• Non ci sono risultati.

Sviluppo delle competenze e alta formazione

5. Gli strumenti di attuazione e il policy mix

5.3 Sviluppo delle competenze e alta formazione

Un policy mix basato sul forte collegamento tra competenze e innovazione, che si ponga l’obiettivo della riduzione del crescente mismatch tra domanda e offerta di competenze, anche in ottica di genere, risulta prioritario nel contesto della Regione Emilia-Romagna. Esso deve agire spaziando su diversi ambiti e utilizzando modelli e strumenti anche parzialmente nuovi.

Di seguito le principali sfide che l’Emilia-Romagna intende perseguire nell’ambito della strategia di specializzazione intelligente 2021-2027, per incoraggiare la realizzazione di interventi per lo sviluppo delle competenze basate su una cooperazione multistakeholder, dinamica e interattiva, che prenda decisioni strategiche attraverso analisi efficaci in grado di integrare strumenti e offerta.

Al centro è necessario prevedere un’azione molto attenta al genere, alle nuove competenze STEAM e in grado di operare per il raggiungimento degli obiettivi propri della nuova Agenda ONU 2030. Con riferimento alle imprese, sarà inoltre importante favorire l’adozione di modelli in grado di certificare comportamenti rispettosi della valorizzazione della parità di genere.

Digital, green e soft skills per tutti

Mentre i cambiamenti industriali avvengono velocemente, i tempi delle politiche educative e formative sono caratterizzate da risposte spesso differite nel tempo e da una generale frammentazione dell’offerta.

Per questo occorre agire a tutti i livelli educativi e formativi (dalla scuola primaria all’Università), attraverso nuovi curricula e metodologie didattiche che includano uno standard minimo di competenze digitali, green e trasversali. Inoltre, è assolutamente prioritario continuare gli investimenti verso una maggiore collaborazione tra i diversi attori del sistema educativo, scuole, istruzione e formazione professionale, università, ricerca, imprese, fondamentale per garantire che le reti regionali si rafforzino, perseguendo un modello di cooperazione multistakeholder.

Per farlo, è necessario consolidare il coinvolgimento del mondo dell’impresa nei sistemi educativi e formativi, con approcci che valorizzano la specializzazione e al tempo stesso la trasversalità, anche in termini di policy mix, e con una forte attenzione al genere. Si tratta di attività di formazione di sistema finalizzati a coinvolgere i diversi target, in grado di aumentare le competenze digitali, green ed il sistema delle soft skills.

E’ altrettanto importante sostenere azioni di formazione sulle competenze digitali specifiche per lo sviluppo delle imprese e la riqualificazione del lavoro e promuovere azioni a sostegno del sistema formativo ed educativo regionale nel formare professionalità avanzate nell’ambito delle competenze scientifiche, digitali, creative anche per la Pubblica Amministrazione

Re/upskilling della forza lavoro adulta

La forza lavoro adulta dovrà essere al centro delle politiche formative regionali. Gli interventi di riqualificazione dei lavoratori sono centrali per affrontare le innovazioni delle imprese, per ricoprire nuovi ambiti lavorativi, per lavorare in nuovi settori. In questo contesto è fondamentale rafforzare l’offerta formativa rivolta agli adulti occupati e non, anche attraverso una maggiore sinergia tra programmazione regionale e fondi interprofessionali e la collaborazione con i principali attori del territorio attivi nella formazione dei lavoratori, comprendendo anche le istituzioni presenti a scala territoriale.

ITS, IFTS, Apprendistato e lauree professionalizzanti

La Regione Emilia-Romagna ha puntato allo sviluppo di un’offerta post diploma particolarmente qualificata che fa perno sulle fondazioni ITS e su una molteplicità di corsi IFTS per i diplomati e per i soggetti provenienti dalla IEFP. Si tratta di sostenere e accrescere tale sistema per garantire massima flessibilità alla

141

formazione delle competenze tecnico-professionali di vario livello per gli ambiti della S3. Lo stesso impegno dovrà essere rivolto all’apprendistato sia nell’ottica di qualificare l’apprendistato professionalizzante, sia per utilizzare l’apprendistato in relazione ai percorsi di studio e di ricerca. Affinché si possa promuovere una maggiore sinergia tra il sistema della formazione tecnica e professionale e quella universitaria è necessario in particolare attivare nuove forme di integrazione tra la formazione post diploma (ITS e IFTS) e le lauree professionalizzanti, con l’obiettivo di garantire la continuità dei percorsi, formare professionalità tecniche ai diversi livelli richiesti dal sistema produttivo per la ripresa e l’innovazione e concorrere ad aumentare il numero di laureati a livello regionale.

Lo strumento della laurea professionalizzante, già sperimentato in Regione, ha infatti dimostrato di avere le potenzialità adeguate per sviluppare e articolare la complessiva filiera formativa tecnica e scientifica a carattere professionalizzante, rendendola nel contempo più personalizzata, snella e comunicabile anche negli esiti, nonché per promuovere meccanismi di recupero degli studenti che abbandonano percorsi di studi universitari.

Attraverso un maggiore investimento nello strumento delle lauree professionalizzanti si intende arricchire l’offerta formativa disponibile in Regione basata su partnership tra gli istituti di formazione professionale, le Università di ricerca, le imprese, i centri di alta tecnologia, e marcare l’identità dei diversi percorsi di formazione terziaria professionalizzante, connotando da una parte gli ITS sempre più come “Scuole speciali per le tecnologie applicate” e dall’altra le lauree professionalizzanti come orientante verso le (nuove) professioni regolamentate a livello nazionale, a partire da quelle ordinistiche.

