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Le Reti e gli attori dell’ecosistema

2. L’ecosistema regionale della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione

2.2 Le Reti e gli attori dell’ecosistema

Intorno a un sistema produttivo estremamente dinamico, la Regione ha voluto costruire un ecosistema innovativo fortemente integrato, in grado di dare maggiore intensità, qualità e accelerazione alla capacità spontanea di innovazione basata su dinamiche collettive e continuative, non solo individuali. Su questo obiettivo si sono impegnati, con la Regione, le Università, gli enti di ricerca, le organizzazioni delle imprese, e molti enti locali che hanno fornito un contributo essenziale.

Tale ecosistema, da non considerare né chiuso né esaustivo, è incardinato sulle istituzioni storiche e basilari della ricerca e della conoscenza della nostra regione: le 4 Università (Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara e Parma) con le diverse sedi distaccate sul territorio, più le sedi piacentine del Politecnico e della Cattolica di Milano. A queste si aggiungono importanti Enti Pubblici di Ricerca nazionali con sede sul territorio, quali CNR, ENEA, INAF, INFN, INFM, INGV, nonché altri organismi di eccellenza tecnico-scientifica, come il CINECA nel calcolo, il CMCC – il Centro Euro- Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e quattro Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico IRCCS - Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna, Istituto delle Scienze neurologiche - Policlinico Sant’Orsola (Azienda Usl di Bologna), Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia (Azienda Usl di Reggio Emilia - Irccs) e all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei tumori di Meldola dell’Ausl della Romagna.

L'Emilia-Romagna conta, poi, su un ecosistema strutturato di realtà attive nella ricerca e innovazione, organizzate in reti di collaborazione, all’interno del quale gli incontri e gli scambi tra i diversi attori e tra questi e il mondo delle imprese avvengono in modo diffuso e frequente, facilitati da strumenti e processi sviluppati e sperimentati appositamente.

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L’ecosistema è composto da luoghi e comunità, molti dei quali operano sotto il coordinamento di ART-ER, che agiscono sulle aree d’interesse prioritarie per il sistema produttivo regionale identificate dalla Smart Specialisation Strategy dell'Emilia-Romagna, promuovendone l’innovazione, contribuendo alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali ad alta intensità di conoscenza, agendo in modo integrato sulla messa a disposizione di servizi avanzati e competenze innovative e innalzando il livello di attrattività del territorio.

L'ecosistema è organizzato per essere facilmente accessibile, aperto, in grado di rilevare i bisogni di innovazione e orientarli verso le soluzioni più coerenti. Il target prioritario di queste azioni è rappresentato dal sistema imprenditoriale regionale e ad ogni soggetto è affidato e riconosciuto un ruolo specifico all’interno dell’ecosistema stesso:

● i Laboratori della Rete Alta Tecnologia sono fornitori di competenze di ricerca, strumentazioni all’avanguardia e risorse per lo sviluppo delle imprese. La Rete rappresenta il perno del sistema dell’innovazione regionale e si compone di oltre 90 realtà tra laboratori di ricerca industriale e centri per l’innovazione, di natura pubblica o privata, che hanno come finalità principale la realizzazione di attività di ricerca di interesse industriale, nonché la diffusione, il trasferimento, la valorizzazione dei risultati della ricerca verso le imprese;

● i Tecnopoli rappresentano il punto di accesso territoriale all'offerta complessiva dell'ecosistema e rappresentano il luogo in cui la domanda di innovazione delle imprese incontra le soluzioni offerte dalle competenze del sistema della ricerca industriale regionale, Includono strutture di servizio per attività di divulgazione, dimostrazione, informazione, orientamento e strutture di accoglienza per le imprese, spazi per spin off innovativi e per laboratori di ricerca privati. La Rete è composta da 10 infrastrutture dislocate in 20 sedi sul territorio dell’Emilia-Romagna, gestite e organizzate da Università, Enti di ricerca e Centri per l’innovazione;

