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Tecnopoli, spazi e infrastrutture di ricerca

5. Gli strumenti di attuazione e il policy mix

5.1 Tecnopoli, spazi e infrastrutture di ricerca

Gli interventi previsti per il periodo di programmazione 2021-2027 per l’attuazione della S3, sono finalizzati ad un ulteriore rafforzamento delle politiche già intraprese dalla Regione in questa direzione:

● Il potenziamento e l’ampliamento dei Tecnopoli, sia come luoghi fisici che ospitano laboratori pubblici e privati, incubatori, spazi di collaborazione, ma anche punti di accesso alla Rete regionale Alta Tecnologia e più in generale come presidi sui territori in grado in interagire con gli attori dell’ecosistema e di promuovere progetti condivisi. Le azioni potranno riguardare interventi di ampliamento strutturale, il rafforzamento delle attività di rete dei Tecnopoli e dei servizi offerti dai soggetti gestori.

● Le azioni rivolte alle infrastrutture di ricerca, intese sia come potenziamento di infrastrutture esistenti, sia come realizzazione di nuove infrastrutture, sia come messa in rete di infrastrutture dislocate sul territorio regionale.

Queste diverse tipologie di azioni sono fortemente complementari ed insieme si pongono l’obiettivo di rafforzare un’unica rete integrata di luoghi, strumentazioni, competenze di alto livello. Le infrastrutture di ricerca potranno infatti configurarsi anche come infrastrutture distribuite sul territorio regionale, di cui i Tecnopoli possono costituire i principali nodi territoriali. Il sistema delle infrastrutture dovrà infatti rappresentare un asset abilitante per l’ecosistema regionale nel suo complesso, costituendo la piattaforma tecnologica sulla quale innestare gli interventi prioritari finanziati nei vari ambiti tematici identificati dalla S3 regionale, e in piena sintonia con i più recenti sviluppi tecnico-scientifici.

Il percorso evolutivo che dal 2004 ad oggi ha portato la Regione Emilia-Romagna a dotarsi di un sistema di infrastrutture di ricerca distribuito, ampio e di rilevanza internazionale, può trovare nella nuova programmazione 2021-2027 il contesto funzionale ad un ulteriore sviluppo.

Il sistema delle infrastrutture dovrà infatti rappresentare un asset abilitante per l’ecosistema regionale nel suo complesso, andando a costituire la piattaforma tecnologica sulla quale innestare gli interventi prioritari finanziati nei vari ambiti tematici identificati dalla nuova S3 regionale, e in piena considerazione dei più recenti sviluppi tecnico-scientifici.

Potenziamento e ampliamento dei Tecnopoli

La rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna è uno degli attori principali dell’Ecosistema della ricerca e dell’innovazione regionale, un insieme di hub territoriali e regionali capaci di intercettare la domanda di innovazione e incrociarla con l’offerta di R&D creando valore per il tessuto imprenditoriale.

L’ulteriore crescita e consolidamento di questa rete richiede un ampliamento delle linee di intervento, associando all’azione di orientamento e supporto alle imprese, in particolare PMI, attività a supporto della creazione di impresa, della prototipazione e dimostrazione di nuove tecnologie, della brevettazione, della finanza innovativa, dello sviluppo di competenze tecniche e alte competenze, anche accogliendo negli spazi dei Tecnopoli nuove iniziative o realtà funzionali e in stretta collaborazione con gli attori dell’ecosistema che sviluppano attività analoghe.

Di conseguenza è necessario ampliare gli spazi a disposizione delle singole infrastrutture, insieme anche ad un’eventuale destinazione diversa degli spazi già esistenti, per potenziare il ruolo dei Tecnopoli come spazi per la ricerca e l’innovazione ma anche come aree sperimentali e di dimostrazione, incubazione, formazione.

In questo senso si opererà per fare in modo che la Rete dei Tecnopoli diventi l'insieme di luoghi, ognuno dei quali caratterizzato da specializzazioni verticali anche in base alla vocazione territoriale, aperti alle tematiche che affrontano le sfide del digitale, dei big data, della sostenibilità, finalizzati ad ospitare non solo laboratori di ricerca delle università, ma anche sperimentali e di dimostrazione, attività di

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incubazione/accelerazione, di accompagnamento allo sviluppo di competenze e all'incontro tra persone con alte competenze sistema economico.

A tal fine, si rende necessario destinare spazi esistenti o ampliare gli attuali spazi per ospitare tali attività e permettere un rafforzamento della capacità della Rete di coordinare infrastrutture di ricerca a livello regionale attraverso la creazione di un sistema di dimostratori tecnologici di valenza regionale ed extraregionale.

