et consignare debet et pomixit ipsi Iacobo in civitate Ianue in terra hinc usque per totum menssem(i) augusti proxime venturis omni rixico et pericullo dicti Iohannis et(j) qualitatis et bonitatis de quibus supra, itam tamen quod si et in quantum ipse Iaccobus infra dictum tempus inveniret aliquam aliam personam que(k) vendere volet ipsi Iacobo de similibus marmoris pro(l) minori precio ut supra declarato(m), quod tunc et eo casu dictus Iohannes teneatur et promixit defalcare dictum precium ut supra declaratum pro tali meliori precio quo inveniretur ut supra per ipsum Iacobum.

Item acto quod si et in quantum dicti marmori non essent bene undati et venati(n) in discrecionem ipsius Iacobi, quod tunc et eo casu dictus Iohannes teneatur et promixit restituere ac dare et solvere ipsi Iacobo totum precium quod habuisset pro ipsis marmoris ab ipso Iacobo, semper et quandocumque ad liberam voluntatem ipsius Iacobi et cuiuscumque persone legitime pro eo omni exceptioni remota.

Renunciantes(o) etc., que omnia etc., sub etc., ratis etc., et proinde etc.

Acto etc., quod dictus Iohannes possit conveniri etc. et ubicumque etc., renuncians etc., iurans non uti nec in aliquo contravenire. In forma etc.

Actum Ianue in Bancis sub domo Angeli de Nigro et fratris, silicet ad bancum residencie mei notarii infrascripti, anno dominice Nativitatis M°CCCCLXII, indicione VIIIa secundum Ianue cursum die Iovis in terciis; presentibus testibus Francischo Ususmaris et Barnaba de Seravale Iohannis civibus Ianue, vocatis et rogatis.

a) bono-undato: corretto su bonorum marmororum alborum et undatorum mediante cassatura della desinenza. b) et: corretto su et que in interlinea, con segno di rimando. c) et latitudinis: aggiunto in interlinea, con segno di richiamo. d) predicta: integrato su danno da infilzatura. e) Segue depennato: quos dictus. d). vero-Ian(ue): aggiunto in interlinea con segno di richiamo. g). presenti et aceptanti: aggiunto in interlinea con segno di richiamo. h) habitis- Iacobum: aggiunto parte in interlinea, parte in margine perpendicolarmente al rigo di scrittura, con segno di richiamo. i) menssem: così nel testo. j) omni-et: aggiunto in interlinea con segno di richiamo. k) Segue depennato: facere. l) Segue depennato: meliori. m) ut-declarato: aggiunto in interlinea con segno di richiamo. n) Segue depennato: quod tunc et. o. Renunciantes

Si ringrazia per la sua professionalità e generosità Davide Gambino, archivista e ricercatore indipendente, che ha gentilmente fornito la presente trascrizione.