• Non ci sono risultati.

Nuovo soggettario

Regola 3. Un termine composto viene scomposto se il focus indica un’azione (transitiva o intransitiva) e la differenza indica il suo agente o strumento

3. Le stringhe di soggetto

3.4 Analisi dell’enunciato di soggetto

3.4.3 Relazioni sintattiche fondamentali

3.4.3.2 Relazioni di appartenenza

La struttura delle relazioni di appartenenza comprende le seguenti funzioni logiche:

Parte/proprietà: si riferisce sia alla parte (in una relazione partitiva), sia alla proprietà (in una relazione di possesso).

Esempi:

Tastiere dei microelaboratori

Sicurezza dei sistemi informativi delle aziende Personalità dei bambini

Proprietà curative delle acque termali di Barano d’Ischia Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven

È intesa come proprietà anche l’azione intransitiva, quando non sia presente un oggetto/meta.

Esempi:

Viaggi in Russia di Giorgio La Pira Svernamento dei cormorani

Comportamento sociale degli adolescenti

Possessore: si riferisce sia all’intero in una relazione partitiva, sia al possessore in una relazione di possesso.

Esempi:

Tastiere dei microelaboratori

Sicurezza dei sistemi informativi delle aziende100 Selezione del personale delle aziende

Personalità dei bambini

Proprietà curative delle acque termali di Barano d’Ischia Organizzazione dei turni di lavoro degli infermieri

Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven Gestione dei servizi tecnici delle banche

È inteso come possessore anche l’agente di un’azione intransitiva.

Esempi:

Viaggi in Russia di Giorgio La Pira Svernamento dei cormorani

Comportamento sociale degli adolescenti 3.4.3.2.1 Relazione quasi generica

Un tipo particolare di relazione di appartenenza è la relazione quasi generica, esemplificata nei seguenti enunciati di soggetto:

Usura come causa di nullità dei contratti Tema della pazzia nella narrativa tedesca

Nei due esempi, il contesto particolare in cui un concetto è considerato all’interno di un’opera è chiarito mediante il nome di una classe occasionale, che funge da elemento contestualizzante. Questa classe è detta quasi generica, perché diversa dalla classe generica, che resta valida in qualsiasi contesto il concetto sia considerato. L’usura, che è un tipo di delitto contro il patrimonio (classe generica), è intesa qui, in particolare, come causa (classe quasi generica) di nullità dei contratti. Analogamente, la pazzia, che è un tipo di disturbo mentale (classe generica), è considerata in questo enunciato nel contesto della narrativa tedesca, ossia come tema (classe quasi generica) trattato nella narrativa tedesca. ‘Causa’ e ‘tema’ sono pertanto gli elementi contestualizzanti, mentre

100 Anche il concetto ‘sistemi informativi’ è contrassegnato come possessore, poiché svolge tale funzione in relazione alla proprietà ‘sicurezza’. Nel punto precedente lo stesso concetto è stato contrassegnato come parte/proprietà, essendo considerato una parte di ‘aziende’. Tuttavia, nella successiva fase di ordinamento dei termini nella stringa di soggetto secondo i principi per l’ordine di citazione, il ruolo assegnato a Sistemi informativi è unicamente quello di parte/proprietà, poiché è la funzione di parte che determina il suo ordinamento dopo il termine Aziende, il quale rappresenta il concetto chiave (vedi 3.6.1.1 e 3.6.1.6). Più in generale, quando nell’enunciato di soggetto è in gioco una relazione di appartenenza, uno dei concetti (quello dipendente) assume nella stringa il ruolo di parte/proprietà, mentre il possessore assume uno degli altri ruoli (generalmente quello di concetto chiave), a meno che non sia a sua volta elemento dipendente (parte/proprietà) di un altro concetto. Ne consegue che nello schema dei ruoli non è previsto il ruolo del possessore. Analoghe considerazioni valgono, negli esempi più sotto, per gli enunciati che esprimono un

‘tema’ o un ‘riferimento’.

‘usura’ e ‘pazzia’ sono gli elementi contestualizzati, dei quali è così esplicitata la relazione di appartenenza con ‘nullità dei contratti’ e ‘narrativa tedesca’.

L’elemento contestualizzato è riconducibile alla funzione logica di parte/proprietà.

Esempi:

Infezioni come complicanza della terapia intensiva Usura come causa di nullità dei contratti

Riferimenti al Cristianesimo nelle opere di Beppe Fenoglio

Riferimenti alla Battaglia della Polesella nell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto Tema delle divinità marine nell’arte etrusca

Tema della pazzia nella narrativa tedesca Tema del Vesuvio nell’arte

L’elemento contestualizzante è riconducibile alla funzione di possessore.