Con dimostratori si intendono aree sperimentali per la validazione di strumenti/metodologie per prodotti e processi e per il testing di soluzioni innovative, infrastrutture, laboratori o luoghi (tipo “learning factory”) in cui si concentrano elevate competenze e dotazioni tecnologiche e si amplifica la capacità delle imprese di conoscerle e applicarle. Per evitare che questi luoghi risultino isolati occorre pensarli come una rete in cui i singoli nodi possono specializzarsi in fasi o in settori.

A ciò si collega anche l’attività di formazione delle competenze soprattutto in vista della preparazione e adeguamento alle nuove applicazioni digitali e ai nuovi mestieri e mansioni collegati al digitale.

I Tecnopoli potranno supportare il coordinamento delle varie forme di piattaforme territoriali che favoriscono l’incontro tra scuole, enti di istruzione secondaria, enti di formazione, università e imprese. A questo scopo i Tecnopoli opereranno in stretta sinergia con le Aree S3 e in collaborazione con gli attori locali della formazione e istruzione e la rete Politecnica, promuovendo e/o animando gli spazi disponibili territorialmente per attività didattiche e formative, per studenti e ricercatori, spazi di co-working e spazi e laboratori per attività di incubazione ed accelerazione hardware di imprese specializzate.

Questa azione sarà sviluppata anche in collaborazione con aziende e centri tecnologici privati del territorio o con programmi di call verticale e orizzontali promossi da altri incubatori regionali (avendo a riferimento non solo l’imprenditoria giovanile ma anche quella generata da persone che sono fuori dal mondo del lavoro per raggiunti limiti di età o perché ne sono state espulse).

La messa in rete di spazi in ambito dimostrativo e formativo così articolati permetterebbe di attivare un percorso di “shared infrastructure facility” di livello regionale in grado di amplificare le potenzialità dei singoli Tecnopoli e alimentare un ambiente regionale favorevole all’open innovation.

Le azioni a supporto delle infrastrutture di ricerca

L’esistenza sul territorio regionale di tipologie diversificate di infrastrutture di ricerca è un presupposto essenziale per intercettare i vari ambiti tematici identificati e offrire nuove possibilità di intervento e di applicazione.

Similmente a quanto già realizzato nel 2015, diventa opportuno aggiornare la mappa delle IR-I regionali, tenendo conto dell’evoluzione di quelle esistenti e della costituzione di nuove realtà, già oggetto di candidatura anche a livello nazionale. Sulla base degli output sarà possibile elaborare un programma specifico di supporto che, dando seguito ad un aggiornamento e ad un monitoraggio costante del Piano operativo per le infrastrutture di ricerca, ponendosi in coerenza con le politiche Europee in tale ambito, programmi azioni di sistema su tre principali filoni di intervento:

● valorizzazione e rafforzamento del patrimonio complessivo di facilities disponibili;

● supporto al coordinamento delle diverse infrastrutture e alla massimizzazione dell’utilizzo per fini di ricerca, ma anche di crescita competitiva delle imprese;

● potenziamento delle connessioni sui livelli nazionali e internazionali.

Un primo aggiornamento di tale mappatura è stato realizzato ad inizio 2021 da ART-ER, e riportato nell’allegato 2 alla S3. L’allegato raccoglie le schede sintetiche che descrivono le Infrastrutture di Ricerca (IR) identificate nell’ambito di un’analisi delle iniziative che coinvolgono enti, organizzazioni e gruppi di ricerca pubblici e privati con sede in Emilia-Romagna.

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L’analisi è stata condotta con riferimento alla storica iniziativa ESFRI (European Strategic Forum on Research Infrastructures) alla più recente EOSC (European Open Science Cloud) e al programma H2020 (Workprogramme Research Infrastructures including e-infrastructures) e considera i progetti attivati nell’anno 2020.

L’analisi ha consentito di individuare:

• la presenza di IR di scala internazionale nel territorio regionale

• i soggetti coinvolti

• gli ambiti di attività

• le collaborazioni nell’ambito regionale

Tenendo conto quindi degli sviluppi nel territorio regionale di importanti progetti internazionali è possibile fin da ora individuare alcune direttrici di intervento tematico che potrebbero essere considerate nella pianificazione a medio termine e che è stata oggetto di candidatura a livello nazionale nell’ambito del Piano della Ricerca in corso di definizione:

● Big Data, Intelligenza Artificiale e supercalcolo

● Studio dello spazio e aerospazio

● Meteorologia, gestione e monitoraggio del territorio e previsione di eventi estremi

● Salute, medicina personalizzata, telemedicina, protesica

● Just transition

Si tratta di infrastrutture spesso distribuite sul territorio regionale, con investimenti programmati in alcuni casi di grande interesse, che coinvolgono imprese ed attori istituzionali di livello regionale, nazionale, europeo ed internazionale.

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