● gli Spazi AREA S3, ospitati presso ciascun Tecnopolo e gestiti da ART-ER, sono deputati a favorire l’avvicinamento dei giovani laureati al mercato del lavoro e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo regionale nei settori trainanti e in quelli emergenti individuati nella S3, attraverso l’erogazione di servizi di accoglienza, informazione e consulenza sulle opportunità di lavoro, creazione d’impresa, formazione, ricerca industriale e innovazione, accompagnamento all’accesso a misure e opportunità finanziate in esito alle procedure regionali di attuazione del Piano Alte competenze per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’imprenditorialità e attività di animazione del territorio;

● le Associazioni Clust-ER costituiscono il presidio tematico attraverso masse critiche interdisciplinari atte a sviluppare indirizzi strategici a medio-lungo termine per la competitività delle filiere e sviluppano progettualità strategiche congiunte a elevato impatto regionale nell’ambito della ricerca collaborativa.

Si tratta di comunità di soggetti pubblici e privati (centri di ricerca, imprese, enti di formazione) che condividono idee, competenze, strumenti, risorse per sostenere la competitività dei sistemi produttivi più rilevanti dell’Emilia-Romagna. Partecipano a programmi e reti europei e internazionali, favoriscono la nascita di iniziative nell’ambito dell’alta formazione e dello sviluppo delle risorse umane e supportano lo sviluppo di nuove infrastrutture di ricerca di interesse regionale;

● l’Associazione MUNER nasce dalla sinergia tra gli Atenei regionali e le case automobilistiche d’eccellenza del Made in Italy nel mondo e che affondano le radici storiche nel territorio. Si tratta di aziende che possono contare sullo sviluppo delle tecnologie più avanzate e che sono al servizio degli studenti che ambiscono ad accedere al mondo dell’automotive e alla progettazione di veicoli stradali e da corsa, sistemi di propulsione più sostenibili e sottosistemi per funzioni intelligenti e impianti di produzione nel perseguimento di Industry 4.0;

● l'Associazione Big Data, composta dalle università regionali, dagli enti pubblici di ricerca nazionali con sede in regione e da altri enti del territorio, opera in un ampio ecosistema di iniziative a livello regionale, nazionale ed europeo, riguardanti i Big Data e le relative tecnologie abilitanti e si pone l’obiettivo di sfruttare gli effetti delle azioni e degli investimenti realizzati dai soci per massimizzare i loro impatti, a livello locale ma anche extra-regionale, contribuendo al riconoscimento dell’Italia e del territorio regionale quale punto di riferimento a livello internazionale sui temi dei big data e dell'intelligenza artificiale. L'Associazione ha un ruolo importante nell'armonizzazione di alcune

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iniziative, come ad esempio la realizzazione del Tecnopolo di Bologna Big Data hub o la partecipazione al centro di competenza BI- REX;

● IN-ER, Incubator Network Emilia-Romagna, è una rete che raggruppa 27 incubatori della regione, nata con l’obiettivo di uniformare i servizi offerti alle startup e interagire come interlocutore unico, in particolare con soggetti e istituzioni estere. Gli incubatori in rete offrono servizi di ospitalità e assistenza alla crescita, all’intercettazione di opportunità di finanziamento, fino allo sviluppo del business. IN-ER promuove all’estero l’ecosistema regionale per la creazione di imprese innovative e la collaborazione con interlocutori internazionali, e coinvolge i membri della rete in eventi all’estero oltre a gestire le relazioni con partner e il fundraising per la rete;

● i Laboratori Aperti, veri e propri hub dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, cui è affidato il compito di coinvolgere la cittadinanza, l’amministrazione pubblica, il terzo settore, le università e tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione della società dell’informazione nell’ambito urbano nello sviluppo di progetti collaborativi. Si tratta di 10 spazi attrezzati con soluzioni tecnologiche avanzate in cui si sviluppano forme strutturate e innovative di confronto tramite la cooperazione e collaborazione tra cittadini, amministrazione pubblica, terzo settore, università ed in generale di tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione della società dell’informazione nell’ambito urbano.