Esempi:

Infezioni come complicanza della terapia intensiva Usura come causa di nullità dei contratti

Riferimenti al Cristianesimo nelle opere di Beppe Fenoglio

Riferimenti alla Battaglia della Polesella nell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto Tema delle divinità marine nell’arte etrusca

Tema della pazzia nella narrativa tedesca Tema del Vesuvio nell’arte

La classe quasi generica compare di solito in associazione con un altro concetto (o una catena di concetti), con cui essa mette in una determinata relazione l’elemento contestualizzato: le infezioni con la terapia intensiva, l’usura con la nullità dei contratti, il Cristianesimo con le opere di Beppe Fenoglio, il Vesuvio con l’arte, ecc. La classe quasi generica svolge così la funzione di ‘concetto ponte’, che esplicita e chiarisce la relazione fra un concetto e il contesto in cui è trattato.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il contesto è già definito dalle relazioni sintattiche con gli altri elementi del soggetto, senza bisogno di ricorrere ad alcuna relazione quasi generica.

3.4.3.2.2 Contestualizzazione del nome proprio

Un altro tipo particolare di relazione di appartenenza è la relazione fra un’entità individuale identificata dal nome proprio e la classe di appartenenza espressa da un nome comune. Propriamente, si tratta di una relazione gerarchica di tipo esemplificativo (vedi 2.4.2) e, come tale, non dovrebbe essere indicata nella stringa di soggetto, perché implicita. Tuttavia, in determinate circostanze può essere necessario esplicitare il nome della classe per precisare il contesto particolare in cui l’entità individuale è trattata.

Questa relazione, di contestualizzazione del nome proprio, presenta una struttura identica e un significato analogo alla relazione quasi generica.

La relazione consiste nell’associare al nome proprio (elemento contestualizzato) il nome della classe di appartenenza (elemento contestualizzante), che ha la funzione di indicare il contesto nel quale è trattata l’entità individuata dal nome proprio.

Esempi (sottolineato l’elemento contestualizzante):

Vincenzo Monachino archivista Famiglia Gondi banchieri fiorentini Luciano Bianciardi bibliotecario Sergio Cofferati sindaco

Michèle Mercier attrice cinematografica nel film Frenesia dell’estate Laura Boldrini vittima di atti persecutori

Goichi Oshima superstite del bombardamento nucleare di Hiroshima

Manoscritto Ms. VE 273 della Biblioteca nazionale centrale di Roma sul gioco degli scacchi nel Medioevo

Come mostrano gli esempi, la contestualizzazione riguarda soprattutto nomi di persone, essendo una persona associabile spesso ad ambiti distinti di attività; tuttavia, sebbene con minore frequenza, può ricorrere anche con altri tipi di nomi propri, come organizzazioni, oggetti, aree, ecc.

Gli esempi mostrano inoltre che il nome della classe (es. ‘attrici cinematografiche’,

‘vittime’, ‘superstiti’) può essere a sua volta unito ad altri termini che ne precisano il contesto (es. ‘attrici cinematografiche nel film Frenesia dell’estate’, ‘vittime di atti persecutori’, ‘superstiti del bombardamento nucleare di Hiroshima’).

Normalmente non è necessario contestualizzare il nome proprio. L’esplicitazione nel soggetto del nome della classe a cui l’entità individuale è associata si verifica prevalentemente quando si deve distinguere, mediante il nome della classe di appartenenza, un contesto particolare fra più contesti in cui un’entità individuale può essere considerata.

Tuttavia, come per la relazione quasi generica, nella maggior parte dei casi l’inserimento del nome della classe di appartenenza non è necessario poiché il contesto è reso esplicito da altri elementi del soggetto, per esempio un tipo di termine e una funzione logica diversi, come un’attività o una disciplina.

Esempi:

Scultura di Antonio Ligabue Architettura di Daniele Ruffinoni Attività di traduzione di Gianni Celati

Partecipazione di David Maria Turoldo alla Resistenza

Partecipazione del Partito repubblicano italiano all’Assemblea costituente Etica di Hannah Arendt

Letteratura drammatica di Peter Handke

Qualora, per particolari esigenze, la contestualizzazione mediante il nome della classe fosse applicata sistematicamente a una categoria omogenea di entità individuali (es. i manoscritti), alla sua funzione sintattica si aggiungerebbe quella di raggruppamento.