Va in questa direzione la recente costituzione dell’Associazione Scuola Politecnica ITS dell’Emilia-Romagna, che si propone come un nuovo strumento per facilitare la rappresentanza delle sette Fondazioni di Istruzione tecnica superiore (ITS), per potenziarne il rapporto con il sistema produttivo e con le università, e per creare ancora maggiori opportunità di stage internazionali. Una analoga forma associativa verrà presto adottata anche dalle università dell’Emilia-Romagna, per garantire un miglior collegamento tra i corsi Its e le lauree professionalizzanti

La formazione professionale

La formazione tecnica e professionale rappresenta in Emilia- Romagna un punto importante del sistema della formazione. Si tratta pertanto di coinvolgere il sistema delle scuole tecniche e professionali nell’ecosistema dell’innovazione, attraverso progetti speciali volti a collaborazioni con i laboratori e le infrastrutture di ricerca negli ambiti propri della S3, cercando di rafforzare le competenze tecnologiche, scientifiche e connesse alla creatività.

Nell’ambito della IEFP regionale che rappresenta il percorso formativo per l’acquisizione delle qualifiche professionale, di esclusiva competenza della Regione, si tratta di ampliare i contenuti dei percorsi verso le sfide proprie della S3, aggiornando nel tempo la definizione delle qualifiche in un’ottica nazionale ed europea e favorendo esperienze anche europee dei percorsi offerti.

L’obiettivo finale è quello di avere un insieme di competenze tecniche e professionali adeguate al sistema produttivo ed in grado di produrre innovazione continua nei prodotti, nei processi e nei servizi.

Altrettanto importante è il ruolo della formazione continua e della formazione permanente che deve prevedere un ruolo particolarmente attivo della rete degli enti accreditai in risposta alle sfide tecnologiche e di sistema tracciate nella S3 e trasversali ai diversi ambiti produttivi.

Alta Formazione e Ricerca

L’Emilia-Romagna ha un sistema universitario e di ricerca tra i più evoluti a livello nazionale ed europeo, che nel tempo ha operato numerose e proficue forme di integrazione tra gli enti e il tessuto produttivo del territorio. Il percorso dell’integrazione, così come quello della specializzazione, devono essere seguiti anche

142

per potenziare ulteriormente questa sinergia, utilizzando le diverse linee di finanziamento, dall’alta formazione ai dottorati, per orientare la ricerca, sviluppare nuove conoscenze, portare ulteriori capacità di innovazione anche nelle imprese e nelle filiere e diventare volano della nuova fase di sviluppo post COVID-19.

Per proseguire in questa direzione, occorre quindi valorizzare le connessioni tra la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico per sostenere le persone nei percorsi di alta formazione e ricerca, quale strumento per costruire nuove conoscenze e competenze necessarie al sistema economico regionale per affrontare le sfide del cambiamento e utili per un qualificato inserimento lavorativo.

Per farlo devono essere messe in atto diverse misure, tra cui, il Nuovo Progetto Alte Competenze Emilia-Romagna (PACER), che rappresenta la principale iniziativa per rafforzare le alte competenze sul territorio regionale attraverso una progettazione che favorisca l’attrattività dell’attività di ricerca e anche l’internazionalizzazione dei dottorati, ricorrendo anche all’integrazione di diverse fonti di finanziamento. A tal fine è stata anche attivata la progettazione nell’ambito dell’iniziativa europea Marie Curie valutata positivamente dalla Commissione e in attesa di finanziamento.

Infine, con l'obiettivo di avvicinare la ricerca ai fabbisogni del sistema produttivo, è necessario proseguire nel dotare il capitale umano che costituisce il sistema della ricerca regionale (assegnisti, dottorandi e ricercatori) di competenze trasversali in ambiti quali l’imprenditorialità e imprenditività, l’open innovation, il public speaking, l’accesso ai fondi, ecc. al fine di valorizzare le loro conoscenze in contesti extra-accademici e accrescere così le capacità innovative dell’ecosistema della ricerca e dell’innovazione regionale.

Emilia-Romagna International Skills Hub

La trasformazione digitale e tecnologica impatta sui profili professionali, le occupazioni e le mansioni lavorative in tutti i settori e mercati. Per questo motivo è importante investire nell’attrazione e retention dei talenti internazionali, rafforzando la Strategia Regionale per l’Attrazione e il Retention dei Talenti Internazionali (ER International Talents Emilia-Romagna) e contribuire a fare dell'Emilia-Romagna un International skills hub per lo sviluppo, lo scouting, la retention e l’attrazione delle competenze, tanto trasversali quanto tecniche e digitali.

Skills Intelligence tra Technology Foresight e Skills Foresight

La stretta connessione tra competenze e tecnologie richiede nuovi modelli e strumenti per prevedere e valutare i futuri bisogni di competenze, anche in considerazione delle specificità dei settori technology-driven. Infatti, anche se i cambiamenti tecnologici sono sempre stati considerati uno dei principali motori del cambiamento della richiesta di competenze, l'anticipazione dei bisogni e le previsioni tecnologiche sono state concepite come discipline indipendenti.

E’ necessario avviare un'inversione di marcia, istituendo un processo di Skills Intelligence nel quale Technology Foresight e Skills Foresight si confrontano costantemente per ottenere risultati efficaci a livello locale, grazie al contributo dei diversi attori coinvolti (formazione e università; impresa; istituzione) nei Clust-ER.

Inoltre, usufruendo delle potenzialità offerte dai big data e dall’intelligenza artificiale, questo processo potrà dotarsi di strumenti moderni per agevolare le analisi predittive, associando le nuove traiettorie tecnologiche all’individuazione delle competenze di cui ha bisogno il territorio per rispondere alle nuove sfide, così come auspicato nell’Agenda Europea per le Competenze 2020-2025.

143