● la Rete Mak-ER riunisce 19 fab lab e makerspace regionali. Un modello unico nel suo genere pensato come collettore di servizi di formazione, prototipazione e adozione delle tecnologie digitali, distribuiti su scala regionale, a supporto delle imprese, del mondo dell’educazione e della PA. Alla rete si collega l’Associazione MAK-ER che riunisce 9 fab lab e makerspace e opera per favorire un processo regionale di crescita intelligente, sostenibile e inclusivo basato sul ricorso alle nuove tecnologie e sul coinvolgimento dei talenti creativi per rendere la regione stessa un polo realmente attrattivo sul tema dello smart manufacturing.

In tema di digital innovation un ruolo chiave all’interno dell’ecosistema è svolto, poi, da ulteriori attori presenti sul territorio regionale. A livello nazionale con il Piano Industria 4.0, lanciato per la prima volta dal MISE nel novembre 2015, è stata creata una rete infrastrutturale dell’innovazione digitale con l’obiettivo di creare strette interazioni tra ricerca e impresa, formazione e lavoro, innovazione e territori. Questa rete ruota intorno a alcuni soggetti fondamentali:

● i PID – Punti di Impresa Digitale, strutture di servizio localizzate presso le Camere di Commercio dedicate alla diffusione della cultura e della pratica del digitale nelle micro, piccole e medie imprese. In regione sono attivi 8 PID che offrono servizi di formazione/informazione per le imprese sulle soluzioni possibili offerte dalle tecnologie abilitanti di Impresa 4.0 e servizi di mentoring per accompagnare i percorsi di trasformazione digitale dei processi produttivi;

● i Digital Innovation Hub, organizzati dalle principali associazioni di categoria, che hanno il compito di stimolare e promuovere la domanda di innovazione del sistema produttivo, rafforzare il livello di conoscenze e promuovere i contatti tra Centri di Competenza, industrie, esperti di tecnologia e investitori. Sono la “porta di accesso” delle imprese al mondo di Industria 4.0, si rivolgono alle PMI e ad aziende più strutturate attraverso servizi qualificati di networking, matchmaking, di intermediazione e di diffusione di tecnologie digitali innovative e buone pratiche di utilizzo delle stesse, anche avvalendosi di un network di attori dell’innovazione, nazionali ed europei;

● Il Competence Center BI-REX, che, attraverso un articolato programma di attività, ha come obiettivo quello di assistere le imprese nella realizzazione di nuovi prodotti e processi (o al miglioramento di quelli esistenti) tramite lo sviluppo e l’adozione di tecnologie avanzate in ambito Industria 4.0. Si tratta di uno degli 8 “Centri di Competenza ad alta specializzazione distribuiti sul territorio nazionale, un consorzio pubblico-privato che raccoglie in partenariato 57 attori tra università, centri di ricerca e imprese di eccellenza. Nello specifico, sono 45 le imprese che vi fanno parte attive in diversi settori, tra cui meccatronica, servizi, finanza, ICT, biomedicale, agro-alimentare, energia, ambiente ed automotive.

BI-REX, oltre che dialogare con i Competence Center e i Digital Innovation Hub nazionali ed europei, vuole raccogliere il know-how e porsi come interlocutore centrale del sistema di innovazione. Inoltre,

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all’interno del BI-REX è presente una linea produttiva, “Digital Capability Center”, pensata per anticipare la trasformazione in corso nelle aziende; le nuove tecnologie si integrano con quelle tradizionali per aumentare il valore aggiunto del prodotto.

A livello formativo il collegamento tra il mondo dell’istruzione e della formazione e quello delle imprese è assicurato dalla Rete degli ITS – Istituti Tecnici Superiori, organizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione. La Rete degli ITS dell’Emilia-Romagna conta 7 Fondazioni, moderne scuole di tecnologia che propongono nell’a.f. 2020/2021 27 corsi biennali post-diploma. Sono costituite da istituti di istruzione superiore, enti di formazione professionale accreditati dalla Regione, centri di ricerca e Università che insieme a Enti Locali e imprese progettano i percorsi formativi a partire dalle proprie competenze specifiche. Essi si integrano con le nuove lauree professionalizzanti triennali in corso di sviluppo in diversi atenei dell’Emilia-Romagna negli ambiti dell’Ingegneria per l’industria intelligente e per la Meccatronica, delle Tecnologie dei Sistemi Informatici, delle Costruzioni, Infrastrutture e Territorio.